23.9.13

Castelmassa: la cronaca dell'assemblea del 20 settembre

Promesse molte, certezze poche


Venerdì 20 settembre assemblea pubblica a Castelmassa, organizzata dall’amministrazione comunale. Tema: "Riorganizzazione Socio Sanitaria quali opportunità?" (vedi locandina).
Una delegazione del Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" ha partecipato all'affollata riunione. Questo il resoconto di Jenny Azzolini, portavoce del comitato.
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Dopo aver sentito più volte sostenere che “ …il Polesine ha già operato significative riduzioni in passato … , è già in linea con i parametri prefissati previsti per i posti letto e gode del significativo riconoscimento legato alla specificità territoriale…la Regione è con noi in debito di attenzione particolare” ci interessavano soprattutto gli interventi dell’Assessore Regionale Luca Coletto, del Direttore Generale dell'Ulss 18 dott. Arturo Orsini e del Presidente dell’Ordine dei Medici dott. Francesco Noce.
Il direttore Orsini ha sottolineato che per il San Luca si deve lamentare una elevata mobilità passiva, soprattutto per Ortopedia, Chirurgia e Riabilitazione, per cui sta lavorando ad una Chirurgia Multidisciplinare “oltre all’ordinaria chirurgia” e ad una riabilitazione che facciano del San Luca punto di attrazione per l’alta qualità.
Ha quindi parlato dell’aspetto socio-sanitario, della sanità territoriale per sostenere le cronicità. Ha concluso: “… per fare questo bisogna trovare i soldi”.
L’assessore Coletto ha lamentato i limiti dei finanziamenti da parte dello Stato, ma ha rinnovato la promessa che la Regione Veneto non taglierà servizi. Ha parlato della riconversione dei posti letto ospedalieri e del compito di Sindaci e Direttori Generali per le schede territoriali.
E qui scatta il problema: per Coletto già nel 2015 le schede territoriali saranno operative.
Ma proprio a proposito delle schede territoriali il dottor Noce ha parlato di ritardi della Regione alla quale i medici di base hanno già avanzato, dice, molte proposte.
E riferisce che una delibera dello stesso Coletto, che prevedeva l’avvio della medicina di gruppo da giugno, è stata bloccata dal Segretario Regionale dott. Mantoan. Il dott. Noce teme che il 2015 non vedrà realizzazioni.
Proprio tenendo conto di queste affermazioni le schede ospedaliere ci lasciano perplessi.
L'ospedale di Trecenta serve un bacino di 84mila abitanti, il 25% dei quali sopra i 65 anni, in un territorio di 581 chilometri quadrati formato da 25 Comuni, dotato di una rete viaria disagiata con trasporti pubblici inefficienti.
Noi non vediamo nessun aumento di servizi sul territorio Altopolesano che giustifichi certi tagli. Infatti le schede territoriali praticamente non esistono. Dobbiamo aspettare il 2015? Di più?
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Quindi invitiamo la Regione a rivedere le schede ospedaliere: non vogliamo che le dichiarazioni di buona volontà restino disponibilità formali.
Chi paga sono soprattutto le persone più deboli. Per queste ragioni chiediamo una sanità solidale ed equa
Il Comitato, come la Conferenza dei Sindaci, esprime la propria soddisfazione per il riconoscimento del ruolo di ospedale di riferimento provinciale (Hub) assegnato all’Ospedale S.M. della Misericordia di Rovigo; riteniamo di estrema importanza l’attivazione al San Luca dei 15 posti letto per la riabilitazione di patologie neurologiche prima non trattate (neuro-riabilitazione e unità spinale) riconoscendo la valenza del servizio per un’area vasta sovra provinciale.
Riteniamo gravemente penalizzante la riduzione dei posti letto di TERAPIA INTENSIVA, soprattutto alla luce del vasto territorio che fa riferimento al presidio. Le schede ospedaliere approvate prevedono il dimezzamento dei posti letto, si vuole dimezzare una terapia intensiva polivalente a tutti gli effetti che accoglie 250-300 pazienti/anno. L'indice di occupazione è sempre stato superiore al 100% (media italiana 84.7), fondamentalmente perché anche il letto di stabilizzazione viene, secondo necessità, utilizzato per ricoverare pazienti. In virtù della centralità clinica riservata ai pazienti più fragili e critici ricoverati negli altri reparti, in terapia intensiva è presente una centrale di monitoraggio cui afferiscono i segnali provenienti dai 4 letti monitorati in medicina (2 in reparto femminile e 2 in reparto maschile) e dai letti monitorizzabili in chirurgia multidisciplinare e in ostetricia-ginecologia
Troviamo poi serio il problema di GINECOLOGIA: non comprendiamo il taglio di ginecologia in un’area di forte presenza di anziani.
Vogliamo per il nostro territorio una sanità che serva, vicina alla gente, che riesca a dare agli altopolesani quei servizi alla salute di cui hanno realmente bisogno.
Lo ripetiamo: la sanità territoriale è un concetto che come cittadini condividiamo, ma non vogliamo una riduzione dei servizi ospedalieri senza adeguate compensazioni territoriali
Vogliamo siano mantenute le promesse, siano rispettati gli impegni, siano evitati sprechi.
L’impegno economico di una Regione non deve prescindere da responsabilità etiche.

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