11.3.07

Qualche indicazione dal sopralluogo al San Luca (febbraio 2007)


In mancanza di un qualche comunicato ufficiale sull’esito del sopralluogo effettuato (6 febbraio) al San Luca dalla delegazione incaricata (conferenza dei sindaci del 15 gennaio scorso), abbiamo raccolto qualche anticipazione.

Il primo sopralluogo all’ospedale di Trecenta, va ricordato, è nato dalla discussione che si è avuta durante la riunione della conferenza dei sindaci del 20 novembre a proposito dell’accorpamento del reparto di riabilitazione pneumologica ad altri due reparti.
A seguito di quel primo controllo, la conferenza dei sindaci, nella riunione del 15 gennaio, ha acquisito un documento molto critico da parte della delegazione incaricata. In quella occasione è stato deciso di dar corso a un ulteriore sopralluogo allo scopo di verificare lo stato di attuazione dei programmi annunciati da parte dell’Ulss.
Durante il secondo sopralluogo, effettuato lo scorso 6 febbraio, l’attenzione della delegazione è stata in parte distolta dal punto di partenza e cioè evitare che l’accorpamento dei reparti si riflettesse negativamente sui servizi ospedalieri e domiciliari erogati dalla riabilitazione pneumologica prima del decreto n. 699 del direttore generale dell’Ulss.

I pazienti pneumologici.
Tutta una serie di provvedimenti riorganizzativi è stata presentata agli amministratori comunali ma c’è chi non si è fatto distrarre e ha posto la domanda che, come familiari di pazienti pneumologici, ci sta più a cuore e cioè: i pazienti che prima del decreto venivano accolti nell’ospedale di Trecenta, troveranno, tutti, ancora posto nelle corsie del San Luca? Oppure, i pazienti più gravi saranno destinati (confinati?) in terapia semintensiva? O saranno inviati all’ospedale di Rovigo?
La risposta ricevuta dai sanitari presenti per conto dell’azienda non è stata risolutiva: dipenderà dalla gravità del caso singolo.
Attenzione, questo non è accettabile! Il decreto 699 trasferisce tutte le funzioni, il personale e le attrezzature precedentemente di pertinenza del reparto di pneumologia al nuovo reparto che l’ha assorbito. Per i pazienti tutto deve funzionare come prima. Qualunque riduzione dei servizi ospedalieri e domiciliari erogati dall’ospedale di Trecenta nei confronti dei pazienti pneumologici è in contrasto con lo stesso decreto del direttore generale e deve essere denunciato.

I posti letto.
Sulla questione dei posti letto, in questi mesi, sono intervenuti più volte l’assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco e i consiglieri regionali Azzi e Pettenò.
La dotazione di posti letto prevista dalle disposizioni regionali è pari a 222. E questi dovrebbero essere. Con un recente decreto-ghigliottina (il n. 921 del 14.12.2006) il direttore generale dell’Ulss propone alla regione Veneto di ridurre i posti letto dell’ospedale di Trecenta a 208.
Ebbene, durante il sopralluogo del 6 febbraio, i sanitari presenti avrebbero comunicato alla delegazione dei sindaci che non solo i 222 posti letto della programmazione regionale non sono stati mai raggiunti ma, addirittura, che non si è mai arrivati a 208. Inoltre, avrebbero confermato che 4 posti letto di terapia intensiva dell’ospedale di Trecenta sarebbero stati trasferiti all’ospedale di Rovigo. Domanda: ma quanti posti letto ha realmente l’ospedale di Trecenta?

I posti letto di long care.
Nel primo sopralluogo (30 novembre) l’azienda, attraverso i suoi rappresentanti, ha promesso l’attivazione di 20 posti letto di long care. Si tratta di posti letto dedicati alle cosiddette dimissioni difficili. Pazienti per i quali sono stati erogati i servizi sanitari possibili ma talmente problematici da non poter essere accolti a domicilio, persone che richiedono un ricovero presso una casa di riposo o Rsa. In attesa della disponibilità di un posto verrebbero assistiti in ospedale da personale infermieristico.
Ebbene, che è successo nel frattempo? Nulla, alla data del 6 febbraio 2007, i 20 posti letto di long care non erano ancora stati attivati.
Ricapitoliamo. I posti letto del San Luca dovrebbero essere 222 (normativa regionale). Il direttore generale propone di portarli a 208 (decreto n. 921 del 14.12.2006). I 20 posti letto di long care non sono ancora stati attivati. Ripetiamoci quindi la domanda posta al paragrafo precedente: ma quanti posti letto ha realmente l’ospedale di Trecenta?
Non è finita qui. I sanitari che hanno accompagnato la delegazione dei sindaci avrebbero adombrato la possibilità che parte del costo di gestione dei posti letto di long care, per la loro valenza socio-sanitaria, dovrebbe essere posta a carico della quota di bilancio dell’Ulss relativa ai servizi sociali gestiti per conto dei Comuni. Traduzione: in parte, il costo di questi posti letto ricadrebbe sui bilanci dei Comuni!
Un’enormità che speriamo non sia confermata dai prossimi provvedimenti. Altrimenti ci dovremmo attendere una traumatica alternativa: un aumento della spesa a carico dei Comuni, già in grande difficoltà, oppure una riduzione dei servizi sociali per poter finanziare i costi dei posti letto di long care. In entrambi i casi, riteniamo, i comuni non mancheranno di farsi sentire.


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