20.9.18

Trecenta, ospedale "San Luca". Quasi azzerato il servizio di terapia antalgica

La terapia del dolore è fondamentale per alleviare la sofferenza di persone colpite da gravi patologie, come i malati neoplastici

Il bastione della sanità pubblica, forse il primo dei servizi pubblici essenziali, continua a sgretolarsi. Intanto a Venezia gli spacciatori di propaganda continuano a dipingere la sanità veneta come la migliore del mondo.


   Nei giorni scorsi, al TgR, il direttore sanitario dell'Ulss 5, alle proteste del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca", ha risposto vantando proprio il servizio di cure palliative. Si veda il precedente post TGR Veneto. Trecenta, cittadini contro i tagli all'ospedale.
Proprio alla dirigenza dell'Ulss 5 si rivolge ora Jenny Azzolini, portavoce del comitato, con il testo che segue.



Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell.  3473490340
sito internet: Pietro Tosarello http://ospedaletrecenta.blogspot.it/

20 settembre 2018
E non venite a dirci:
“... il tutto deve essere visto in
un'ottica diversa da quella di 15/20 anni fa...”
e
“... abbiamo delle specialità”

   Nella storia (breve) del San Luca c’era una speranza/certezza e una qualità garantite dalla nobiltà morale del nome.
   Ora, dopo non molti anni, la nobiltà beneaugurante sta per essere sconfitta da una povertà progressiva, che sarà anche evangelica, ma certo non giova all’efficacia del servizio e ancor meno alle necessità dei malati, molto ... pazienti e, molti, anziani.
   Ora si assiste all’ultimo(?) sfregio: la quasi abolizione della Terapia antalgica.
Come se qualcuno potesse pensare che la eliminazione del servizio sia dovuta alla scomparsa del Dolore.
   Certo in Altopolesine si fatica ad essere tranquilli sulle garanzie offerte dai dirigenti della sanità. Ogni tanto perde un pezzo, le cose buone si diradano.
   Come i bravi medici. Che se ne vanno con fondate motivazioni.
   Fino a quando, esimi dirigenti, (Compostella & c.) abuserete della nostra pazienza?
   Quando ci verrà restituita la Sanità sottratta negli anni, più o meno furtivamente?
   Visto il malcostume dominante, non vorremmo che la (poco probabile) restituzione di servizi fosse diluita in tempi così lunghi (diciamo: 2094?) da vedere la scomparsa non solo di generazioni di cittadini, ma anche di quel po’ di speranza che ancora vive nell’aria.

Per il Comitato la portavoce prof. Jenny Azzolini Rossi

12.9.18

TGR Veneto. Trecenta, cittadini contro i tagli all'ospedale


Il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" ha incontrato mercoledì della settimana scorsa la giornalista della TGR Rossana Caviglioli. Il servizio è andato poi in onda nei giorni successivi. E' possibile rivederlo cliccando qui.
Alle proteste del comitato per il taglio dei posti letto e dei servizi, che costringono gli utenti a spostamenti disagevoli, ha risposto il direttore sanitario dell'Ulss 5 con la favola dei servizi territoriali.

Un servizio breve, un minuto e mezzo, dove però trova spazio la favola, raccontata per l'ennesima volta dalla dirigenza dell'Ulss, di servizi territoriali che compenserebbero il taglio dei posti letto.
Noi osserviamo però che i posti letto sono spesso insufficienti e che i servizi territoriali non hanno avuto alcun incremento.

L'aver schiaffato la medicina di gruppo, praticamente i medici di famiglia del circondario, all'interno dell'ospedale, non è aumentare i servizi territoriali. I medici di base potevano essere in qualsiasi altro luogo del centro cittadino e svolgere ugualmente la loro funzione. Vantare questa scelta come un servizio territoriale aggiuntivo è un trucco, un vero e proprio imbroglio.

Ma l'impoverimento dei servizi erogati dall'ospedale non coinvolge solo gli utenti che si rivolgono da "esterni" al San Luca. Riguarda anche i pazienti ricoverati.

L'aver spostato alcuni esami strumentali a Rovigo impegna il personale in un estenuante lavorio organizzativo e i pazienti a lunghe trasferte a causa della scarsa disponibilità di ambulanze. Per la sorveglianza dei malcapitati pazienti in attesa del loro mezzo di trasporto, spesso, vengono mobilitati i parenti dei degenti.

Di questo il direttore sanitario, ovviamente, non parla.