Il vice presidente dell'amministrazione provinciale Guglielmo Brusco interviene sul problema causato dalla drastica riduzione delle prestazioni autorizzate alle strutture sanitarie private da parte della Regione Veneto. Il meccanismo che lega l'amministrazione regionale alle strutture private convenzionate è ben spiegato in questo articolo pubblicato su La Voce di Rovigo, 15 marzo 2013.
Dopo la delibera della giunta regionale n. 2621 del 18 dicembre 2012 e il decreto attuativo dell'Ulss 18, i centri medici hanno dichiarato guerra alla pubblica amministrazione con una pioggia di ricorsi al tribunale amministrativo regionale.
Ora l'amministrazione provinciale fornisce una serie di dati molto interessanti per comprendere come siano andate le cose.
Nella lettera di Guglielmo Brusco, indirizzata all'assessore regionale alla sanità Luca Coletto e al dirigente Domenico Mantoan, si legge:
.... il Centro Medico, il Centro Medico Polesano e il Centro Attività Motorie, tutti ricompresi nei budget-convenzioni dell’ULSS 18, hanno duramente protestato per i tagli a loro inflitti grazie alla DGR n. 2621 del 18 dicembre 2012 e al Decreto del Direttore Generale dell’ULSS 18, n. 4 dell’8 gennaio 2013.
L'impennata dei badget ai privati tra il 2006 e il 2007
.... I proprietari dei centri succitati, che oggi lamentano i tagli, non si erano certo lamentati quando dal 2006 al 2007 i loro budget erano aumentati in maniera, chiamiamola così, incredibile. In un solo anno i cittadini del Polesine, avevano evidentemente avuto un preoccupante aumento di patologie verificabili e curabili presso i centri medici succitati. Se i dati in mio possesso sono giusti, il budget previsionale annuo assegnato al Centro Medico, passò da quasi 1.900.000 euro a più di 3.240.000 euro (+ 71%), quello del Centro Medico Polesano (di Giacciano con Baruchella) da poco più di 480.000 a più di 1.530.000 euro (+ 217%) e quello del Centro Attività Motorie da quasi 2 milioni a quasi 5 milioni di euro (+ 154%).
Nelle strutture private costi e prestazioni medie 10 volte più alte che negli ospedali pubblici
Nella nota dell'assessore Brusco si legge:
.... Il Dott. Marcolongo, aveva addirittura analizzato, in un periodo di tempo, i costi a paziente medio per prestazioni di fisioterapia. Nelle strutture pubbliche, il costo più alto era riferito all’ospedale civile di Rovigo (poco più di 100 euro e circa 10 prestazioni medie), quello del Centro Attività Motorie e del Centro Medico Polesano erano superiori ai 500 euro e alle 50 prestazioni per paziente.
La regione costretta a rivedere la spesa. Pesanti le riduzioni, fino al 70%
E ancora:.... Per questo credo siano sostanzialmente giuste le scelte regionali sugli erogatori privati succitati. Soprattutto se le risorse regionali assegnate, in contrazione, mettono a rischio i servizi erogati dalle strutture pubbliche. Perché ai privati grandi utili e al pubblico grandi deficit? Finalmente la Regione ha fatto un passo nella giusta direzione.
Il problema dei lavoratori in esubero
Infine Brusco si occupa delle conseguenze per l'occupzione:
.... Ma resta il problema grave dei lavoratori in esubero, che qualcuno potrebbe voler licenziare. E’ un fatto da evitare accuratamente. Come? Nel caso non ci fosse volontà di percorrere vie che portano ad ammortizzatori sociali e aziendali capaci di aiutare i lavoratori in questo periodo difficile a trovare nuova occupazione, la mia proposta è che alla struttura privata proponente gli esuberi, sia tolto il residuo budget pubblico (resterà sempre l’attività privata erogata). Tale pacchetto di prestazioni, sarebbero da far eseguire dai lavoratori messi eventualmente in mobilità. Il tutto per conto dell’ULSS 18.
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28.3.13
Centri medici. La crisi dopo anni di lauti guadagni a spese degli ospedali pubblici
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