4.3.07

Occhiobello, la salute di un territorio (comunicato stampa)

Comunicato stampa del Comune di Occhiobello (2 marzo 2007)

IERI UN CONFRONTO PUBBLICO PER DISCUTERE DELLA SALUTE DEL TERRITORIO
Punto Sanità: amministratori e medici difendono il progetto della cittadella


Non naufraga la volontà di avere sul territorio una sede unica che erediti le funzioni e le prestazioni un tempo erogate dal Punto Sanità di via Eridania. Lo hanno chiesto, ieri sera, sindaci, amministratori e medici che si sono trovati a commentare i dati emersi dai questionari diffusi nel giugno 2006 tra 1494 utenti e raccolti dal comitato cittadino nato in difesa del Punto Sanità. “Lottiamo da due anni - ha sottolineato il sindaco Gigliola Natali ripercorrendo tutto il percorso fatto dal 2005 -, non abbiamo chiesto cose impossibili e soprattutto ci siamo presentati al direttore generale Marcolongo con delle soluzioni, poi respinte, e cioè una sede in comodato d’uso gratuito che ci pareva l’ipotesi più appetibile. Continuiamo a credere che così non vada bene, la Casa di Cura, stimata struttura e centro di eccellenza, non può dare risposta a quei 23.000 utenti che prima potevano rivolgersi alla struttura pubblica”.
Ha parlato di “sanità polesana dolente” l’assessore provinciale Guglielmo Brusco che ha esposto dati relativi alle liste d’attesa, alla diminuzione dei posti letto e delle prestazioni nella sanità pubblica fornendo un quadro generale a suo dire allarmante, a fronte del quale “la Provincia sosterrà la soluzione del sindaco Natali che non capiamo perché sia rimasta inascoltata”.
Più volte citata, la Casa di Cura è stata rappresentata dall’amministratore delegato Vittorio Morello che, riportando esempi di tempi brevi (solo pochi giorni) per la prenotazione di alcuni tipi di prestazioni, ha anche ricordato i processi di rinnovamento e l’attività della struttura privata alla quale si rivolgono utenti provenienti da ben 18 regioni diverse. Un contributo tecnico è venuto dai tre medici Francesco Pellegrini, Perwiss Kuwornu e Giancarlo Tosi, tutti concordi nel ribadire un concetto che trascende qualsiasi appartenenza politica: l’appropriatezza e la qualità delle cure non devono venire meno, i pazienti non devono peregrinare nella provincia per visite o autorizzazioni, i servizi devono essere alla portata degli utenti. Giancarlo Tosi ha portato l’esperienza paradigmatica di quella che potrebbe essere definita una casa della salute e che a S. Maria Maddalena già esiste: 5 medici hanno investito risorse per condividere spazi comuni, uscire dall’isolamento e orientarsi a un progetto che possa prevedere, ad esempio, un medico di notte e nei giorni festivi, specialisti ospedalieri per attività intramoenia. Ai politici, infine, ha lanciato un appello il consigliere Perwiss: “Non abbandoniamo l’idea della cittadella - ha detto - diamole forza codificando un documento da fare approvare in tutti i consigli comunali dei 6 Comuni”.
La tavola rotonda, moderata dal giornalista de Il Resto del Carlino Mario Tosatti, è stata conclusa da Oscar Tosini, presidente della conferenza dei sindaci che ha ribadito le carenze e le necessità dal punto di vista socio sanitario del territorio polesano.
Erano presenti al dibattito rappresentanti dei Comuni afferenti al Punto Sanità, l’assessore alla Sanità Paolo Magon, i sindacati e rappresentanti del comitato a difesa del Punto Sanità.


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