31.5.21

Università di Padova, “La mancata zona rossa d’autunno in Veneto ha provocato 3mila morti in più”

fonte: Il Fatto quotidiano, 29 maggio 2021

Uno studio dell'Università di Padova prospetta un bilancio ancor più disastroso della gestione della pandemia in Veneto durante la seconda ondata.


Il permanere del Veneto in zona gialla durante l’autunno e la prima fase invernale del 2020 è alla base della drammatica escalation di morti. Ed è quantificabile in almeno 3mila decessi che si sarebbero potuti evitare. A sostenerlo è uno studio condotto dal professore Enrico Rettore, docente di Econometria all’Università di Padova, che ha analizzato l’andamento della pandemia in relazione ai vari livelli di lockdown, raffrontandoli con le regioni confinanti, la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Trento.

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28.5.21

Covid, seconda ondata. Che fine ha fatto l'annunciata commissione d'inchiesta?



A inizio maggio sembrava cosa fatta. Zaia approva, in tv e sui giornali, ma poi? Più nulla.

Vedi articolo del Corriere del Veneto del 04-05-2021

Aggiornamento del 10 giugno 2021:

Dal Gazzettino del 9 giugno 2021:

- Approvata all'unanimità dal consiglio regionale la costituzione della commissione d'inchiesta sui contagi e decessi della seconda ondata.

- Entro venti giorni la nomina dei commissari, 10 di maggioranza e 5 di minoranza. Il presidente sarà designato dalle opposizioni, vice presidente e segretario saranno nominati dalla maggioranza.

- Entro novembre le conclusioni.

«Crisanti non può essere querelato per le sue ricerche»

 fonte: Il mattino di Padova 03 05 2021

Il Covesap e il prof Fulvio Ursini in difesa del microbiologo dell'Università di Padova

Non ci sarà il professor Andrea Crisanti domani in commissione Sanità, a palazzo Ferro Fini, a spiegare i suoi dubbi scientifici sull'efficacia dei tamponi rapidi nella prevenzione al Covid. I rappresentanti dell'opposizione restano convinti che la sede del dibattito sia il consiglio regionale, che inizia alle 15, ma sarà difficile che il presidente Zaia partecipi al dibattito. Lui ci sarà alle 12, quando Sonia Brescacin aprirà i lavori con le audizioni dei 9 consulenti chiamati a spiegare nel dettaglio su quali basi siano stati adottati i provvedimenti per contrastare la pandemia.

La trasmissione Report Rai 3 ha portato a galla l'altra faccia della medaglia, quella della sofferenza di chi a Montebelluna e nelle case di riposo ha visto la sanità al collasso, con il boom di ricoveri e decessi quando il Veneto era in zona gialla.

Il Covesap, il coordinamento della sanità pubblica con una nota firmata da 66 esponenti, scrive che la trasmissione Rai ha portato a galla l'anomalia veneta, di una «Zona Gialla conservata malgrado la situazione pandemica fosse fuori controllo.

Di fronte a questa situazione, il Covesap condanna la denuncia per diffamazione al professor Crisanti presentata da Azienda Zero» in merito alla ricerca sull'esito dei tamponi rapidi. Il coordinamento esprime solidarietà al professor Crisanti e gli riconosce il ruolo fondamentale svolto fin dalle prime ore della lotta alla pandemia. «Non si può accettare che chi lavora al servizio della scienza possa essere oggetto di minacce e denunce a causa dei risultati dei propri studi», conclude la nota.

Sulla vicenda prende posizione per la seconda volta il professor Fulvio Ursini, decano del dipartimento di Chimica biologica, confluito nell'Istituto di medicina molecolare dell'ateneo di Padova. Dopo aver ribadito «stima e rispetto scientifico al professor Crisanti», il docente esprime «una forte perplessità per un fatto cui mai mi sarei aspettato di dover assistere. Mai, almeno in tempi moderni, si è visto che fare ricerca e presentare dati verificabili potesse suscitare in chicchessia una reazione che configuri un'azione diffamatoria. Mai mi sarei aspettato una simile mancanza di rispetto non solo di una persona, quanto dell'operare scientifico e accademico stesso. La libertà di pensiero non si può scindere dall'attività di ricerca».


CoVeSaP condanna attacco di Azienda Zero (leggi Zaia) al prof. Crisanti

 fonte: https://www.vicenzapiu.com/leggi/inchiesta-report-rai3-su-criticita-seconda-ondata-pandemia-covid-in-veneto-covesap-condanna-attacco-di-azienda-zero-al-prof-crisanti/

Inchiesta Report (Rai3) su criticità seconda ondata pandemia Covid in Veneto

CoVeSaP (Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica) condanna attacco di Azienda Zero al prof. Crisanti

La trasmissione Report di lunedì 26 aprile su Rai3 ha mostrato le gravi criticità della seconda ondata della pandemia in Veneto per numero di contagi, ricoveri e, soprattutto, decessi da Covid-19, in forte contrasto con quanto accaduto nel corso della prima ondata. Nei mesi di novembre e dicembre, il pervicace mantenimento della Zona Gialla malgrado la situazione pandemica fuori controllo, ha creato le condizioni di quella che CoVeSaP ha definito lAnomalia veneta”. A nulla sono serviti i numerosi allarmi e gli esposti alla magistratura di CoVeSaP e di altri autorevoli soggetti che chiedevano misure più restrittive urgenti.

Le testimonianze di scienziati, operatori sanitari e cittadini costituiscono levidenza per capire le cause della tragedia: la permanenza in Zona Gialla prima di tutto, basata sulla dichiarazione, da parte della Regione, di un numero gonfiato di posti letto di terapia intensiva disponibili, ma anche il tracciamento inefficace o inesistente e luso improprio dei tamponi rapidi (antigenici di prima e seconda generazione) nelle RSA, nei pronto soccorso e nel personale sanitario. Questi, secondo CoVeSaP, sono i fattori che hanno contribuito maggiormente allesplosione di contagi, ricoveri e decessi (stimati in almeno 2.000 oltre gli attesi, sulla base dellincidenza media nazionale dei decessi per settimana riportata sul sito della Protezione Civile per il periodo dal 1° dicembre 2020 al 1° marzo 2021).

Di fronte a questo contesto CoVeSaP condanna le accuse e la denuncia per diffamazione rivolte da Azienda Zero al prof. Crisanti che per primo, a fine ottobre, quando lesplosione dei contagi non era ancora iniziata, aveva comunicato tempestivamente allAzienda Ospedale-Università e alla Regione i risultati preliminari delle analisi comparative tra tamponi rapidi e molecolari, che documentavano la scarsa affidabilità (70%) dei rapidi, e i rischi derivanti da un loro uso generalizzato. Lo studio, retrospettivo osservazionale ed indipendente, è stato effettuato in collaborazione con altri ricercatori dellAzienda Ospedale-Università di Padova, approvato dal Comitato Etico e inviato per pubblicazione ad unimportante rivista internazionale.

Il Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica esprime la sua piena solidarietà, personale e istituzionale, al prof. A. Crisanti, riconoscendogli il ruolo fondamentale svolto fin dal primo momento e continuativamente nella lotta alla pandemia. Non solo con la dimostrazione dellimportanza dei soggetti non sintomatici e con altre osservazioni originali pubblicate su prestigiose riviste internazionali, ma anche con la segnalazione dei rischi di un uso improprio dei tamponi rapidi. E’ inaccettabile che chi lavora al servizio della scienza possa essere oggetto di minacce e denunce a causa dei risultati dei propri studi. CoVeSaP incoraggia dunque il prof. Crisanti a resistere alle intimidazioni, continuando a svolgere il suo ruolo di scienziato indipendente e rigoroso. E con lui incoraggiamo a resistere e sosteniamo anche tutti i ricercatori e i sanitari impegnati nella lotta alla pandemia e nella difesa e crescita della sanità pubblica.

Per CoVeSaP:

Comitato per la difesa dellospedale di Adria e dei servizi socio-sanitari (RO); Comitato Alto Polesano dei cittadini per S. Luca di Trecenta (RO); Comitato per la difesa della Sanità Pubblica Alta Marca (TV); Comitato Sanità Pubblica Alto Vicentino (VI); Movimento per la difesa della Sanità Pubblica Veneziana (VE); Associazione tutela salute del cittadino e salvaguardia Ospedali di Pieve di Cadore ed Agordo (BL); Comitato per la difesa dellospedale Fracastoro di S. Bonifacio (VR); Associazione APRI; Comitato SOS Ospedale SantAntonio (PD); Comitato Alta Padovana Camposampiero (PD); Comitato Popolare Lasciateci respirare” (Bassa Padovana).

Maurizio Manno Orianna Zaltron Massimo Marco Rossi Paolo Fumagalli

27.5.21

Report, il giallo veneto. Sanità veneta durante la seconda ondata. Duemila morti in più. Il servizio di Report di lunedì 26 aprile 2021

 fonte: Report



Cosa è successo alla sanità veneta? Nella gestione del virus all'inizio sono stati i primi della classe. Ma a gennaio hanno registrato il tasso di mortalità più alto d'Italia. Nonostante il parametro di occupazione delle terapie intensive fosse stato superato, già a novembre, il Veneto è rimasto in zona gialla. Perché? Uno degli artefici dei successi della prima ondata è stato il prof. Andrea Crisanti che però durante la seconda ondata è stato messo da parte e non sono stati ascoltati i suoi allarmi sulla sensibilità dei tamponi rapidi di cui il Veneto ha fatto largo uso. 

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