29.4.20

Morti Covid, tutte le bugie in Europa. Ecco i dati reali

di Milena Gabanelli e Simona Ravizza
Ogni giorno tutti i Paesi d’Europa (e non solo) comunicano i bollettini ufficiali con contagi e decessi. Ma, in particolare sul numero di vittime, quanto sono davvero attendibili Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Svezia, Svizzera e Paesi Bassi? Per la Germania e il Belgio non è possibile saperlo, perché non comunicano ancora i dati necessari a scoprirlo. In base alle statistiche ufficiali, oggi l’Italia è il Paese europeo più colpito dopo la Spagna. Il drammatico bilancio delle vittime, ormai intorno alle 27 mila, è addirittura il più alto. Per capire, però, il reale impatto del virus sul nostro Paese rispetto al resto d’Europa bisogna sapere chi dice davvero la verità e quanto è ridimensionato il numero dei decessi.
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26.4.20

Crisanti a TPI: “Le donne si negativizzano prima. Il Veneto si è salvato perché abbiamo blindato gli ospedali”

fonte: tpi.it
Segnalo questa lunga e interessante intervista al prof. Andrea Crisanti dell'università di Padova.

Luca Zaia lo chiama "l'uomo dei tamponi": è a lui che ha affidato l'esperimento di Vo' Euganeo, dove sono stati sottoposti a test tutti i cittadini. "L'ho chiamato e mi ha dato subito fiducia", racconta il professore. Che poi spiega la particolarità del Coronavirus: "Si infettano i neonati, ma non i bambini fino a 10 anni". L'intervista di Selvaggia Lucarelli

Di Selvaggia Lucarelli
Pubblicato il 22 Apr. 2020 alle 11:59Aggiornato il 22 Apr. 2020 alle 12:07
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4.4.20

Ulss 5, ancora pochissimi i tamponi eseguiti in Polesine



I positivi potrebbe essere molti di più



In un precedente post "Covid-19, nell'Ulss 5 eseguiti solo 308 tamponi a fronte di 1.334 casi sospetti. Polesani cittadini di serie Z, come Zaia" ho pubblicato il bollettino dell'Ulss 5 sulla situazione dell'infezione da Covid-19 alla data del 18 marzo 2020, alle ore 12.00.

Mettevo in evidenza che a fronte di 860 persone in isolamento domiciliare e di altre 474 in sorveglianza attiva, per un totale di 1.334 casi sospetti, l'Ulss 5 avesse eseguito soltanto 308 tamponi, mentre nel resto del Veneto erano 32mila.
All'epoca i contagiati erano 55 nell'intera provincia.

Pubblico ora i medesimi dati alla data del 3 aprile 2020, alle ore 12.30 (vedi bollettino Ulss)

  • Persone in isolamento domiciliare 1.792
  • Persone in sorveglianza attiva 613
  • Totale casi sospetti 2.405
  • Tamponi eseguiti nella provincia 1.555
  • Contagiati 181

I tamponi eseguiti in Veneto alle ore 17.00 del 3 aprile sono 126.490 (vedi tabella della protezione civile).

Ora io mi rendo conto che nelle altre province l'elevato numero di contagiati richieda una gran quantità di tamponi, ma in Polesine il numero di quelli eseguiti è così basso da far temere che, in realtà, i positivi siano di gran lunga di più.

2.4.20

L'ospedale "San Luca" non ha più un vero pronto soccorso


Con la trasformazione dell'ospedale di Trecenta in hub Covid-19 per la provincia di Rovigo viene inspiegabilmente trasformato anche il pronto soccorso, ora declassato a punto di primo intervento di base.
Eppure era già stato individuato un percorso dedicato ai pazienti Covid, perché togliere all'ospedale la piena funzionalità del pronto soccorso?
Una decisione non determinata dalla temporanea trasformazione in ospedale Covid, che ora lascia l'altopolesine privo di un vero pronto soccorso.


La denuncia di Guglielmo Brusco a ROVIGO IN DIRETTA. L'Ulss 5 Polesana ha adottato questa nuova organizzazione:
  1. Ripristino Integrale della funzionalità del Pronto Soccorso di Adria, attività che era stata rimodulata dal 9 marzo 2020;
  2. Trasformazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Trecenta in “Punto di Primo Intervento di Base” e cioè come:
  • Base medicalizzata di soccorso territoriale
  • Assistenza alle persone che si presentano spontaneamente
  • Stabilizzazione e trasporto di pazienti al pronto soccorso di riferimento
  • Diagnostica di base per screening delle patologie maggiori
  • Erogazione di prestazioni sanitarie minori

L'Ulss e l'amministrazione regionale non hanno ancora preso alcun impegno circa il ripristino dei reparti e dei servizi una volta che sarà superata l'emergenza Covid-19.