22.3.24

L'appello per l'adesione alla Manifestazione regionale di Mestre

Per il Veneto la Manifestazione sarà a MESTRE Sabato 6 APRILE 2024, ore 14.00, dal piazzale della stazione ferroviaria

Le adesioni all'appello sotto riportato, singole o di gruppo, vanno inviate alla mail di CoVeSaP:

mail.covesap@gmail.com

Covesap - Coordinamento Veneto Sanità Pubblica

#sanitàpubblica

#mestre6aprile2024





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20.3.24

Mestre, Sabato 6 Aprile 2024: 4^ Manifestazione Regionale in Difesa della Sanità Pubblica


Per il pieno rispetto dell'art. 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale

Per la salvaguardia e il rilancio di un sistema sanitario nazionale, equo, accessibile, universale

Contro i tagli e lo smantellamento dei servizi socio sanitari pubblici

Contro la privatizzazione della sanità

@Covesap - Coordinamento Veneto Sanità Pubblica

#sanitàpubblica

#mestre6aprile2024

PresaDiretta - Stop ai veleni - L'inquinamento da PFAS, Puntata del 18 marzo 2024

Durata 101 min

Si possono trovare in uno smalto, negli imballaggi da fast food, persino nelle lenti a contatto: si chiamano Pfas, sostanze per-e poli fluoroalchiliche e sono stati definiti "inquinanti eterni" perché si trovano nell'acqua, nei cibi, addirittura si trasmettono di madre in figlio e per distruggerli è necessaria una temperatura di almeno 1000 gradi.

"Presadiretta", il programma di Riccardo Iacona in onda lunedì 18 marzo alle 21.20 su Rai 3, racconta questo nemico invisibile attraverso un viaggio nelle zone più contaminate in Italia e nel resto di Europa.

Si parte dal Veneto, dove tutto è iniziato e dove la Miteni ha prodotto un tipo di Pfas per oltre 50 anni e ora deve affrontare un processo per disastro ambientale. In Piemonte il gruppo chimico belga Solvay produce tuttora Pfas.

In Toscana una nuova indagine di Greenpeace conferma che alcuni distretti industriali contribuiscono alla contaminazione da Pfas delle acque superficiali. E poi nelle Isole Faroe, tra Gran Bretagna e Islanda, dove molti abitanti presentano tracce di Pfas nel sangue e dove il maggior esperto di queste sostanze, Philippe Grandjean sta conducendo una ricerca sugli effetti sul corpo umano.

Sulla pericolosità di queste sostanze si è interrogata l'Unione Europea: Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi e Danimarca hanno chiesto che i Pfas vengano vietati in blocco. L'Italia non si è pronunciata in merito, nonostante sia uno dei Paesi europei più inquinati dai Pfas.

Migliaia di persone che vivono nelle zone contaminate soffrono di patologie anche mortali e l'industria sta cercando di correre ai ripari con nuove tecnologie per "vivere senza Pfas".

Ma liberarsi da queste sostanze tossiche non è facile e bonificare fiumi e terre avvelenati richiede un costo molto alto tanto che la giornalista di Le Monde Stéphane Horel ha detto: "l'inquinamento dei Pfas rappresenta la bancarotta dell'epoca moderna".

https://www.raiplay.it/video/2024/03/Stop-ai-veleni---Presa-Diretta---Puntata-del-18032024-16c15f8c-4186-4a3d-a11d-086c5017bf0f.html?fbclid=IwAR3RW3cBwBz56tC0LWhHNVf1X42RXVeCMh-VVWxw5wv_5WLGqzBHdO0fQss


15.3.24

Coordinamento lombardo Sportelli salute. Un esempio da imitare

Nell'ultima puntata di Presadiretta (vedi post precedente) si è parlato anche di una preziosa iniziativa organizzata dai comitati lombardi a difesa della sanità pubblica: gli sportelli salute.

Vedi il sito web: https://www.sportellisalute.lo.it/sito/

ma non inviate richieste dal Veneto, sono già oberati da numerosissime richieste dalla Lombardia. Per il Veneto ci dobbiamo organizzare noi, ci dobbiamo impegnare noi, dobbiamo attivarci noi.

Presadiretta - Sanità S.P.A. Puntata dell'11 marzo 2024

Ambulatori a pagamento per decongestionare il pronto soccorso degli ospedali, medici pagati con un gettone presenza per sopperire alla carenza di organico delle strutture pubbliche, analisi nei laboratori privati per saltare liste d'attesa di mesi e mesi: la sanità italiana si sta trasformando in una società per azioni?

Presadiretta è andata negli ospedali di Lombardia e Calabria per capire se la trasformazione in atto del sistema sanitario nazionale verso la privatizzazione sia la strada giusta per assicurare il diritto alla salute dei cittadini.

Nonostante il governo Meloni abbia investito 2,4 miliardi di euro per aumentare gli stipendi, non si ferma la grande fuga del personale sanitario. Tra il 2020 e il 2022 180 mila tra medici e infermieri hanno scelto di lasciare la sanità pubblica, migliaia di loro sono fuggiti in Paesi come la Francia dove guadagnano molto di più e non sono costretti a turni massacranti.

A sostituirli negli ospedali sono arrivati i medici e gli infermieri a chiamata, comunemente detti gettonisti, perché lavorano, appunto, a gettone. Sono organizzati in cooperative e si spostano a seconda del bisogno, dell'offerta e delle condizioni.

L'Anac, l'autorità nazionale anticorruzione, ha calcolato che in 4 anni dal 2019 al 2023 i medici e infermieri gettonisti sono costati allo Stato 1,7 miliardi di euro. La spesa più alta in Lombardia con 1400 liberi professionisti in corsia. Ma c'è chi continua a lavorare nel pubblico, che ha fatto di ospedali come il Maurizio Bufalini di Cesena un polo d'eccellenza, punto di riferimento per tutti.

https://www.raiplay.it/video/2024/03/Sanita-SPA---Presa-Diretta---Puntata-del-11032024-5c2ca596-81eb-47dd-8a84-f0d8ed9d8fea.html?fbclid=IwAR0Do2bgI0pysHUPaXcdavGsr1tUEwxAoP9qJbcqVh6cmD58cRqW5Ufk7rs

3.3.24

«Un ospedale dimenticato» Sit-in e volantini a Trecenta. Articolo del Corriere del Veneto del 27 febbraio 2024

Riporto l'articolo pubblicato dal Corriere del Veneto, che ringraziamo per l'attenzione, lo scorso 27 febbraio. Preciso soltanto che il "San Luca" non è in concorrenza con Adria e Rovigo, anche loro taglieggiati dagli ultimi piani sociosanitari regionali, ma la sanità privata, convenzionata o meno, che ha beneficiato dei tagli agli ospedali pubblici per le favorevoli politiche adottate dall'amministrazione regionale.

L'articolo riporta la replica dell'Ulss 5 Polesana. Interessante il tentativo di spostare l'attenzione, una vecchia tecnica abitualmente utilizzata in passato e sempre più caratterizzante la comunicazione dell'ente. L'Ulss 5, infatti, accusa il Comitato di lamentare la chiusura del laboratorio analisi mentre il problema reso noto all'opinione pubblica è la riduzione dell'attività dello stesso a sole sei ore giornaliere. E questo, per l'utente, cambia parecchio.

Ma l'apice del travisamento riguarda la riabilitazione fisica. Il dato di soli 16 posti letto attivi - a fronte dei 26 inaugurati e dei 50 previsti nel 2019 dalle schede ospedaliere del Piano sociosanitario regionale - ce lo ha fornito l'Ulss stessa nelle persone del Direttore Generale, del Direttore Sanitario, del Direttore Amministrativo e di quello ai Servizi Socio Sanitari, nell'incontro che il comitato ha avuto lo scorso 24 gennaio.

Ora, magicamente, i posti letto attivi sarebbero 20. Da quando? Dallo scorso 20 febbraio! Sei giorni prima della nostra manifestazione.

Sarebbe bello che qualcuno, avendone il potere, andasse a verificare, reparto per reparto, quanti sono i letti effettivamente attivi. Un lavoro che potrebbero fare i sindaci dell'altopolesine.



«Ospedale di Trecenta dimenticato dopo il Covid» Domani sit-in. Articolo pubblicato sul Corriere del Veneto il 25 febbraio 2024


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