30.3.14

Ticket sui ricoveri negli ospedali di comunità: una “truffa” premeditata con cura

Una decisione del 2012. L'imbroglio sui nomi. Una truffa!
Se nessuno protesta, se nessuno si muove, se nessuno si indigna.

L'ospedale "San Luca" di Trecenta

La truffa dei ticket

   E' stata preparata con cura la truffa dei nuovi ticket per i ricoveri negli ospedali di comunità. Nessuna improvvisazione ma una meditata strategia per far pagare, per la prima volta, pesanti ticket sui ricoveri ospedalieri.
   Una decisione che risale al 24 dicembre 2012, apparentemente scollegata dal piano socio sanitario regionale (Pssr) e quasi un anno prima dell'approvazione delle schede ospedaliere e territoriali. In tale data la giunta regionale la approvato la deliberazione n. 2718 “Definizione delle tipologie di strutture di ricovero intermedie e approvazione dei requisiti di autorizzazione all'esercizio dell'Ospedale di Comunità e dell'Unità Riabilitativa Territoriale ai sensi della Legge regionale 16 agosto 2002 n. 22”.
   Il trucco è ben nascosto nel pagliaio degli allegati, in particolare a pagina 2 dell'allegato A. La genialata della giunta regionale consiste nel distinguere fra la spesa di rilievo sanitario e l'invenzione di una quota alberghiera che viene posta a carico del paziente a partire dal 31° giorno di degenza: 25 euro al giorno che diventano 45 a partire dal 61° giorno.

La conferenza dei sindaci dell'Ulss 18
   Nella riunione della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 dello scorso 11 marzo i dirigenti dell'Ulss hanno precisato che, se il ricovero in ospedale di comunità viene richiesto dal medico di famiglia, la quota alberghiera deve essere pagata dal primo giorno.
   Non solo, dopo il 30° giorno di ricovero i pazienti pagheranno anche la quota di compartecipazione sulle prestazioni sanitarie quali radiografie ed esami di laboratorio, come un utente esterno all'ospedale.

La truffa nella truffa
 L'ulteriore truffa sta nel trucco di chiamare quota di partecipazione alberghiera e quota di compartecipazione quelli che sono nient'altro che ticket. Questo potrebbe comportare che, all'interno degli ospedali di comunità, non avrebbe valore l'esenzione ticket di cui può essere eventualmente in possesso il paziente. Risultato: dovrebbe pagare comunque.

Luca Zaia
   Il presidente della giunta regionale, si è più volte attribuito il merito di non aver aumentato le addizionali regionali per non mettere le mani nelle tasche dei veneti, ricchi e poveri. Ora però ha deciso di metterle proprio nelle tasche di chi è ammalato, debole, non supportato dalla famiglia, anche se privo di mezzi e in difficoltà economiche. Complimenti presidente, ha fatto bene i suoi calcoli elettorali: le addizionali avrebbero colpito tutti, i ticket colpiranno solo una parte di ammalati, prevalentemente anziani, che forse non si renderanno ben conto di quanto accade loro.

L'ospedale di Trecenta
   Entro il 2014, al San Luca, 37 posti letto per acuti verranno rimpiazzati da un reparto di 30 posti letto chiamato ospedale di comunità. Chi verrà ricoverato in questo reparto sarà soggetto a queste nuove norme. Se nessuno protesta, se nessuno si muove, se nessuno si indigna.

1 commento:

Pietro Tosarello ha detto...

Ho aggiunto un link alla deliberazione della giunta regionale con cui sono state approvate, quasi un anno dopo, le schede ospedaliere e territoriali.