30.12.12

Balduzzi vara i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=12736

Stop agli esami "inutili" (ma esistono ancora?).
Entrano 110 malattie rare e 5 croniche

Il ministro della Salute ha mantenuto l'impegno. Ora il testo è all'esame dell'Economia.

Per essere attuato serve il parere delle Commissioni parlamentari sulla sanità di Camera e Senato e l'intesa in conferenza Stato-Regioni.

Le Regioni dovranno monitorare almeno il 5% delle prescrizioni diagnostiche per verificarne l'appropriatezza.

I Livelli essenziali di assistenza sono organizzati in tre grandi Aree:
- l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, che comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli (tutela dagli effetti dell’inquinamento, dai rischi infortunistici negli ambienti di lavoro, sanità veterinaria, tutela degli alimenti, profilassi delle malattie infettive, vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce, medicina legale)
l’assistenza distrettuale, vale a dire le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente sul territorio, dalla medicina di base all’assistenza farmaceutica, dalla specialistica e diagnostica ambulatoriale alla fornitura di protesi ai disabili, dai servizi domiciliari agli anziani e ai malati gravi ai servizi territoriali consultoriali (consultori familiari, SERT, servizi per la salute mentale, servizi di riabilitazione per i disabili, ecc.), alle strutture semiresidenziali e residenziali (residenze per gli anziani e i disabili, centri diurni, case famiglia e comunità terapeutiche)
l’assistenza ospedaliera, in pronto soccorso, in ricovero ordinario, in day hospital e day surgery, in strutture per la lungodegenza e la riabilitazione, e così via.
Lea rappresentano il livello “essenziale” garantito a tutti i cittadini ma le Regioni, come hanno fatto fino ad oggi, potranno utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei Lea.
30 dicembre 2012

Leggi l'articolo completo per vedere le novità, le esenzioni sui ticket, e le misure sull’appropriatezza della assistenza specialistica ambulatoriale. Consulta anche lo speciale "Legge di stabilità 2013, tutte le norme sanitarie".

29.12.12

Sedute di endoscopia digestiva ridotte al lumicino. Riduzione anche in cardiologia



Al San Luca le sedute settimanali di endoscopia digestiva si sono ridotte al lumicino, passando dalle 5 dell'inizio alle attuali 2 di cui 1 sola gestita dai gastroenterologi e 1 da un chirurgo .
Nelle 2 settimane delle festività nessun cardiologo in servizio era in grado di fare ecocardio.

27.12.12

Bonus energia, dal 1° gennaio 2013 cambiano le regole per le persone in gravi condizioni di salute


Le nuove norme verranno applicate automaticamente a livello minimo.
Necessaria una certificazione dell'Ulss entro il 30 aprile 2013.
Efficacia retroattiva. Il simulatore sul web.

Dal 01/01/2013 cambiano le modalità di accesso e riconoscimento del bonus a favore delle persone in gravi condizioni di salute (disagio fisico). Agli utenti che, avendone i requisiti, presenteranno domanda di riconoscimento del bonus a partire da tale data verranno applicate le nuove regole.
Chi già gode del bonus per disagio fisico, invece, ha ricevuto in questi giorni una comunicazione da SGAte (Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle tariffe Elettriche) che li informa delle nuove modalità di calcolo.
In particolare, in base alla delibera n. 350/2012/R/EEL dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, il bonus verrà graduato secondo tre livelli a seconda delle apparecchiature medicali utilizzate e, in alcuni casi, del tempo medio giornaliero di utilizzo (vedi comunicato stampa). Le apparecchiature considerate ai fini del bonus sono state individuate con decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2011.
Attenzione! Il valore del bonus riconosciuto alla famiglia verrà automaticamente erogato al livello minimo.
Per ottenere il riconoscimento del bonus secondo un livello più elevato è assolutamente necessario chiedere all'Ulss una nuova certificazione sulle apparecchiature utilizzate e sul tempo di utilizzo delle stesse.
C'è tempo fino al 30/04/2013 per presentare la domanda di variazione. Di buono c'è che il riconoscimento del più elevato grado di utilizzo avrà efficacia retroattiva.
Ci si può fare un'idea di quale sia il proprio livello (minimo, medio e massimo) utilizzando un simulatore all'indirizzo web http://www.bonusenergia.anci.it/.
Dal sito www.bonusenergia.anci.it clicca sulla sezione del simulatore

È possibile avere informazioni al numero verde 800-166654.
Altre risorse in:
http://www.disabili.com/
http://www.handylex.org/

24.12.12

Standard ospedali. Ecco la nuova bozza di regolamento all'esame delle Regioni

fonte: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=12704

Le misure in vigore dal 1° gennaio 2014 e non da subito
Un po’ più di margine discrezionale alle Regioni

Il ministero della Salute ha inviato alle Regioni una nuova versione del regolamento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi degli ospedali pubblici e privati accreditati. Ridotto da 80 a 60 p.l per acuti il limite per l’accreditamento dei privati. Per il calcolo del fabbisogno di posti letto si dovrà tenere conto anche della mobilità sanitaria. Novità anche sull’elisoccorso. LA NUOVA BOZZA.

Il ministero della Salute ha messo a punto una nuova bozza del regolamento sugli standard ospedaleiri che scaturisce dalla riunione tecnica svolta il 4 dicembre scorso. La nuova bozza avrebbe dovuto, nelle intenzioni del ministero, essere esaminata in extremis dalla Conferenza Stato Regioni del 20 dicembre scorso. Ma così non è stato probabilmente a seguito della posizione espressa il 13 dicembre dalla Conferenza dei Presidenti che hanno detto a chiare lettere che finché non ci sarà chiarezza sulle disponibilità economiche non si firma nè Patto per la salute nè o intesa sugli standard ospedalieri.
24 dicembre 2012

Ecco l'Agenda Monti. Sanità al bivio: o tagli o innovazione. Ma il Ssn va difeso e rafforzato

Il sito quotidianosanità.it anticipa l'agenda Monti
Il testo integrale. Il welfare e la sanità

Quotidianosanità.it pubblica l'agenda Monti, il documento di cui si parla da ieri, quando il presidente del consiglio lo ha illustrato nella conferenza stampa di fine anno.
Su questo documento Monti cerca adesioni sulla base delle quali deciderà il suo impegno diretto in politica.


A pag. 17 il paragrafo dedicato al welfare e alla sanità.
Un po' generico, con affermazioni per forza di cose condivisibili. "No al finanziamento della spesa con una illimitata creazione di debito" ... "appropriatezza delle cure, costo/efficacia, riduzione al massimo degli sprechi, gestione manageriale basata su una valutazione trasparente dei risultati" ... "No alla contrapposizione fra sanità pubblica e sanità privata" ... "Il servizio sanitario nazionale resta una conquista da difendere e rafforzare attraverso innovazione, efficienza e professionalità." Tutto un po' ovvio, scontato.
Il documento parla poi della necessità di rafforzare l'assistenza domiciliare per i parzialmente sufficienti e per non autosufficienti. E si pone l'obbiettivo di "dare attuazione alla riforma dell'ISEE", uno strumento che riguarda 20 milioni di italiani. Non si precisa come riformarla e questo resta un grosso punto interrogativo.

Leggi la notizia completa.
Scarica l'agenda Monti.


23.12.12

Donne e salute. Una su quattro rinuncia a prevenzione e cure a causa della crisi

Per una donna italiana su quattro la prevenzione e le cure a causa della crisi passano in secondo piano. La fotografia l’ha scattata il libro 'La salute della donna. Analisi e strategie di intervento' curato dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) con la collaborazione di Farmindustria. In aumento l’incidenza delle patologie di genere.

A causa della crisi economica sempre più donne si trovano costrette a risparmiare sulle cure e la prevenzione in favore della famiglia e dei figli. Ma questa tendenza sta portando ad un aumento dell’incidenza di tutte le maggiori patologie di genere (dai tumori ai disturbi psichici, fino alle malattie cardiovascolari). E ciò è dovuto non solo all'innalzamento medio della vita, ma pure alla bassa adesione alle grandi campagne di sensibilizzazione. Ciò è quanto risulta dal libro 'La salute della donna. Analisi e strategie di intervento' curato dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) con la collaborazione di Farmindustria e dell’Osservatorio sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, presentato oggi a Roma. La cultura della Medicina di Genere è essenziale per garantire alle donne la tutela della propria salute e proprio in quest’ottica O.N.Da il volume fa un’analisi sulle principali patologie in rosa, quali cardiovascolari, oncologiche, psichiatriche e relative alla salute materno-infantile.  L’obiettivo è fotografare la situazione clinica-epidemiologica attuale ed evidenziare le esigenze dell’universo femminile in ambito sanitario-assistenziale. Il testo, corredato da proposte operative, vuole sensibilizzare gli esperti in materia e rappresentare una premessa per il ripensamento del Servizio Sanitario Nazionale in un’ottica di genere, per migliorare l’equità, l’accessibilità e la fruizione dei servizi.​

19 dicembre 2012
Leggi l'articolo completo.

22.12.12

Ospedali. Tutti i tagli nel pubblico e nel privato

http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=12665

Emilia Romagna, Lazio e Lombardia le più colpite: assorbiranno il 38,2% dei tagli

Con i nuovi standard posto letto/abitante saranno cancellati 14.586 letti per acuti. Ma oltre 10 mila potrebbero essere di strutture private. Aumenteranno invece i posti di lunga degenza: 9.949 letti in più. I tagli maggiori nelle tre regioni con indici elevati sia negli acuti che nelle lungo degenze.

I conti sono pronti. I provvedimenti attuativi ancora no. Ma ormai la mappa dei posti letto italiani dopo spending review e nuovi standard ospedalieri è disegnata. A fornirla lo stesso ministero della Salute che ha reso noti i dati, Regione per Regione, dell’operazione di razionalizzazione della rete ospedaliera del Ssn tenendo conto del nuovo standard di 3,7 posti letto per mille (di cui 0,7 per le lungo degenze) e della soglia minima di 80 posti letto per acuti per le case di cura private accreditate.

L'operazione si attuerà con tagli da una parte e aggiunta di letti dall'altra a secondo delle dotazioni regionali che presentano indici abbastanza differenziati. La somma di questa "compensazione" tra tagli e aggiunte porterà a un taglio di 17.882 posti letto, di cui 14.586 per acuti e 3.296 per lungo degenze, cui farà riscontro un aumento di 10.492 posti letto, di cui solo 543 nei reparti per acuti nelle poche regioni che stanno sotto il 3 per mille e di ben 9.949 in quelli per lungo degenti. 
....
Ma la partita potrebbe giocarsi, almeno per gli acuti, quasi tutta sul privato. Secondo quanto previsto dalla bozza di regolamento sugli standard ospedalieri, attualmente all’esame delle Regioni, non potranno più essere accreditate le case di cura private che hanno meno di 80 posti letto per acuti. Vale a dire, secondo i dati forniti dal ministero e aggiornati al 16 novembre 2012, un totale di 10.412 letti per acuti attualmente accreditati con il Ssn presso cliniche private.

Quindi, se il regolamento dovesse passare, è chiaro che i due terzi abbondanti dei 14.586 letti per acuti da tagliare per rispettare lo standard del 3 per mille, potrebbero essere tagliati al privato, semplicemente non accreditandoli più.
I tagli maggiori nel privato riguarderebbero la Sicilia con 1.746 letti che potrebbero perdere l’accreditamento del Ssn e la Campania con 1.308 letti da non accreditare.

Da sottolineare, tuttavia, che tra le ipotesi di correzione al regolamento del ministero della Salute, in relazione alla soglia minima per l'accreditamento si sono ventilate due opzioni meno impattanti: una con soglia a 60 posti per acuti e una a 50. Se dovessero passare queste alternative è evidente che il numero di posti letto per acuti a rischio di non accreditamento sarebbe destinato a scendere.

Tabelle
20 dicembre 2012

16.12.12

Hanno comperato una spect ma mancano i pannoloni

«Hanno comperato una spect ma mancano presidi di base come pannoloni e farmaci ... certo che con la spect si finisce sui giornali e si fa notizia ... i pannoloni sono cose per vecchi inutili ... ecco come si fa la spending review all'Ulss 18».

Suonano amare le parole con cui mi segnalano una carenza assurda, quella dei pannoloni per i degenti anziani e incontinenti. Mancano anche alcuni farmaci che i pazienti devono portarsi da casa ma, attenzione, il medico di base non può prescrivere durante la degenza dell'assistito! E quando la scorta finisce?
Queste carenze nella nostra Ulss vengono da lontano. Nel 2008, infatti, sul blog ho parlato più volte dei tagli ai presidi sanitari per le persone in Adi e Adi/Med. Si veda ad esempio il post Assistenza domiciliare, tagliati i presidi sanitari a supporto dei pazienti o si clicchi qui a lato l'etichetta "adi".

Per l'acquisto della spect è stato pubblicato il bando di gara a fine febbraio, con ogni probabilità impegnando risorse sul bilancio 2011. La spending review è venuta dopo, non era prevedibile e non c'è una diretta relazione fra l'acquisto della spect e la mancanza di pannoloni e medicinali. Tuttavia le carenze segnalate sono inaccettabili.

Notizie e approfondimenti da quotidianosanità.it


Metto a disposizione una rassegna di notizie e approfondimenti tratte da quotidianosanità.it
Allarme medici di famiglia: “I pazienti non si curano a causa della crisi”

Per oltre la metà dei medici di medicina generale la salute dei propri assistiti è peggiorata con la crisi, anche perché i pazienti, a causa delle difficoltà economiche, trascurano la propria salute. Ma la crisi fa male anche ai medici: il 70,6% ha scarsa fiducia nel futuro. Lo rileva un’indagine Fimmg.

13 dicembre 2012 - La crisi fa male alla salute degli italiani, ma ha riflessi negativi anche sulla vita dei medici, professionale e privata. A rivelarlo è uno studio del Centro Studi della Fimmg, presentato nel pomeriggio di ieri a Roma e condotto nei primi mesi del 2012 attraverso un questionario su un campione rappresentativo di 1.050 medici di medicina generale.
Leggi l'articolo completo.

Diabete in 1 casa italiana su 8. Curarsi costa troppo per il 30% delle famiglie

Sono i primi risultati della ricerca DAWN2. Otto persone su 10 che hanno un familiare malato di diabete provano “ansia”. Una famiglia su 4 denuncia che il proprio familiare con diabete ha subìto discriminazioni a causa della malattia. Al via il progetto “Il diabete vede te, tu non vedi il diabete”.

13 dicembre 2012 - Sono circa 3 milioni in Italia le persone con diabete. Questo vuol dire che 1 famiglia su 8 ha almeno un congiunto con la malattia e deve affrontare il problema diabete: un vero e proprio fardello dal punto di vista psicologico, finanziario ed emotivo. Che il diabete stia diventando un serio problema sociale, in Italia come in tutto il mondo, lo confermano i dati dello studio internazionale DAWN2 (Diabetes Attitudes Wishes and Needs) realizzato con il contributo non condizionato di Novo Nordisk e i cui risultati sono stati presentati ieri a Roma presso la sede della Fondazione Censis.
Leggi l'articolo completo.

Fiaso. Flop sconti su acquisti  beni e servizi. Spending review fallita, servizi a rischio nel 95% Asl

Nel 2012 Asl e ospedali hanno ottenuto sconti solo del 2% contro il 5% previsto dalla spending review e del 2,6% nel 2013 a fronte del taglio del 10% imposto dalla legge di stabilità. Maggiori difficoltà per le Regioni virtuose. A fronte di minori finanziamenti, le aziende preannunciano tagli ai servizi per i cittadini. Il report completo.

13 dicembre 2012 - Nonostante l’impegno profuso dalle Aziende sanitarie e ospedaliere, nell’anno in corso i fornitori, in media, hanno concesso sconti solo del 2%, contro il 5% previsto dalla spending review, mentre la riduzione attesa per il 2013 cresce appena al 2,6% a fronte di un 10% programmato dalla legge di stabilità. A scattare la fotografia dei risultati ottenuti dalle Aziende nella ricontrattazione dei contratti di fornitura di beni e servizi è l’indagine condotta dalla Fiaso su un campione rappresentativo di 45 tra Asl e ospedali, pari al 20% del totale.

In particolare, sono le Regioni più virtuose e quelle che non sono in Piano di rientro dai deficit sanitari ad avere più difficoltà ad ottonere sconti, che toccano appena quota 1,8% nel 2012 e 1,9% nel 2013. Segno, secondo la Fiaso, che i tagli lineari finiscono per penalizzare chi è stato fino ad oggi più efficiente e non quindi nella condizione di ottenere altre riduzioni di prezzo da contratti già ridotti all’osso.
Leggi l'articolo completo.

15.12.12

Tanti auguri scomodi

Gli auguri scomodi di Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il 'San Luca', ai responsabili della sanità.

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Circolano in questi giorni voci inquietanti sulle schede ospedaliere: pare siano gravemente penalizzanti per gli ospedali dell'Ulss18.
Faranno pagare a noi il prezzo più alto?
Ma il 16 novembre l'assessore Coppola ha affermato che si è già fatto per il Polesine quanto chiede la spending review.
Però, dicono, si profila all’orizzonte una cattiva sorte per malattie infettive, neurochirurgia, chirurgia vascolare e medicina nucleare di Rovigo.
Per Trecenta finirà il punto nascita, il servizio di chirurgia, avrà i giorni contati anche la terapia intensiva.
Visto che pare opinione diffusa che la nostra Terapia intensiva è inutile perché ricovera solo vecchi moribondi, rivolgiamo una domanda ai molti che si fingono difensori della sacralità della vita: togliere servizi che rispondono alle esigenze di un territorio è l'alternativa etica all'eutanasia?

Il 2013 sarà anno cruciale e non solo per la sanità, ma sembra che non importi: accendiamo lo spreco delle luminarie, cantiamo dolci canzoncine e diciamo ai bambini che si deve essere buoni perché continua a nascere Gesù.
E noi dell’Altopolesine ci permettiamo di “rendere grazie” a chi ci aveva promesso un servizio per la salute ed ora a poco a poco ce lo toglie.
Grazie con tutto il cuore perché a chi di noi sarà malato grave sarà accorciata l’agonia, visto che il primo posto vicino per la salute sarà troppo lontano.
E facciamo tanti auguri. Ma non auguri formali, retorici, imposti dal calendario, ma
tanti auguri scomodi.
Gesù, che nasce per amore, vi dia la nausea di un agire senza profonde motivazioni etiche e vi conceda la forza di inventarvi una politica carica di donazione e di coraggio.
Dio che diventa uomo vi faccia provare vergogna ogni volta che la carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso progetto dei vostri giorni, la vita del prossimo strumento delle vostre scalate.
Maria, con i suoi occhi feriti, vi faccia sentire lo struggimento di una vita sofferente.
Gli angeli, che annunciano la pace, portino guerra all’incapacità di vedere che vicino a voi un vecchio muore solo, perché molto lontano dai suoi familiari che non possono garantirgli assistenza.
Il Bambino che dorme sulla paglia tolga il sonno e faccia sentire il vostro letto duro come un macigno, perché, pur avendo il potere, non avete scelto di aiutare i più deboli, le persone che soffrono, tenendo conto della loro povertà e della loro solitudine. Vi siete preoccupati soprattutto dei vostri interessi, degli interessi della vostra parte politica, vi siete serviti soprattutto dei poveri per la vostra scalata al successo, alla ricchezza.
Però è pur sempre Natale e quindi ci sembra giusto chiudere con un augurio senza aggettivi: sul nostro ospedale, sulla nostra sanità, come sul nostro mondo soffocato da un vuoto che sta mangiando i nostri pensieri, scenda la speranza.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il 'San Luca'
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14.12.12

Quanti sindaci saranno domani a Rovigo per difendere Medicina Nucleare?

Difendere i servizi sanitari in polesine
con le unghie e con i denti

In questi giorni l'Ulss 18 ha inviato a tutti i comuni la notizia dell'inaugurazione della nuova spect/CT. Un'iniziativa insolita che è frutto dell'allarme intorno alle previsioni del Pssr (piano socio sanitario regionale) sugli ospedali della provincia di Rovigo. L'Ulss in sostanza chiama i sindaci a raccolta perché ne va della sopravvivenza del reparto di Medicina Nucleare dell'ospedale di Rovigo.
I sindaci parteciperanno? Andranno domani a Rovigo?
Non si tratta del solito taglio del nastro in cui dirigenti politici e amministrativi si attribuiscono meriti a buon mercato. Questa volta è tutto diverso. Si inaugura un'attrezzatura d'avanguardia per la diagnosi precoce dei tumori, dopo un lungo e costoso iter amministrativo, alla vigilia di decisioni che potrebbero portare, a breve, alla soppressione del reparto in cui viene installata.
Un'assurdità!
Io mi auguro che diversi sindaci dell'Ulss 18 vadano all'inaugurazione per guardare in faccia gli amministratori regionali che verranno ad inaugurare la nuova attrezzatura del reparto. Per chiedere garanzie sulla possibilità di farla funzionare ora e nei prossimi anni. Per chiedere che la sanità polesana non paghi per tutti. Perché i servizi sanitari vanno difesi con le unghie e con i denti.

12.12.12

La sanità polesana vista dal Comitato per il San Luca

Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il 'San Luca', tira le somme di quasi due anni di attività e mette a fuoco i problemi dell'ospedale di Trecenta e della sanità in polesine, gravemente minacciata dalle anticipazioni sulle schede ospedaliere pubblicate dal Gazzettino del 25 novembre scorso.

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Il Comitato Altopolesano, che vede al suo interno volontari di tutti i 25 paesi dell’Altopolesine, come presenza agli incontri o in contatto costante via telefono o grazie all’offerta informatica, vuole andare avanti nell’impegno fino a che il discorso salute, che prevede chiarezza sul San Luca e sulla sanità nel territorio, non è ben definito.
L’attività di coinvolgimento di Sindaci, Provincia, Vescovo e Parroci che il Comitato ha avviato nel 2011 ha portato all’incontro dal Prefetto del 27 gennaio 2012, da cui è partito un Tavolo Tecnico che ha prodotto formato proposte cui il Comitato ha affiancato riflessioni inviate in regione, in provincia, a tutti i sindaci.
Noi continuiamo a farci sentire perché vogliamo la stesura delle schede ospedaliere con la contemporanea istituzione delle AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI ( aggregazioni dei medici di base, distretti efficienti e Amministrazioni Comunali con ruolo e possibilità di integrazione socio-sanitaria, gestione della persona a domicilio o in strutture ).
Se condividiamo che la sanità moderna è una sanità territoriale che cura e accompagna l’ammalato a casa, temiamo che in realtà si cerchi di smantellare il San Luca senza garanzie per l’attività di assistenza sul territorio.
Noi non siamo tranquilli.
Se da una parte ci confortano certe rassicurazioni (“non ci sarà nessun accorpamento”) ci creano però ansia altre esternazioni, come quelle del dottor Noce, presidente dell’ordine dei medici, che prevede una situazione critica per l’ospedale di Rovigo e una fine tragica per gli ospedali di Trecenta ed Adria.
Ed invita le amministrazioni a difendere i servizi.
In questi giorni continuano all’ospedale San Luca segnali di malessere, di incertezza, di “PROVVISORIETA’” (o improvvisazione).
Facciamo degli esempi: densitometria e visite per patologia osteoarticolare.
A Trecenta c’è la macchina per densitometria, ma poiché c’è anche problema di personale, è usata un solo giorno la settimana. Va aggiunta anche una simpatica curiosità: l’esame con ticket costa 69€; in libera professione, sempre al San Luca, costa meno di 40€.
E dopo l’esame densitometrico bisogna andare magari ad Adria per trovare posto per una visita: il dott. Nardi non è stato sostituito e quindi un problema tipico di persone anziane passa in secondo piano, anche se siamo un’area ad alta presenza di anziani.
A Trecenta c’è pure un apparecchio per la Tac, ma è utilizzato solo la mattina; ci sono altre apparecchiature che, forse, con un uso diverso potrebbero esaurire in tempi più brevi le liste d’attesa.
Ci sono problemi al Centro Trasfusionale, a Cardiologia, al Day Surgery, cui vanno aggiunti i disagi alla Cassa Ticket , spostamenti di personale al CUP e nel settore Radiologia .
L’assunzione a tempo indeterminato di 2 medici anestesisti-rianimatori ci dà speranza; ma ci preoccupano le segnalazioni di disagio che riguardano il servizio di Cardiologia, solo ambulatoriale e coperto da un solo cardiologo, non da due come era stato deciso in Prefettura. E si teme che l’orario 8-17 si riduca a 8-14 con il prossimo pensionamento di un infermiere.
Ci è stato riferito poi che il martedì ed il venerdì non è possibile sottoporre ad ecocardio i pazienti dei reparti o del Pronto Soccorso perché non è in servizio un cardiologo specialistico; che le rotture di apparecchiature (stampante, ecografo, holter ecc.) o malfunzionamento di altre non sono celermente risolte.
Ci preoccupano anche i problemi legati ai punti sanità.
Certo che si continua a parlare di tagli, ma si sorvola sugli sprechi.
Noi cittadini dobbiamo aver ben presente che se la spesa personale sanitaria nel privato convenzionato è la stessa del pubblico, lo stato spende molto di più per i servizi del privato e spende soldi nostri che sborsiamo noi, anche se non direttamente.
Un argomento questo preso pochissimo in considerazione.
Lo dice lo stesso direttore generale Marcolongo nella sua relazione annuale ed è proprio questo documento che ci ha dato la possibilità di continuare la denuncia di sprechi della Regione presso il Ministero e presso la Corte dei Conti.
Perciò abbiamo chiesto alla Corte dei Conti notizie circa un esposto dell'assessore provinciale Brusco, a proposito del denaro pubblico dato alle cliniche private del Veneto, allegando relazione del dottor Marcolongo che parla di un possibile risparmio di milioni di euro annui con prestazioni erogate dal servizio pubblico, anziché dalle cliniche private.
E’arrivata questa risposta.
E' una buona notizia.
Ci ha colpito recentemente anche un riferimento al problema affitto locali per il punto sanità di Santa Maria, che noi, sospettosi, abbiamo inteso come segno di preoccupazione per costi molto, forse troppo, importanti.
Ma qualcosa si sta muovendo. Speriamo ci siano spiegate le ragioni degli incrementi finanziari ai privati in una fase politica-economica di contenimento di costi.
Abbiamo notificato al Ministro Balduzzi il problema della riduzione di servizi e della creazione di situazioni di difficoltà per una popolazione di 85000 altopolesani.
Abbiamo segnalato al Presidente Monti gli sprechi già denunciati alla procura.
Abbiamo ricordato al Presidente Zaia la gravità del problema liste d’attesa (citando esempi concreti con nome e cognome).
Abbiamo incontrato rappresentanti sindacali.
Teniamo un blog aggiornato per essere in contatto con i cittadini di tutti i 25 paesi.
Al convegno della Cgil di venerdì 16 novembre sulla sanità, presenti Coletto, Coppola, Corazzari, Azzalin, abbiamo ascoltato con molta attenzione gli interventi.
Accettiamo volentieri l’invito dell’assessore Coppola a “fare squadra” e ci fa ben sperare l'affermazione “già si è fatto in Regione e per il Polesine quanto si chiede dalla spending review”.
Noi, cittadini del Comitato Altopolesano, continuiamo a seguire con attenzione il succedersi delle scelte di politica sanitaria e vorremmo che l’impegno fosse unitario, per non cadere nel gioco del divide et impera.
Su questo fronte o si vince insieme o perdiamo tutti, e sono in maggiore difficoltà soprattutto i più deboli.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato
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11.12.12

Medicina nucleare di Rovigo. Si inaugura la spect/CT. Partecipiamo!

Sabato 15 dicembre 2012 alle ore 12.00 si inaugura una costosa attrezzatura per la diagnosi precoce dei tumori.
Il reparto di medicina nucleare dell'ospedale di Rovigo è minacciato di chiusura.
Interveniamo all'inaugurazione. Difendiamo anche l'ospedale di Rovigo

Questo blog è nato per difendere l'ospedale di Trecenta. E allora perché dare spazio a questa notizia?

Il motivo, purtroppo, è molto semplice: a essere in pericolo non è più soltanto l'ospedale "San Luca" ma tutta la sanità polesana, e non solo quella pubblica ma anche la privata convenzionata. Non c'è più soltanto l'ospedale di Trecenta ma anche quello di Rovigo sul quale, stando alle anticipazioni pubblicate dal Gazzettino, potrebbero calare tagli pesantissimi e persino tali da distruggere ciò che è appena stato realizzato.
E' il caso della medicina nucleare, uno dei reparti minacciati di chiusura. In base agli investimenti già decisi e approvati dalla giunta regionale per migliorarne l'offerta sanitaria, sabato prossimo verrà inaugurata la nuova spect/Ct una evoluzione tecnologica della PET/CT preziosa per la diagnosi precoce dei tumori.
La combinazione di spending review e nuovo Piano socio sanitario regionale (Pssr), minaccia seriamente di far chiudere nei prossimi mesi un reparto di eccellenza. Quella stessa eccellenza di cui i vari Zaia, Coletto e Padrin si sono riempiti da sempre la bocca.
Tutto ciò è uno spreco inaccettabile. Quella macchina, invece, va utilizzata al massimo della sua capacità, per restituire ai cittadini i benefici di un investimento finanziato da risorse pubbliche, le tasse che paghiamo tutti.
E allora, sabato prossimo, partecipiamo all'inaugurazione, facciamoci vedere dai caporioni della sanità regionale che verranno a tagliare il loro bravo nastro e che, un attimo dopo, potrebbero dar corso a politiche che distruggerebbero la sanità polesana. Facciamoci vedere dal personale sanitario che col proprio lavoro si è meritato la stima degli utenti. Difendiamo anche l'ospedale di Rovigo e speriamo che anche a Rovigo, venga l'idea che occorre difendere l'ospedale di Trecenta!

8.12.12

MEDICINA NUCLEARE. DICO NO ALLA CHIUSURA

Dal Gazzettino di sabato 8 dicembre 2012
Lettera di una utente del reparto di medicina nucleare di Rovigo


Ho letto sul Gazzettino del primo dicembre che c'è la possibilità che l'unità operativa di "Medicina nucleare" di Rovigo, diretta dal dott. Domenico Rubello, venga chiuso.
Voglio portare la mia testimonianza, con la speranza che possa, anche se in minima parte, contribuire a far cambiare idea ai nostri Governanti.

Leggi tutta la lettera.
Vedi anche il precedente post La sanità che verrà. Previsioni drammatiche per la sanità polesana.

Finanza di progetto, la crisi della sanità veneta ha radici lontane

La finanza di progetto, uno dei frutti della finanza creativa di berlusconiana e tremontiana memoria, sta presentando il conto.

Nella puntata di Report del 02/12/2012, un'inchiesta di Antonino Monteleone, LA FINANZA E IL PROGETTO, ha parlato della sanità veneta e di come la regione si sia impegolata con impegni finanziari che ora si rivelano particolarmente pesanti.

Durante il regno di Giancarlo Galan alla presidenza della giunta regionale, diversi nuovi ospedali sono stati costruiti con lo strumento del project financing. Grazie alla finanza di progetto Galan ha messo in cantiere interventi che hanno coinvolto, si lamenta qualcuno, un po' sempre i medesimi imprenditori privati. Piccolo neo che non gli impedisce però di considerarsi "il più bravo in europa".
Antonino Monteleone lo incalza sul suo tenore di vita e, in particolare, sull'acquisto e la ristrutturazione di una villa quattrocentesca. Galan non dice quanto costa la sua villa perché sarebbe "un po' volgare"! Che persona fine! Poi se lo ricorda "circa un milione di euro ,,, un po' meno, novecento ... ma non lo ricordo con precisione". Bisogna capirlo, sono bazzecole, quisquilie, pinzillacchere, va a finire che uno se le dimentica...

Con questi precedenti, proviamo a immaginare quello che potrà succedere con la costruzione del nuovo ospedale di Padova! Vedi il post Un miliardo di euro per passare alla storia. Roba da bancarotta dell'amministrazione regionale, e questa volta Zaia non potrà addossare la colpa al suo predecessore.

Per vedere il servizio di Report clicca qui.
Oppure scarica il testo dell'inchiesta.

6.12.12

Stienta, dibattito sul futuro dell'ospedale di Trecenta

Il Gazzettino di oggi ha dedicato un articolo alla cronaca della serata di martedì 4 dicembre a Stienta. L'argomento della riunione, promosso dal Comune di Stienta e dal Gruppo di Ficarolo per il San Luca, "Ospedale San Luca, quali prospettive per l'alto polesine" ha assunto un particolare interesse dopo la pubblicazione, sul Gazzettino del 25 novembre, delle anticipazioni sui probabili contenuti delle schede ospedaliere da parte della giunta regionale.
Scarica la cronaca dell'incontro.
Scarica la relazione di Mario Gallani.
Si veda anche il precedente post "Il presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 annuncia le proprie dimissioni" e la proposta della Cgil per il polesine, ribadita anche martedì sera da Davide Benazzo.

5.12.12

Il presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 annuncia le proprie dimissioni


La dichiarazione a Stienta, al termine di una serata sui problemi della sanità polesana
L'unica proposta operativa viene da Davide Benazzo, Cgil funzione pubblica. Molte adesioni ma chi la manderà avanti?

Dopo due ore di riunione nella sala consigliare del comune di Stienta, arriva la dichiarazione di Antonio Bombonato "Sistemo un paio di cose e poi, entro l'anno, mi dimetto dall'incarico di presidente della conferenza dei sindaci". Bombonato ha parlato anche di "offese" al suo ruolo e a quello della conferenza ma nulla, ieri sera, martedì 4 dicembre 2012, ha assunto un tono anche solo vagamente offensivo. Ha ricordato poi che "i sindaci non hanno potere" in materia sanitaria, argomento vero ma trito e ritrito, che ormai è diventato una rinuncia a mobilitare la popolazione per difendere, con le unghie e con i denti, la sanità pubblica polesana. Ma questo non avviene e i problemi rimangono e si complicano.
Comprensibile il senso di frustrazione che ha portato Antonio Bombonato ad annunciare le proprie dimissioni.
Ma il momento non è tra i più adatti per tirare i remi in barca. Le notizie pubblicate dal Gazzettino domenica 25 novembre, infatti, stanno preoccupando seriamente i sindacati di categoria. Lo ha detto Davide Benazzo della Cgil funzione pubblica il quale ha saputo di una imminente presentazione, da parte della giunta regionale, delle schede ospedaliere. Documenti che definiranno il destino dei nostri ospedali, dal San Luca di Trecenta agli ospedali di Rovigo e Adria.
Davide Benazzo, come ha già fatto lo scorso 16 novembre, propone di coagulare istituzioni, forze politiche e sociali, per definire i paletti oltre i quali la giunta regionale non possa andare. E infine di "marciare su Venezia" numerosi e compatti per far valere il nostro diritto alla salute.
Consensi alla proposta di Benazzo sono arrivati dai sindaci di Trecenta, Stienta e Gaiba.
La domanda ora è: chi manderà avanti la proposta? Chi si farà carico di convocare le necessarie riunioni?

3.12.12

Monti e Hollande rilanciano la TAV

Ma per il 40% dovrebbe essere finanziata dall'Ue
... e il piatto piange
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ea/High_Speed_Railroad_Map_Europe_2011.svg

Sottoscritti numerosi accordi fra Italia e Francia, anche sulla TAV.

In questo strano paese dove si tagliano risorse alla sanità, alla scuola e allo stato sociale, si trovano i soldi per i cacciabombardieri F-35 e per l'alta velocità ferroviaria (TAV).
La TAV sarà un pozzo di San Patrizio per la spesa pubblica ma per Mario Monti e Francois Hollande è di interesse strategico per i due paesi. Dovrebbe essere in servizio nel 2023 quando, finalmente, qualche centinaio di ricchi privilegiati potrà correre da Torino a Lione risparmiando un'ora e mezza.
Insomma, saremo più veloci e probabilmente ... più stronzi.

1.12.12

Pssr Veneto, la proposta della Cgil per il polesine


Al convegno del 16 novembre 2012 Davide Benazzo ha presentato le proposte della Cgil per la provincia di Rovigo. Davide ha accettato di pubblicarlo attraverso il blog.
E' un documento complesso di cui consiglio la lettura. Scaricalo ora.
Sui contenuti, il dibattito è aperto. Il blog è a disposizione di chiunque voglia contribuire costruttivamente a risolvere i problemi della sanità nella nostra provincia.

29.11.12

Mobilitazione degli operatori sanitari di Rovigo

Ne hanno appena parlato al TgR.
Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato questa mattina una mobilitazione contro i tagli alla sanità in polesine. Vedi il post "La sanità che verrà. Previsioni drammatiche per la sanità polesana" e scarica gli articoli del Gazzettino di domenica 25 novembre.

Rovigo, 29 novembre 2012

Gli operatori sanitari e i cittadini di Rovigo si sono mobilitati per la salvaguardia dell'ospedale di Rovigo e delle sue Alte Specialità che, con l'adozione del nuovo piano Socio Sanitario della Regione Veneto, e i successivi tagli imposti dal Governo Centrale, rischiano di essere cancellate o svilite delle loro funzioni.
Neurochirurgia, Interventistica Cardiovascolare, Interventistica Radiologica, Medicina Nucleare, Malattie Infettive, Radioterapia, ORL, Chirurgia Maxillo Facciale, potrebbero scomparire dall'ospedale di Rovigo, declassando così questo importante riferimento sanitario ad ospedale di II livello, costringendo i polesani a lunghe trasferte per ricevere cure a volte necessarie in tempi brevissimi, come ad esempio quelle per l'Ictus o l'infarto.
Per questo motivo si invitano tutti quelli che hanno a cuore la salute del polesine a far sentire la propria voce, presso i propri amministratori locali, presso le associazioni, e in tutti quei luoghi in cui si discute del futuro del nostro territorio.
Le parole rassicuranti di qualche politico locale, stanno risultando vane, ora occorrono fatti. Prese di posizione che devono essere messe nero su bianco, per dare una risposta vera a chi sta gridando da 2 anni che la sanità polesana sta per essere scippata, vanificando di colpo un lungo lavoro di crescita e un consumo notevole di risorse finanziarie.

Davide Benazzo, Cgil-Fp, mi ha mandato il link al video della manifestazione.
Visualizza il video su youtube.

28.11.12

Sanità, Rosy Bindi replica a Monti: non imitiamo l'America, proprio mentre Obama cerca di copiare il welfare europeo

fonte: http://www.huffingtonpost.it/2012/11/27/sanita-rosy-bindi-replica-a-monti_n_2198132.html?utm_hp_ref=italy

"Dispiace che il Presidente Monti sia caduto in un luogo comune - una sanità finanziata con risorse pubbliche sarebbe meno sostenibile di una finanziata con risorse private – che non è degno della sua preparazione tecnica e della sua conoscenza del mondo.
...Il nostro SSN costa meno di tutti gli altri, lo dicono le statistiche internazionali- continua- Temo però che il presidente Monti non voglia accreditare un luogo comune e abbia in realtà un’altra visione di welfare e di sistema sanitario, che coltivi l’idea di una progressiva privatizzazione delle forme di finanziamento SSN. Sarebbe una prospettiva pericolosa e francamente inaccettabile".

Leggi l'articolo completo.

Mario Monti: "A rischio il sistema sanitario nazionale"

fonte: http://www.huffingtonpost.it/2012/11/27/mario-monti-a-rischio-il-ssn_n_2196817.html?utm_hp_ref=fb&src=sp&comm_ref=false

Le parole di Monti:
"Andiamo fieri del nostro Servizio sanitario nazionale, il ministro Balduzzi lavora incisivamente per migliorarlo ulteriormente. In futuro la sostenibilità dei sistemi sanitari potrebbe non essere garantita se non si individuano nei prossimi due anni nuove modalità di finanziamento e di riorganizzazione dei servizi e delle prestazioni. La posta in palio è altissima. Anche l'innovazione medico-scientifica deve partecipare attivamente alla sfida".

Leggi l'articolo completo.

A Stienta incontro sul San Luca


Comune di Stienta e Gruppo di Ficarolo per il San Luca
organizzano
Martedì 4 dicembre 2012
alle ore 21.00
presso la Sala consiliare del municipio di Stienta
Incontro sul tema:
Ospedale San Luca
Quali prospettive per l'alto polesine
Saluto del Sindaco di Stienta Fabrizio Fenzi
Moderatore: Dino Chieregati
Relatori: Luigia Modonesi, Sindaco di Fiesso Umbertiano
Conclusioni Antonio Bombonato, presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss
Interventi dei sindaci presenti
La cittadinanza è invitata

Scarica la locandina.

«Nulla è deciso per il futuro degli ospedali»

Dal Gazzettino del 28.11.2012

Isi Coppola e Cristiano Corazzari sostengono che le esigenze del territorio saranno considerate
Ma una "rivoluzione sanitaria" investirà il Veneto

Il riferimento è alle notizie pubblicate sullo stesso quotidiano domenica scorsa (vedi il relativo post)
Provano ancora a rassicurare i polesani.

"...Per ora ci sono solo ipotesi sulle quali bisogna confrontarsi con il territorio - afferma il consigliere regionale della Lega Nord Cristiano Corazzari -. Nulla è ancora stato deciso e in ogni caso si tratta di scelte sulle quali dovrà esserci piena condivisione".
E Isi Coppola "Nulla verrà fatto senza il consenso della popolazione. Siamo consapevoli che anche il nostro territorio in tema di razionalizzazione dovrà essere toccato, ma rivendico con grande forza il controllo di quanto si deciderà di fare".
Insomma la "razionalizzazione" ci sarà ma loro vigileranno.

Leggi l'articolo completo.

Mentre sto scrivendo al TgR il presidente della giunta regionale parla di un referendum sull'indipendenza del Veneto. Mi sembra che parli da Marte. Non molto rassicurante.

Lunedì apre nella nuova sede il punto sanità di Santa Maria Maddalena

Dal Gazzettino del 28.11.2012, cronaca di Occhiobello
L'apertura del Punto Sanità di Occhiobello prevista per lunedì prossimo nei nuovi locali di via Eridania, rappresenta senz'altro una notizia positiva e un ulteriore passo avanti nel futuro della Sanità Polesana, anche grazie al fondamentale contributo e attento interesse che il Gruppo di Ficarolo per il San Luca sta offrendo e riservando al proprio territorio.

La notizia non è l'apertura nella nuova sede del punto sanità di Santa Maria Maddalena. La notizia è che ciò avviene "anche grazie al fondamentale contributo e attento interesse" del Gruppo di Ficarolo per il San Luca. Questa è la notizia. Non so nulla, in concreto, sul come e il quando il gruppo di Ficarolo abbia promosso, aiutato, contribuito o in qualunque modo facilitato la realizzazione della nuova sede del punto sanità. Ma a quanto pare è così. C'è scritto sul giornale!

Leggi l'articolo completo.

Al punto sanità di Badia Polesine riapre lo sportello del CUP

Dal Gazzettino di mercoledì 28.11.2012

(p.a.) Ieri mattina lo sportello Cup e servizi amministrativi del Punto sanità di Badia Polesine è stato regolarmente aperto come annunciato dall'Ulss 18.
...Gli orari di apertura comunicati sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13; il martedì e mercoledì anche il pomeriggio dalle 14.30 alle 17.
Il giorno della sospirata riapertura, all'inzio lo sportello è rimasto intattivo perchè il server della sede centrale dell'Ulss 18 non funzionava e quindi tutti i collegamenti erano bloccati.

27.11.12

La sanità che verrà. Previsioni drammatiche per la sanità polesana

Sul Gazzettino di domenica 25 novembre previsioni drammatiche per la sanità polesana

II piano regionale taglia 270 posti letto nei tre ospedali e cancella 12 primariati
Colpo di mannaia sulla sanità
Rovigo perde neurochirurgia e altre specialità. Trecenta in gara con Adria per salvare la maternità


Sono ancora calde le rassicurazioni dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto e di Isi Coppola, altro assessore regionale, al convegno della Cgil di venerdì 16 novembre 2012. Si veda in proposito la rassegna stampa che ne ho fatto il giorno dopo.
Solo il Gazzettino lanciava un allarme sul pericolo di tagli alla sanità privata convenzionata in provincia di Rovigo, sia per l'Ulss 18 che per l'Ulss 19 (purtroppo non ho ancora modo di renderla disponibile ai lettori del blog).
Ora il problema si allarga alla sanità pubblica. Il Gazzettino in edicola domenica domenica scorsa titolava: "Colpo di mannaia sulla sanità". Secondo il giornale "gli ospedali di Rovigo , Adria e Trecenta perderanno 270 posti letto e dovranno rinunciare a dodici primariati".
In un altro articolo "La sanitàpolesana in cura dimagrante" si afferma che "L'ospedale del capoluogo perderà anche alcune specialità che lo caratterizzano: sono neurochirurgia, chirurgia vascolare, maxillofacciale e medicina nucleare".
Mannaia anche sui punti nascita. Secondo l'articolo Adria o Trecenta perderebbero il loro.
In un box intitolato "La sanità che verrà" si confrontano i dati dei posti letto e dei reparti dei tre ospedali pubblici della provincia. L'ospedale di Rovigo passerebbe da 436 a 300 letti con 10 apicalità. Adria da 210 a 170 letti. Trecenta da 200 (ma dovrebbero essere 208) a 120 posti letto e specializzarsi nella riabilitazione.

Sarebbe interessante sapere da dove l'articolista, Daniela Boresi, abbia tratto queste informazioni. Le schede ospedaliere e territoriali, infatti, non sono ancora state presentate all'esame del consiglio regionale e l'autrice non cita altre fonti.

Consiglio comunque di leggere l'articolo completo e di tenerlo ben presente.

26.11.12

Badia Polesine, il Cup riapre martedì 27


Dal Gazzettino di sabato 24 novembre 2012

L'Ulss 18 promette il riavvio dello sportello al Punto Sanità
L'assessore Claudio Brusemini: «Alle 8 del mattino saremo sul posto per verificarlo»

...Ma non c'è solo lo sportello e Brusemini aggiunge: «Ovviamente rimaniamo sempre attenti su altre questioni relative al potenziamento dei servizi che abbiamo sviluppato recentemente con la presidenza del distretto. È ovvio che l'Ulss 18 deve pensare anche alla rimessa in ordine dell'intera struttura e questa è un'altra questione non trascurabile».

Leggi l'articolo completo.

23.11.12

Il problema dei posti letto


Potrebbe non essere tale se...
Il parere di un medico dell'ospedale di Trecenta

La Dr.ssa Anna Bocchi, medico anestesista-rianimatore dell'ospedale "San Luca" di Trecenta, interviene a commento del post "Sanità: “siamo abbandonati”. Il potere delle forbici" che rimanda a un articolo di Ivan Cavicchi sul sito de Il Fatto Quotidiano.
Ecco il suo commento:
-----inizio documento
La questione dei tagli alla sanità e la razionalizzazione della spesa sanitaria è un argomento controverso, soprattutto perché viene talvolta letta a mio parere in modo non corretto. Il problema del taglio dei posti letto per esempio è disastrosamente amplificato e distorto. Non è vero che il taglio dei posti letto per acuti  lascerà gli ammalati senza assistenza, perché molti posti letto per acuti sono purtroppo occupati da pazienti cronici o da casi sociali. In realtà verranno ridotti i posti letto per acuti soprattutto in area chirurgica, decisamente sovradimensionati (l'indice di occupazione dei letti chirurgici generali e specialistici è di circa il 30%, cioè molto bassa), e verranno sostituiti da posti di lungodegenza e riabilitazione.
Molti dei pazienti che accedono ai reparti ospedalieri, arrivano dalle case di riposo e potrebbero essere trattati all'interno della residenza che li accoglie. In parole povere, se le case di riposo avessero un medico all'interno che garantisse una continuità assistenziale e se ci fosse maggior continuità assistenziale a livello territoriale, i reparti ospedalieri non sarebbero così sovraffollati e certe scene da girone dantesco dei nostri ps non ci sarebbero più.
Gli ospedali dovrebbero essere luoghi deputati alla diagnosi e cura di patologie acute ed impegnative, le patologie croniche possono e devono essere gestite nel territorio. Perciò se si comincerà a gestire i pazienti per intensità di cura, i posti letto non mancheranno. E a differenza di quello che si dice nel Fatto Quotidiano, non è vero che le regioni non hanno idee sul come fare. Nel nuovo PSSR del Veneto sono previste strutture intermedie che dovranno gestire le patologie a bassa intensità di cura e croniche (forse non è del tutto chiaro il come il dove e il chi le gestirà).

Dr.ssa Anna Bocchi
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Il Comitato per la difesa dell'ospedale San Luca di Trecenta: "Non siamo tranquilli..."

Il comitato per la difesa dell'ospedale San Luca di Trecenta, per bocca della portavoce Jenny Azzolini, spiega che è ancora alta la preoccupazione per l’eventuale depotenziamento dell’ospedale San Luca di Trecenta. Non sono bastate le rassicurazioni dei consiglieri regionali e degli assessori veneti ricevute durante il convegno della Cgil dei giorni scorsi


Trecenta (Ro) - “Non siamo tranquilli perché non conosciamo ancora le schede ospedaliere e la posizione degli amministratori locali che hanno un peso non secondario nell'evoluzione del progetto”. Jenny Azzolini, portavoce del comitato per la difesa dell’ospedale San Luca di Trecenta spiega i motivi per cui non si fida delle rassicurazioni dei consiglieri e degli assessori regionali annunciate durante il convegno della Cgil dei giorni scorsi.

Leggi l'articolo completo su RovigoOggi.it

AGGIORNAMENTO DEL 26 NOV. 2012
Leggi anche gli articoli del Resto del Carlino del 25.11.2012 e La voce di sabato 24 novembre 2012.

21.11.12

BADIA POLESINE. Punto Sanità chiuso, maratona di cartelli

Il Gazzettino del 20 novembre 2012 si occupa nuovamente del punto sanità di Badia Polesine.
Il problema infatti non è risolto. Allo sportello girandola di cartelli.

«(p,a.) Continuano al Distretto Sanitario 2 dì Badia Polesine i disagi per la prolungata chiusura dello sportello Cup e pratiche amministrative».
...
«E pensare che questo sportello rappresenta una delle porte d'ingresso di una Ulss e della quale fornisce anche l'immagine di funzionalità e operatività. Venerdì scorso il sindaco Fantato e l'assessore ai Servizi Sociali Brusemini hanno chiesto "alla direzione generale dell Ulss 18 di rispettare gli impegni presi e di fornire risposte certe, efficienti e non più rinviabili, ai cittadini di Badia".
Impegni talmente rispettati che ieri è uscito un nuovo cartello.»

Leggi l'articolo completo.
Vedi anche i precedenti post:
Sportello chiuso al Punto Sanità di Badia
Badia Polesine. Punto sanità, il direttore generale dell'Ulss si fa negare

20.11.12

Patto Salute addio? Scaduto il termine del 15 novembre. Scattano 13 miliardi di tagli


L'argomento è stato toccato nel precedente post.
Segnalo un ulteriore articolo di quotidianosanita.it sulla scadenza, "nel silenzio di Governo e Regioni, [del] termine fissato dalla Spending review per la sigla del Patto per la Salute. A questo punto scattano le misure previste per beni e servizi, posti letto e per l'acquisto di prestazioni dal privato accreditato. Ma anche su farmaci e altri settori previsti dal decreto Tremonti".
...
16 NOV - C'era tempo fino a ieri, 15 novembre 2012, per stipulare il Patto per la Salute 2013-2015 tra Governo e Regioni. Come è noto questa data era l'ennesima proroga del Patto previsto in prima battuta (decreto Tremonti del 2011) entro aprile 2012. Poi una prima proroga al 31 luglio e infine, con la spending review di Monti, al 15 novembre.
Tutte misure che si aggiungono a quelle del luglio 2011 (ancora beni e servizi, tetto dispositivi medici, farmaci, ticket, per i quali servirà comunque una nuova norma attuativa dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bloccato il regolamento) per un totale di 13 miliardi di euro nel biennio 2012/2014.
...
Leggi l'articolo completo.

Sanità: “siamo abbandonati”. Il potere delle forbici

Mi è stato segnalato un articolo di  | 20 novembre 2012 sulla sanità che ho trovato tanto amaro quanto interessante. Lo segnalo a mia volta ai lettori del blog.


...Il 15 novembre è scaduto il termine per definire una mediazione sui tagli alla Sanità tra governo e regioni, ebbene a questo appuntamento, nel silenzio più generale, nessuno si è presentato, le Regioni senza idee e senza controproposte hanno come disertato. Cioè hanno valutato che margini di mediazioni non c’erano e quindi si sono sfilate da ogni possibile coinvolgimento abbandonando al loro destino milioni di persone.
La mancata sigla dell’accordo comporterà l’applicazione “senza mediazioni” di tutte le misure di contenimento della spesa del Ssn. Sia quelle del decreto Tremonti che quelle successive del Governo Monti, a valere dal 2013 in poi. Tra queste, i tagli ai beni e servizi, ai posti letto ospedalieri e alle prestazioni acquistate dal privato accreditato (specialistica e ospedaliera). Tutte misure che si aggiungono a quelle del luglio 2011 (ancora beni e servizi, tetto dispositivi medici, farmaci, ticket ecc), per un totale di 13 miliardi di euro nel biennio 2012/2014. Ricordo che negli ultimi 10 anni sono stati soppressi quasi 72000 posti letto senza che le Regioni abbiano provato a calcolare una banale “funzione di domanda” per capire se il bisogno di  cure ospedaliere, a causa dei tagli, sarebbe andato in eccesso o no. ...

19.11.12

«Sono fiera e convinta di lottare contro la chiusura del SAN LUCA»


«Vi rendete totalmente conto, di quanto BELLI siate stati per me?»

La sig.ra Giovanna de Lilla di Mestre ha partorito al 'San Luca' nel 2009 utilizzando i servizi del reparto di ostetricia e ginecologia e l'opportunità della Casa del parto.
Ho trovato la sua entusiastica testimonianza su Facebook e le ho chiesto di poterla pubblicare su questo blog. "Certo che può, con nomi e cognomi. Sono fiera e convinta di lottare contro la chiusura del SAN LUCA".
Eccola.
-----inizio documento
Ho partorito da voi il 3 ottobre 2009. Sono entrata in CASA PARTO la sera dell'1 ottobre 2009, poi sono stata trasferita nel reparto ostetricia, ma solo perché il travaglio andava per le lunghe ed infatti ho fatto il cesareo, poi. L'ospedale di San Luca non deve chiudere!!! Ma siamo pazzi? Una cosa funziona, in Italia e la eliminiamo? Poi quella casa del parto?! Roba da paesi scandinavi: spettacolare e ... non a pagamento! Le Case del Parto, in Italia sono poche e private (e costose), e NESSUNA si trova all'interno di un ospedale, attigua alla ginecologia, così se ci son problemi, TAC , sei già li! No! No! No! Dove bisogna firmare per opporsi alla chiusura?

Io, all'epoca della mia terza ed ultima gravidanza, nel 2009, mi "sgroppavo" un'ora e mezza andata e altrettanto al ritorno SOLO per venire a far le visite settimanali, nella Vostra CASA DEL PARTO, perché io VOLEVO a tutti i costi partorire li.
Io sono di Milano, abito a Mestre e trovai notizie della vostra struttura in internet. Sapete che regalo mi avete fatto? No: forse voi non ve ne rendete totalmente conto, di quanto BELLI siate stati per me! Da voi, quando arrivò il momento del parto, arrivai con il mio compagno e papà del bimbo e con i miei due altri figli grandi, che DOVEVO coinvolgere, perché sono figli del mio primo marito e si sarebbero sentiti figli di serie B.
DOVE ALTRO SAREBBE STATO POSSIBILE affrontare il travaglio, entrare in vasca da parto, tenuta per mano da mia figlia, farsi asciugare la fronte da mio figlio, vederli pranzare, nella cucina della CASA PARTO, col mio compagno (eh! L'emozione mette fame!!!), mentre io mi aggiravo li intorno gestendo le contrazioni (e come le gestivo bene, stando anche solo vicina 24/24 ai miei Amori)? Le ostetriche, la dottoressa Cavaliere e TUTTO l'organico erano perennemente li, presenti e mai invadenti, solerti, professionali... U M A N E!
Cos'è? Tutto questo fa schifo ai nostri governanti, di ogni ordine e grado? Cos'è? Se, in Italia, ci permettiamo di essere felici, almeno in qualche occasione, che fanno? "eh!eh!eh! Tu piccolo Italiano stai vivendo un momento di positività! Eh! Eh! Non va bene, non si fa! Via il giocattolino!".
Dovrebbero far pubblicità dappertutto, come un giusto vanto, come fiore all'occhiello di una Sanità, altrimenti, vecchia, malata, da Italietta degli anni '50, rispetto al San Luca di Trecenta e in particolar modo al reparto di Ostetricia e Ginecologia, con la fantastica CASA del PARTO! Baci e in bocca al lupo.
Giovanna de Lilla
-----fine documento

Il Comitato per il "San Luca" in piazza a Stienta venerdì 23 novembre

foto: Wikipedia

Il Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” sarà presente con un banchetto informativo al mercato settimanale di Stienta venerdì 23 novembre, dalle 9 alle 12.
Oltre alla distribuzione di volantini saranno raccolte le firme dei cittadini a sostegno dell'ospedale di Trecenta.

La sanità italiana in rapporto ai paesi Ocse

fonte Wikipedia: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4c/OECD_member_states_map.svg


Segnalo un interessante articolo dell'Avvenire (sabato 17.112012) "La sanità italiana promossa dall'Ocse" che analizza brevemente un rapporto su dati sanitari del 2009. In alcuni casi i dati italiani sono molto più positivi della media.
Nella mappa sopra riportata sono indicati in blu gli stati fondatori, in azzurro i paesi che hanno aderito in seguito.
Scarica l'articolo.
Sotto il logo ufficiale dell'Ocse.
fonte Wikipedia: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a2/OECD_logo.svg

18.11.12

Molte rassicurazioni al convegno di venerdì ... forse troppe per essere vere


Tante rassicurazioni, su tutto e di più, venerdì scorso al convegno della Cgil sul piano socio sanitario. I responsabili regionali hanno dichiarato in tutti i modi che per le Ulss polesane non ci saranno tagli. Questo è quello che ho ricavato perlomeno dalla lettura dei quotidiani che ho citato nel precedente post.
Tutto questo mi ricorda purtroppo una data, il 27 gennaio 2012, quando in prefettura Coletto & C. hanno dato le più ampie rassicurazioni sulla possibilità di reintegrare il personale mancante al San Luca di Trecenta. "E' andata bene, forse troppo" mi disse un amministratore comunale all'uscita da quella riunione. Due giorni dopo la regione si rimangiava tutto.
Da allora non mi fido. Continuo a prendere nota su questo blog dei fatti. E anche delle loro rassicurazioni, dal 2006. Se gli amministratori regionali non manterranno fede a quanto dichiarato chiunque glielo potrà rinfacciare, la Cgil che ha organizzato il convegno di venerdì scorso, gli altri sindacati, i consiglieri regionali, i sindaci e gli amministratori locali, il vescovo e la curia e, soprattutto, ogni singolo cittadino. In caso di cattiva memoria basta cercare su questo blog: oltre 350 post sono a disposizione di chiunque voglia ricordare.