23.1.13

Guglielmo Brusco: “Difendiamo i punti nascita polesani”


I tagli alla sanità e il silenzio sulle schede ospedaliere.
L'organico del punto nascita di Trecenta va completato.

Guglielmo Brusco, assessore provinciale alla salute, interviene sul pericolo di chiusura dei punti nascita polesani.
Eppure le nascite ci sono. Il centro per la procreazione medicalmenteassistita è molto apprezzato, così come la casa del parto. E' la carenza di personale e la forzata riduzione dell'operatività del reparto a provocare lo spostamento degli utenti verso altre strutture.
Le bozze delle schede ospedaliere circolano in modo clandestino, in pochi le hanno viste, alla faccia degli impegni alla condivisione con i comuni.

Riporto integralmente il testo del comunicato del vice presidente della provincia.

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Ho letto con grande attenzione della protesta di Ginecologi e Ostetriche contro il Ministro Balduzzi. Un ministro che sarà ricordato soprattutto per i tagli portati al sistema sanitario pubblico. Condivido le richieste di questi operatori sanitari e condivido anche le preoccupazioni del Dr. Giancarlo Stellin, circa il futuro dei Punti Nascite di Adria e Trecenta.
Questa preoccupazione deriva anche dal silenzio che circonda le schede ospedaliere.
I più alti rappresentanti regionali, anche polesani, ci avevano detto che le schede sarebbero state condivise con le istituzioni e le popolazioni territoriali. Invece dopo molti mesi le ipotesi sono a conoscenza di pochi addetti ai lavori, che rischiano di partorire soluzioni funzionali più a certi equilibri politici che alla popolazione. Il caso dei Punti Nascite è uno dei più evidenti.

Vediamo alcuni dati del nostro territorio polesano. I nati iscritti all’anagrafe dei comuni della provincia di Rovigo, sono per il 2011 (dati ancora provvisori) 674 nel Distretto 1 dell'Ulss 18 (Medio Polesine), 692 nel Distretto 2 (Alto Polesine) e 492 nell'Ulss 19 (Basso Polesine).
Premesso che Adria, proprio per essere sede ospedaliera principale dell'Ulss 19, pare essere più sicura, penso che ancora una volta l’assalto potrebbe arrivare, se non vengono mantenute tutte le promesse fatte di fronte al Prefetto e in tantissime riunioni pubbliche da esponenti politici regionali come l’Assessore Coppola, il Consigliere Corazzari, l’Assessore Coletto, il Presidente della Quinta Commissione Regionale Padrin e il Direttore Generale della Sanità Veneta Dr. Mantoan, nei confronti del San Luca di Trecenta.
Sarebbe l’ennesima ingiustizia nei confronti di una popolazione già molto penalizzata rispetto a tante altre genti del Veneto.
Bisognerebbe invece, partendo dai contenuti del Piano Regionale Socio-Sanitario che il concetto di ospedale su due sedi previsto in tale programma, fosse effettivamente praticato non solo quando serve per tagliare al San Luca (come successo quando il Dr. Marcolongo ha tagliato la Riabilitazione Pneumologica a Trecenta per trasferirla a Rovigo), ma anche quando ciò è utile per salvare ottime strutture come il Punto Nascite di Trecenta. Valutato ospedale unico su due sedi, questo avrebbe avuto in totale ben 1.228 nati (dato 2012), molto di più dei mille previsti in modo schematico da qualche politico poco attento.
Vogliamo aiutare o no le famiglie? Vogliamo che questa frase non sia soltanto uno slogan elettorale, ma trovi una sua reale applicazione? Per l’Alto Polesine questo vuol dire mantenere il Punto Nascite al San Luca, anzi svilupparne le potenzialità che sono molte.
Le nascite al San Luca nel 2012, sono state 393 (in leggero aumento rispetto al 2011), ma come abbiamo visto i nati dei comuni del Distretto 2, sono stati invece 692 (299 in più dei nati al San Luca). Esisteva perciò un buon 43% di bambini altopolesani in più che potevano nascere al San Luca. Non facciamo emigrare mamme e bambini. Rafforziamo e completiamo l’organico del Punto Nascite dell’Ospedale di Trecenta, più volte premiato per il settore donna, che ha già al suo interno una moderna Casa Parto, un’esperienza consolidata del parto indolore, la presenza 24 ore di Ginecologo e Anestesista e, a quanto mi è stato riferito un indice di problematiche tra i più bassi d’Italia. Possiamo anche vantare un Centro di Fecondazione Assistita molto apprezzato.
Di tutto ciò ringrazio a partire dal Dr. Stellin, tutto il personale che ha contribuito a questo centro di qualità, con l’auspicio che i rappresentanti politici polesani, riescano in Regione a difendere questo presidio utile alle famiglie altopolesane e non solo.
Rovigo, 21.01.2013
Brusco Guglielmo – Assessore provinciale alla Salute
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