La stampa locale ha dato ampio spazio al problema dei tagli all'assistenza domiciliare integrata. Ringraziamo per l'attenzione e trascriviamo il testo degli articoli pubblicati. Questo è il lavoro del Gazzettino.
----inizio documento
Il Gazzettino, 19 novembre 2008
BADIA POLESINE
Le proteste nel blog sul San Luca contro i tagli dell'Ulss 18
Peggiora l'assistenza domiciliare
Aumentano i costi per le famiglie in proporzione diretta alla gravità del paziente
L'assistenza domiciliare integrata fornisce meno servizi e aumentano di conseguenza i costi per le famiglie. Dal 2006 il badiese Piero Tosarello tiene attivo un blog sull'Ospedale di Trecenta con il preciso scopo di denunciare quello che non funziona, ma anche per contribuire a salvare l'ospedale dell'Alto Polesine. Ieri Tosarello sul suo blog ha segnalato una prima disfunzione sul funzionamento dell'Adi (assistenza domiciliare integrata): si tratta di un primo caso, ma la cosa potrebbe ripetersi anche per altre famiglie di pazienti. «L'Adi - scrive Tosarello - è un servizio pubblico che persegue lo scopo di mantenere a casa propria pazienti affetti da patologie anche gravi e spesso croniche. L'ammalato ha il vantaggio di conservare abitudini e consuetudini, mentre l'Ulss consegue un sensibile risparmio evitando numerosi ricoveri presso le strutture sanitarie. Le famiglie dei pazienti devono far fronte a un gravoso lavoro di assistenza, ma lo sforzo è compensato dalla consapevolezza di migliorare per quanto è possibile, la qualità della vita dei propri cari. Le famiglie ricevono dall'Ulss 18 farmaci e presidi sanitari idonei alla cura dei pazienti e a supporto delle molte complicanze che persone, permanentemente o temporaneamente non autosufficienti, in molti casi costrette a letto, sviluppano nel decorso della malattia».
L'Adi non è più a Badia Polesine, ma concentrata presso l'Ospedale di Trecenta: con le ultime disposizioni il carico delle famiglie è aumentato e non sempre sono in grado di svolgere le nuove mansioni imposte e per giunta stanno scoprendo che i costi sono aumentati. Tosarello cita il caso segnalato dalla madre di M.G. un ragazzo cerebroleso di Badia Polesine: «La sua patologia lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle: è tracheostomizzato e portatore di Peg, un foro nello stomaco attraverso il quale scorre una cannula che consente di iniettare l'acqua e gli alimenti di cui ha bisogno. Il tracheostoma e la Peg richiedono un'attenzione costante e medicazioni assidue per evitare infezioni e malfunzionamenti dei dispositivi. L'immobilizzazione implica una continua serie di problemi, ma la famiglia ha imparato a utilizzare tutti i numerosi presidi che servono a mantenere M. in condizioni igieniche e sanitarie accettabili».
Continua Tosarello: «Il papà sabato scorso il marito si è recato al San Luca di Trecenta per ritirare i presidi sanitari che abitualmente si utilizzano per M. e viene informato che non riceverà più tutta una quantità di ausilii e che, pertanto, la famiglia dovrà provvedere a propria cura e spese al loro acquisto; il resto viene dimezzato. Questa è la prima concreta attuazione dei tagli decisi per tutti i pazienti in Adi. Questa situazione dimostra di non avere alcuna consapevolezza del carico assistenziale che la malattia di M. comporta per la famiglia. Questo episodio anticipa quanto accadrà a tutti altri pazienti in Adi. E più la persona è grave e maggiori saranno le restrizioni. Dovranno intervenire i sindaci affinchè impediscano la realizzazione di questo progetto che riguarda tutto il territorio».
Paolo Aguzzoni
----fine documento
----inizio documento
Il Gazzettino, 19 novembre 2008
BADIA POLESINE
Le proteste nel blog sul San Luca contro i tagli dell'Ulss 18
Peggiora l'assistenza domiciliare
Aumentano i costi per le famiglie in proporzione diretta alla gravità del paziente
L'assistenza domiciliare integrata fornisce meno servizi e aumentano di conseguenza i costi per le famiglie. Dal 2006 il badiese Piero Tosarello tiene attivo un blog sull'Ospedale di Trecenta con il preciso scopo di denunciare quello che non funziona, ma anche per contribuire a salvare l'ospedale dell'Alto Polesine. Ieri Tosarello sul suo blog ha segnalato una prima disfunzione sul funzionamento dell'Adi (assistenza domiciliare integrata): si tratta di un primo caso, ma la cosa potrebbe ripetersi anche per altre famiglie di pazienti. «L'Adi - scrive Tosarello - è un servizio pubblico che persegue lo scopo di mantenere a casa propria pazienti affetti da patologie anche gravi e spesso croniche. L'ammalato ha il vantaggio di conservare abitudini e consuetudini, mentre l'Ulss consegue un sensibile risparmio evitando numerosi ricoveri presso le strutture sanitarie. Le famiglie dei pazienti devono far fronte a un gravoso lavoro di assistenza, ma lo sforzo è compensato dalla consapevolezza di migliorare per quanto è possibile, la qualità della vita dei propri cari. Le famiglie ricevono dall'Ulss 18 farmaci e presidi sanitari idonei alla cura dei pazienti e a supporto delle molte complicanze che persone, permanentemente o temporaneamente non autosufficienti, in molti casi costrette a letto, sviluppano nel decorso della malattia».
L'Adi non è più a Badia Polesine, ma concentrata presso l'Ospedale di Trecenta: con le ultime disposizioni il carico delle famiglie è aumentato e non sempre sono in grado di svolgere le nuove mansioni imposte e per giunta stanno scoprendo che i costi sono aumentati. Tosarello cita il caso segnalato dalla madre di M.G. un ragazzo cerebroleso di Badia Polesine: «La sua patologia lo costringe a letto o su una poltrona a rotelle: è tracheostomizzato e portatore di Peg, un foro nello stomaco attraverso il quale scorre una cannula che consente di iniettare l'acqua e gli alimenti di cui ha bisogno. Il tracheostoma e la Peg richiedono un'attenzione costante e medicazioni assidue per evitare infezioni e malfunzionamenti dei dispositivi. L'immobilizzazione implica una continua serie di problemi, ma la famiglia ha imparato a utilizzare tutti i numerosi presidi che servono a mantenere M. in condizioni igieniche e sanitarie accettabili».
Continua Tosarello: «Il papà sabato scorso il marito si è recato al San Luca di Trecenta per ritirare i presidi sanitari che abitualmente si utilizzano per M. e viene informato che non riceverà più tutta una quantità di ausilii e che, pertanto, la famiglia dovrà provvedere a propria cura e spese al loro acquisto; il resto viene dimezzato. Questa è la prima concreta attuazione dei tagli decisi per tutti i pazienti in Adi. Questa situazione dimostra di non avere alcuna consapevolezza del carico assistenziale che la malattia di M. comporta per la famiglia. Questo episodio anticipa quanto accadrà a tutti altri pazienti in Adi. E più la persona è grave e maggiori saranno le restrizioni. Dovranno intervenire i sindaci affinchè impediscano la realizzazione di questo progetto che riguarda tutto il territorio».
Paolo Aguzzoni
----fine documento
Nessun commento:
Posta un commento