15.3.13

Le schede ospedaliere e territoriali devono affrontare il dibattito pubblico


Se ne parla da molto ma restano un mistero chiuso nei cassetti della Giunta Regionale.
Disattesi gli impegni alla trasparenza.
Di schede ospedaliere si parla da molto tempo. Dovrebbero definire, ospedale per ospedale, i posti letto assegnati. Le schede territoriali dovrebbero individuare le strutture intermedie presso le quali trattare i pazienti una volta superata la fase acuta.
"Massima trasparenza" hanno promesso gli amministratori regionali da altrettanto tempo. "Le schede saranno discusse con i Comuni": è la promessa che a partire dal 27 gennaio 2012, in prefettura, viene ripetuta da funzionari e assessori regionali.
Durante i mesi scorsi è stato un ininterrotto susseguirsi di anticipazioni, una peggiore dell'altra. Gli ospedali di Rovigo e Trecenta sono minacciati da tagli che andrebbero molto oltre gli effetti della spending review e dello stesso piano socio sanitario regionale (Pssr).
E la trasparenza?
Come Comitato altopolesano per la difesa del "San Luca" abbiamo chiesto più volte che siano avviate consultazioni concrete sulle intenzioni della giunta regionale. L'ultima volta lo scorso 28 febbraio (ore 16,36). Ma alle nostre mail non hanno risposto né il presidente della giunta Zaia né l'assessore regionale alla sanità Coletto. Non ha risposto nemmeno l’assessore Coppola, che in altre occasioni ha rassicurato sul futuro dell’ospedale di Trecenta. Nessun riscontro né da Corazzari, né da Mainardi, né da Azzalin.
Noi continuiamo a tenere informati dei nostri problemi e delle nostre richieste, coinvolgendo tutti i sindaci del distretto 2 e il presidente Bombonato, il direttore dell’Ulss 18 dottor Orsini, il Prefetto dottor Provolo, la presidente della provincia dott. Virgili, il vescovo Soravito, i sindacati e consiglieri regionali che hanno dimostrato attenzione, anche se non polesani, come Pettenò e Sinigaglia. Non rispondono il segretario della sanità veneta Mantoan, non risponde il padre del Pssr Padrin.
Le schede però rimangono un mistero e il timore è che vengano imposte senza alcun confronto con i comuni e la società.
Il dottor Orsini, con ironica deformazione professionale ma giudizio condiviso, ne parla come un “mal di pancia”
Dopo le recenti elezioni politiche si parla di crisi dei partiti politici tradizionali. Una perdita di fiducia che, in Veneto, ha colpito molto duramente i partiti alla guida della giunta regionale.
Gli impegni e le promesse non mantenute e il dovere della trasparenza non onorato seminano sfiducia e preoccupazione sul destino della nostra sanità.
Le schede ospedaliere e territoriali devono affrontare il dibattito pubblico. La giunta regionale deve tirarle fuori dai cassetti e sottoporle alla valutazione della pubblica opinione, dei comuni, degli operatori sanitari, dei sindacati, della società nel suo complesso.
La sanità è un bene fondamentale. E’ un servizio essenziale che deve essere protetto al massimo da tutti. Se ci sono scelte da fare, ogni decisione va presa alla luce del sole.
Trecenta, 14 marzo 2013
Comitato Altopolesano per il "San Luca"
La portavoce, Jenny Azzolini

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