26.11.08

Consiglio provinciale, interpellanza sulla sanità nell’Ulss 18

Perse importanti professionalità all’ospedale di Rovigo.
Sul “San Luca” un anno di dibattito senza risultati. Le “false comunicazioni sociali” del direttore generale e le carenze della presidenza della conferenza dei sindaci. Informazione e trasparenza.
Il Pd propone l’istituzione di sportelli sulla sanità e la creazione di uno spazio web per sindaci e cittadini.


Importante iniziativa in consiglio provinciale. Giuliana Gulmanelli, capogruppo del Partito Democratico, ha presentato una interpellanza sulla sanità nell’Ulss 18.
Dal documento, che sarà discusso nella seduta di venerdì 28 novembre 2008, emergono motivi di preoccupazione per l’ospedale di Rovigo che ha perduto numerose professionalità. Sul “San Luca” di Trecenta, si evidenzia che, per un anno, si è discusso a vuoto in conferenza dei sindaci, non senza responsabilità della presidenza.
Centrale il problema dell’informazione e della trasparenza. Per questo l’interpellanza chiede che la giunta provinciale si faccia promotrice, presso i comuni sedi di punto sanità, dell’apertura di sportelli presso i quali raccogliere le segnalazioni degli utenti. Inoltre, chiede che l’amministrazione provinciale metta a disposizione di sindaci e cittadini uno spazio in internet dedicato alla discussione dei problemi della sanità.


Avvertenza. Riporto di seguito il testo dell’interpellanza. Quando possibile ho aggiunto gli opportuni link agli articoli pubblicati su questo blog.

Abbreviazioni. SOC, struttura operativa complessa; SOS Dpt, struttura operativa semplice dipartimentale.


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A: Presidente della Provincia di Rovigo
Presidente del Consiglio Provinciale
Assessore Provinciale alla Sanità

Oggetto: interpellanza sulla sanità nell'Ulss 18.

Parlare di sanità è sempre difficile ma sempre più necessario. La nostra provincia è strutturata in due Ulss e la n. 18 conta su due strutture ospedaliere. Prevalentemente, nell’Ulss 18, è stato l’ospedale “San Luca” di Trecenta a suscitare l’attenzione delle amministrazioni locali a causa dei profondi cambiamenti di cui è stato oggetto negli ultimi anni. Ma la struttura rodigina non è esente da problemi. Abbiamo appreso che recentemente l’assessore Guglielmo Brusco ha visitato il Day Hospital oncologico dell’Ospedale di Rovigo e l’accoglienza è risultata problematica per carenze strutturali, per l’alto numero di pazienti e per un livello non ottimale di privacy. Inoltre, in questi mesi, si sono registrate le dimissioni del primario di neurologia, dott Domenico De Grandis, e quella del responsabile del laboratorio analisi; entro dicembre si concretizzeranno, se già non è avvenuto, le dimissioni del primario di radiologia, dott. Navarro e di quello di urologia. Un’emorragia di professionalità che deve suscitare attenzione da parte delle amministrazioni locali.
Per quanto riguarda l’ospedale di Trecenta, oggetto di numerosissimi interventi pubblici da parte dell’assessore alla sanità Guglielmo Brusco, la situazione è ancor più problematica. Ricordo soltanto, a titolo esemplificativo, la riduzione della piena operatività del pronto soccorso, la riduzione delle prestazioni di oculistica e la perdita secca del reparto di riabilitazione pneumologica.
Dal agosto 2007, per iniziativa del sindaco di Trecenta, c’è stato un tentativo di fare sintesi e di predisporre una serie di obiettivi essenziali finalizzati al rilancio della struttura. Nata come iniziativa circoscritta ai comuni del distretto 2, si è allargata a tutti i comuni dell’Ulss 18 e alla Conferenza dei Sindaci. La Conferenza ha prodotto due documenti, il primo in data 22 ottobre 2007, particolarmente critico nei confronti della direzione dell’Ulss, e un secondo, in data 29 novembre 2007, che definiva tre richieste precise che ricordo di seguito:
istituire presso il Presidio Ospedaliero di Trecenta almeno due Dipartimenti strutturali autonomi di cui uno Medico Multidisciplinare (l’attuale Dipartimento di Continuità Assistenziale con le dovute integrazioni) e uno Chirurgico e dell’Urgenza;
prevedere nei Dipartimenti, oltre alle attuali SOC e SOS Dpt, un numero adeguato di SOS Dpt che garantisca una reale autonomia clinica e gestionale soprattutto nelle branche specialistiche mediche e chirurgiche;
riacquisire le SOC di Pronto Soccorso e di Radiologia con relative le apicalità.
I documenti vengono inviati ai comuni dell’Ulss 18 per essere approvati dai rispettivi consigli. Alcuni comuni lo fanno subito, altri se ne dimenticano, altri approvano ma non ne informano il presidente della conferenza. Passano così lunghi mesi e riscuote scarsa partecipazione la riunione della conferenza dei sindaci convocata a Badia Polesine il 13 marzo 2008. I pochi intervenuti concordano di chiedere l’intervento degli assessori regionali Renzo Marangon e Isi Coppola. Incontro che avviene il 9 giugno scorso e al quale partecipa anche il consigliere regionale Carlo Alberto Azzi. Infine, il 26 agosto scorso, un’ulteriore riunione della conferenza dei sindaci, dopo un anno, conclude questo dibattito. Alla riunione viene invitato anche il direttore generale dell’Ulss 18 il quale ha ricordato l’apertura della “casa del parto” e l’inaugurazione delle vasche per l'idrokinesi terapia, avvenuta lo scorso 21 luglio. La presidenza della conferenza dei sindaci non ha ritenuto invece di invitare l’amministrazione provinciale che pure, in tante occasioni, ha dimostrato il proprio interessamento per l’ospedale San Luca. Il direttore generale non ha fatto alcun cenno ai servizi che, durante la sua gestione, sono stati ridotti, circoscritti o del tutto cancellati.
Ma non si tratta solo di omissioni. Ad esempio, il 20 settembre 2006, ha dichiarato «smentisco tutte le voci che vedono il reparto di riabilitazione pneumologica di prossima chiusura» (Il Resto del Carlino), e «non capisco tutti gli allarmismi diffusi nei giorni scorsi» (Il Gazzettino). Ebbene, sei giorni dopo, il 26 settembre 2006, firmava il decreto n. 699 con cui il reparto è stato accorpato a medicina e ha cessato di esistere.
Queste non sono omissioni, sono false comunicazioni sociali. E questo apre il vero problema: avere informazioni certe.
In questo senso non siamo stati supportati dalla presidenza della conferenza dei sindaci che non è stata nemmeno in grado di dare notizia , e men che meno rilievo, alle iniziative che ha adottato. Il sito internet della conferenza, ospitato dall’azienda Ulss 18, è straordinariamente privo di informazioni; non risulta aggiornato nemmeno l’elenco delle riunioni della conferenza stessa e della rappresentanza. Inoltre c’è chi ha dovuto spendere cinque mesi in richieste reiterate per ottenere copia di due verbali della conferenza in cui si è discusso dell’ospedale di Trecenta.
Il problema della trasparenza si pone, in primo luogo, rispetto all’azienda stessa che ha profuso ogni sforzo per evitare il rilascio di copia del decreto 699/2006 per poi, finalmente, cedere dopo tre mesi di insistenze. Dal sito aziendale, dopo questo episodio, è stato deciso di eliminare anche la semplice pubblicazione dell’elenco dei decreti adottati dal direttore generale.
Quale fiducia possono avere i cittadini di fronte a questi esempi? E quale fiducia possiamo nutrire noi amministratori locali?

Occorre qualcosa di nuovo. Un sistema di comunicazione che raccolga le segnalazioni dei cittadini e le informazioni dell’Ulss e che verifichi le une e le altre. Uno spazio in cui gli amministratori locali parlino dei problemi della sanità con la necessaria continuità e concretezza, senza perdere il filo degli eventi. Un luogo in cui conservare documenti e testimonianze per averli, come amministratori locali, sempre accessibili, e per garantire al pubblico la stessa accessibilità.
Va poi considerato un altro ordine di problemi che va a rafforzare l’esigenza di iniziative urgenti. La legge affida tutto il potere gestionale al direttore generale dell’Ulss. Proprio per questo è ormai indispensabile contemperare questo fattore con un contatto diretto con la popolazione e con le associazioni che si occupano, in varie forme, di sanità.

Tutto ciò premesso,
si chiede alla Giunta
se intenda farsi promotrice presso i Comuni, in particolare quelli sedi di punto sanità, dell’istituzione di appositi sportelli per la raccolta delle segnalazioni degli utenti;
se intenda attivare opportuni strumenti informatici al fine di favorire la circolazione delle informazioni raccolte e di stimolare gli amministratori locali alla trattazione dei problemi riguardanti la sanità in Polesine.

Rovigo, 21/11/2008

Il Capogruppo
Giuliana Gulmanelli

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