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23.3.19

Piano socio sanitario regionale. Iniziativa della Cgil

La Cgil organizza un question time con Domenico Mantoan, direttore generale dell'area sanità e sociale della regione.

Mercoledì 27 marzo 2019, ore 17.30, aula magna della cittadella sanitaria a Rovigo.


20.5.17

Ospedale di Trecenta, insufficienti i posti letto di medicina e lungodegenza

Lettera del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" indirizzata ai sindaci della zona, ai consiglieri regionali eletti in polesine, all'assessore regionale polesano Corazzari, al presidente della giunta regionale Zaia, ai parlamentari eletti in polesine, al ministro Lorenzin, ai sindacati e ai giornali locali.


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
Portavoce  Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 17 maggio 2017

Trecenta 2 maggio: parla il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella. 
Consiglio comunale aperto, sala piena, necessarie sedie aggiuntive (proprio come in ospedale).
Presentazione articolata, però sui numeri sorgono dubbi.

Riesaminiamo i decreti del DG, le proposte approvate dalla Conferenza dei sindaci (13/12/2016), e carte con le cosiddette opportunità di miglioramento delle attività assistenziali svolte presso il San Luca.
Non ci siamo accorti di miglioramenti, nell’offerta di servizi si tratta di un arricchimento estremamente limitato , che induce le persone ad andare nel privato.
Eppure il DG parla di scelte necessarie "a far fronte ai crescenti bisogni assistenziali determinati dall’invecchiamento della popolazione e dalla comorbilità" (più semplicemente pluripatologia).

Primo punto dolente: Medicina e Lungodegenza.

Il “potenziamento” riduce i posti letto per acuti e i posti letto di lungodegenza.
E la riduzione dei posti letto di lungodegenza crea enormi problemi a tutta l’azienda. Ai reparti sia di area medica che chirurgica.
E’ drammatica la situazione dei posti letto a Rovigo e il DG dovrebbe sapere che molti pazienti dell’Alto Polesine ricoverati in ambito specialistico quell'ospedale non riescono ad essere trasferiti in Lungodegenza a Trecenta proprio per mancanza di posto letto.

La lungodegenza dovrebbe avere posti letti che accolgono gli ex acuti precedentemente ricoverati in medicina - neurologia – chirurgia - ortopedia (anche quelli ricoverati in specialistica di Rovigo)

Il DG sa benissimo (credo) che se i pazienti post acuti (ripetiamo perché sia chiaro :anche quelli di specialistica a Rovigo) non liberano posti letto, non c’è spazio per nuovi ricoveri per acuti.
E i problemi di ricovero inoltre colpiscono  il Pronto Soccorso e l’uso dei letti di astanteria (per questo nella proposta di revisione si programmano interventi edilizi di 50.000 euro per un arricchimento di 2 posti letto? )


Onestamente, non si può ritenere un consolidamento del ruolo di un ospedale per acuti la riduzione di 7 posti letto in medicina (da 55+2 dh. per POLISONNOGRAFIA a 50) e di 5 di Lungodegenza (da 25 a 20 MA SOLO 10 di internistica).
E già con questa organizzazione i posti letto non sarebbero forse sufficienti per far fronte alle richieste del territorio essendo elevatissimo l’utilizzo di posti letto in area medica (vari letti bis non è una notizia nuova). 
Senza contare la mobilità verso altri ospedali (vedi sindaco Melara) dovuta all’incertezza della disponibilità al San Luca.

E non è lontano il 1° febbraio 2018, giorno del pensionamento del dr Ramazzina che oltre a lasciare enorme vuoto umano e professionale lascerà scoperte 850 visite ematologiche l’anno a Trecenta
E poiché la carenza di ematologi comporta già lista di attesa di 1 anno a Rovigo, è verosimile che questi pazienti si troveranno senza riferimento.
Quindi con certezza non si consolidano neppure le carenze.

E i nuovi posti letto di Comunità (attività di continuità assistenziale nel territorio) devono aggiungersi agli attuali posti letto di Medicina e Lungodegenza
Non devono sostituirli.

Il gioco delle tre carte non si addice al San Luca.

Per il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca
La portavoce Jenny Azzolini
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17.2.16

ULSS UNICA POLESANA, OCCASIONE DA COGLIERE O PRESAGIO DI FUTURI TAGLI?

Sabato 27 febbraio 2016, ore 9.45
Casa delle Associazioni
Via Dante 13/a - Adria

Convegno della Cgil Funzione Pubblica

Programma:

Saluto del Sindaco di Adria Massimo Barbuiani
Introduzione di Davide Benazzo, Segretario FP CGIL Rovigo
Partecipano:
Antonio Compostella, Direttore Gen. ULSS 18 e Commissario ULSS 19
Adriano Marcolongo, ex Direttore Generale ULSS 18 Rovigo
Tiziano Carradori, Direttore Gen. Azienda Ospedaliera-Universitaria di Ferrara
Cristiano Corazzari, Assessore Regione Veneto
Graziano Azzalin, Consigliere Regione Veneto
Patrizia Bartelle, Consigliere Regione Veneto
Coordina Irene Lissandrin, Direttore RovigoOggi.it
Scarica la locandina

24.2.15

Comune di Trecenta: «bloccare immediatamente l'applicazione delle schede ospedaliere»

È la richiesta del consiglio comunale di Trecenta

All'unanimità il consiglio comunale di Trecenta ha approvato un documento senza precedenti. Rivolto al presidente della giunta regionale Luca Zaia, all'assessore regionale alla sanità Luca Coletto e al dirigente regionale Domenico Mantoan, il documento, intitolato "Stato di crisi al San Luca", chiede che venga immediatamente bloccata l'applicazione delle schede ospedaliere.

Le schede ospedaliere sono lo strumento che attua concretamente il piano socio-sanitario regionale (Pssr). Per l'ospedale di Trecenta, originariamente dotato di 208 posti letto ma ridotto a 180 nel corso di questi anni, è prevista un'ulteriore insostenibile riduzione a 143 posti letto per acuti (vedi post).
Nessuno si fa più illusioni, infatti, sull'efficacia dei posti letto intermedi, quelli che dovrebbero costituire gli ospedali di comunità, reparti all'interno delle strutture ospedaliere dotati unicamente di assistenza infermieristica. Una sorta di parcheggio in cui sistemare provvisoriamente pazienti non più acuti ma nemmeno in condizione di essere dimessi che, per la degenza, saranno pure costretti a pagare vari ticket.

Il consiglio comunale di Trecenta chiede che, prima di qualsiasi riduzione dei posti letto per acuti, siano definite, concordemente con i sindaci altopolesani dell'Ulss 18, le funzionalità da mantenere nell'ospedale di Trecenta.
Il documento è stato inviato anche ai consiglieri regionali polesani e a tutti i gruppi consiliari, al direttore generale dell'Ulss 18 e al presidente della conferenza dei sindaci e, infine, a tutti i sindaci dell'Ulss.
Ai sindaci il comune di Trecenta non chiede esplicitamente la solidarietà degli altri comuni ma è del tutto evidente che ogni autentica, non formale, azione a sostegno del blocco delle schede ospedaliere sarà la benvenuta.
Vedremo!
Scarica il documento approvato dal consiglio comunale di Trecenta.
Scarica la lettera accompagnatoria.

21.2.15

Il Comitato per il "San Luca" scrive alla Procura: la chiusura di chirurgia d'urgenza è interruzione di pubblico servizio?

Il Comitato scrive anche ai comuni dell'Ulss 18 affinché chiedano alla Regione Veneto di bloccare IMMEDIATAMENTE l'applicazione delle schede ospedaliere.

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

20-02-2015
Alla Procura della Repubblica di Rovigo

E per conoscenza: Al Prefetto di Rovigo
Al Presidente della Regione Veneto
All’assessore alla Sanità Regione Veneto
Ai Consiglieri Regionali Polesani
Al segretario regionale alla sanità
Al Presidente della Provincia di Rovigo
Al vescovo di Adria e Rovigo
Al Direttore Generale Ulss 18
Al Presidente della Conferenza dei Sindaci ULSS18
Ai sindaci dell’Ulss 18
Oggetto: Sospensione del Servizio di Chirurgia d’urgenza
dalle 18 del Venerdì alle 8 del lunedì, presso l’Ospedale San Luca di Trecenta.

Visto che:
  1. si sono verificati casi clamorosi di decessi dovuti alla ricerca inutile di assistenza d’urgenza per mancanza di posti letto negli ospedali;
  2. l’urgenza deve essere garantita allo stesso livello in tutti gli ospedali per acuti e a tutta la popolazione, senza discriminazioni;
  3. a partire da oggi, 20 febbraio, per il fine settimana (dalle 18 del venerdì alle 8 del lunedì) è interrotto il servizio di chirurgia d’urgenza al San Luca, servizio che dovrebbe servire un territorio con 85.000 abitanti e con complessa viabilità;
  4. il San Luca, a differenza di altri Ospedali Polesani, dista ben 35 chilometri dall’ospedale di Rovigo e il ricovero per interventi d’urgenza di cittadini altopolesani dovrebbe essere fatto nell’ospedale più vicino (salvo casi particolarmente complessi);
  5. una carenza del genere può incidere negativamente sull’efficienza di altri reparti (già ridimensionati) a causa di possibili emergenze interne (ostetricia - ginecologia – medicina),
allo scopo di evitare gravi rischi per la salute ai nostri concittadini altopolesani,
chiediamo a questa spettabile Procura,
una valutazione dell’ipotesi di “Interruzione di pubblico servizio”

Scusandoci per il disturbo, porgiamo distinti saluti.

Per il Comitato - la portavoce Jenny Azzolini

28.1.15

La Cgil chiama la politica a discutere del piano socio sanitario regionale

Imminenti i tagli ai posti letto
Il vuoto sui servizi territoriali

La Cgil torna a parlare di sanità e organizza per sabato 7 febbraio una tavola rotonda sul tema "Ospedale Hub e territorio: realtà o miraggio?"
L'evento si terrà a Rovigo, presso l'aula magna della cittadella socio-sanitaria di Viale Tre Martiri (sede dell'Ulss 18) alle ore 9.30.
Molti pezzi grossi tra i relatori, speriamo che la sostanza sia all'altezza del ruolo.
Sotto esame sarà, inevitabilmente, il piano socio sanitario della regione Veneto che, entro quest'anno, dovrà essere applicato nella sua interezza. Ma mentre si cominciano a toccare con mano gli aspetti più negativi - liste d'attesa, la carenza di personale medico e infermieristico, la penuria dei fondi per gli ausili, un'assistenza domiciliare ferma da anni su standard troppo rigidi - non si vedono tracce di quei servizi territoriali che dovrebbero compensare i pesanti tagli ai posti letto.
Scarica la locandina.
Vedi anche il precedente post "Cgil: «Ulss 18 verso il collasso». Assistenza a rischio"

15.1.15

Ulss 18. L'odissea di alcune famiglie altopolesane

Ospedale di Trecenta: tempi d'attesa che portano utenti nelle strutture private e macchine usate per poche ore la settimana.
Ospedale di Rovigo: esistono ancora camere senza bagno.
In entrambi i casi, lamentele per il cibo.

Con una lettera aperta ai responsabile della sanità polesana e regionale Guglielmo Brusco, ex assessore provinciale, denuncia vari casi di disagio per i cittadini polesani.

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SANITA’ – ODISSEA DI FAMIGLIE ALTOPOLESANE –

Lettera aperta al Direttore Generale dell'Ulss 18, Dr. Arturo Orsini, al Presidente della Conferenza dei Sindaci Dr. Antonio Bombonato e al Presidente della Regione Veneto, Dr. Luca Zaia.

In questi ultimi 3 mesi, vissuti da semplice cittadino altopolesano, mi sono reso conto che, come Assessore Provinciale alla Sanità, nei miei interventi pubblici a difesa dei nostri concittadini, ho un po’ esagerato. Si, sono stato troppo tenero, troppo moderato.
Naturalmente a sostegno di questo mia convinzione porto la testimonianza di due famiglie altopolesane, alle quali in questi ultimi mesi sono successe alcune spiacevoli cose.
  • Per una risonanza magnetica ad una famigliare (schiena-anca), per tempi e modalità più rapidi si è dovuto, nonostante la preferenza per le strutture pubbliche…. ricorrere al privato Centro Medico di Rovigo. Stessa cosa, per far accertare ad un figlio, l’entità di un infortunio al piede.
Insomma, per gli altopolesani la Risonanza Magnetica è un miraggio da rincorrere non nel proprio ospedale, il San Luca, ma emigrando almeno a Rovigo e probabilmente in strutture private.
  • Per un altro esame a famigliare, l’elettromiografia (una volta eseguita per gli esterni anche al San Luca), per avere tempi rapidi c’è stata emigrazione persino in un Centro privato del Padovano!
  • Infine, la più anziana della famiglia, il 22 gennaio 2015, per esame di densitometria, andrà all’Ospedale di Adria. Tale esame sarebbe possibile anche a Trecenta, ma con più lunghi tempi d’attesa (il macchinario del San Luca funziona solo poche ore la settimana).
Per onor del vero, mi si dice che in tutti i casi elencati e già finiti , l’accoglienza e le modalità di erogazione degli esami eseguiti dai soggetti privati, è stata giudicata buona. Io rimango comunque convinto che tali esami, con una più forte organizzazione, potrebbero tranquillamente essere eseguiti in ospedali ed ambulatori pubblici, anche con notevoli vantaggi economici per le casse regionali.
Per completare le testimonianze e passare dallo specialistico-ambulatoriale all’ospedaliero, informo che un’altra famiglia mi ha informato di una parente che dopo un soddisfacente accesso al Pronto Soccorso di Rovigo ( perché quello di Trecenta evidentemente non è all’altezza di quello dell’ospedale del Capoluogo) è stata ricoverata al Blocco M 1 – SOC Oncologica dell’Ospedale di Rovigo, fortunatamente senza gravi problemi. Lì, oltre al cordiale ed efficiente personale, ha trovato, udite udite, una camera senza il bagno e con servizi igienici promiscui (donne e uomini!), situati in corridoio. Una vergogna, pensando a quanto speso per la nuova entrata dell’ospedale di Rovigo ed alle decine di camere con bagno che esistono al San Luca e che non sono utilizzate per pratiche di ricovero ospedaliero!!!
Termino riprendendo un tema già da me sollevato alcuni mesi fa, nelle vesti di assessore provinciale. L’ultima signora citata, mi ha dichiarato che riusciva a mangiare ben poco del cibo fornito dall'Ulss 18. Cibo non gradito, come tanti altri mi hanno testimoniato. Sarebbe il caso di sapere se ciò deriva da un problema di qualità del cibo fornito o è dovuto alle particolari e troppo raffinate esigenze alimentari di tutti quanti mi hanno segnalato questo problema. Situazione conosciuta dal Direttore Generale? E se si, cosa ha fatto per risolverla?
Domanda finale: cosa pensano di fare gli altopolesani e i loro sindaci? Patire ancora e stare zitti? O chiedere con forza ai Dottori Orsini, Bombonato e Zaia, di fare molto di più per loro?

Trecenta, 13 gennaio 2015

Guglielmo Brusco – Cittadino altopolesano.

----fine documento

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12.11.13

Il San Luca non può essere declassato

DOCUMENTO
Il Comitato Altopolesano dei cittadini per il “San Luca” scrive al presidente della giunta reegionale Luca Zaia, all'assessore alla sanità Luca Coletto, all'assessore Maria Luisa Coppola, ai consiglieri regionali Mauro Mainardi, Cristiano Corazzari, Graziano Azzalin, a Domenico Mantoan, dirigente alla sanità, e Leonardo Padrin, presidente della V commissione consiliare.
Lo spunto è il recente incidente stradale di Castelmassa. Dieci le persone coinvolte, sette sono state assistite al "San Luca" di Trecenta e tre, le più gravi, a Rovigo.

Comitato Altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

IL SAN LUCA NON PUO’ ESSERE DECLASSATO
La posizione geografica dell’incidente stradale successo a Castelmassa (9 novembre) e il numero di persone coinvolte, portano a considerazioni ulteriori circa l’opportunità di vedere mantenuto e rinforzato al San Luca di Trecenta il ruolo di OSPEDALE per ACUTI con PRONTO SOCCORSO.
Perché almeno 7 delle 10 persone ferite sono andate al Pronto Soccorso del San Luca e 3 (quelle più gravi) a quello di Rovigo. Insomma, confermata la validità dell’ospedale provinciale di Rovigo, mi sento di ricordare a chi deve decidere del nostro futuro sanitario, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la necessità di potenziamento del San Luca.
Con un bacino di 85.000 abitanti, numero di abitanti più alto di quello di altre aree molto meno depotenziate, l’Alto Polesine deve veder riconosciuti pari diritti alla salute per i suoi cittadini: non può vedersi tagliare posti letto per acuti, la Chirurgia d’Urgenza e la Ginecologia nel suo monoblocco.
Se a Trecenta l’utilizzo dei posti letto è sotto gli standard e pertanto certi tagli possono “apparire” comprensibili è opportuno piuttosto chiedersi perché gli altopolesani emigrano verso altri ospedali (esempio: perché gli altopolesani con fratture al femore non possono essere curati e ricoverati a Trecenta? E’ un intervento di altissima qualità che a Trecenta non si può fare o è una decisione che di fatto fa emigrare possibile utenza del San Luca?)
Trasmetto questa nota perché l’incidente stradale di Castelmassa possa suggerire riflessioni a chi deve prossimamente decidere sulle schede ospedaliere.
Trecenta 11-11-2013
La portavoce del Comitato - Jenny Azzolini
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12.10.13

Ospedale di Trecenta. Intanto si taglia e poi … si vedrà

DOCUMENTO
Il Comitato Altopolesano per la difesa del "San Luca" scrive a tutte le autorità che hanno competenza in materia sanitaria.


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 7 ottobre 2013
Alle SS.LL.
Presidente Regione Veneto
Luca Zaia
Assessore alla Sanità Regione Veneto
Luca Coletto
Presidente V Commissione Regionale
Leonardo Padrin
Vicepresidente V Commissione Regionale
Claudio Sinigaglia
Direttore Regionale Sanità
Domenico Mantoan
Direttore Generale ULSS18
Arturo Orsini
Vescovo di Adria-Rovigo
Lucio Soravito De Franceschi
Consiglieri Regione Veneto Polesani
Azzalin, Coppola, Corazzari, Mainardi
Presidente Conferenza dei Sindaci Distretto 2
Antonio Bombonato
Sindaci dei Comuni del
Distretto 2, Ulss 18
Presidente Provincia di Rovigo
Tiziana Virgili
Assessore alla Salute Provincia di Rovigo
Guglielmo Brusco
Oggetto
Ospedale San Luca
Intanto si taglia e poi … si vedrà
Il San Luca e le schede

Il Comitato Altopolesano per la difesa del "San Luca" ha chiesto più volte alla Regione di discutere le schede ospedaliere e territoriali, per onorare quella TRASPARENZA, su cui tutti siamo d’accordo, esaltata dal Governo Regionale.
Ma alle nostre mail non hanno risposto né il presidente della giunta Zaia né l'assessore regionale alla sanità Coletto. Non rispondono il segretario della Sanità Veneta Mantoan, non risponde il padre del PSSR Padrin.
Non ha risposto nemmeno l’assessore Coppola, che in altre occasioni ha rassicurato sul futuro della sanità polesana e dell’ospedale di Trecenta. Nessun riscontro né da Corazzari, né da Mainardi, né da Azzalin.
Noi cerchiamo collegamenti con i Sindaci del Distretto 2, il Presidente Bombonato, il Direttore dell’Ulss 18 dottor Orsini, la Presidente della Provincia dott. Virgili, il Vescovo Soravito, i sindacati e i consiglieri regionali Pettenò e Sinigaglia che hanno dimostrato attenzione anche se non sono polesani.
Gli impegni e le promesse non mantenute e il dovere della trasparenza non onorato seminano sfiducia e preoccupazione sul destino della nostra sanità.
Le schede ospedaliere e territoriali devono affrontare il dibattito pubblico prima della loro stesura, non dopo la loro approvazione.
E’ sorprendente che siano state approvate le schede ospedaliere mentre non c’è ancora nessuna certezza sulle schede territoriali la cui progettazione/attuazione dovrebbe essere strettamente connessa alla ridefinizione della mappa sanitaria del territorio. Per non compromettere la condivisa idea di continuità ospedale–territorio.
Però ufficialmente conosciamo solo le schede ospedaliere.
Il Polesine ha in assoluto i tagli più alti di posti letto per acuti di tutte le province venete.
L’Ospedale San Luca di Trecenta è il più colpito.
Sono state fatte alcune correzioni positive:
- il San Luca viene confermato come Ospedale per acuti con Pronto soccorso, ma rischia di perdere uno dei capisaldi per essere tale: la Chirurgia Generale 24 h. su 24 7 giorni su 7; pur vedendo la realizzazione di una chirurgia multidisciplinare in regime di week surgery che tratti le patologie di pertinenza chirurgica più frequenti in tempi brevi
-è stato ripristinato il numero di posti letto per Terapia Intensiva
-è aumentato il numero di posti letto per la Riabilitazione di livello superiore, una riabilitazione polispecialistica per le patologie neurologiche prima non trattate (neuro-riabilitazione e unità spinale). Ciò riconosce alla riabilitazione del San Luca la valenza di servizio per un’area vasta sovra provinciale.
Appare invece molto proccupante il problema di Ginecologia la cui mancanza nell’attuale contesto Ginecologia-Ostetricia è difficilmente spiegabile. Infatti la popolazione femminile altopolesana è in buona percentuale anziana.
Condividiamo la preoccupazione del Vicepresidente della Commissione Sociosanitaria Regionale che si dissocia dalla “ strada imboccata…: tagliare posti letto ospedalieri senza garantire in cambio servizi e risorse nei territori …”
Il Comitato Altopolesano per il San Luca chiede una data certa entro la quale Direttore Generale e Conferenza dei Sindaci possano e debbano attivare gli ospedali di comunità e le èquipe operative dei medici di base 24h. su 24.
Sappiamo che è difficile poter garantire ed ampliare i servizi senza milioni di euro, ma noi continuiamo a dire che, se i soldi scarseggiano, è giusto privilegiare la sanità pubblica rispetto a quella privata.
L’associazione Cittadinanzattiva lamenta che l’austerità ha di fatto fortemente danneggiato il servizio sanitario pubblico a favore del privato.
Che essere complementare rispetto al pubblico.
Sarebbe bene applicare l’articolo 32 della nostra Costituzione.

Per il Comitato Altopolesano dei Cittadini per il San Luca
la portavoce Jenny Azzolini

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11.6.13

VOGLIAMO LA NOSTRA SANITÀ. Volantino del Comitato altopolesano per il "San Luca"

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340
sito internet: http://ospedaletrecenta.blogspot.it/

Si sente dire che l’ ultima bozza delle schede ospedaliere
potrebbe fare a pezzi la sanità polesana
chiediamo
ai Consiglieri regionali polesani
AZZALIN – COPPOLA – CORAZZARI - MAINARDI
All’ Onorevole CRIVELLARI – alla Senatrice  MUNERATO
è vero che alleanze politiche trasversali vogliono spogliare l’Ulss 18
di alcune delle sue eccellenze?
forse a beneficio del nuovo monoblocco di Monselice?
se così fosse
cosa state facendo per fermare questo scempio?
Ci avete fatto delle promesse
è arrivato il momento di mantenerle
VOGLIAMO LA NOSTRA SANITÀ
efficientesostenibile – equa
I cittadini del Polesine sono in allarme rosso
vogliono una risposta rapida e fattiva
10 giugno 2013 per il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca la portavoce Jenny Azzolini

10.6.13

Catena umana per salvare l'ospedale

dal Gazzettino di domenica 9 giugno 2013

Non convincono le rassicurazioni offerte da Coppola e Mainardi
Un abbraccio all'ospedale
Manifestazione dei sindacati contro i tagli a favore di Schiavonia d'Este
martedì 18 giugno alle 10

I sindacati confederali vogliono che i polesani si stringano attorno all'ospedale di Rovigo. Letteralmente. Le segreterie Cgil Cisl e Uil provinciali stanno organizzando una catena umana che circondi in un abbraccio il Santa Maria della Misericordia.
...martedì 18 alle 10 circa, ci sarà la manifestazione dell'abbraccio al Santa Maria della Misericordia cui invitiamo più polesani possibile. Chi volesse più informazioni può prendere contatto con le sedi territoriali dei tre sindacati».

Leggi l'articolo completo.

Vedi anche l'appello Uniti ora o mai più.

9.6.13

Stati generali per salvare l’ospedale

Venerdì assemblea pubblica. Asse Piva-Pd-categorie economiche. Il Pdl: tutto falso

da Corriere del Veneto, sabato 8 giugno 2013

...L’appuntamento è alle 21 di venerdì 14 giugno, nella sala «Flumina» del museo dei Grandi fiumi.
...Non la pensano però come il compagno di schieramento i consiglieri regionali polesani del Pdl, Mauro Mainardi e Isi Coppola (quest’ultima anche assessore). «Nessun declassamento è previsto per l’ospedale di Rovigo - scrivono in una nota congiunta i due - e abbiamo già difeso con successo il mantenimento dei tre punti-nascita per Rovigo, Adria e Trecenta.
...Il consigliere regionale Graziano Azzalin che invece ha parole di apprezzamento per l’azione di Piva. ...«Il declassamento strisciante di Rovigo non deve far dimenticare che gli altri ospedali polesani devono essere specializzati e, seppur ridimensionati, ottenere un ruolo di riferimento, anche extraprovinciale, proprio come promesso in sede di discussione del Pssr (Piano socio-sanitario regionale, Ndr)».
...Un dubbio per Azzalin. «A voler pensar male si potrebbe essere portati a credere che questo declassamento a Rovigo - spiega - sia funzionale al nuovo ospedale di Monselice. Non va dimenticato che si tratta di un ospedale costruito con la "finanza di progetto": il rischio è che, per favorire alcuni interessi, si finisca per indebolire in modo eccessivo la provincia di Rovigo. Sui project Zaia ha speso parole durissime, ma aveva attaccato aspramente anche lo sbilanciamento verso la sanità privata e poi abbiamo visto che fine hanno fatto le ipotesi di riequilibrio». 

Leggi l'articolo completo.
Scarica il pdf.

7.6.13

Rassegna stampa sulle schede ospedaliere

Molti gli articoli della stampa locale sulle ultime schede ospedaliere. A lanciare l'allarme il sindaco di Rovigo che ha proposto iniziative a tutte le forze politiche polesane e ha chiamato alla mobilitazione i cittadini.
I cittadini sono pronti, da molto tempo, aspettano solo che qualcuno nelle istituzioni dia il via.
Le adesioni politiche di parlamentari e consiglieri regionali.

Rassegna stampa.

Ospedale, Piva alza le barricate
Il sindaco vuole organizzare una tavola rotonda contro il declassamento del nosocomio cittadino
(Il Gazzettino, martedì 4 giugno 2013)

Piva: "Tagli all'ospedale? Pronto ad incatenarmi"
Il sindaco convoca i rappresentanti regionali del Polesine e i parlamentari
Le schede ospedaliere preoccupano: a rischio le specialità del SantaMaria dellaMisericordia
(La Voce di Rovigo, martedì 4 giugno 2013)

Piva: "Giù le mani dall'ospedale"
Il sindaco pronto a incatenarsi perprotestare contro i tagli regionali
(Il Resto del Carlino, martedì 4 giugno 2013)

Coletto: «Ospedale, pronti a trattare»
Rischio declassamento dell'Usl 18. La Regione apre al dialogo con Piva
(Corriere del Veneto, mercoledì 5 giugno 2013)

Brusco: "Eccola mia alternativa al ridimensionamento"
E incalzai sindaci polesani: "Fate subito ricorso al Tar"
Barzan (Idv) preoccupata per Adria
(La Voce di Rovigo, giovedì 6 giugno 2013)

Anche gli infermieri si mettono l'elmetto
"Ma per salvare l'hub bisogna unire le due Ulss"
(La Voce di Rovigo, giovedì 6 giugno 2013)

Sanita, è mobilitazione
Anche Crivellari risponde all'appello di Piva. I medici ottimisti
Il deputato Pd ha assicurato sostegno alla campagna per difendere l'ospedale
"Con la Munerato, fronte unico nei palazzi romani. Ma all'appello manca Endrizzi (M5S)
(La Voce di Rovigo, giovedì 6 giugno 2013)

Ospedale, il Pd snobba Piva
Per la Provincia ci deve essere un ospedale di riferimento come previsto nel Piano
La presidente Virgili scrive direttamente a Zaia, Azzalin all'assessore Coletto
(Il Gazzettino, venerdì 7 giugno 2013)

Per Azzalin: "Non c'è nulla da trattare, basta attenersi al Piano socio sanitario"
(La Voce di Rovigo, venerdì 7 giugno 2013)

Virgili scrive alla Regione per salvare l'hub
La presidente si rivolge a Zaia, all'assessore Coletto e alla guida della commissione regionale Padrin
"Interventi oculati eviterebbero i tagli drastici dei posti letti o di alcuni reparti e servizi"
(La Voce di Rovigo, venerdì 7 giugno 2013)

Il Comitato per il San Luca alza la voce
Da Trecenta le richieste dei cittadini alla Regione
(La Voce di Rovigo, venerdì 7 giugno 2013)

6.6.13

Codice rosso: l'ultima versione delle schede ospedaliere è terrificante

L'ospedale di Rovigo diventerebbe secondario (spoke), subordinato a Padova.
Trecenta e Adria ridotti a ospedali di comunità.


Le schede ospedaliere in lavorazione classificherebbero l'ospedale di Rovigo come spoke, spogliandolo di fatto di tutte le specialità (esiste una legge regionale che stabilisce il come e il cosa di spoke e hub) e ridurrebbero Trecenta e Adria a ospedali di comunità.
Una soluzione persino peggiore di quella prospettata dalla precedente versione (vedi il post Le nuove bozze delle schede ospedaliere: per l'Ulss 18 tutti i tagli negli ospedali pubblici).
Perdere il ruolo di hub significa per l'ospedale di Rovigo perdere reparti e autonomia. Per Trecenta e Adria diventare ospedali di comunità significa perdere il ruolo di ospedali per acuti.
Una prospettiva inaccettabile, per tutti, Ulss 18 e Ulss 19.
E' indispensabile e assolutamente urgente, che la politica polesana si faccia sentire. L'approvazione delle schede ospedaliere da parte della giunta Zaia potrebbe essere imminente.

15.3.13

Le schede ospedaliere e territoriali devono affrontare il dibattito pubblico


Se ne parla da molto ma restano un mistero chiuso nei cassetti della Giunta Regionale.
Disattesi gli impegni alla trasparenza.
Di schede ospedaliere si parla da molto tempo. Dovrebbero definire, ospedale per ospedale, i posti letto assegnati. Le schede territoriali dovrebbero individuare le strutture intermedie presso le quali trattare i pazienti una volta superata la fase acuta.
"Massima trasparenza" hanno promesso gli amministratori regionali da altrettanto tempo. "Le schede saranno discusse con i Comuni": è la promessa che a partire dal 27 gennaio 2012, in prefettura, viene ripetuta da funzionari e assessori regionali.
Durante i mesi scorsi è stato un ininterrotto susseguirsi di anticipazioni, una peggiore dell'altra. Gli ospedali di Rovigo e Trecenta sono minacciati da tagli che andrebbero molto oltre gli effetti della spending review e dello stesso piano socio sanitario regionale (Pssr).
E la trasparenza?
Come Comitato altopolesano per la difesa del "San Luca" abbiamo chiesto più volte che siano avviate consultazioni concrete sulle intenzioni della giunta regionale. L'ultima volta lo scorso 28 febbraio (ore 16,36). Ma alle nostre mail non hanno risposto né il presidente della giunta Zaia né l'assessore regionale alla sanità Coletto. Non ha risposto nemmeno l’assessore Coppola, che in altre occasioni ha rassicurato sul futuro dell’ospedale di Trecenta. Nessun riscontro né da Corazzari, né da Mainardi, né da Azzalin.
Noi continuiamo a tenere informati dei nostri problemi e delle nostre richieste, coinvolgendo tutti i sindaci del distretto 2 e il presidente Bombonato, il direttore dell’Ulss 18 dottor Orsini, il Prefetto dottor Provolo, la presidente della provincia dott. Virgili, il vescovo Soravito, i sindacati e consiglieri regionali che hanno dimostrato attenzione, anche se non polesani, come Pettenò e Sinigaglia. Non rispondono il segretario della sanità veneta Mantoan, non risponde il padre del Pssr Padrin.
Le schede però rimangono un mistero e il timore è che vengano imposte senza alcun confronto con i comuni e la società.
Il dottor Orsini, con ironica deformazione professionale ma giudizio condiviso, ne parla come un “mal di pancia”
Dopo le recenti elezioni politiche si parla di crisi dei partiti politici tradizionali. Una perdita di fiducia che, in Veneto, ha colpito molto duramente i partiti alla guida della giunta regionale.
Gli impegni e le promesse non mantenute e il dovere della trasparenza non onorato seminano sfiducia e preoccupazione sul destino della nostra sanità.
Le schede ospedaliere e territoriali devono affrontare il dibattito pubblico. La giunta regionale deve tirarle fuori dai cassetti e sottoporle alla valutazione della pubblica opinione, dei comuni, degli operatori sanitari, dei sindacati, della società nel suo complesso.
La sanità è un bene fondamentale. E’ un servizio essenziale che deve essere protetto al massimo da tutti. Se ci sono scelte da fare, ogni decisione va presa alla luce del sole.
Trecenta, 14 marzo 2013
Comitato Altopolesano per il "San Luca"
La portavoce, Jenny Azzolini

10.2.13

Convegno S.O.S SALUTE, IL POLESINE NEL VENETO: Ospedale e Territorio


Il Gruppo per la tutela della salute e del San Luca, l'Ulss 18 e i comuni di Ficarolo e Trecenta hanno promosso per
SABATO 16 Febbraio 2013, alle ore 9.00, presso l’Auditorium dell'Ospedale San Luca di Trecenta
il Convegno sul tema:
S.O.S SALUTE
IL POLESINE NEL VENETO:
Ospedale e Territorio
Relazione Antonio Bombonato, Presidente Conferenza dei Sindaci ULSS 18
Saluti:
dott Arturo Orsini Direttore Generale ULSS 18 Rovigo
Antonio Laruccia Sindaco di Trecenta
Fabiano Pigaiani Sindaco di Ficarolo
Intervengono:
Mon. Lucio Soravito De Franceschi Vescovo Adria - Rovigo
Maria Luisa Coppola Assessore Regione Veneto
Cristiano Corazzari Consigliere Regione Veneto
Graziano Azzalin Consigliere Regione Veneto
Tiziana Virgili Presidente Provincia di Rovigo
Interverranno rappresentanti della sanità convenzionata e del mondo sindacale.
Conclude Dino Chieregati cittadini per la tutela della salute e del “San Luca”
Coordina Mario Gallani cittadini per la tutela della salute e del “San Luca”
Sono stati invitati i parlamentari in carica e i candidati alle prossime elezioni politiche
Il Personale Sanitario, i Cittadini e gli Amministratori sono invitati a partecipare.
Scarica la locandina.

13.1.13

Dall'amministrazione provinciale un'ipotesi di lavoro sulle schede ospedaliere

E' possibile un'applicazione meno traumatica delle schede ospedaliere regionali.

Il vice presidente dell'amministrazione provinciale Guglielmo Brusco ha inviato a tutte le istituzioni regionali che si occupano di sanità in Veneto un'ipotesi di lavoro sulle nuove schede ospedaliere. Un vero appello alla moderazione e alla ragionevolezza. Una proposta che, pur compatibile con la legge e la pianificazione regionale, consentirebbe di poter gestire in modo meno drammatico il taglio dei posti letto.
Il documento, che può essere scaricato integralmente, riporta chiaramente molti dati a supporto dell'ipotesi di lavoro sostenuta dall'amministrazione provinciale.
Due le considerazioni fondamentali: 1) La programmazione regionale prevista dal piano socio sanitario regionale (Pssr) parla di un “Adeguamento tendenziale del numero dei posti letto ospedalieri” da qui al 2016; 2) Il decreto Balduzzi sul taglio dei posti letto nelle strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate, è meno penalizzante del Pssr.
Inoltre, va considerato che non è stata ancora realizzata quella "sanità territoriale", prevista dal Pssr, che dovrebbe bilanciare in termini di assistenza la perdita di posti letto ospedalieri.
Insomma, nel dibattito sulla sanità veneta non ci sono solo le anticipazioni, disastrose per il polesine, pubblicate dal Gazzettino lo scorso 25 novembre. Ora c'è anche un'altra ipotesi, molto meno traumatica e pur sempre compatibile col quadro legislativo e la programmazione regionale che devono essere rispettate. Ci sono nuovi dati e argomenti per sostenere la proposta di Davide Benazzo (Cgil-Fp) di coagulare istituzioni, forze politiche e sociali, per definire i paletti oltre i quali la giunta regionale non possa andare.

Per una rassegna di tutti post sulla spesa sanitaria clicca qui a lato l'etichetta 'spending review'.
Tra gli altri segnalo i post:
Nuovi standard ospedalieri. La mappa dei tagli ai posti letto

12.12.12

La sanità polesana vista dal Comitato per il San Luca

Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il 'San Luca', tira le somme di quasi due anni di attività e mette a fuoco i problemi dell'ospedale di Trecenta e della sanità in polesine, gravemente minacciata dalle anticipazioni sulle schede ospedaliere pubblicate dal Gazzettino del 25 novembre scorso.

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Il Comitato Altopolesano, che vede al suo interno volontari di tutti i 25 paesi dell’Altopolesine, come presenza agli incontri o in contatto costante via telefono o grazie all’offerta informatica, vuole andare avanti nell’impegno fino a che il discorso salute, che prevede chiarezza sul San Luca e sulla sanità nel territorio, non è ben definito.
L’attività di coinvolgimento di Sindaci, Provincia, Vescovo e Parroci che il Comitato ha avviato nel 2011 ha portato all’incontro dal Prefetto del 27 gennaio 2012, da cui è partito un Tavolo Tecnico che ha prodotto formato proposte cui il Comitato ha affiancato riflessioni inviate in regione, in provincia, a tutti i sindaci.
Noi continuiamo a farci sentire perché vogliamo la stesura delle schede ospedaliere con la contemporanea istituzione delle AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI ( aggregazioni dei medici di base, distretti efficienti e Amministrazioni Comunali con ruolo e possibilità di integrazione socio-sanitaria, gestione della persona a domicilio o in strutture ).
Se condividiamo che la sanità moderna è una sanità territoriale che cura e accompagna l’ammalato a casa, temiamo che in realtà si cerchi di smantellare il San Luca senza garanzie per l’attività di assistenza sul territorio.
Noi non siamo tranquilli.
Se da una parte ci confortano certe rassicurazioni (“non ci sarà nessun accorpamento”) ci creano però ansia altre esternazioni, come quelle del dottor Noce, presidente dell’ordine dei medici, che prevede una situazione critica per l’ospedale di Rovigo e una fine tragica per gli ospedali di Trecenta ed Adria.
Ed invita le amministrazioni a difendere i servizi.
In questi giorni continuano all’ospedale San Luca segnali di malessere, di incertezza, di “PROVVISORIETA’” (o improvvisazione).
Facciamo degli esempi: densitometria e visite per patologia osteoarticolare.
A Trecenta c’è la macchina per densitometria, ma poiché c’è anche problema di personale, è usata un solo giorno la settimana. Va aggiunta anche una simpatica curiosità: l’esame con ticket costa 69€; in libera professione, sempre al San Luca, costa meno di 40€.
E dopo l’esame densitometrico bisogna andare magari ad Adria per trovare posto per una visita: il dott. Nardi non è stato sostituito e quindi un problema tipico di persone anziane passa in secondo piano, anche se siamo un’area ad alta presenza di anziani.
A Trecenta c’è pure un apparecchio per la Tac, ma è utilizzato solo la mattina; ci sono altre apparecchiature che, forse, con un uso diverso potrebbero esaurire in tempi più brevi le liste d’attesa.
Ci sono problemi al Centro Trasfusionale, a Cardiologia, al Day Surgery, cui vanno aggiunti i disagi alla Cassa Ticket , spostamenti di personale al CUP e nel settore Radiologia .
L’assunzione a tempo indeterminato di 2 medici anestesisti-rianimatori ci dà speranza; ma ci preoccupano le segnalazioni di disagio che riguardano il servizio di Cardiologia, solo ambulatoriale e coperto da un solo cardiologo, non da due come era stato deciso in Prefettura. E si teme che l’orario 8-17 si riduca a 8-14 con il prossimo pensionamento di un infermiere.
Ci è stato riferito poi che il martedì ed il venerdì non è possibile sottoporre ad ecocardio i pazienti dei reparti o del Pronto Soccorso perché non è in servizio un cardiologo specialistico; che le rotture di apparecchiature (stampante, ecografo, holter ecc.) o malfunzionamento di altre non sono celermente risolte.
Ci preoccupano anche i problemi legati ai punti sanità.
Certo che si continua a parlare di tagli, ma si sorvola sugli sprechi.
Noi cittadini dobbiamo aver ben presente che se la spesa personale sanitaria nel privato convenzionato è la stessa del pubblico, lo stato spende molto di più per i servizi del privato e spende soldi nostri che sborsiamo noi, anche se non direttamente.
Un argomento questo preso pochissimo in considerazione.
Lo dice lo stesso direttore generale Marcolongo nella sua relazione annuale ed è proprio questo documento che ci ha dato la possibilità di continuare la denuncia di sprechi della Regione presso il Ministero e presso la Corte dei Conti.
Perciò abbiamo chiesto alla Corte dei Conti notizie circa un esposto dell'assessore provinciale Brusco, a proposito del denaro pubblico dato alle cliniche private del Veneto, allegando relazione del dottor Marcolongo che parla di un possibile risparmio di milioni di euro annui con prestazioni erogate dal servizio pubblico, anziché dalle cliniche private.
E’arrivata questa risposta.
E' una buona notizia.
Ci ha colpito recentemente anche un riferimento al problema affitto locali per il punto sanità di Santa Maria, che noi, sospettosi, abbiamo inteso come segno di preoccupazione per costi molto, forse troppo, importanti.
Ma qualcosa si sta muovendo. Speriamo ci siano spiegate le ragioni degli incrementi finanziari ai privati in una fase politica-economica di contenimento di costi.
Abbiamo notificato al Ministro Balduzzi il problema della riduzione di servizi e della creazione di situazioni di difficoltà per una popolazione di 85000 altopolesani.
Abbiamo segnalato al Presidente Monti gli sprechi già denunciati alla procura.
Abbiamo ricordato al Presidente Zaia la gravità del problema liste d’attesa (citando esempi concreti con nome e cognome).
Abbiamo incontrato rappresentanti sindacali.
Teniamo un blog aggiornato per essere in contatto con i cittadini di tutti i 25 paesi.
Al convegno della Cgil di venerdì 16 novembre sulla sanità, presenti Coletto, Coppola, Corazzari, Azzalin, abbiamo ascoltato con molta attenzione gli interventi.
Accettiamo volentieri l’invito dell’assessore Coppola a “fare squadra” e ci fa ben sperare l'affermazione “già si è fatto in Regione e per il Polesine quanto si chiede dalla spending review”.
Noi, cittadini del Comitato Altopolesano, continuiamo a seguire con attenzione il succedersi delle scelte di politica sanitaria e vorremmo che l’impegno fosse unitario, per non cadere nel gioco del divide et impera.
Su questo fronte o si vince insieme o perdiamo tutti, e sono in maggiore difficoltà soprattutto i più deboli.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato
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