22.3.07

Ficarolo, pneumologia in consiglio

Giovedì prossimo, 29 marzo 2007, il consiglio comunale di Ficarolo discuterà il documento che, come familiari dei pazienti pneumologici, abbiamo proposto ai comuni del distretto sanitario. Se approvato, saranno quattordici i comuni dell'altopolesine ad aver adottato una deliberazione analoga. E' un sostegno concreto per il mantenimento delle possibilità di cura, per i pazienti pneumologici, presso l'ospedale di Trecenta.

L'ordine del giorno chiede al direttore generale dell'Ulss:

- il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006 e, in particolare, dell’applicazione che ne è stata materialmente data;
- che venga assicurata la presenza del personale medico e infermieristico proprio del reparto di Pneumologia;
- che non venga, in alcun modo, disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare.


18.3.07

Badia Polesine, consiglio unanime contro lo svuotamento del San Luca

Preoccupazione per il continuo "svuotamento" dell’ospedale
Contrari al ridimensionamento del San Luca. Il consiglio comunale vota all'unanimità

Così il quotidiano Il Gazzettino titola l'articolo di Paolo Aguzzoni che riporta le parti essenziali della discussione avvenuta sulla nostra proposta di ordine del giorno (seduta del 15 marzo 2007) a proposito delle conseguenze dell'intervenuto accorpamento del reparto di riabilitazione pneumologica ad altri due reparti dell'ospedale 'San Luca' di Trecenta.

Il sindaco Paolo Meneghin, presentando l'ordine del giorno, ha detto : «Con la ristrutturazione del servizio effettuata a settembre dal direttore dell'Uls 18 Adriano Marcolongo, che ho appresa solo dalla stampa, ci sono stati dei disagi soprattutto nei primi mesi. Come Conferenza dei sindaci abbiamo effettuato due sopralluoghi e debbo dire che le precisazioni che la direzione generale ci ha fornito non ci hanno del tutto soddisfatti anche se la stessa ha dato notizia di altri investimenti per il San Luca per portarvi tutta la riabilitazione dell'Ulss 18».
E ha concluso: «Trecenta deve rimanere un ospedale per acuti e ci preoccupano eventuali decisioni della Regione in senso opposto. Non siamo d'accordo con quello che dice Marcolongo: un ospedale in due sedi; così si declassa Trecenta».
Il consigliere Giovanni Rossi ha dichiarato: «Non so come andrà a finire per me, perchè sono dipendente dell'Ulss 18, ma non posso non dire che il decreto di fine settembre che ristruttura il servizio di pneumologia è in perfetto stile marcolonghiano: sembra non succeda nulla e poi ci sono solo tagli. Mi chiedo: perchè non ha fatto altrettanto a Rovigo? Perchè tagliare solo a Trecenta ?».
Inoltre, il consigliere Rossi ha aggiunto: «All'apertura di Trecenta , un ospedale costruito per 380 posti letto, c'erano dodici primari, dopo la riorganizzazione di settembre ce ne sono solo tre e nel frattempo i posti letto sono ridotti a un terzo: con questi presupposti si fa un ospedale per acuti? Chiaramente Marcolongo è di fatto un commissario che penalizza l'Alto Polesine speriamo che i suoi regali siano finiti».
Il consigliere Claudio Brusemini ha aggiunto: «Il documento che approviamo stasera purtroppo rischia di non avere nessun effetto perchè Marcolongo non ascolta nessuno e va per la sua strada». Meneghin ha chiuso dicendo: «Solo la Regione può a questo punto intervenire: stasera mi sento di dire che i nostri successi su questo fronte sono stati molto pochi». L'ordine del giorno è stato approvato all'unanimità.

E' possibile visualizzare integralmente l'articolo, per trenta giorni, tramite la Ricerca Online (parola chiave Trecenta, data 18 marzo 2007) oppure cliccando qui.
Nota: le parti in corsivo sono tratte dall'articolo citato.
Riferimenti su questo blog:
Per il sopralluogo della delegazione della conferenza dei sindaci effettuato al San Luca il 30 novembre, clicca qui.
Per il sopralluogo del 6 febbraio, clicca qui.

17.3.07

Pneumologia al San Luca, Badia approva

Nella seduta del 15 marzo 2007 il consiglio comunale di Badia Polesine ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno proposto dal comitato Pazienti e loro familiari del Reparto di Pneumologia di Trecenta.
Salgono così a tredici i comuni del distretto sanitario che sostengono le ragioni dei cittadini dopo l'accorpamento del reparto di riabilitazione pneumologica ad altri due reparti del San Luca. Ringraziamo gli amministratori comunali di Badia Polesine.
E' questa un'ulteriore testimonianza dell'accresciuto interesse degli amministratori comunali nei confronti delle decisioni del direttore generale che, a più riprese, hanno interessato l'ospedale di Trecenta.
In particolare, col decreto n. 699 del 26.09.2006, è stato deciso di raggruppare alcuni reparti suscitando l'allarme dei pazienti del reparto di pneumologia e dei loro familiari.
In particolare, la nostra proposta prevede la richiesta, al Direttore Generale dell’Ulss n. 18, dei seguenti punti:
- il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006 e, in particolare, dell’applicazione che ne è stata materialmente data;- che venga assicurata la presenza del personale medico e infermieristico proprio del reparto di Pneumologia;- che non venga, in alcun modo, disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare.

Delle problematiche del San Luca si è discusso in due recenti dibattiti a Ficarolo e a Bagnolo di Po.

12.3.07

Bagnolo di Po, "QUALE FUTURO PER L'OSPEDALE S. LUCA?"


LUNEDI' 12 MARZO, ore 21
Sala consiliare comune di Bagnolo di Po
convegno:

"QUALE FUTURO PER L'OSPEDALE S. LUCA?"

Introduce: Pietro Caberletti, sindaco di Bagnolo di Po

Interventi di:
Guglielmo BRUSCO - ass.provinciale alla sanità
Michele FRANCHI -cons. comunale Ficarolo
Piero TOSARELLO -in rappresentanza dei pazienti e familiari del reparto pneumologia di Trecenta-
Dott. Massimo LINCETTO - in rappresentanza dell'Associazione per la difesa del San Luca

Vieni anche tu a far sentire la voce dei cittadini per la difesa del nostro ospedale!!


11.3.07

Qualche indicazione dal sopralluogo al San Luca (febbraio 2007)


In mancanza di un qualche comunicato ufficiale sull’esito del sopralluogo effettuato (6 febbraio) al San Luca dalla delegazione incaricata (conferenza dei sindaci del 15 gennaio scorso), abbiamo raccolto qualche anticipazione.

Il primo sopralluogo all’ospedale di Trecenta, va ricordato, è nato dalla discussione che si è avuta durante la riunione della conferenza dei sindaci del 20 novembre a proposito dell’accorpamento del reparto di riabilitazione pneumologica ad altri due reparti.
A seguito di quel primo controllo, la conferenza dei sindaci, nella riunione del 15 gennaio, ha acquisito un documento molto critico da parte della delegazione incaricata. In quella occasione è stato deciso di dar corso a un ulteriore sopralluogo allo scopo di verificare lo stato di attuazione dei programmi annunciati da parte dell’Ulss.
Durante il secondo sopralluogo, effettuato lo scorso 6 febbraio, l’attenzione della delegazione è stata in parte distolta dal punto di partenza e cioè evitare che l’accorpamento dei reparti si riflettesse negativamente sui servizi ospedalieri e domiciliari erogati dalla riabilitazione pneumologica prima del decreto n. 699 del direttore generale dell’Ulss.

I pazienti pneumologici.
Tutta una serie di provvedimenti riorganizzativi è stata presentata agli amministratori comunali ma c’è chi non si è fatto distrarre e ha posto la domanda che, come familiari di pazienti pneumologici, ci sta più a cuore e cioè: i pazienti che prima del decreto venivano accolti nell’ospedale di Trecenta, troveranno, tutti, ancora posto nelle corsie del San Luca? Oppure, i pazienti più gravi saranno destinati (confinati?) in terapia semintensiva? O saranno inviati all’ospedale di Rovigo?
La risposta ricevuta dai sanitari presenti per conto dell’azienda non è stata risolutiva: dipenderà dalla gravità del caso singolo.
Attenzione, questo non è accettabile! Il decreto 699 trasferisce tutte le funzioni, il personale e le attrezzature precedentemente di pertinenza del reparto di pneumologia al nuovo reparto che l’ha assorbito. Per i pazienti tutto deve funzionare come prima. Qualunque riduzione dei servizi ospedalieri e domiciliari erogati dall’ospedale di Trecenta nei confronti dei pazienti pneumologici è in contrasto con lo stesso decreto del direttore generale e deve essere denunciato.

I posti letto.
Sulla questione dei posti letto, in questi mesi, sono intervenuti più volte l’assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco e i consiglieri regionali Azzi e Pettenò.
La dotazione di posti letto prevista dalle disposizioni regionali è pari a 222. E questi dovrebbero essere. Con un recente decreto-ghigliottina (il n. 921 del 14.12.2006) il direttore generale dell’Ulss propone alla regione Veneto di ridurre i posti letto dell’ospedale di Trecenta a 208.
Ebbene, durante il sopralluogo del 6 febbraio, i sanitari presenti avrebbero comunicato alla delegazione dei sindaci che non solo i 222 posti letto della programmazione regionale non sono stati mai raggiunti ma, addirittura, che non si è mai arrivati a 208. Inoltre, avrebbero confermato che 4 posti letto di terapia intensiva dell’ospedale di Trecenta sarebbero stati trasferiti all’ospedale di Rovigo. Domanda: ma quanti posti letto ha realmente l’ospedale di Trecenta?

I posti letto di long care.
Nel primo sopralluogo (30 novembre) l’azienda, attraverso i suoi rappresentanti, ha promesso l’attivazione di 20 posti letto di long care. Si tratta di posti letto dedicati alle cosiddette dimissioni difficili. Pazienti per i quali sono stati erogati i servizi sanitari possibili ma talmente problematici da non poter essere accolti a domicilio, persone che richiedono un ricovero presso una casa di riposo o Rsa. In attesa della disponibilità di un posto verrebbero assistiti in ospedale da personale infermieristico.
Ebbene, che è successo nel frattempo? Nulla, alla data del 6 febbraio 2007, i 20 posti letto di long care non erano ancora stati attivati.
Ricapitoliamo. I posti letto del San Luca dovrebbero essere 222 (normativa regionale). Il direttore generale propone di portarli a 208 (decreto n. 921 del 14.12.2006). I 20 posti letto di long care non sono ancora stati attivati. Ripetiamoci quindi la domanda posta al paragrafo precedente: ma quanti posti letto ha realmente l’ospedale di Trecenta?
Non è finita qui. I sanitari che hanno accompagnato la delegazione dei sindaci avrebbero adombrato la possibilità che parte del costo di gestione dei posti letto di long care, per la loro valenza socio-sanitaria, dovrebbe essere posta a carico della quota di bilancio dell’Ulss relativa ai servizi sociali gestiti per conto dei Comuni. Traduzione: in parte, il costo di questi posti letto ricadrebbe sui bilanci dei Comuni!
Un’enormità che speriamo non sia confermata dai prossimi provvedimenti. Altrimenti ci dovremmo attendere una traumatica alternativa: un aumento della spesa a carico dei Comuni, già in grande difficoltà, oppure una riduzione dei servizi sociali per poter finanziare i costi dei posti letto di long care. In entrambi i casi, riteniamo, i comuni non mancheranno di farsi sentire.


6.3.07

Conferenza dei sindaci, inutile cercala nel sito dell’Ulss. Anzi è molto utile.

Cercare gli atti della conferenza dei sindaci sul sito istituzionale dell'Ulss 18 è assolutamente inutile. Provare per credere: collegati alla home page del sito http://www.azisanrovigo.it/ e cerca in basso a sinistra conferenza dei sindaci, clicca su (continua). Accedi così alla pagina dedicata. Trovi la composizione dell'organismo (comuni e relativi sindaci). E trovi la sezione attività, clicca su maggiori informazioni e ottieni ... il nulla. O, meglio, la promessa di incontri, riunioni, eventi svolti, in corso e previsti. La vita e l'operato della Conferenza dei Sindaci, alla ricerca continua del miglioramento della vita sociale e alla perfetta integrazione della stessa con l'ambito sanitario.
La pagina prosegue con la data di aggiornamento, il 3 dicembre 2004 (duemilaquattro! hai letto bene), e l’annuncio che le attività saranno a breve on line (sic!). Ma la speranza non deve demordere, c’è ancora qualcosa: un invitante link con la dicitura maggiori informazioni e, se lo clicchi, ottieni una pagina col solito venerdì 03 dicembre 2004 A breve online.
A lato, trovi scarica i documenti e la precisazione che la sezione è dedicata a File con ulteriori informazioni sul progetto in italiano e inglese e poi, un laconico - nessun file presente – né in italiano, né in inglese e, del resto, nemmeno in dialetto!

Questa, tutto sommato, non è un’esperienza inutile. Dimostra in quale conto questo organismo, la conferenza dei sindaci, è tenuto dal direttore generale dell’Ulss.

Un mese fa il sopralluogo dei sindaci al San Luca.


Un mese è ormai trascorso da quando, il 6 febbraio, la delegazione inviata dalla conferenza dei sindaci dell’Ulss ha visitato, per la seconda volta, il San Luca di Trecenta. Circa l’esito di quel sopralluogo non si ha ancora un verbale, un comunicato stampa, una dichiarazione pubblica.
Sembra ripetersi l’esperienza del precedente sopralluogo, deciso il 20 novembre, effettuato il 30 novembre, reso noto il 15 gennaio.
Per chi, come noi, è preoccupato per le conseguenze dell’accorpamento del reparto di riabilitazione pneumologica ad altri due reparti, questa mancata tempestività non è un grande incoraggiamento.
Sappiamo che gli amministratori locali hanno molti problemi da affrontare, anche solo considerando quelli strettamente sanitari provocati dalle decisioni della direzione dell’Ulss. Sicuramente hanno a cuore i problemi della sanità ma, a fronte dei continui colpi inferti dal direttore generale all’effecienza dei servizi, si vorrebbe riscontrare una reattività maggiore, una presenza più pressante, un’incisività concreta. Insomma, una presenza visibile.


4.3.07

Occhiobello, la salute di un territorio (comunicato stampa)

Comunicato stampa del Comune di Occhiobello (2 marzo 2007)

IERI UN CONFRONTO PUBBLICO PER DISCUTERE DELLA SALUTE DEL TERRITORIO
Punto Sanità: amministratori e medici difendono il progetto della cittadella


Non naufraga la volontà di avere sul territorio una sede unica che erediti le funzioni e le prestazioni un tempo erogate dal Punto Sanità di via Eridania. Lo hanno chiesto, ieri sera, sindaci, amministratori e medici che si sono trovati a commentare i dati emersi dai questionari diffusi nel giugno 2006 tra 1494 utenti e raccolti dal comitato cittadino nato in difesa del Punto Sanità. “Lottiamo da due anni - ha sottolineato il sindaco Gigliola Natali ripercorrendo tutto il percorso fatto dal 2005 -, non abbiamo chiesto cose impossibili e soprattutto ci siamo presentati al direttore generale Marcolongo con delle soluzioni, poi respinte, e cioè una sede in comodato d’uso gratuito che ci pareva l’ipotesi più appetibile. Continuiamo a credere che così non vada bene, la Casa di Cura, stimata struttura e centro di eccellenza, non può dare risposta a quei 23.000 utenti che prima potevano rivolgersi alla struttura pubblica”.
Ha parlato di “sanità polesana dolente” l’assessore provinciale Guglielmo Brusco che ha esposto dati relativi alle liste d’attesa, alla diminuzione dei posti letto e delle prestazioni nella sanità pubblica fornendo un quadro generale a suo dire allarmante, a fronte del quale “la Provincia sosterrà la soluzione del sindaco Natali che non capiamo perché sia rimasta inascoltata”.
Più volte citata, la Casa di Cura è stata rappresentata dall’amministratore delegato Vittorio Morello che, riportando esempi di tempi brevi (solo pochi giorni) per la prenotazione di alcuni tipi di prestazioni, ha anche ricordato i processi di rinnovamento e l’attività della struttura privata alla quale si rivolgono utenti provenienti da ben 18 regioni diverse. Un contributo tecnico è venuto dai tre medici Francesco Pellegrini, Perwiss Kuwornu e Giancarlo Tosi, tutti concordi nel ribadire un concetto che trascende qualsiasi appartenenza politica: l’appropriatezza e la qualità delle cure non devono venire meno, i pazienti non devono peregrinare nella provincia per visite o autorizzazioni, i servizi devono essere alla portata degli utenti. Giancarlo Tosi ha portato l’esperienza paradigmatica di quella che potrebbe essere definita una casa della salute e che a S. Maria Maddalena già esiste: 5 medici hanno investito risorse per condividere spazi comuni, uscire dall’isolamento e orientarsi a un progetto che possa prevedere, ad esempio, un medico di notte e nei giorni festivi, specialisti ospedalieri per attività intramoenia. Ai politici, infine, ha lanciato un appello il consigliere Perwiss: “Non abbandoniamo l’idea della cittadella - ha detto - diamole forza codificando un documento da fare approvare in tutti i consigli comunali dei 6 Comuni”.
La tavola rotonda, moderata dal giornalista de Il Resto del Carlino Mario Tosatti, è stata conclusa da Oscar Tosini, presidente della conferenza dei sindaci che ha ribadito le carenze e le necessità dal punto di vista socio sanitario del territorio polesano.
Erano presenti al dibattito rappresentanti dei Comuni afferenti al Punto Sanità, l’assessore alla Sanità Paolo Magon, i sindacati e rappresentanti del comitato a difesa del Punto Sanità.