16.6.13

Schede ospedaliere. L'assessore Coppola rassicura ma ... non le ha viste!

Eppure andranno in giunta regionale il 18 o al massimo il 25 giugno

Venerdì sera a Rovigo ha avuto luogo l'assemblea pubblica «Ospedale di Rovigo, quale futuro?» indetta dal sindaco di Rovigo Bruno Piva (vedi il post Stati generali per salvare l’ospedale).
Non molto numeroso il pubblico intervenuto. Numerosi invece gli esponenti politici. La più attesa era sicuramente Marialuisa Coppola, l'unico assessore polesano presente in giunta regionale. «Io sono relativamente non preoccupata - ha detto - dal momento che il nostro territorio ha tutti gli strumenti per fare sentire la nostra voce» (si veda Il Gazzettino del 15 giugno). Ma ha confermato il taglio di 1.500 posti letto a livello regionale "che però - ha assicurato - saranno compensati dall'attivazione di strutture intermedie sul territorio". Insomma, tutto sulla falsariga di quanto già dichiarato da Luca Zaia (si veda il post Tagli ai posti letto per acuti. Una rassegna stampa delle dichiarazioni di Zaia).
Poco rassicurante, invece, che abbia dichiarato di non aver visto le schede ospedaliere. Ma come? Non le ha viste? E di che stiamo parlando allora? Il sindaco di Rovigo, i sindacati e le forze sociali, i sindaci (alcuni, non molti a dire il vero), i parlamentari (non tutti a dire il vero), il Comitato altopolesano per il 'San Luca', si stanno tutti agitando per niente?
Eppure le schede esistono, in una o più versioni. Una l'abbiamo pubblicata su questo blog (si veda il post Le nuove bozze delle schede ospedaliere: per l'Ulss 18 tutti i tagli negli ospedali pubblici) e prevede la perdita di 202 posti letto per gli ospedali pubblici dell'Ulss 18, nessuna riduzione per le cliniche private. L'ospedale di Trecenta passerebbe da 208 a 146 posti letto, mentre i restanti 140 verrebbero sottratti all'ospedale di Rovigo.
Ma delle schede ospedaliere esiste almeno un'altra versione, quella che ha fatto allarmare il sindaco di Rovigo. In base a queste ultime l'ospedale di Rovigo diventerebbe un ospedale secondario, subalterno a Padova, e gli ospedali di Trecenta e Adria diventerebbero ospedali di comunità. Una sciagura!
Ma l'assessore Coppola dice di non averle viste, né l'una né l'altra versione. Intanto rassicura, rassicura sempre.

Leggi anche le cronache del Gazzettino e di RovigoOggi.it.

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