22.10.06

Pneumologia, nuova interrogazione in Consiglio regionale


Il consigliere regionale Carlo Alberto Azzi ha presentato un'interrogazione sulla situazione del reparto di pneumologia dell'Ospedale di Trecenta.
Salgono così a due le interrogazioni presentate presso l'Amministrazione regionale.
Riportiamo il testo completo dell'interrogazione.


CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

LA REALTÀ DELLE COSE: NEL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE DI TRECENTA, DOPO L’ACCORPAMENTO MANCANO I POSTI LETTO
presentata il 19 ottobre 2006 dal consigliere AZZI

Premesso

- che il reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trecenta è stato oggetto di un recente decreto del direttore generale dell’Ulss col quale è stato accorpato a Medicina e Geriatria;
- che lo stesso decreto assicurava il mantenimento dei servizi sanitari e domiciliari che il reparto di Pneumologia presentava al momento della decisione;
- che più volte il direttore generale dell’Ulss, anche supportato da vari alti dirigenti, ha affermato, a mezzo stampa, che nulla sarebbe cambiato e che, anzi, sarebbero migliorati i servizi resi all’utenza.

Considerato
che le cose non stanno realmente così, in quanto:
- i pazienti pneumologici ricoverati nel reparto, sono stati frettolosamente dimessi o trasferiti in altri reparti nei giorni immediatamente successivi all’adozione del decreto;
- per circa un mese le attività di assistenza domiciliare per i pazienti sono state ridotte.

Rilevato
che fortunatamente i pazienti e le loro famiglie hanno ricevuto sostegno dall’opinione pubblica (oltre mille firme sul loro appello alle istituzioni, tra cui quelle di cinque sindaci) e dalle amministrazioni comunali (se ne è parlato nei consigli comunali di Badia, Lendinara, Castelguglielmo e Trecenta) e ciò ha convinto la dirigenza dell’Ulss a riprendere pienamente il servizio sul territorio.

Evidenziato che
- la mancanza di posti letto, ridotti, in pratica, da quattordici a due soltanto, rappresenta un gravissimo problema per i pazienti pneumologici più gravi, i tracheostomizzati e i ventilati. Allo stato delle cose, un paziente di questo tipo, e sono decine e decine nel territorio del distretto sanitario, non può essere accolto nel reparto di Medicina. Per questi, l’alternativa è il ricovero in terapia semintensiva, che dispone soltanto di quattro posti, o il trasferimento in pneumologia a Rovigo, perdendo il bagaglio di esperienze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera - domiciliare sui pazienti tracheostomizzati e/o ventilati;
- esiste la realtà di famiglie che assistono i propri cari a casa, inseriti nel proprio ambiente, per migliorare la loro qualità di vita, senza particolari supporti da parte delle strutture socio-sanitarie, contenendo i costi dei ricoveri ospedalieri e sul servizio sanitario nel suo complesso. Solo l’assistenza domiciliare specialistica e continuativa, coadiuvata dal supporto del pneumologo e del medico di base, può prevenire, con terapie adatte, molti ricoveri;
- chi può accudire un familiare spera che non si presenti la necessità del ricovero ospedaliero e di poter continuare ad assisterlo a casa. Ma non può durare per sempre, un paziente pneumologico può incorrere in riacutizzazioni e, prima o poi, accadrà di doverlo ricoverare. Possono essere necessarie rivalutazioni sanitarie della patologia, mediante accertamenti che possono essere condotti solo in ambito ospedaliero, mantenendo ai familiari la possibilità di assistere i parenti, anche solo con la loro presenza, evitando lo stress della ricovero in terapia intensiva, dove i congiunti non sono ammessi.

Il sottoscritto Consigliere interroga la Giunta Regionale per sapere

se non ritiene opportuno intervenire celermente e con fermezza presso la direzione dell’Ulss 18 per indirizzarla verso il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria erogati dal reparto di Pneumologia di Trecenta.



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