20.9.06

Trecenta, «Pneumologia non chiude, ...

Articolo pubblicato sul Gazzettino del 20.09.2006

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Il Gazzettino, 20 Settembre 2006

Trecenta

«Pneumologia non chiude, anzi l'area della riabilitazione verrà potenziata portando i posti letto da 6 a 10». Chiude ogni polemica il direttore generale dell'Ulss 18 Adriano Marcolongo che spiega: «Pneumologia a Trecenta sta attraversando, come altri reparti, una riorganizzazione, cosa che riguarda tutta l'area della riabilitazione. Il pneumologo in servizio rimane al San Luca, non capisco tutti gli allarmismi diffusi nei giorni scorsi, così non si fa un buon servizio alla cittadinanza». Marcolongo ammette anche che per quel che riguarda la terapia semiintensiva, all'ospedale di Trecenta «è in atto un ragionamento sulla possibilità di eliminare alcuni posti letto. Ma si tratta anche in questo caso di un discorso organizzativo perché vicino c'è la terapia intensiva che spesso è sottoutilizzata e potrebbe quindi andare affiancata alla semintensiva per quel che riguarda la capacità di posti».
L'area della riabilitazione al San Luca sta vivendo una vera e propria ristrutturazione, «si tratta di un vero e proprio potenziamento, il tutto per assistere meglio il paziente. Tra poco diventerà operativa anche la piscina per la riabilitazione, un'altro passo avanti. Occorre ragionare - puntualizza il numero uno dell'Ulss 18 - in un'ottica che tende a compattare l'area della riabilitazione, non più strutturata in maniera a sè stante per ciascun settore, ma con una linea organica. Si tratta di organizzare meglio i vari servizi, di razionalizzare». Sembrano infondate, quindi, le paure diffusesi nei giorni scorsi circa la chiusura di pneumologia a Trecenta. La riorganizzazione del servizio porterà forse a qualche modifica ma lo stesso Marcolongo precisa che «uno pneumologo a Trecenta ci sarà, quindi i timori sono infondati». In tema di riorganizzazione ieri al Santa Maria della Misericordia di Rovigo c'è stato il trasferimento del reparto di neurologia dal terzo al quinto piano. I 29 posti letto, quindi, sono saliti di due piani di scale. Si tratta di un movimento deciso per avvicinare i reparti di neurologia e neurochirurgia alla sala operatoria, già presente al quinto piano dell'edificio. Un trasloco che ha sollevato qualche malumore fra i parenti dei pazienti ricoverati in reparto. Ma al di là di qualche armadietto arrivato in ritardo o di qualche comodino che inizialmente aveva preso la via di una camera piuttosto che di un'altra, tutto si è concluso nel giro di qualche ora. Molto lavoro per il personale del reparto dunque, con infermieri e portantini impegnati nei lavori di trasloco.

Alberto Garbellini

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