19.11.08

«L’Ulss sta tagliando l’assistenza domiciliare»



La stampa locale ha dato ampio spazio al problema dei tagli all'assistenza domiciliare integrata. Ringraziamo per l'attenzione e trascriviamo il testo degli articoli pubblicati. Questo è il lavoro del Resto del Carlino.

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Il Resto del Carlino, 19 novembre 2008

BADIA

L’allarme di Tosarello: «Il caso di un ragazzo tracheostomizzato rimasto senza ausilii»
ILPUNTO«La patologia lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle»

«SONO INIZIATI i drastici tagli all’Assistenza domciliare integrata decisi dal responsabile del servizio dottor Romagnoli. E’ necessario che i sindaci altopolesani impediscano la realizzazione di questo progetto». L’allarme viene da Pietro Tosarello, il badiese rappresentante del Comitato dei familiari e dei pazienti del rearto di pneumologia del ‘San Luca’ che, dal 2006, cura il blog in difesa dell’ospedale altopolesano. Un allarme che parte da un caso concreto, cioè il taglio di alcuni importanti supporti ad un ragazzo cerebroleso di Badia. «La sua patologia — spiega Tosarello in una lettera-denuncia che invierà a tutti i sindaci dell’Ulss 18—lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle. A Badia lo conoscono tutti e tutti conoscono sua madre che lo porta in giro per la città quando le sue condizioni lo consentono. E’ tracheostomizzato e portatore di PEG, un foro nello stomaco attraverso il quale scorre una cannula che consente di iniettare l’acqua e gli alimenti di cui ha bisogno. Il tracheostoma e la PEG — continua — richiedono un’attenzione costante e medicazioni assidue per evitare infezioni e malfunzionamenti dei dispositivi. L’immobilizzazione implica una serie di problemi che devono essere prevenuti o circoscritti con particolari accorgimenti e trattamenti». Tosarello spiega che la famiglia, col tempo, ha imparato a utilizzare tutti i numerosi presidi che servono a mantenere il ragazzo in condizioni igieniche e sanitarie paragonabili a quelle ottenibili presso un reparto ospedaliero.
Che è successo?«Mi telefona la madre — risponde il curatore del blog —: sabato scorso il marito si è recato al San Luca, dove è stato da poco trasferito il servizio infermieristico, per ritirare i presidi sanitari che abitualmente si utilizzano per il figlio. Incredibilmente viene informato che non riceverà più tutta una quantità di ausilii e che, pertanto, la famiglia dovrà provvedere a propria cura e spese all’acquisto di amuchina, clisma e sonde per il clistere, lassativo e guanti in lattice per le medicazioni. E il resto viene dimezzato: i guanti per l’igiene, le siringhe da 60 o 100 cc per l’alimentazione via PEG, le garze per le medicazioni».
Che significa secondo lei tutto questo? «E’ la prima concreta attuazione dei tagli che il responsabile del servizio, dott. Romagnoli, ha deciso per tutti i pazienti in Adi — risponde Tosarello, che continua a raccontare —. La madre prende il telefono e lo chiama. Apriti cielo, senza appuntamento? Ma scherziamo? Il dott. Romagnoli dimostra di non avere alcuna consapevolezza del carico assistenziale che la malattia del giovane badiese comporta per la famiglia. L’intervento del medico di base non ottiene alcun risultato ma serve ad apprendere che i tagli ci saranno, addirittura, anche per gli ospedali». Un episodio che, secondo Tosarello, autore di tante battaglie per salvare il reparto di pneumologia, anticipa quanto accadrà a tutti altri pazienti in ADI.

Cristiano Bendin

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