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7.1.19

Ulss 5 Polesana. Attivazione Sportelli di promozione dell'Amministratore di Sostegno


L'Ulss 5 ha attivato, a partire dal 17/12/2018 nei giorni e con gli orari indicati nell'allegato, tre Sportelli di promozione dell'Amministratore di sostegno presso le sedi di Adria, Trecenta e Rovigo.

Il servizio è rivolto a favore della rete dei servizi, degli aspiranti amministratori di sostegno, degli amministratori di sostegno già in attività, dei familiari di persone in condizione di fragilità e, in generale, della popolazione afferente all'A.ULSS 5 Polesana.
Agli Sportelli si potrà accedere previo appuntamento (telefono 389 7921 588 mail: sportello.ads.rovigo@gmail.com) e sarà attivata la possibilità di videoconferenza al fine di agevolare le persone con disabilità fisiche e/o psichiche.

Calendario e orari degli sportelli di Adria, Rovigo e Trecenta

Normativa:

Legge regionale 14 aprile 2017, n. 10 "NORME PER LA VALORIZZAZIONE DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO A TUTELA DEI SOGGETTI DEBOLI"

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 241 del 06 marzo 2018

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 337 del 21 marzo 2018

10.11.16

Disabili, dalle Regioni ok al fondo “Dopo di noi”: 90 milioni assegnati per il 2016

fonte Il Fatto Quotidiano, 10 novembre 2016

Lo ha approvato all'unanimità la Conferenza delle Regioni. "Aiuteremo le persone con disabilità grave prive di sostegno familiare", ha dichiarato il presidente Stefano Bonaccini. Si tratta del primo step compiuto per dare attuazione alla legge

La Conferenza delle Regioni ha dato il via libera al decreto sul Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave. Oggi è stato autorizzato il riparto di 90 milioni di euro per il 2016: a tanto ammontava il finanziamento previsto del fondo per il Dopo di noi, divenuto legge il 14 giugno scorso. Si tratta del primo step compiuto per dare attuazione alla legge sul Dopo di Noi. “Entro Natale – scrive il settimanale Vita, specializzato su tematiche sociali, sul suo sito web – sono attesi anche gli obiettivi di servizio per le prestazioni da erogare ai destinatari della legge nei limiti delle risorse disponibili a valere sul fondo”.
Leggi l'articolo completo.
Consulta la legge sul "Dopo di noi"

7.11.16

Pochi soldi: niente appalto per il centro disabili di Badia Polesine

Da RovigoOggi.it 5 novembre 2016

Il centro Essagi non avrà più il servizio in gestione da parte della Provincia. Sino a Natale la cooperativa tirerà avanti, ma poi nessuna certezza.

Il rischio c'era, da tempo (LEGGI ARTICOLO). Adesso purtroppo è diventato una realtà e una realtà pesante: la Provincia ha deciso di non rinnovare l'appalto per la gestione del Centro Essagi, struttura che a Badia Polesine svolge un ruolo essenziale per la formazione delle persone diversamente abili.
Leggi l'articolo completo

Aggiornamento da RovigoOggi.it 16 novembre 2016

Nessuna soluzione all'agonia del centro Essagi

Non è arrivata la risposta attesa dalla riunione della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18. Ora familiari, Comune di Badia Polesine e cooperativa avranno un nuovo incontro.

Non sono uscite novità positive dalla Conferenza dei sindaci dell'Ulss 18, nonostante la manifestazione dei genitori dei ragazzi diversamente abili che avveniva all'esterno della Cittadella sociosanitaria di Rovigo martedì 15 novembre scorso (LEGGI ARTICOLO). Il problema sta nella mancanza di fondi della Provincia, che ha deciso di non rinnovare l'appalto per l'assegnazione del servizio (LEGGI ARTICOLO)
Leggi l'articolo completo

Aggiornamento da RovigoOggi.it

Una piccola somma darebbe una enorme speranza

Il consigliere comunale Manuel Berengan invita tutti i sindaci polesani a dare un piccolo contributo economico per mantenere attivo fino a giugno il centro Essagi

L’ultima speranza per le tante persone disabili per le quali l'attività del Centro Essagi cambia davvero la vita sono i Comuni. Lo dice chiaramente il consigliere comunale di Badia Polesine Manuel Berengan, che si appella ai sindaci per fare un piccolo sforzo economico e garantire al centro Essagi, a rischio chiusura da Natale, la sua sopravvivenza fino a giugno. Poi si dovrà trovare una soluzione definitiva alla realtà polesana.
Leggi l'articolo completo

28.7.16

PIANO NON AUTOSUFFICIENZE, TESTO PRONTO. "MISURERÀ LO STATO DI BISOGNO REALE"


(27 luglio 2016)

L'iter dovrebbe concludersi in un paio di mesi, visto che, di fatto, le regioni hanno già dato ieri il loro via libera.

Il Tavolo interministeriale ha licenziato il documento, arrivato in Conferenza Stato-Regioni il decreto di riparto del fondo 2016: alle regioni vanno 390 milioni, i restanti 10 al ministero del Lavoro. Lamanna (Comitato 16 novembre): "Grazie a eroi che, a volte in barella, hanno sopportato 16 presìdi per ottenere questo risultato. Ora il fondo raddoppi"

Leggi il testo completo su SuperAbile

20.7.16

Ricalcolo dell'Isee per i nuclei familiari con disabili o non autosufficienti

Il Comitato "per L'Articolo 32 ,sanità e sociale " di Rovigo e il Comitato "Impegno per il Bene Comune" di Adria hanno scritto ai centri di assistenza fiscale (Caaf) della provincia di Rovigo per sensibilizzarli sull'opportunità di informare i propri assistiti sulle nuove disposizioni riguardanti il calcolo dell'Isee dei nuclei familiari con persone disabili o non autosufficienti.
Di particolare interesse per le persone disabili o non autosufficienti, che abbiano richiesto presso i CAAF il calcolo di un ISEE per prestazioni sociali agevolate anteriormente allo scorso 29 maggio.
Ecco il testo della nota:

----inizio documento
Alla cortese attenzione
dei resposanbili CAAF
Provincia di Rovigo loro sedi

Oggetto " richiesta di invio informativa a favore delle persone disabili e non autosufficienti ,da voi assistiti"

Con l'approvazione della legge n. 89/2016, in vigore dal 28/05/2016, è stato modificato l'articolo 4 del dpcm n.159/2013 (nuovo Isee).

Come noto, è stato modificato il sistema di calcolo dell'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) , che prevede l’esclusione dal reddito disponibile «dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità o non autosufficienza» e contemporaneamente applica per tutti, in luogo delle franchigie attuali, la maggiorazione dello 0,5 al parametro della scala di equivalenza, per ciascun componente con disabilità media, grave o non autosufficiente presente nel nucleo familiare.

Considerato come l'Isee svolga un ruolo importante per il calcolo di una prestazione sociale agevolata che si traduce in agevolazione e/o contribuzione finalizzata al sostegno delle famiglie dei disabili e non autosufficienti, appare importante rilevare che se i soggetti interessati, se non correttamente informati delle nuove modalità di calcolo, potrebbero essere seriamente penalizzati, come è accaduto ad alcune persone con disabilità alle quali è stato decurtato l'importo mensile dell'Impegnativa di Cura Domiciliare , dei cui casi siamo a conoscenza.

A nostro avviso, perciò, sarebbe importantissimo poter informare tutte le persone disabili o non autosufficienti, che abbiano richiesto presso codesto CAAF il calcolo di un ISEE per prestazioni sociali agevolate anteriormente allo scorso 29 maggio, circa la possibilità di valutare l'opportunità di una eventuale revisione della dichiarazione in loro possesso.

Con la presente chiediamo a codesto spett.le Centro di Assistenza di informare quanto prima i propri utenti interessati dalla possibilità di una revisione come sopra motivata, invitandoli presso i propri uffici allo scopo di provvedere ad una valutazione sulla convenienza della riformulazione, se più conveniente per l'interessato, della certificazione.

In attesa di un cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Comitato "per L'Articolo 32 ,sanità e sociale " Rovigo
Comitato "Impegno per il Bene Comune " Adria
----fine documento

La legge di conversione ha modificato l'Art. 2-sexies "ISEE dei nuclei familiari con componenti con disabilità" del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42.
Visualizza il testo vigente su normattiva.it

AGGIORNAMENTO DEL 30 LUGLIO 2016
Circolare INPS n. 37 del 25/07/2016

27.5.16

Dopo di noi. Il Senato approva il ddl. Il testo torna ora alla Camera


fonte: quotidianosanità.it

Ecco come saranno tutelati i non autosufficienti rimasti soli

L'obiettivo del testo approvato in seconda lettura da Palazzo Madama è quello di favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l'autonomia delle persone con disabilità prive di sostegno familiare. Si prevede la determinazione di livelli essenziali delle prestazioni assistenziali (Lep) da garantire in tutto il territorio nazionale e viene istituito un Fondo ad hoc presso il Ministero del lavoro con una dotazione di 90 mln per il 2016. IL TESTO

26 MAG - Il disegno di legge sul dopo di noi, in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare o che potrebbero essere in futuro prive di tale sostegno, è stato oggi approvato in seconda lettura dal Senato con modifiche apportate in sede referente dalla XI Commissione. Il via libera è arrivato con 181 voti favorevoli e 20 contrari.
 
Questo il contenuto del ddl, articolo per articolo... (leggi l'articolo completo)

12.9.15

Fondo Non Autosufficienze dal 2006 al 2015

Dati e cifre sulla condizione delle persone con disabilità

Da condicio.it segnalo una ricostruzione delle disposizioni normative relative all’istituzione del Fondo per le non autosufficienze (FNA) e alle risorse economiche di cui è stato dotato nel corso degli anni, nonché un quadro dei decreti di riparto delle risorse attribuite alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e di Bolzano.

La Legge di Stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n.190) all’articolo 1, comma 159, ha previsto per il 2015 un incremento del FNA di 400 milioni di euro per l’anno 2015 e di 250 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016 (erano 350 milioni nella scorsa annualità).

Leggi l'articolo completo
[Ultimo aggiornamento: 31 agosto 2015 15:49]


18.4.15

NUOVO ISEE, IL GOVERNO NON CI RIPENSA. POLETTI: "LEGITTIMA L'INCLUSIONE DELL'INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO NEL REDDITO"

fonte: www.superabile.it

Durante il question time alla Camera, il ministro ha ribadito: "Trattamenti assistenziali inclusi nel reddito, controbilanciati da deduzioni e franchigie differenziate. Previsioni favorevoli per disabili più gravi". Confermato il ricorso al Consiglio di Stato: "Non si può interrompere applicazione"


ROMA - Nuovo Isee, il governo non arretra di un passo: le indennità di accompagnamento vanno incluse nella nozione di reddito. Lo ha ribadito ieri il ministro del Lavoro Poletti, rispondendo al question time alla Camera. "Continuiamo a ritenere che l'Isee sia uno strumento molto importante e assolutamente indispensabile per svolgere bene l'azione sul versante sociale e destinarla, in maniera puntuale, ai cittadini che ne hanno pienamente bisogno - ha detto - Erano prevedibili alcuni problemi di partenza, si sono effettivamente rappresentati, ma noi pensiamo che oggi interrompere questo percorso provocherebbe più danni che vantaggi, perché di fatto produrremmo uno stato di confusione generale". Fino al 25 marzo scorso, secondo quanto riferito al ministero dall'Inps e riportato alla Camera da Poletti, "le dichiarazioni acquisite sono più di 650 mila e i tempi medi di rilascio delle attestazioni sono di cinque giorni dalla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica: cioè la metà dei tempi massimi previsti dalla norma. Pensiamo quindi che questo lavoro di miglioramento debba essere continuato".
Riferendosi in particolare all'interrogazione sulla sentenza del Tar del Lazio, che ha bocciato il nuovo Isee nella parte relativa ai trattamenti assistenziali, "pensiamo che sia necessario fare appello al Consiglio di Stato, perché reputiamo che il contenuto di merito del decreto e del regolamento di applicazione siano pienamente legittimi". Nulla di illegittimo, quindi, nella "inclusione dei trattamenti assistenziali nella nozione di reddito", in quanto sarebbe "controbilanciata dalla possibilità di dedurre le spese sostenute per l'assistenza personale di collaboratori domestici, nonché le franchigie differenziate in base alla gravità della condizione di disabilità. Questa previsioni - ha ribadito - producono il risultato di essere particolarmente favorevoli per le persone con disabilità più grave, più bisognose dal punto di vista economico". Sul tema, tuttavia, il ministro riferisce di aver aperto un confronto con le associazioni, "perché in prospettiva non consideriamo impossibile rivedere questa materia, ma reputiamo non opportuno farlo in questo momento, interrompendo la sua applicazione, perché produrremmo uno stato di confusione e di degrado che provocherebbe più danni e più problemi di quanti ne risolverebbe". (cl)
(16 aprile 2015)

17.2.15

La Regione Veneto tuteli gli studenti con disabilità

fonte: superando.it

Il responsabile della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) chiede al Presidente della propria Regione una dichiarazione di impegno, tale da tutelare la continuità dei servizi dedicati ad alunni e studenti con disabilità, in attesa che vengano ridefinite le competenze, dopo le modifiche istituzionali introdotte dalla Legge di soppressione delle Province


«All’emergenza già ben nota dei servizi sociali e sanitari riguardanti le persone con disabilità, per i quali già da tempo chiediamo un intervento straordinario, si aggiunge ora quella derivante dalla “soppressione” delle Province le cui competenze istituzionali devono essere redistribuite. L’indeterminatezza dei provvedimenti da emanare preoccupa i genitori dei circa mille alunni con disabilità sensoriale che fruiscono del sostegno di assistenti educativi e della comunicazione, un supporto essenziale per i ragazzi sordi, non vedenti o ipovedenti, e preoccupa i numerosi studenti con disabilità delle scuole superiori, che fruiscono di servizi strumentali e temono il ripresentarsi di difficoltà già vissute».
Lo dichiara Flavio Savoldi, presidente della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in una lattera indirizzata al presidente della Regione Luca Zaia, con la quale torna a sollevare il tema “caldo” in tante Regioni del nostro Paese, conseguente all’entrata in vigore della Legge 56/14 (Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni), la cosiddetta “Legge Delrio”, che sta notevolmente modificando l’assetto istituzionale, rischiando, nello specifico, di creare gravi disagi a tanti studenti con disabilità.
A tal proposito Savoldi ricorda anche il recente incontro della FISH Nazionale con il Governo – di cui abbiamo ampiamente riferito nel nostro giornale – voluto appunto per chiedere di sciogliere urgentemente il nodo della destinazione delle competenze sull’assistenza scolastica e il trasporto degli alunni, che il “vecchio” Decreto Legislativo 112/98 aveva appunto assegnato alle Province. «Che venga insomma chiarito subito – scrive Savoldi – se tali servizi saranno in capo ai Comuni, alle Città Metropolitane o alle Regioni». «Il diritto allo studio – aggiunge – non può essere messo in discussione, i servizi non possono essere soppressi, lo stato di ansiosa incertezza che sfinisce le famiglie deve cessare».
«Per questo – conclude il Presidente della FISH Veneto, rivolgendosi direttamente al Presidente della Regione – le chiediamo di dichiarare che la Regione Veneto interverrà, se necessario, per tutelare alunni, studenti e famiglie e per garantire la continuità dei servizi; e che in attesa della definizione delle nuove competenze, la Regione stessa farà in modo di assicurare la copertura dei costi con le risorse finanziarie del Bilancio 2015, che a giorni approderà in Consiglio Regionale».
In ogni caso, la FISH Veneto, conclude la lettera, intende «tutelare con la propria azione idiritti inviolabili degli alunni e degli studenti, unitamente alle organizzazioni delle persone sorde, cieche e ipovedenti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fishveneto@libero.it.

18.9.14

Decreto di riparto Fondo nazionale per le non autosufficienze e Accordo integrativo

fonte: http://www.condicio.it/news/decreto-di-riparto-fna-e-accordo-integrativo/


18 settembre 2014
Il 15 settembre 2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto di ripartizione delle risorse finanziarie affluenti al Fondo per le non autosufficienze, per l’anno 2014. Tale Decreto provvede a suddividere gli stanziamenti approvati dal Parlamento nella precedente Legge di Stabilità. Si tratta di 275 milioni di euro destinati all’attuazione “dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti”, integrati da ulteriori 75 milioni di euro vincolati a“interventi di assistenza domiciliare per le persone affette da disabilità gravi e gravissime, ivi incluse quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica.”
Per il 2014 la somma totale disponibile ammonta a 350 milioni di euro. Il Decreto di ripartizione assegna 334.560.000 euro alle Regioni, 10.000.000 di euro al Ministero delle politiche sociali e destina solo formalmente 5.440.000,00 euro alle Provincie Autonome di Trento e Bolzano.
Come per la precedente annualità, il Decreto indica i criteri di ripartizioni delle risorse e individua le aree prioritarie di intervento nell’ambito dell’offerta integrata di servizi sociosanitari in favore delle persone non autosufficienti. Il Decreto impegna inoltre le Regioni ad usare le risorse ripartite prioritariamente per interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima e stabilisce, ai fini dell’applicazione del Decreto stesso, cosa si debba intendere per disabilità gravissima.
Tuttavia, ad integrazione del Decreto di riparto, è stato approvato dalla Conferenza unificata Governo, Regioni e Province Autonome e Autonomie Locali un Accordo (Repertorio Atti n. 101/CU del 05/08/2014) che fornisce precisazioni applicative relativamente all’articolo 3 del Decreto.

Al Veneto sono destinati il 7,65% delle risorse, pari a 26.010.000 euro.
Leggi la notizia completa.

8.8.14

Ulss 18. Ormai all'osso i fondi per gli ausili agli invalidi civili

Decine di domande per la fornitura di carrozzine attendono di essere accolte.

Praticamente esaurito il fondo per la fornitura di ausili ai disabili.

Quando ci diranno la verità? Quando ci diranno che quello che conta sono solo i maledetti conti di bilancio? E quando che l'Ulss 18 non ha altra priorità che ripianare il disavanzo accumulato negli anni scorsi?
Quando la finiranno di definire la sanità veneta un'eccellenza in Italia?
L'importante è apparire in televisione e far propaganda. Da settant'anni sappiamo che una menzogna ripetuta cento volte diventa verità.
È insopportabile che manchino i soldi per queste persone e che, nello stesso tempo, il presidente della giunta regionale Zaia e il suo assessore alla sanità Coletto si vantino di aver realizzato un avanzo di amministrazione. Ma come: si tengono soldi in cassa e si lasciano i disabili senza carrozzina? Questo sarebbe il buon governo?
Hanno una sola fortuna. Che le persone in difficoltà fanno cento volte più fatica ad organizzarsi, ad avere le informazioni che servono, a trovare un appoggio nelle istituzioni, a veder riconosciuti i propri diritti, a trovare attenzione nei mezzi di informazione.
Approfittano di questo Zaia e Coletto.

26.4.14

GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE PERSONE CON DISABILITA’

Edizione Dicembre 2013
fonte Agenzia delle Entrate

La guida illustra il quadro aggiornato delle varie situazioni in cui sono riconosciuti benefici fiscali in favore dei contribuenti portatori di disabilità, indicando con chiarezza le persone che ne hanno diritto.
In particolare, sono spiegate le regole e le modalità da seguire per richiedere le agevolazioni di seguito indicate.

9.1.14

Tagli e nomine contestate, welfare veneto senza pace

da Il Mattino di Padova, domenica 5 gennaio 2014

Sernagiotto è nel mirino: mancano 20 milioni dal Fondo per i non autosufficienti
e la scelta di Modolo (suo braccio destro) a capo dei servizi sociali scatena ricorsi

Il Fondo coinvolge decine di migliaia di persone, anziani e disabili destinatari di assegni di cura e integrazioni alle rette nelle case di riposo; inizialmente prevedeva una dotazione di 721 milioni, poi ridotti a 714 dalla spending: cifra virtuale, perché ad oggi le risorse effettivamente stanziate ammontano  a 694 milioni. «Dove sono finiti i 20 mancanti? Una risposta chiara è doverosa», punge il consigliere del Pd Claudio Sinigaglia.
... Nubi tempestose sulle nomine di nuovi manager approvate dalla giunta nell'ultima seduta del 2013. A far discutere, in particolare, è l'ascesa di Mario Modolo a direttore del dipartimento dei servizi sociali, caldeggiata dall'immancabile Sernagiotto, del quale il trevigiano è da tempo il braccio destro.
Leggi tutto l'articolo.
Leggi anche il precedente post "Non autosufficienza. Sinigaglia (Pd) su blocco fondi: scontro inaudito a danno dei più deboli".

2.1.14

Non autosufficienza. Sinigaglia (Pd) su blocco fondi: scontro inaudito a danno dei più deboli

fonte: pagina facebook di Claudio Sinigaglia
data odierna

Blocco dei 735 milioni del fondo regionale 2013 per la non autosufficienza.
In ballo ci sono oltre mille disabili gravissimi40 mila assegni di domiciliarità per i non autosufficienti assistiti a casa propria, i contributi di quota minima per i non autosufficienti accolti in casa di riposo o residenze assistite e che sono ancora in attesa dell’impegnativa regionale, le rette di ragazzi e adulti disabili accolti nei Ceod.

-----inizio documento(Arv) Venezia 2 gen. 2014 – “L’incredibile conflitto tra assessore e dirigente del settore sociosanitario sta penalizzando i cittadini più deboli e più fragili, in particolare i disabili gravi e gli utenti dei Ceod”. Claudio Sinigaglia, vicepresidente della commissione Sanità e consigliere regionale del Pd, insorge di fronte al mancato riparto di fine anno del fondo regionale per la non autosufficienza e chiede la convocazione urgente, in commissione Sanità, degli assessori regionali alla Sanità e al Sociale, Luca Coletto e Remo Sernagiotto, e del segretario regionale del settore sociosanitario Domenico Mantoan. “Ho scritto al presidente della commissione Leonardo Padrin – dichiara Sernagiotto – chiedendogli di dedicare la prossima seduta della commissione, prevista per il 9 gennaio, all’inaudita situazione di blocco dei 735 milioni del fondo regionale 2013 per la non autosufficienza. Siamo in presenza di uno scontro mai visto e inaudito tra assessore e dirigente, tra tecnici e politici, di un autentico ‘vulnus’ istituzionale che sconfessa decenni di integrazione tra sistema sociale e sanitario. La mancata ripartizione del fondo (quest’anno salito da 721 a 735 milioni grazie ad una ulteriore erogazione concessa dal governo) mette a repentaglio servizi e assegni di cura garantiti dalle 21 Ulss a disabili e anziani: in ballo ci sono oltre mille disabili gravissimi, 40 mila assegni di domiciliarità per i non autosufficienti assistiti a casa propria, i contributi di quota minima per i non autosufficienti accolti in casa di riposo o residenze assistite e che sono ancora in attesa dell’impegnativa regionale, le rette di ragazzi e adulti disabili accolti nei Ceod. Com’è possibile che la delibera di riparto del fondo tra le 21 Ulss, che mi dicono fosse già pronta a settembre, non sia mai stata trasmessa alla competente commissione consiliare? Di chi è la responsabilità di aver tradito la legge 30 del 2009 (che ha istituito il fondo unico per la non autosufficienza e affidato al Consiglio il compito di programmarne e monitorarne l’impiego, ndr)? Perché viene espropriato l’organo di indirizzo e di controllo dei propri compiti di programmare l’assegnazione delle risorse e la misura delle prestazioni in risposta ai bisogni dei tanti disabili e non autosufficienti della nostra regione? Perché devono essere i cittadini più deboli a pagare i costi della sanità veneta?”. 
Sinigaglia punta il dito sul conflitto, sempre meno latente, tra i due settori della sanità e sociale, nell’assicurarsi risorse adeguate ai fabbisogni crescenti. E chiama in campo i massimi arbitri della politica regionale: “Invito i presidenti di Giunta e Consiglio, Zaia e Ruffato, a farsi garanti dell’applicazione della legge regionale (Lr 30/2009) – è l’appello dell’esponente Pd - che espressamente prevede che la Giunta regionale, previo parere della commissione, entro il 31 dicembre di ogni anno, provveda a ripartire le risorse per la non autosufficienza sulla base di indicatori demografici, socio-economici; al numero di persone disabili e non autosufficienti e alla consistenza dei servizi. La spesa sociale non può diventare terreno di scontro politico o camera di compensazione per operazioni di bilancio. La legge 30 che ha istituito il fondo unico per la non autosufficienza – conclude Sinigaglia - è uno dei pilastri di quel modello di integrazione tra assistenza sociale e assistenza sanitaria che ha sinora assicurato cure e assistenza a tutti i veneti e che tutta l’Italia ci invidia:”.
-----fine documento

1.12.13

Circolare Inps n. 159 del 15-11-2013 sul diritto al congedo straordinario per chi assiste un disabile grave

fonte: sito Inps, Trova subito, Circolari e messaggi
Circolare n. 159
Roma, 15/11/2013
Oggetto: Sentenza della Corte costituzionale n. 203 del 3 luglio 2013 - Estensione del diritto al congedo di cui all’ art. 42, comma 5,  decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001 a parente o affine entro il terzo grado convivente con la persona in situazione di disabilità grave.
SOMMARIO:
1.   Premessa
2.   Soggetti aventi diritto
3.   Requisiti soggettivi per il riconoscimento del congedo straordinario
4.   Modulistica
5.   Ambito di applicazione
6.   Istruzioni procedurali.
Vai alla pagina del sito Inps per consultare e scaricare la circolare in formato pdf, l'allegato 1 (Artt.74/78 Codice Civile - PARENTELA E AFFINITA') e l'allegato 2 (Sentenza della Corte costituzionale n. 203/2013).

1.11.13

Le armi povere della disabilità

di Franco Bomprezzi
1 novembre 2013

E’ tutt’altro che chiaro, al momento, in che modo la legge di Stabilità recepirà le precise richieste provenienti dal mondo delle persone con disabilità. Non solo quelle formulate da parte degli esponenti del Comitato 16 novembre, ma anche delle altre associazioni nazionali, dei coordinamenti, delle reti di riferimento. Ladrammatica vicenda della morte di Raffaele Pennacchio, avvenuta il 23 ottobre, al termine di un presidio terribilmente faticoso dal punto di vista fisico e della tensione emotiva, ha emozionato per qualche giorno l’opinione pubblica, ha messo in difficoltà il Governo, accusato in qualche modo di avere sulla coscienza un morto, non avendo dato risposte tempestive alle richieste sacrosante del movimento. Ma bastano pochi giorni per annacquare i sentimenti, anche perché la confusione sotto il cielo di Roma regna sovrana, e non riguarda certo solo la disabilità. Anzi.
...
Leggi l'articolo completo.

25.10.13

Il lavoro sporco della legge di Stabilità

Dal blog di Franco Bomprezzi.

24/10/2013

politica


I permessi lavorativi per chi ha donato il sangue si potranno dunque conteggiare ai fini dell’anzianità pensionistica. Tanto incidono poco sul bilancio, visto che i donatori lavoratori non sono così tanti. I permessi per maternità, paternità o per assistenza ai parenti disabili (quelli in base alla legge 104), invece no. La commissione Bilancio della Camera, come scrive su Vita.it Sara De Carli, ha infatti bocciato un emendamento che pure piaceva al Governo, e che era stato proposto dalle associazioni delle persone con disabilità. Non c’è neppure uno straccio di argomentazione contabile. Si parla genericamente di un impegno consistente, ma non si sa quanto sarebbero costate queste due sacrosante modifiche alle norme della riforma Fornero.

26.9.13

Con la riforma Fornero i permessi della legge 104 non vengono conteggiati ai fini pensionistici

http://www.vita.it/politica/leggi-norme/hai-la-104-non-vai-in-pensione.html

Con la riforma Fornero i permessi goduti con la legge 104 e la maternità facoltativa non vengono più conteggiati ai fini pensionistici. Carlo Giacobini spiega l'assurdità di questa norma, «che si può cambiare solo con una nuova legge»

25/09/2013
di Sara De Carli
...
C’è da non crederci, per la palese ingiustizia della misura, ma è proprio così. Andiamo per gradi. La riforma Fornero ha stabilito che per andare in pensione prima dell’età anagrafica prevista (in questo momento 66 anni e tre mesi per gli uomini e un minimo di 62 e tre mesi per le donne) servono (nel 2013) 42 anni più 2 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 più 2 mesi per le donne. Nel conteggio di questi anni entrano però  - questa è la novità  - solo i giorni effettivamente lavorati e non quelli coperti da contributi figurativi, fatta eccezione per infortuni, malattia, servizio di leva e maternità obbligatoria. Di fatto non sono più “buoni” ai fini del conteggio dei 42 e rotti anni i giorni in cui un lavoratore è stato assente per permessi retribuiti per motivi familiari, lutto, diritto allo studio, donazione del sangue, sciopero. Volgare e antipatico, ma i giorni si conteranno in unità o decine. Ma non solo. L’enormità della cosa arriva qui: non valgono nemmeno i giorni di assenza per la legge 104/1992 (che riconosce permessi retribuiti per l’assistenza di un figlio disabile) e addirittura il congedo parentale (ex maternità facoltativa)
...
Carlo Giacobini, il direttore di HandyLex, è uno dei più grandi esperti in Italia di diritti e persone con disabilità ed è stato il primo in assoluto a sollevare la questione.
...

4.5.13

Veneto. Servizi socio-sanitari. Cure domiciliari faranno riferimento a paniere unico e Lea

fonte: http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=14730

Il tutto grazie ad una delibera di Giunta che ha altresì istituito l'impegnativa di cura domiciliare (per la non autosufficienza e disabilità) con cui, dal prossimo 1° luglio, saranno unificati nelle Ulss gli interventi secondo uno schema di cinque categorie di risposta al bisogno.

03 MAG - Una 'rivoluzione' in arrivo in Veneto nell'ambito dei servizi sociosanitari relativi alla non autosufficienza e alla disabilità. Per la prima volta in Italia, grazie ad un provvedimento proposto dal presidente Luca Zaia e degli assessori ai Servizi Sociali e alla Sanità, Remo Sernagiotto e Luca Coletto, tutto il comparto delle prestazioni e dei servizi domiciliari nel settore sociosanitario nei due ambiti viene destinato ai Lea, i livelli essenziali di assistenza. E' stata inoltre istituita l’impegnativa di cura domiciliare (ICD) con cui, dal 1° luglio 2013, saranno unificati nelle Aziende Ullss gli interventi dell’ambito socio-sanitario in un unico paniere della domiciliarità, che sarà strutturato in cinque categorie di risposta al bisogno: basso bisogno assistenziale (bisogni rilevati dalla rete dei servizi sociali e dai medici di medicina generale); medio bisogno assistenziale (demenze con gravi disturbi comportamentali); alto bisogno assistenziale (disabilità gravissime con necessità di assistenza a domicilio h 24); grave disabilità psichica e intellettiva(che unisce in un’unica fattispecie gli interventi di promozione dell’autonomia personale e di aiuto personale); grave disabilità fisico-motoria (destinata agli adulti con capacità di autodeterminazione anche destinatari di progetti di Vita Indipendente).

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27.4.13

Agevolazioni fiscali per i disabili. La normativa segnalata dalla Guida dell'Agenzia delle Entrate

La GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER I DISABILI (aggiornamento marzo 2013) dell'Agenzia delle Entrate segnala, per approfondimenti, le seguenti norme, circolari e risoluzioni. Leggi e decreti sono reperibili su normattiva.it.
■ Dpr n. 917 del 22 dicembre 1986 (Testo unico delle imposte sui redditi)
■ Legge n. 30 del 28 febbraio 1997 (comma 1, art. 1 e comma 9, art. 21)
■ Legge n. 449 del 27 dicembre 1997 (art. 8)
■ Decreto del Ministero delle finanze del 14 marzo 1998
■ Legge n. 448 del 23 dicembre 1998 (art. 39), riguardante la facoltà di autocertificazione da parte del disabile delle proprie condizioni personali
■ Legge n. 488 del 23 dicembre 1999 (art. 6, comma 1, lettere e - g)
■ Legge n. 342 del 21 novembre 2000 (art. 50)
■ Legge n. 388 del 23 dicembre 2000 (artt. 30, comma 7, 31 comma 1, 81 comma 3)
■ Dpr n. 445 del 28 dicembre 2000 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa)
■ Legge n. 448 del 28 dicembre 2001 (art. 2, commi 1 e 3)
■ Legge n. 200 del 1° agosto 2003 (art. 1-bis, comma 1)
■ Legge n. 311 del 30 dicembre 2004 (art. 1, comma 349)
■ Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (artt.1, comma 6, 36, 37, 319, 387, 388 e 389)
■ Decreto legge n. 159 del 2007, convertito con modificazioni dalla Legge n. 222 del 2007
■ Decreto legge n. 5 del 9 febbraio 2012 (art. 4), convertito con modificazioni dalla Legge n. 35 del 2012
■ Legge n. 228 del 24 dicembre 2012 (art. 1, comma 483)
■ Istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi (Modello Unico Persone Fisiche e Modello 730)
■ Circolari
n. 186/E del 15 luglio 1998 - n. 197/E del 31 luglio 1998 - n. 74/E del 12 aprile 2000 - n. 207/E del 16 novembre 2000 - n. 238/E del 22 dicembre 2000 - n. 1/E del 3 gennaio 2001 - n. 6/E e 7/E del 26 gennaio 2001 - n. 13/E del 13 febbraio 2001 - n. 46/E dell’11 maggio 2001 - n. 55/E del 14 giugno 2001 - n. 72/E del 30 luglio 2001 - n. 2/E del 3 gennaio 2005 - n. 15/E del 20 aprile 2005 - n. 6/E del 13 febbraio 2006 - n. 10/E del 13 marzo 2006 - n. 28/E del 4 agosto 2006 - n. 15/E del 16 marzo 2007 - n. 30/E del 28 marzo
2008 - n. 34/E del 4 aprile 2008 - n. 21/E del 23 aprile 2010 - n.19/E del 1° giugno 2012
■ Risoluzioni
n. 113/E del 9 aprile 2002 - n. 169/E del 4 giugno 2002 - n. 306/E del 17 settembre 2002 - n.117/E dell’8 agosto 2005 - n. 66/E del 16 maggio 2006 - n. 4/E del 17 gennaio 2007 - n. 8/E del 25 gennaio 2007 - n. 397/E del 22 ottobre 2008 - n. 136/E del 28 maggio 2009 - n. 66/E del 20 giugno 2012 - n. 70/E del 25 giugno 2012