16.9.21

Quattro indizi sul rischio privatizzazione SSN

di Rosy Bindi, Nerina Dirindin e Marco Geddes

Associazione Salute diritto fondamentale

14 settembre 2021

Segnalo questo importante articolo dell' Associazione Salute diritto fondamentale, a cura di Rosy Bindi, Nerina Dirindin e Marco Geddes.

I quattro indizi.

Primo indizio: il personale del SSN al palo

Secondo indizio: la lentezza nella ripresa dell’attività ordinaria

Terzo indizio: concorrenza sleale

Quarto indizio: il modello lombardo è OK

Invito a leggere il testo integrale a questo link https://salutedirittofondamentale.it/quattro-indizi-sul-rischio-privatizzazione-ssn/ Al termine è possibile sottoscrivere il documento, personalmente l'ho fatto.


22.7.21

Salute mentale nel Veneto. Conferenza stampa del Movimento per la Difesa della Sanità Pubblica Veneziana

Preziosi i dati raccolti dal Movimento per la Difesa della Sanità Pubblica Veneziana.

La salute mentale era già in difficoltà prima del covid. In Veneto si è ridotta la spesa per la salute mentale mentre sono raddoppiate le rette nelle strutture residenziali.

A questo link potrete seguire la conferenza stampa (durata 29 minuti) pubblicata su Youtube:

https://youtu.be/Yr9Pg-u6dhg

29.6.21

Comitato per il "San Luca". Gli annunci dell'Ulss, le notizie sulla stampa... e la realtà


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell.  3473490340
sito internet: http://ospedaletrecenta.blogspot.it/

28 giugno 2021

EFFICIENZA  E  BUGIE

    La mamma anziana si sente male. Il medico di base dice di chiamare il 118, ma l’ambulanza avvisa che porta solo a Rovigo, perché dalle 13 non si può entrare nel “cosiddetto” pronto soccorso di Trecenta (il medico di base non ne era a conoscenza). Quindi al San Luca, che i giornali dicono non essere più ospedale COVID, non esiste ancora né PS né astanteria. Un medico dell’Asl resta sino alle ore 16, poi è sostituito dal medico del 118 più un’infermiera.

Per fortuna in servizio c’è la dottoressa  Virgili che non guarda l’orologio. E visita. E riesce a ricoverare la signora arrivata con mezzo privato.

    Altro caso che contraddice le notizie dei giornali: su un quotidiano locale del 6 giugno si legge “...i reparti Covid ormai si svuotano... da lunedì 7 giugno riprenderà l’attività ordinaria della Week Surgery e del Day Surgery dell’ospedale di Trecenta. Con 20 posti letto destinati  a pazienti non Covid nell’area medica, nell’ospedale di comunità per un altro quotidiano.

    Intanto ci dicono che 2 cittadini, con appuntamento per interventi in day hospital e cataratta, vengono dirottati ad Adria.

    A questi esempi possiamo aggiungere certe informazioni cartacee affisse su colonne al San Luca,  ma non aggiornate; scarse indicazioni sugli ascensori “attivi” che fanno pensare ad un ABBANDONO di servizi.

    Partendo dal nostro desiderio di una nuova normalità, migliore della precedente, vogliamo riaffermare che il San Luca è un patrimonio della sanità veneta.

E quindi dei cittadini.

    Ha dato risposte al Covid, dimostrando efficienza organizzativa, cortesia ed  accoglienza. E’ opportuno che riprenda veramente quella funzionalità efficace permessa dalla situazione attuale.

Da tempo il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca  chiede un arricchimento dei servizi. 

    Noi pensiamo che il Covid sia un’occasione propizia per affermare che un servizio sanitario pubblico efficace deve essere un diritto. 

Anche degli altopolesani. 

Anche degli anziani, per i quali sono insufficienti segnalazioni ed  informazioni approssimative o, per molti, non facilmente comprensibili.

Per il Comitato - Jenny Azzolini

31.5.21

Università di Padova, “La mancata zona rossa d’autunno in Veneto ha provocato 3mila morti in più”

fonte: Il Fatto quotidiano, 29 maggio 2021

Uno studio dell'Università di Padova prospetta un bilancio ancor più disastroso della gestione della pandemia in Veneto durante la seconda ondata.


Il permanere del Veneto in zona gialla durante l’autunno e la prima fase invernale del 2020 è alla base della drammatica escalation di morti. Ed è quantificabile in almeno 3mila decessi che si sarebbero potuti evitare. A sostenerlo è uno studio condotto dal professore Enrico Rettore, docente di Econometria all’Università di Padova, che ha analizzato l’andamento della pandemia in relazione ai vari livelli di lockdown, raffrontandoli con le regioni confinanti, la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Trento.

Leggi l'articolo completo

28.5.21

Covid, seconda ondata. Che fine ha fatto l'annunciata commissione d'inchiesta?



A inizio maggio sembrava cosa fatta. Zaia approva, in tv e sui giornali, ma poi? Più nulla.

Vedi articolo del Corriere del Veneto del 04-05-2021

Aggiornamento del 10 giugno 2021:

Dal Gazzettino del 9 giugno 2021:

- Approvata all'unanimità dal consiglio regionale la costituzione della commissione d'inchiesta sui contagi e decessi della seconda ondata.

- Entro venti giorni la nomina dei commissari, 10 di maggioranza e 5 di minoranza. Il presidente sarà designato dalle opposizioni, vice presidente e segretario saranno nominati dalla maggioranza.

- Entro novembre le conclusioni.

«Crisanti non può essere querelato per le sue ricerche»

 fonte: Il mattino di Padova 03 05 2021

Il Covesap e il prof Fulvio Ursini in difesa del microbiologo dell'Università di Padova

Non ci sarà il professor Andrea Crisanti domani in commissione Sanità, a palazzo Ferro Fini, a spiegare i suoi dubbi scientifici sull'efficacia dei tamponi rapidi nella prevenzione al Covid. I rappresentanti dell'opposizione restano convinti che la sede del dibattito sia il consiglio regionale, che inizia alle 15, ma sarà difficile che il presidente Zaia partecipi al dibattito. Lui ci sarà alle 12, quando Sonia Brescacin aprirà i lavori con le audizioni dei 9 consulenti chiamati a spiegare nel dettaglio su quali basi siano stati adottati i provvedimenti per contrastare la pandemia.

La trasmissione Report Rai 3 ha portato a galla l'altra faccia della medaglia, quella della sofferenza di chi a Montebelluna e nelle case di riposo ha visto la sanità al collasso, con il boom di ricoveri e decessi quando il Veneto era in zona gialla.

Il Covesap, il coordinamento della sanità pubblica con una nota firmata da 66 esponenti, scrive che la trasmissione Rai ha portato a galla l'anomalia veneta, di una «Zona Gialla conservata malgrado la situazione pandemica fosse fuori controllo.

Di fronte a questa situazione, il Covesap condanna la denuncia per diffamazione al professor Crisanti presentata da Azienda Zero» in merito alla ricerca sull'esito dei tamponi rapidi. Il coordinamento esprime solidarietà al professor Crisanti e gli riconosce il ruolo fondamentale svolto fin dalle prime ore della lotta alla pandemia. «Non si può accettare che chi lavora al servizio della scienza possa essere oggetto di minacce e denunce a causa dei risultati dei propri studi», conclude la nota.

Sulla vicenda prende posizione per la seconda volta il professor Fulvio Ursini, decano del dipartimento di Chimica biologica, confluito nell'Istituto di medicina molecolare dell'ateneo di Padova. Dopo aver ribadito «stima e rispetto scientifico al professor Crisanti», il docente esprime «una forte perplessità per un fatto cui mai mi sarei aspettato di dover assistere. Mai, almeno in tempi moderni, si è visto che fare ricerca e presentare dati verificabili potesse suscitare in chicchessia una reazione che configuri un'azione diffamatoria. Mai mi sarei aspettato una simile mancanza di rispetto non solo di una persona, quanto dell'operare scientifico e accademico stesso. La libertà di pensiero non si può scindere dall'attività di ricerca».


CoVeSaP condanna attacco di Azienda Zero (leggi Zaia) al prof. Crisanti

 fonte: https://www.vicenzapiu.com/leggi/inchiesta-report-rai3-su-criticita-seconda-ondata-pandemia-covid-in-veneto-covesap-condanna-attacco-di-azienda-zero-al-prof-crisanti/

Inchiesta Report (Rai3) su criticità seconda ondata pandemia Covid in Veneto

CoVeSaP (Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica) condanna attacco di Azienda Zero al prof. Crisanti

La trasmissione Report di lunedì 26 aprile su Rai3 ha mostrato le gravi criticità della seconda ondata della pandemia in Veneto per numero di contagi, ricoveri e, soprattutto, decessi da Covid-19, in forte contrasto con quanto accaduto nel corso della prima ondata. Nei mesi di novembre e dicembre, il pervicace mantenimento della Zona Gialla malgrado la situazione pandemica fuori controllo, ha creato le condizioni di quella che CoVeSaP ha definito lAnomalia veneta”. A nulla sono serviti i numerosi allarmi e gli esposti alla magistratura di CoVeSaP e di altri autorevoli soggetti che chiedevano misure più restrittive urgenti.

Le testimonianze di scienziati, operatori sanitari e cittadini costituiscono levidenza per capire le cause della tragedia: la permanenza in Zona Gialla prima di tutto, basata sulla dichiarazione, da parte della Regione, di un numero gonfiato di posti letto di terapia intensiva disponibili, ma anche il tracciamento inefficace o inesistente e luso improprio dei tamponi rapidi (antigenici di prima e seconda generazione) nelle RSA, nei pronto soccorso e nel personale sanitario. Questi, secondo CoVeSaP, sono i fattori che hanno contribuito maggiormente allesplosione di contagi, ricoveri e decessi (stimati in almeno 2.000 oltre gli attesi, sulla base dellincidenza media nazionale dei decessi per settimana riportata sul sito della Protezione Civile per il periodo dal 1° dicembre 2020 al 1° marzo 2021).

Di fronte a questo contesto CoVeSaP condanna le accuse e la denuncia per diffamazione rivolte da Azienda Zero al prof. Crisanti che per primo, a fine ottobre, quando lesplosione dei contagi non era ancora iniziata, aveva comunicato tempestivamente allAzienda Ospedale-Università e alla Regione i risultati preliminari delle analisi comparative tra tamponi rapidi e molecolari, che documentavano la scarsa affidabilità (70%) dei rapidi, e i rischi derivanti da un loro uso generalizzato. Lo studio, retrospettivo osservazionale ed indipendente, è stato effettuato in collaborazione con altri ricercatori dellAzienda Ospedale-Università di Padova, approvato dal Comitato Etico e inviato per pubblicazione ad unimportante rivista internazionale.

Il Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica esprime la sua piena solidarietà, personale e istituzionale, al prof. A. Crisanti, riconoscendogli il ruolo fondamentale svolto fin dal primo momento e continuativamente nella lotta alla pandemia. Non solo con la dimostrazione dellimportanza dei soggetti non sintomatici e con altre osservazioni originali pubblicate su prestigiose riviste internazionali, ma anche con la segnalazione dei rischi di un uso improprio dei tamponi rapidi. E’ inaccettabile che chi lavora al servizio della scienza possa essere oggetto di minacce e denunce a causa dei risultati dei propri studi. CoVeSaP incoraggia dunque il prof. Crisanti a resistere alle intimidazioni, continuando a svolgere il suo ruolo di scienziato indipendente e rigoroso. E con lui incoraggiamo a resistere e sosteniamo anche tutti i ricercatori e i sanitari impegnati nella lotta alla pandemia e nella difesa e crescita della sanità pubblica.

Per CoVeSaP:

Comitato per la difesa dellospedale di Adria e dei servizi socio-sanitari (RO); Comitato Alto Polesano dei cittadini per S. Luca di Trecenta (RO); Comitato per la difesa della Sanità Pubblica Alta Marca (TV); Comitato Sanità Pubblica Alto Vicentino (VI); Movimento per la difesa della Sanità Pubblica Veneziana (VE); Associazione tutela salute del cittadino e salvaguardia Ospedali di Pieve di Cadore ed Agordo (BL); Comitato per la difesa dellospedale Fracastoro di S. Bonifacio (VR); Associazione APRI; Comitato SOS Ospedale SantAntonio (PD); Comitato Alta Padovana Camposampiero (PD); Comitato Popolare Lasciateci respirare” (Bassa Padovana).

Maurizio Manno Orianna Zaltron Massimo Marco Rossi Paolo Fumagalli

27.5.21

Report, il giallo veneto. Sanità veneta durante la seconda ondata. Duemila morti in più. Il servizio di Report di lunedì 26 aprile 2021

 fonte: Report



Cosa è successo alla sanità veneta? Nella gestione del virus all'inizio sono stati i primi della classe. Ma a gennaio hanno registrato il tasso di mortalità più alto d'Italia. Nonostante il parametro di occupazione delle terapie intensive fosse stato superato, già a novembre, il Veneto è rimasto in zona gialla. Perché? Uno degli artefici dei successi della prima ondata è stato il prof. Andrea Crisanti che però durante la seconda ondata è stato messo da parte e non sono stati ascoltati i suoi allarmi sulla sensibilità dei tamponi rapidi di cui il Veneto ha fatto largo uso. 

Rivedi la puntata

15.4.21

I sindacati dei medici: OSPEDALI SONO SOVRACCARICHI, NO A UN ALLENTAMENTO PREMATURO DELLE RESTRIZIONI

 


Covid-19
Rallenta la crescita dei contagi ma continua il sovraccarico di tutto il sistema ospedaliero. Gli indici di occupazione delle terapie intensive e dei reparti Covid sono ben oltre le soglie critiche. Oltre mezzo milione di contagi attivi, centinaia di morti ogni giorno.

Scarica in formato pdf il comunicato stampa in data  13 aprile 2021 firmato dai sindacati ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA – CISL MEDICI.

Lo straordinario impiego di risorse umane nella lotta alla pandemia ha causato la perdita di milioni di prestazioni sanitarie. In proposito vedi il precedente post Covid ferma le cure. Censis: «Saltate 46 milioni di visite, 14.000 diagnosi di tumore in meno».

9.4.21

Covid ferma le cure. Censis: «Saltate 46 milioni di visite, 14.000 diagnosi di tumore in meno»

fonte: https://www.ilmessaggero.it/salute/medicina/tumori_malattie_saltano_visite_oggi_8_aprile_2021-5885128.html


«46 milioni di visite specialistiche ed esami diagnostici in meno (-31%) - ha dichiarato -, 700.000 ricoveri in meno in medicina interna (-70%) e 3 milioni in meno di screening oncologici (-55%) con 14.000 diagnosi di tumore in meno».

La pandemia, tuttavia, ha aggiunto Valerii, «è stata uno straordinario fattore di accelerazione di fenomeni preesistenti e in atto e ha finito per squarciare il velo sulle nostre fragilità strutturali».

Nel periodo 2014-2019 la spesa sanitaria pubblica in Italia ha registrato una riduzione dell'1,2%, mentre aumentava in Germania (+18,4%), Francia (+15,1%), Regno Unito (+12,5%), e questo ha avuto i suoi effetti sul Sistema sanitario.

Tra 20 anni, infatti, «la spesa sanitaria pubblica per gli anziani rappresenterà il 63% della spesa sanitaria pubblica. Quindi anche senza lo shock del Covid la politica avrebbe dovuto affrontare una riorganizzazione del Sistema sanitario nazionale».

E' ancora uno studio del Censis a confermare che, oltre il 40% non crede che la sanità della propria regione sarebbe pronta ad affrontare nuove eventuali emergenze, mentre il 93% ritiene una priorità investire maggiori risorse nella sanità e nel personale dedicato. Rispetto a come allocare le risorse che arriveranno, il 91,7% dei cittadini è dell'idea che bisognerebbe
dare un forte impulso alle attività di prevenzione dai virus come da altre malattie. Quasi all'unanimità (94%), gli italiani chiedono inoltre il potenziamento della sanità di territorio. E infine, il 70,3% considera necessario un maggior ricorso a telemedicina e soluzioni digitali per controlli, diagnosi e cure a distanza.

Leggi l'articolo completo

21.3.21

Il CdA della Casa del Sorriso di Badia Polesine appalta il servizio socio-assistenzale di tre reparti

Scarica la delibera

Casa di riposo di Badia, rette sempre più pesanti

Alla Casa del Sorriso di Badia Polesine tempi duri per gli ospiti e i loro familiari. Il Consiglio di Amministrazione da deliberato un nuovo aumento delle rette.

Non bastassero le preoccupazioni per la pandemia da Covid, ospiti e loro familiari dovranno far fronte a rette ancora più pesanti.

1.3.21

Crisanti consulente per la regione e la Sardegna diventa zona bianca

Il Veneto supera la prima ondata del virus con buoni risultati. Poi Zaia scarica il prof. Crisanti e la seconda ondata fa una strage. Ora quasi 10.000 le vittime, un decimo circa del totale. In Veneto utilizzati tamponi rapidi che non rilevano il 20% dei positivi.

La Sardegna arruola Crisanti come consulente e ne segue le indicazioni, ora è zona bianca.

E Zaia è il presidente di giunta regionale più votato dagli italiani!

Leggi l'articolo Crisanti: "Una delle varianti venete del Covid si è molto diffusa perché sfugge ai test rapidi" (Mattino di Padova, 1 marzo 2021).

18.2.21

Crisanti: "Su vaccini mercato parallelo? Chiamiamolo opaco. C'è qualcosa che non quadra"

fonte: Adnkronos, 16 febbraio 2021

"Sento parlare in questi giorni di mercato parallelo dei vaccini anti-Covid. Chiamiamolo pure mercato 'opaco'. Perché la connotazione che viene attribuita dalla parola parallelo è meno oscura di quello che è realmente. Del resto, come lo chiamereste un mercato che non origina direttamente dalla ditta produttrice?". E' la riflessione del virologo Andrea Crisanti, che si dice spazientito dai discorsi che chiamano in causa "senza la necessaria chiarezza" la possibilità di trattare acquisti di ulteriori dosi di vaccini anti-Covid.

"Ho letto di intermediari. Semplicemente mi stupisco - spiega all'Adnkronos Salute parlando delle problematiche che stanno influenzando la velocità con cui procede la campagna vaccinale in Italia - Sentiamo dire ogni giorno da più parti che la vaccinazione risente dei problemi di consegne delle partite di dosi ordinate, le aziende lamentano problemi di produzione e fanno fatica a star dietro agli ordini scritti su contratti siglati da mesi. E poi scopriamo che ci sono in giro più di 20 milioni di dosi di vaccini disponibili", osserva citando solo quelli annunciati dal governatore veneto Luca Zaia.

Sull'altro fronte, nei giorni scorsi, le aziende Pfizer e AstraZeneca hanno precisato che non c'è da parte loro un'attività di vendita di vaccini anti-Covid a privati. "Quindi c'è qualcosa che non quadra", spiega Crisanti.

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