Se
ne parla da molto ma restano un mistero chiuso nei cassetti della
Giunta Regionale.
Disattesi
gli impegni alla trasparenza.
Di schede ospedaliere si
parla da molto tempo. Dovrebbero definire, ospedale per ospedale, i
posti letto assegnati. Le schede territoriali dovrebbero individuare
le strutture intermedie presso le quali trattare i pazienti una volta
superata la fase acuta.
"Massima
trasparenza" hanno promesso gli amministratori regionali da
altrettanto tempo.
"Le schede saranno discusse con i Comuni": è la promessa
che a partire dal
27 gennaio 2012, in prefettura,
viene ripetuta da funzionari e assessori regionali.
Durante
i mesi scorsi è stato un ininterrotto susseguirsi di anticipazioni,
una peggiore dell'altra. Gli ospedali di Rovigo e Trecenta sono
minacciati da tagli che andrebbero molto oltre gli effetti della
spending review e dello stesso piano socio sanitario regionale
(Pssr).
E
la trasparenza?
Come
Comitato altopolesano per la difesa del "San Luca" abbiamo
chiesto più volte che siano avviate consultazioni concrete
sulle intenzioni della giunta regionale. L'ultima volta lo scorso 28
febbraio (ore 16,36). Ma
alle nostre mail non hanno risposto né il presidente della giunta
Zaia né l'assessore regionale alla sanità Coletto. Non ha risposto
nemmeno l’assessore Coppola, che in altre occasioni ha rassicurato
sul futuro dell’ospedale di Trecenta. Nessun riscontro né da
Corazzari, né da Mainardi, né da Azzalin.
Noi
continuiamo a tenere informati dei nostri problemi e delle nostre
richieste, coinvolgendo tutti i sindaci del distretto 2 e il
presidente Bombonato, il direttore dell’Ulss 18 dottor Orsini, il
Prefetto dottor Provolo, la presidente della provincia dott. Virgili,
il vescovo Soravito, i sindacati e consiglieri regionali che hanno
dimostrato attenzione, anche se non polesani, come Pettenò e
Sinigaglia. Non
rispondono il segretario della sanità veneta Mantoan, non risponde
il padre del Pssr Padrin.
Le
schede però rimangono un mistero e il timore è che vengano imposte
senza alcun confronto con i comuni e la società.
Il
dottor Orsini, con ironica deformazione professionale ma giudizio
condiviso, ne parla come un “mal di pancia”
Dopo
le recenti elezioni politiche si parla di crisi dei partiti politici
tradizionali. Una perdita di fiducia che, in Veneto, ha colpito molto
duramente i partiti alla guida della giunta regionale.
Gli
impegni e le promesse non mantenute e il dovere della trasparenza non
onorato seminano sfiducia e preoccupazione sul destino della nostra
sanità.
Le
schede ospedaliere e territoriali devono affrontare il dibattito
pubblico.
La giunta regionale deve tirarle fuori dai cassetti e sottoporle alla
valutazione della pubblica opinione, dei comuni, degli operatori
sanitari, dei sindacati, della società nel suo complesso.
La
sanità è un bene fondamentale.
E’ un servizio essenziale che deve essere protetto al massimo da
tutti. Se
ci sono scelte da fare, ogni decisione va presa alla luce del sole.
Trecenta, 14 marzo
2013
Comitato Altopolesano
per il "San Luca"
La portavoce, Jenny
Azzolini
Nessun commento:
Posta un commento