24.11.23

Privatizzazioni in sanità, se non ci pensa Zaia provvede il governo Meloni

Il governo aumenta i posti universitari per medicina ma privilegia il privato. Le università di Padova e Verona restano a bocca asciutta

Ignorato il parere contrario del Coreco


In sanità le privatizzazioni fanno un altro passo avanti. Dopo le case di cura private convenzionate con il pubblico, arriva ora un corso universitario di medicina, a Venezia, proposto da UniCamillus, ente totalmente privato.

Ignorato dal governo il parere contrario del Comitato regionale di coordinamento delle Università del Veneto (Coreco).

Le Università di Padova e Verona, che già avevano ottenuto un aumento del numero chiuso rispettivamente di 60 e 30 unità e che si erano dichiarate pronte ad assorbire un ulteriore incremento di posti a medicina, sono state ignorate. La ministra Bernini la preferito decretare in favore della proposta privata.

UniCamillus ringrazia - "ettecredo" direbbero a Roma - e immagino che sarà riconoscente.

Leggi l'articolo del Gazzettino del 15 novembre 2023.

14.11.23

Legge di bilancio: poche risorse e mancano soluzioni strutturali per il Ssn

Fonte: quotidianosanità.it


Manovra. Corte dei conti: “Risorse stanziate sono rilevanti ma insufficienti. Misure tamponano emergenze mentre servono soluzioni strutturali per risolvere problemi Ssn”


È quanto affermato dalla magistratura contabile nella sua audizione sulla manovra presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato. “I vincoli che si porranno in futuro sul fronte della spesa portano a guardare con preoccupazione al rinvio nell’individuazione di soluzioni più strutturali ai problemi del nostro sistema sanitario”. IL DOCUMENTO

Leggi l'articolo completo

11.10.23

6° Rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale

A questo link:
è possibile ascoltare la registrazione della presentazione del 6° Rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale, tenuta presso il Senato della Repubblica.
Inoltre è possibile scaricare un ricco comunicato stampa e la slide della presentazione completa di Nino Cartabellotta.

10.10.23

Annunciate 5 Case della Comunità entro il 2026. Cosa sono e quali problemi rischiano di comprometterne l'efficacia

Uno dei capitoli del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede la realizzazione delle Case della Comunità, luoghi in cui concentrare una serie di risorse rivolte, in particolare, alla cura delle cronicità, fragilità e disabilità.

Il Pnrr è nato dalle criticità dimostrate dal servizio sanitario nazionale nazionale con la pandemia da Covid-19. Nel tempo si è concentrato però su altri temi, dal rilancio dell'economia alle infrastrutture, assai meno sulla sanità.

L'idea delle Case della Comunità, interessante sulla carta, rischia di naufragare a causa della scarsità di risorse umane: mancano i medici di medicina generale e non si sa dove verranno trovati gli altri specialisti e gli infermieri che dovrebbero farle funzionare. Il dubbio che possano essere sottratti agli ospedali esistenti è forte.

C'è un ulteriore bastone fra le ruote della riforma poiché, nell'ordinamento finanziario dello stato, vige ancora il blocco della spesa per il personale stabilito dal governo Monti. E a questo si aggiunge l'ulteriore limitazione alla spesa decisa a livello regionale che, ad esempio in Veneto, ha imposto più stringenti limiti di spesa per il personale. E così non vengono assunti nemmeno quei medici che pure hanno vinto un regolare concorso (vedi il precedente post Siamo senza medici, ma la Regione Veneto blocca le assunzioni).

Teniamo le antenne dritte.



5.10.23

Il sabotaggio del San Luca

Oculistica, Radiologia, Ortopedia: a Trecenta non c'è posto


Notizie di ieri.

  • Chiamata al Cup per prenotare una visita oculistica con priorità 30 giorni. Prima data utile 2025 (duemilaventicinque!!!!!!!!!).

  • Richiesta di radiografia al ginocchio con priorità 10 giorni. Nessuna disponibilità a Trecenta mentre c'è un po' dappertutto in giro per polesine, da Adria al privato convenzionato.

  • Richiesta di visita ortopedica con priorità 10 giorni. Anche in questo caso nessuna data disponibile per Trecenta, molte in giro per il polesine.

Ne dobbiamo dedurre che l'Ulss sta sabotando l'ospedale di Trecenta, l'unico che non si vuole far funzionare. Visite specialistiche ed esami vengono dirottati in altre strutture (radiologia e ortopedia) oppure rese con tempi talmente lunghi da renderne impossibile la fruizione (oculistica).

Con due effetti deleteri:

  1. A fine anno la direzione generale e la direzione sanitaria dell'Ulss 5 Polesana potranno attestare lo scarso utilizzo dell'ospedale fornendo dati penosi per radiologia e ortopedia;

  2. Costringere i pazienti alla sanità totalmente privata per quanto riguarda oculistica.

C'è chi lavora per sabotare il nostro ospedale e, più in generale, per sabotare la sanità pubblica e il Servizio Sanitario Nazionale.

E li paghiamo, pure profumatamente, con le nostre tasse.



Il 28 ottobre 2023 partecipiamo alla manifestazione regionale contro il sabotaggio della sanità pubblica.

Ritrovo alle 14:30 davanti alla stazione ferroviaria di Belluno.


3.10.23

3^ Manifestazione Regionale in Difesa della Sanità Pubblica. BELLUNO Sabato 28 OTTOBRE 2023

Non c'è più tempo. Ultima chiamata. Partecipiamo.

Il Governo prepara nuovi tagli, la Regione Veneto nuove privatizzazioni.
Occupiamoci della sanità prima che la sanità, ridotta allo stremo, si occupi di noi.
BELLUNO Sabato 28 OTTOBRE 2023, ore 14.30

La sanità pubblica non è un costo ma il miglior investimento possibile per il nostro futuro.



2.10.23

APPELLO - 3^ Manifestazione Regionale in Difesa della Sanità Pubblica - BELLUNO Sabato 28 OTTOBRE 2023

LA SANITA' PUBBLICA NON E' UN COSTO MA IL MIGLIOR INVESTIMENTO POSSIBILE PER IL NOSTRO FUTURO

APPELLO

3^ Manifestazione Regionale in Difesa della Sanità Pubblica

BELLUNO Sabato 28 OTTOBRE 2023

ore 14.30, piazzale della Stazione

Servizio sanitario nazionale. Silvio Garattini ne parla nella puntata del 21 settembre 2023

Silvio Garattini, presidente dell'Istituto Mario Negri, è stato intervistato da Marco Damilano.

La medicina è diventata un grande mercato che mira a incrementare il proprio volume d'affari.

Passa così in secondo piano la Prevenzione, che è il primo cardine della riforma sanitaria approvata la legge n. 833 del 1978. E' indispensabile rimettere la prevenzione al primo posto, altrimenti il Servizio Sanitario Nazionale diventerà insostenibile.

Le Case della Comunità. Il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ne ha previste 1.350, poi ridotte a 936, in Campania da 172 a 55. La gente va al Pronto Soccorso perché non trova altre risposte. Le Case della Comunità, già sperimentate in alcune regioni, dovranno essere dotate di apparecchiature per le analisi di routine. Non possiamo farne a meno.

Salute diseguale. I fattori di diseguaglianza: manca un governo centrale! Il Ssn potrebbe diventare una Fondazione senza scopo di lucro. La tempestività deve essere una delle caratteristiche essenziali del Servizio Sanitario Nazionale. Un budget ci deve essere ma poi ci devono essere i controlli. La Speranza di vita è diseguale. La Mortalità infantile è diseguale fra le regioni. Inaccettabile!

Le retribuzioni dei sanitari. Da migliorare la condizione salariale. Punto importante perché perdiamo personale, verso il privato o per l'estero. Ma è assurda l'attività privata (libera professione): un insulto per i dieci milioni di italiani che non arrivano alla fine del mese. E' una grave forma di diseguaglianza. Diseguaglianze sono le liste d'attesa. In questo modo torniamo alle mutue: chi ha soldi si cura, chi non ne ha peggio per lui.

Vedi la puntata

Vedi anche:

Remuzzi: "Il servizio sanitario nazionale è la cosa più preziosa che abbiamo, deve essere la priorità assoluta della politica".

Sanità pubblica. Tg3 Fuori Tg, puntata del 21 settembre 2023

Sanità pubblica. Tg3 Fuori Tg, puntata del 21 settembre 2023

Interessante puntata di Tg3 Fuori Tg sul servizio sanitario Nazionale. Da vedere, durata circa 20 minuti.

https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.rainews.it%2Frubriche%2Ftg3fuoritg%2Fvideo%2F2023%2F09%2FTG3-Fuori-TG-del-21092023-cb74afdd-6fd1-4ce3-a3c3-026d44e7a2fd.html%3Ffbclid%3DIwAR1Gu1N0WwSmdo6nrvMI6cqGZ51mTjPChUBKRQT1zBHRE0o6NDCZBaFzohw&h=AT1R0V3wYWYSSvKzBQ1lu2O0rYQfM_WV8Env-GOM8EpmlEMQ3ZlyaZ5hCkBmLngzEzjrbNIjDuPzlbRke-77EsSW89DlJQsoNfuH3vm7SiDMAnXzP4Lw_YENxTiSXqRMxS4G&__tn__=%2CmH-R&c[0]=AT3gL_7erzJ6gBCCLPGt7qtFIBZvKuQwqiclIHbNiCAA42hbRhDHjsliPgpptiCzgSoCssnKgYZq5GPCSXT3c62fH-xNoIjfsUV9T27dx8SPQTuLp6V-Jy7_m1fGMNFhsjU46wgKG6ZfdeJnlBb_IlQmb7x6mqAmued29Cw3IzMdavwUvuu7Z-iGO2I3XE8KfVgLcgWr2Fxo

18.9.23

Remuzzi: "Il servizio sanitario nazionale è la cosa più preziosa che abbiamo, deve essere la priorità assoluta della politica"

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/09/11/lallarme-di-remuzzi-il-nostro-sistema-sanitario-nazionale-pian-piano-sta-per-essere-dismesso-deve-essere-la-priorita-assoluta-della-politica/7287997/?fbclid=IwAR17R1oprX88hO3vd8-bOtHwe0LR6dLFOeohBDrA1e74rcfCvbhBiHfB73s

“Il nostro servizio sanitario nazionale, che era uno dei migliori del mondo ed era stato copiato da quello inglese di 75 anni fa, sta pian pianino per essere dismesso. Non ce ne stiamo accorgendo ma i segnali qua e là ci sono: il Pronto Soccorso privato, il numero maggiore di letti nella sanità privata che in quella pubblica, come avviene in Lombardia. E alla fine noi stiamo rischiando di perdere la cosa più preziosa che abbiamo e che è fondamentale per la democrazia e per il benessere di una nazione“. È l’allarme lanciato ai microfoni di 24 Mattino, su Radio24, da Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, nonché l’unico italiano ad essere membro del Comitato di redazione delle riviste The Lancet e New England Journal of Medicine.

Leggi l'articolo completo e ascolta il video

16.9.23

Luca Zaia spinge per un accordo vergognoso con i sindacati autonomi dei medici di famiglia.

Per qualche euro in più

Scandalosa trattativa tra Regione e sindacati autonomi (Fimmg, Snami e Smi)

Già operativo nell'Ulss di Belluno ora si mira ad applicarlo a tutto il Veneto.

In pratica, ai medici di famiglia verranno erogati degli incentivi economici se prescriveranno meno visite ed esami urgenti, se ricorreranno di meno alla tac e alla risonanza magnetica, se chiederanno meno visite specialistiche.

Sorprende l'adesione dei sindacati autonomi maggiormente rappresentativi (Fimmg, Snami e Smi) a questa scandalosa trattativa.

I mmg sono già sotto pressione, in caso di accordo lavoreranno in condizioni ancora peggiori.



Il 28 ottobre partecipiamo alla manifestazione regionale di Belluno, difendiamo la sanità pubblica o ci toglieranno anche l'aria.

Leggi la notizia completa su DottNet Veneto, medici pagati un euro in più a paziente se prescrivono meno esami e visite urgenti.

13.9.23

Quali servizi sociali e sanitari per la Salute dei Minori? Chioggia 30 settembre 2023, ore 10

Da più parti stanno arrivando preoccupanti allarmi sullo stato di salute di bambini e adolescenti e disperate richieste di aiuto da parte delle famiglie.

I servizi sociali e sanitari sono stati impoveriti e non riescono a far fronte a bisogni vecchi e nuovi. Le istituzioni latitano e appaiono incapaci di progettare risposte adeguate.

Di fronte a tutto questo CoVeSaP - Coordinamento Veneto Sanità Pubblica - vuole ripartire mettendo insieme tutti gli attori capaci di delineare una strada possibile.

CHIOGGIA, 30 SETTEMBRE 2023, ore 10.00

Sala patronale Parrocchia, Santuario della Beata Vergine della Navicella, Via Padre Emilio Venturini 1, Chioggia.


Sull'argomento vedi anche il precedente post Salute mentale, il caso di Chioggia resta un fallimento e uno scandalo.

5.9.23

Un fantasma si aggira per il San Luca: Mario Gallani.


Un fantasma si aggira per l'ospedale di Trecenta, appare raramente, circa una volta l'anno, percorre i corridoi deserti e vede un nugolo di medici intenti in visite specialistiche in ambulatori che appaiono vuoti per il resto del mondo, vede la radiologia affollata di pazienti, un febbrile brulicare di attività a servizio dei cittadini polesani.

Ha una vista straordinaria il nostro fantasma, vede persino tutto quello che i dirigenti dell'Ulss gli dicono esistere. Ed è contento, giulivo! E' contento di sapere che sono attivi, pensate un po', 82 posti letto: è contento anche se, dopo tutti i tagli operati dagli ultimi piani socio-sanitari di Zaia, i posti letto dovrebbero essere 132. E' felice di sapere che sono attivi 16 posti letto di riabilitazione: non ricorda il nostro fantasma che l'assessora Lanzarin ne aveva inaugurati 20 poco tempo fa ma che le schede ospedaliere ne prevedono 50. Ma lui è contento!

E' contento perché ci sono 15 posti letto di terapia intensiva, anche se sono l'effetto della trasformazione in ospedale Covid e ora non hanno più la stessa importanza. E' strafelice che ci sia l'ospedale di comunità, anche se è un pallido sostituto del reparto di lungodegenza.

Bisogna essere ottimisti, ci dice il nostro fantasma, sempre meglio di un calcio nei denti! In effetti, come dargli torto.

Qui sopra trovate l'articolo apparso su La Voce del 5 settembre.

per il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca
il portavoce - Pietro Tosarello

22.8.23

Veneto, crollano i ticket: «La gente non si cura o sceglie i centri privati»

Fonte: Il Mattino di Padova, 30 luglio 2023

Agenas ha analizzato i dati dal 2018 al 2022: mancano all’appello 39 milioni. Barutta (Anaao Assomed): «C’è chi deve rinunciare perché non ha soldi»

ENRICO FERRO

Leggi l'articolo completo

6.8.23

Quanto dovremmo pagare per curarci se non ci fosse più il Ssn?

fonte: quotidianosanita.it



L’Anaao Assomed presenta il “conto ombra”.

Fino a 1.200 euro al giorno per un ricovero in un ospedale privato

La sala operatoria? 1.200 euro l'ora. La parcelle del chirurgo? Da 3.000 a 10.000 euro. Per l'Anaao Assomed è solo una questione di scelte. “E i cittadini - spiega il sindacato - devono sapere che le decisioni in tema di sanità di chi ci governa avrà inevitabili e pesanti ripercussioni sulle loro tasche. Si, perché se non ci fosse più il Servizio Sanitario Nazionale, che oggi grava sui cittadini solo per la fiscalità generale, il conto delle cure sarebbe assai salato”.

01 AGO - 

Vogliamo mantenere in piedi l'attuale Sistema sanitario nazionale o siamo pronti a modifiche drastiche? E, prima di addentrarci in questa seconda ipotesi, abbiamo chiari in mente i costi che dovremmo sostenere per curarci privatamente se non esistesse un servizio sanitario pubblico universalistico? A porsi queste domande e 'presentare i conti' di ricoveri, interventi chirurgici e check up è l'Anaao Assomed.

"Siamo in una fase rischiosa per la tutela del diritto alla salute e le cause hanno radici antiche moltiplicatesi nel tempo: il cronico insufficiente finanziamento pubblico del servizio sanitario nazionale che ci qualifica come “il primo dei paesi poveri “paragonabile a Grecia e Romania; l’autonomia differenziata, l’eccessiva frammentazione regionale e territoriale che subordina il diritto alla salute alla residenza, causando drammatiche differenze di aspettativa di vita e degradanti viaggi della speranza; la mancanza di riforme organiche nazionali del servizio sanitario che innovando e aggiornando tengano il passo con le straordinarie novità scientifiche e tecnologiche di cui disponiamo, affrontando i cambiamenti demografici e sociali in cui siamo immersi. Per non parlare di Covid e post Covid con tutte le conseguenze sanitarie, sociali economiche. A questo si aggiungono la carenza di personale, l’incremento vertiginoso dei costi di tutte le attività sanitarie", spiega Anaao.

...

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1.8.23

Medici di famiglia: "militarizzati, vessati, esasperati, con il fiato sul collo"

Parla il  presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Vicenza

Quando vado dal mio medico di famiglia resto ogni volta sorpreso dalla sua abilità nell'uso del computer: digita velocissimo sulla tastiera, passa da una funzione all'altra in un battibaleno, contemporaneamente ascolta il mio problema e mi risponde a tono. Un frenetico multitask che mi lascia sbalordito. Eppure non sono proprio un novizio nell'uso del computer, li uso dal 1977 e continuo ad utilizzarli in diversi campi anche dopo il pensionamento. D'accordo non sono più giovanissimo e un po' di smalto l'ho perso, ma il mio medico è un fulmine in confronto.

Racconto questo fatterello personale perché conferma esattamente ciò che dice Michele Valente presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Vicenza: "Oggi (i medici, ndr) sono militarizzati, vessati, esasperati, con il fiato sul collo. C'è una burocrazia dominante. Le carte tolgono spazio alla visita, al rapporto medico-paziente".

E ancora: "I medici si trovano ingabbiati da una burocrazia irrazionale e costosa che toglie tempo alla cura. Il medico di famiglia si trova a dover fare un lavoro diverso rispetto a quello per il quale ha studiato. Per questo se ne scappano". La burocrazia li impegna per il 70% del tempo.

Amara la conclusione. "A rendere eccellente (in passato, ndr) il modello italiano è stato il vecchio medico di famiglia che basava la sua attività sul colloquio, sulla fiducia reciproca. Oggi prevalgono tecnologie, algoritmi, informatica, protocolli di decisione, ma è una medicina senz'anima, disumana".


Vedi anche l'articolo de Il Giornale di Vicenza, Sabato 29 luglio 2023

Salute mentale, il caso di Chioggia resta un fallimento e uno scandalo


Salute mentale. Al di là delle parole, il caso di Chioggia resta un fallimento e uno scandalo

di Mariapina Rizzo 

01 AGO - Gentile Direttore,
dopo aver letto la comunicazione della Dottoressa Maria Bianco Direttore UOC Psichiatria Distretti Venezia- Chioggia su “L’importanza del Linguaggio nella comunicazione sui temi della salute mentale” apparsa su Quotidiano Sanità, ci sentiamo in qualche modo chiamati a dare un contributo alla discussione e dare anche una risposta alle sue esortazioni.

Sicuramente in ogni ambito è importante usare un linguaggio appropriato, parlare di Salute Mentale è poi difficile perché è un tema su cui da secoli gravano pregiudizi ed ostracismi dettati dalla paura da una parte ma anche dalla “coercizione alla norma”, strumento usato da sempre da chi detiene il potere per “normalizzare” e contenere le voci di chi è critico verso un certo assetto sociale. Crediamo non sia superfluo ricordare gli scritti di Foucault su questi argomenti e tutta la letteratura sulle Istituzioni totali.

Sorge quindi la necessità per chi è critico verso una determinata organizzazione sociale e politica, e noi sicuramente lo siamo verso l’attuale organizzazione del Servizio Sanitario Pubblico in Veneto e in Italia, di denunciare quanto accade cercando di essere il più circostanziato e preciso possibile.
Nella triste vicenda del ragazzo tredicenne ricoverato presso il SPDC di Chioggia crediamo sia inevitabile constare almeno due grossi fallimenti:

- l’aver dovuto ricoverare il ragazzo ovvero non essere riusciti a trattare la sua patologia, sicuramente grave, in un ambiente più adeguato e vicino al suo ambito familiare come dovrebbe essere;

- aver dovuto ricorrere per il ricovero al SPDC per adulti, un Servizio certamente non pensato ed organizzato per accogliere ragazzi con questi problemi bensì adulti con patologie ben diverse.

Pur essendo sicuri che tutti gli operatori abbiano dato il massimo e si siano adoperati il più possibile per assicurare comunque un trattamento adeguato, riteniamo che questa soluzione sia non solo sbagliata terapeuticamente, non saremo certo noi comuni cittadini a ricordare l’importanza del “setting” ovvero del luogo e dell’ambiente in cui avviene la terapia e come questo sia già terapia in sé, ma anche scandalosa.

Lo scandalo è evidente poiché da molti anni le Schede Ospedaliere della Regione Veneto prevedono posti letto per il ricovero dei minori con problemi psichici, da moltissimi anni è stata segnalata la necessità di strutture e servizi specifici per le patologie dell’età evolutiva ma a tutt’oggi questi sono del tutto carenti nelle AULSS della nostra Regione. Bisogna ricordare ancora una volta che la nostra Regione è penultima in Italia nella la spesa per la Salute Mentale?

Per questo motivo è partita la protesta, dando voce anche alla sofferenza dei familiari del ragazzo, che vivono quotidianamente insieme a lui il dolore di questa gravissima situazione.
Ma la protesta di noi cittadini intende dar voce anche alle grandissime difficoltà in cui versano gli operatori sanitari, costretti, come in questo caso, a sopperire con il loro sacrificio e abnegazione alle gravissime carenze della Organizzazione Sanitaria, alle mancanze ormai pluridecennali della Regione Veneto nella tutela della Salute Mentale dei suoi abitanti, siano essi adulti o ancora peggio ragazzi nel pieno dell’età evolutiva.

Per questi motivi abbiamo denunciato quanto sta accadendo presso il SPDC di Chioggia, se i termini usati sono sembrati esagerati ci dispiace , ma ci pare che abbiano avuto l’indubbio merito di sollevare il problema che è gravissimo e di averlo portato all’attenzione dei media stimolando così l’avvio se non di soluzioni almeno di interventi urgenti ed essenziali.

Mariapina Rizzo
Coordinamento Veneto Sanità Pubblica

01 agosto 2023

Leggi l'articolo originale

27.7.23

Siamo senza medici, ma la Regione Veneto blocca le assunzioni

VENETO

Siamo senza medici, ma la Regione blocca le assunzioni

Servizio sanitario nazionale sempre più in emergenza

La VOCE di ROVIGO, 26.07.2023

Il Veneto si trova attualmente in una situazione paradossale: da un lato è alla disperata ricerca di medici per colmare una grave carenza di personale sanitario, ma dall'altro blocca le assunzioni dei professionisti che avevano regolarmente vinto i concorsi indetti da Azienda Zero per coprire posti disponibili nelle diverse aziende sanitarie e ospedaliere della regione.

La decisione di bloccare le assunzioni è stata presa dalla Commissione regionale per l'investimento, tecnologia ed edilizia (Crite), che ha dichiarato che le aziende sanitarie rischiavano di superare il tetto di spesa per il personale fissato da ciascun bilancio. Nel 2022, il limite di spesa ammontava a 3 miliardi e 128 milioni di euro, distribuiti tra le varie aziende del Veneto.

Sebbene nel 2022 nessuna azienda abbia superato il tetto di spesa, la fine dell'emergenza sanitaria potrebbe comportare un aumento delle assunzioni, rendendo più probabile il superamento di tale limite. La Regione ha assicurato che si sta lavorando per risolvere la situazione nel giro di qualche settimana e che il turnover tra medici in pensione e nuovi assunti sarà sempre garantito.

Tuttavia, queste rassicurazioni non hanno convinto Sonia Todesco, segretaria regionale di Cgil Fp, che ha sollevato dubbi sulla possibilità che alcuni reparti ospedalieri abbiano già un numero adeguato di operatori sanitari. Secondo i dati forniti dai sindacati, per far funzionare gli ospedali a pieno regime, garantendo turni e riposi conformi al contratto senza appoggiarsi pesantemente ai privati, sarebbero necessari circa 1.300 medici in più.

Il prossimo concorso scadrà domani e vede ancora un numero insufficiente di candidati: si cercano 60 psichiatri, 28 neuropsichiatri infantili, 21 tecnici di radiologia, 11 oncologi e un neurochirurgo.

Anche il concorso successivo, che chiuderà il 3 agosto, sembra andare sulla stessa strada con un numero di candidati limitato rispetto al fabbisogno: si cercano 101 anestesisti, 49 radiologi, 7 ortottisti, 3 chirurghi maxillo-facciali e un podologo. Al di là dei concorsi, ci sono anche avvisi pubblici di manifestazione di interesse aperti quasi a tempo indeterminato, alla ricerca di medici specializzandi, professionisti in quiescenza, infermieri e Oss con titolo conseguito all'estero.

Il paradosso diventa ancora più evidente considerando che persino i pochi professionisti che si sono presentati ai concorsi e li hanno vinti sono stati bloccati nell'assunzione. Questa situazione crea un clima di incertezza e insoddisfazione tra i candidati e la classe medica.

Nel frattempo, sembra essersi interrotta la luna di miele tra i sindacati e il nuovo direttore generale della sanità veneta, Massimo Annicchiarico. Le promesse di tavoli di confronto costanti non sono state mantenute - evidenziano i sindacati - e la mancata possibilità di un dialogo continuo e saldo sta contribuendo ad aumentare le tensioni e le richieste di risposte da parte dei sindacati.

24.7.23

Indagine CoVeSaP, tre cittadini su quattro costretti a rivolgersi al privato e ancora tre su quattro finiscono in lista di attesa.

Un momento della manifestazione dello scorso 15 aprile a Vicenza in difesa della sanità pubblica.


Il Coordinamento Veneto Sanità Pubblica (CoVeSaP) a partire dalla manifestazione di Vicenza dello scorso 15 aprile ha proposto ai cittadini del Veneto un questionario sull'accesso ai servizi sanitari.

Il primo scoglio da superare è, in molti casi, l'accesso al Medico di Medicina Generale (MMG), il medico di famiglia: una parte consistente dei rispondenti deve attendere anche più di una settimana, una buona parte oltre il mese. Inaccettabile.

Poi c'è da prenotare la prestazione, e qui sono dolori. Ma il peggio viene dopo, quando tre quarti delle persone affermano di essere stati messe in lista di attesa. E quanto hanno aspettato? Le risposte sono sorprendenti: solo il 25% di loro ha avuto una risposta nei tempi indicati dal MMG, la maggioranza ha aspettato da 4 settimane a oltre 3 mesi in più, e una percentuale molto consistente ha rinunciato perché stava passando troppo tempo. Questi ritardi nella diagnosi si traducono spesso, purtroppo, in un aggravamento della prognosi, con prolungamento delle cure, maggiori disagi per la persona e maggiori costi per la spesa pubblica.

Superati questi scogli soltanto il 35% ottiene la prestazione presso le strutture pubbliche, il resto o in sistema misto o esclusivamente in strutture convenzionate. È il frutto della scelta della Regione di abbattere le liste d’attesa puntando sull’acquisto di ingenti quantità di prestazioni dal privato.


Per maggiori dettagli scarica:

Rassegna stampa:

CoVeSaP, questionario su ULSS venete: lunghe attese e insoddisfazione

Sanità veneta, sondaggio dei Comitati: 3 utenti su 4 costretti a rivolgersi al privato per le prestazioni


Come funziona in Veneto l’accesso ai servizi sanitari?


18.7.23

CoVeSaP: Indagine sull’accesso ai servizi sanitari in Veneto

Giovedì 20 Luglio 2023, alle ore 11
Conferenza Stampa on line su Piattaforma Zoom


In occasione della seconda manifestazione regionale in difesa della sanità pubblica (Vicenza, 15 aprile 2023), il CoVeSaP, Coordinamento Veneto Sanità Pubblica, ha proposto la compilazione di un questionario per meglio comprendere come i cittadini usufruiscano delle prestazioni sanitarie di cui abbisognano. Sono state raccolte informazioni sulle modalità di prenotazione, sulle attese, sulle opzioni tra pubblico e privato, sulla soddisfazione.

Confidando nel Vostro interesse sul tema della sanità, CoVeSaP Vi invita a partecipare.

Per l’accesso a Zoom: ID riunione: 272 151 4575 - Passcode: salute

oppure direttamente con il seguente link:

https://zoom.us/j/2721514575?pwd=dVdXd2F2enhuOElEMGZ0RzViV2lNdz09

Ringraziando per l’attenzione, si porgono cordiali saluti

Per il CoVeSaP
Pietro Tosarello - Portavoce del Comitato altopolesano dei Cittadini per il San Luca
tosarello@gmail.com


(Invito inoltrato agli organi di informazione del polesine)

10.7.23

Servizi di salute mentale in Veneto, il problema non sono le risorse, ma come vengono spese


di Andrea Angelozzi

10 LUG - 

Gentile Direttore,
mentre i servizi di salute mentale si destreggiano nella carenza di risorse, gli psichiatri discutono di Legge 180/78, e gli psicologi sottolineano il bisogno psicologico, amministrazioni e politica continuano indifferenti per la propria strada.

Un esempio è quanto accade nell’ambito della grave sofferenza dei servizi di salute mentale nel Veneto, dove alcune recenti delibere sollevano non pochi interrogativi. Partiamo da una Ulss del Veneto che, a fine giugno 2023 recepisce la DGR 371/2022 e la deliberazione 89 del 16/09/2022, che indicavano la possibilità di assunzioni temporanee di personale per i DSM, utilizzando quanto stanziato con l'Intesa Stato Regioni del 28 aprile 2022 per il “rafforzamento dei Dipartimenti di Salute Mentale regionali”, di cui ci aveva puntualmente informato Quotidiano Sanità.

Un primo problema è che questi contratti scadono al 31/12/2023, in attesa di standard nazionali, che peraltro il ministero ha già indicato (vedi Quotidiano Sanità). Di fatto se il personale potrà essere assunto per due/tre mesi, per essere poi lasciato a casa, sarà un successo. I possibili motivi che spiegano questo ritardo, non cancellano la sensazione che ora questo provvedimento sia ancora meno efficace e che si sia persa la possibilità di offrire un minimo di respiro a operatori e pazienti.

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23.6.23

Statistiche e realtà

fonte: https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=114938

di Andrea Angelozzi

23 GIU 2023 

Gentile Direttore,
la puntuale uscita del rapporto Crea 2023 sulle Performance Regionali vede ancora una volta una qualche graduatoria delle Regioni. Esaminando quelle del Veneto sono rimasto colpito dal miglioramento che viene segnalato nell’indice di salute mentale, come ampiamente riportato anche dai giornali locali, a testimonianza del lavoro fatto dai servizi socio sanitari in questo ambito.

Approfondendo sul testo originale del rapporto Crea come venga ottenuto questo indice, e indicato quindi questo miglioramento, che contrasta con la percezione che hanno della situazione gli operatori, gli utenti ed i familiari, mi sono reso conto di quanto confusive possano essere talune informazioni statistiche se slegate dal contesto di origine.

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10.6.23

Autonomia differenziata, un progetto da FERMARE.

I rischi del disegno di legge Calderoli

Dalla Sanità alla Scuola, dai Contratti collettivi di lavoro ai Diritti sociali e di cittadinanza da garantire a ogni latitudine, dalle materie strategiche come Energia e Infrastrutture alle prospettive del Tessuto produttivo.

Cgil Veneto, Cgil Lombardia e Cgil Emilia-Romagna hanno organizzato lo scorso 6 giugno a Verona l'iniziativa "Autonomia differenziata, un progetto da FERMARE".
Il link per ascoltare la registrazione:

6.6.23

Ulss 5 Polesana, sindaci come vassalli di Zaia


Le pagelle ai direttori generali delle Ulss sono in realtà atti di vassallaggio nei confronti del presidente della giunta regionale Luca Zaia.

I fatti. Annualmente l'assemblea dei sindaci di ciascuna Ulss esprime un voto sull'operato dei rispettivi direttori generali. Quel voto concorre a formare la valutazione sulla base della quale viene riconosciuta una cospicua indennità ai responsabili delle Ulss. Ogni anno, puntualmente, i sindaci polesani esprimono il voto massimo.

Se ne dovrebbe dedurre che i sindaci della provincia riscontrino un buon funzionamento dei servizi sanitari, che le liste di attesa siano contenute, anzi inesistenti, che i tempi previsti per l'esecuzione delle visite specialistiche siano rispettati, che i posti letto siano sufficienti, che i pronto soccorso siano efficienti, e che i servizi per pazienti psichiatrici siano ottimi. Che tutto funzioni a meraviglia insomma.

Ma poiché così non è, perché i sindaci esprimono sempre il massimo dei voti?

Possibile che non si accorgano dei disagi dei propri cittadini nell'accesso ai servizi sanitari? Possibile che non sappiano che tantissime persone ottengono appuntamenti a un anno e più di distanza dalla richiesta? Possibile che non sappiano che troppo spesso non è nemmeno possibile ottenere una data? Possibile che non sappiano che i loro concittadini vengono sempre più frequentemente dirottati sulle strutture private convenzionate? E che non sappiano che sempre più spesso devono ricorrere alla sanità privata sostenendo il 100% della spesa?

No! Non è possibile! Nemmeno il sindaco più distratto può ignorare questi problemi.

E allora perché, perché, perché, perché quel voto?

La verità è che quel voto non è al lavoro del direttore generale, il quale si applica ad eseguire le direttive ricevute, quel voto è a Luca Zaia, il primo e vero responsabile della disastrosa situazione della sanità pubblica in Veneto.

E chi si metterebbe contro Luca Zaia? Quale sindaco ha il coraggio di prendere atto della situazione reale e rivendicare qualcosa per i propri cittadini? Nessuno, nessuno! Facciamocene una ragione.

Tutti i comuni hanno bisogno di contributi regionali per realizzare qualcosa, dal piccolo impianto sportivo (eh! lo sport!) all'asfaltatura di un breve tratto di strada, per un'iniziativa culturale o per la sagra del paese. E allora non si deve disturbare chi ha i cordoni della borsa, chi può decidere se finanziare questo o quello: Luca Zaia. I sindaci fingono di ignorare i macroscopici problemi della sanità, fingono di non accorgersi del degrado dei servizi sanitari regionali, decidono di ignorare l'aggravio di costi per i loro concittadini e il disagio per gli spostamenti da un capo all'altro della provincia.

E i sindaci dei ventiquattro comuni dell'altopolesine sono quelli che fingono di più, continuano a ignorare che l'ospedale "San Luca" di Trecenta è un pallido ricordo di ciò che era e che è persino senza un vero pronto soccorso.

In questa landa desolata e inerte rende di più lo sport, l'asfaltatura di una buca, la sagra paesana. Gli amministratori comunali otterranno così più voti per le prossime elezioni. Occuparsi di sanità non procura voti: sono pochi quelli che di volta in volta ne hanno bisogno. E sono deboli, incapaci di far sentire la loro voce con sufficiente forza. E poi, cavolo! Bisogna studiarci sopra, è materia complessa! E la gente pensa che tutto sia delegato in alto, all'Ulss, alla Regione, al governo nazionale...

"Approfittiamo dell'ignoranza, laviamocene le mani... ". Ecco il punto: i sindaci dell'Ulss polesana approfittano del fatto che le persone comuni non sanno quanto può essere importante la voce del loro sindaco nei confronti dell'Ulss e che il sindaco è l'autorità sanitaria del loro comune, non solo quando deve occuparsi della lotta alle zanzare.

Badia Polesine, 6 giugno 2023

Pietro Tosarello


17.5.23

Michela Murgia a Quante Storie, puntata del 16 maggio 2023

Un momento della manifestazione dello scorso 15 aprile a Vicenza in difesa della sanità pubblica.


Michela Murgia per la difesa del servizio sanitario nazionale

Michela Murgia è affetta da una forma di cancro, ne ha parlato in una recente intervista ad Aldo Cazzullo pubblicata sul Corriere della Sera.

Ieri, 16 maggio 2023, è stata ospite di Giorgio Zanchini a Quante Storie, Rai3. Inevitabilmente si è parlato di sanità e Michela Murgia ha dichiarato: "Se c'è un motivo per alzare il sedere dal divano e scendere in piazza a difendere qualcosa è il servizio sanitario nazionale".

Per vedere la puntata di Quante Storie (29 minuti) clicca sul seguente link:

https://www.raiplay.it/video/2023/05/Quante-storie---Puntata-del-16052023-c93c9cbe-dfb7-4509-83f0-51b66eba82f9.html#

13.5.23

Sanità pubblica e affari privati. Fratelli d'Italia sponsorizza la sanità privata


Il Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica (CoVeSaP) interviene sul convegno organizzato da Fratelli d'Italia ieri a Padova.

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(post di ieri dalla pagina Facebook di CoVeSaP)

Sanità pubblica e affari privati

Il titolo del post è una traduzione pratica di quello che il Dipartimento Imprese di Fratelli d'Italia ha dato al convegno di oggi a Padova. L'originale è "Impresa & sanità. La Sanità del prossimo futuro tra pubblico e privato” ma la sostanza non cambia.

La campagna per la promozione della sanità privata ha trovato nuova linfa in questi mesi di governo della destra: sempre più insistenti gli articoli sulla stampa; la crisi del servizio sanitario nazionale usata come grimaldello per invocare l'ineluttabile necessità di ricorrere al privato, a quello convenzionato, a quello delle cooperative ma, perché no, anche al privato e basta.

Si vive tra emergenze accuratamente pianificate ed ora siamo alla resa dei conti, cade la maschera e per il futuro del servizio sanitario è manifesta la svolta verso il privato.

E' in pericolo un diritto costituzionale essenziale, quella salute "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività" (art. 32).

Al convegno di Fratelli d'Italia è stata invitata l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin. Ecco, manca solo il sigillo della giunta Zaia e poi il quadro sarà completo.

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Nota 1: alla fine l'assessore Lanzarin non è intervenuta al convegno, mentre due anni fa, in una analoga occasione sempre promossa da Fratelli d'Italia, aveva partecipato in compagnia di Luca Zaia. La Lega teme di perdere l'esclusiva sulla sanità privata?

Nota 2: Sul convegno di FdI vedi articolo di PADOVAOGGI

6.4.23

"SALUTE PER TUTTI", giornata mondiale della salute. L'adesione del Comitato altopolesano del Cittadini per il "San Luca" alla Manifestazione regionale di Vicenza.



In occasione della Giornata mondiale della salute che si celebra ogni anno il 7 aprile, con il patrocinio dell’OMS, nonché di altre organizzazioni collegate, vogliamo evidenziare ancora una volta le criticità del territorio altopolesano e del suo ospedale di riferimento, il "San Luca" di Trecenta.

Chi governa la sanità in Veneto ha cominciato a togliere servizi all'ospedale sin dal giorno successivo all'inaugurazione. Via reparti e primari, ben prima della carenza di medici che attualmente sperimentiamo sulla nostra pelle; piano piano, senza far troppo rumore. E riduzione progressiva degli ambulatori di specialistica.

"Un ospedale su due sedi" era lo slogan lanciato dal direttore generale di quella che era all'epoca l'Ulss 18 (alto e medio Polesine, ospedali di Rovigo e Trecenta) per farci ingoiare il rospo. Bisognava "razionalizzare", "la sanità è piena di sprechi" e via di questo passo per giustificare chiusure di reparti e riduzioni dei servizi.

Poi il covid, la carenza di specialisti, la fuga di medici dal servizio sanitario nazionale, turni e condizioni di lavoro massacranti per chi resta.

Ma tutto questo non è il frutto del destino, nemmeno il covid, tutto deriva dalla pervicace volontà politica, per altro mai dichiarata, di minare il servizio sanitario nazionale, universalistico e gratuito, a favore della sanità privata.

Dobbiamo opporci, con tutte le nostre forze. E' in pericolo un diritto costituzionale essenziale, quella salute "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività" (art. 32).

La penuria di servizi esistenti al "San Luca", privo anche di un vero pronto soccorso, produce due effetti:

- l'accesso di utenti altopolesani al pronto soccorso di Rovigo, aggravandone le condizioni di lavoro;

- la necessità di trasferimenti a Rovigo, Adria, Portoviro e Santa Maria Maddalena per ottenere la maggior parte delle prestazioni sanitarie.

Contro la progressiva privatizzazione del servizio sanitario e contro la desertificazione degli ospedali pubblici, il Comitato altopolesano dei Cittadini per il San Luca aderisce alla "2^ Manifestazione regionale per la Sanità pubblica" che si terrà il prossimo 15 aprile a Vicenza, con raduno in Campo Marzio, Viale Roma, nei pressi della Stazione Ferroviaria, a partire dalle ore 9:30.

La salute è un diritto, la difesa della sanità pubblica è un dovere.

per il Comitato altopolesano dei Cittadini per il "San Luca"

il portavoce - Pietro Tosarello


5.4.23

QUESTIONARIO SULL’ACCESSO AI SERVIZI SANITARI



I comitati veneti per la sanità pubblica aderenti al CoVeSaP hanno predisposto un interessante questionario sull'accesso ai servizi sanitari. Composto da sole 15 domande, completamente anonimo, unico dato personale richiesto è l'età, può essere compilato online (attraverso il link o inquadrando il codice Qr indicati sotto) oppure stampando direttamente il questionario e consegnandolo in occasione della
MANIFESTAZIONE REGIONALE PER LA SANITA' PUBBLICA
che si terrà a
VICENZA il 15 Aprile 2023
Link per la compilazione online: https://tinyurl.com/salutextutti
Codice Qr per la compilazione online mediante telefono


Sani come un pesce? La manifestazione del 1° aprile 2023 a Milano per la sanità pubblica.

Organizzata da Medicina democratica e altri in occasione della giornata mondiale della salute del 7 aprile.

Durata 2 ore e 38 minuti.

Clicca per visualizzare su YouTube

Ex Ospedale "Casa Rossi" di Trecenta. Rischio crollo. Pericolo per l'incolumità delle persone.

Il vecchio ospedale di Trecenta, abbandonato nel 1997, sta crollando e costituisce un pericolo per quanti, nonostante i cartelli, si introducono nell'edificio.
Il Comitato altopolesano dei Cittadini per il "San Luca" ha scritto al Direttore generale dell'Ulss 5 Polesana, al Sindaco di Trecenta, ai Vigili del fuoco di Rovigo.

Questo il testo della comunicazione inviata il 4 aprile 2023 via pec unitamente alla documentazione fotografica.

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Al Direttore generale dell'Azienda ULSS 5 Polesana

protocollo.aulss5@pecveneto.it


Al Signor Sindaco del Comune di Trecenta

protocollo.comune.trecenta.ro@pecveneto.it


Alla Direzione Regionale Vigili del Fuoco Veneto e Trentino Alto Adige

Comando VV.F. di Rovigo

com.rovigo@cert.vigilfuoco.it


Oggetto: Ex Ospedale "Casa Rossi" di Trecenta. Rischio crollo. Pericolo per l'incolumità delle persone.


Si informa la S.V. delle condizioni di estrema precarietà in cui versa la struttura dell'ex Ospedale "Casa Rossi" in Via Matteotti a Trecenta.

La prossimità con un istituto scolastico e la vicinanza ai giardini pubblici di Viale Alighieri stimola la curiosità e lo spirito di avventura di ragazzi che trovano invitanti le finestre aperte al piano terra della struttura.

Le condizioni fatiscenti del fabbricato costituiscono un grave pericolo per chi dovesse introdursi all'interno nonostante la segnaletica esposta lungo la recinzione.

Poiché raccogliamo continue segnalazioni di incursioni di giovani nella struttura, si invita la S.V. a voler predisporre ogni ulteriore iniziativa al fine di impedire, con sicurezza, l'intrusione di persone e possibili gravi incidenti.

Si allegano alcune foto dell'edificio allo scopo di documentare la presente segnalazione.

Distinti saluti.

per il Comitato altopolesano dei Cittadini per il "San Luca"

il portavoce - Pietro Tosarello