18.4.07

Giù le mani dal San Luca: rimettere al primo posto il paziente

E' stato diffuso in questi giorni nei comuni dell'alto polesine un ciclostilato intitolato Giù le mani dal San Luca, un titolo esplicativo per un progetto che mira a raccogliere tutte le risorse disponibili a salvare l’ospedale di Trecenta, indipendentemente dagli schieramenti e dalle appartenenze politiche.
Il suo promotore, Michele Franchi, consigliere comunale di Ficarolo, ha aperto la pubblicazione con l'articolo che riproduciamo di seguito.

L'azione vessatoria della direzione generale ha portato disaffezione dei cittadini.

Parte un progetto per una sanità diversa. Per rimettere al primo posto il paziente.

E' tempo che chi amministra la nostra sanità torni ad ascoltare la voce della gente.


"Giù le mani dal S.Luca" è un progetto a cui ho dato vita e che ha l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui problemi della sanità altopolesana, attraverso conferenze come quelle già realizzate a Bagnolo Po e Ficarolo e attraverso questo giornalino che verrà distribuito a cadenza periodica nei locali pubblici dell'altopolesine. Importanti alleati in questa battaglia sono l'ass. provinciale alla sanità Guglielmo Brusco, il dr Massimo Lincetto, cons.comunale a Trecenta e Piero Tosarello, in rappresentanza dei pazienti e dei familiari del reparto pneumologico del S.Luca. La gran parte dei politici altopolesani non sta facendo molto per difendere il nostro ospedale, sembra quasi si tratti di un tema di serie B. Parlando dell'argomento, suscitando interesse tra la gente, vogliamo indurre i parlamentari nonchè assessori regionali dell'altopolesine a rendersi conto della gravità della situazione, affinchè si diano da fare a livello regionale per un maggior rispetto della nostra sanità.
Già a partire dal prossimo numero del giornale spero di poter ospitare i vostri commenti, non importa se contrari o favorevoli al nostro operato o alla nostra opinione, l'importante e che se ne parli, che si discuta, che i cittadini tornino padroni della loro sanità.

Non si tratta di politica, alcune delle persone sopra citate (come me) sono di centro-destra, altre di sinistra; si tratta di sanità, un bene di tutti e per il quale è necessario, se non doveroso, superare certe barriere partitiche.
L'ospedale S.Luca di Trecenta era classificabile, fino a pochi anni fa, come uno dei migliori d'Italia nel suo genere. La struttura da un punto di vista del budget si automanteneva, la produzione ospedaliera causata dalla forte mobilità attiva riusciva a coprire le spese gestionali. Il pronto soccorso era in guardia attiva 24h su 24, con la possibilità di utilizzare gli specialisti nelle diverse branche. Soprattutto, l'ospedale S.Luca rappresentava un luogo sereno dove lavorare per i medici e per il personale infermieristico e un punto di riferimento per tutti i cittadini altopolesani.

Oggi non è più cosi. L'azione vessatoria nei confornti della struttura ha portato disaffezione del personale, riduzione dei ricoveri, dell'attività specialistica, della mobilità. Tuttavia, contrariamente a quanto si penserebbe, le spese sono aumentate, perchè meno pazienti significa meno introiti. I primari sono passati da 9 a 3, anche i posti letto con il recente accorpamento sono stati ridotti di qualche unità. Il pronto soccorso dopo le 17:00 non è più associato ad attività specialistica, laddove sia necessario un intervento più specifico il paziente è mandato a Rovigo. Per non parlare poi dei servizi e dei reparti venuti a mancare e di altri accorpati tra loro (pneumologia, cardiologia ecc ecc). Oggi la popolazione non trova più elementi di sicurezza nell'ospedale e si rivolge ad altre strutture, pubbliche (Ferrara, Legnago, Pieve di Coriano), o private (S.Maria Maddalena).
Ad aggravare la situazione si aggiungono i commenti del direttore generale Dottor Marcolongo, che in una recente Conferenza dei Sindaci, ha dichiarato che la rimodulazione organizzativa non ha portato alcun disagio per i pazienti. "Non sono i trenta chilometri che fanno la differenza, i pazienti erano abituati bene contro il loro interesse"-ha sostenuto Marcolongo, e poi ancora:"è bene che si sposti il paziente, non sempre decentrazione è eccellenza, a volte è decadimento. Si dice che prima l'opedale funzionasse bene, in realtà prima era considerato funzionante da chi non era attrezzato da un punto di vista tecnico. Noi abbiamo esperienza e i numeri ci danno ragione". Oltre a queste pesanti affermazioni è necessario sottolineare l'assoluto disinteresse del Dr Marcolongo verso il parere delle associazioni e degli amministratori che ne criticano o più in generale ne mettono in discussione l'operato. Non c'è da parte sua nessuna volontà di confornto.

Noi abbiamo in mente un'idea di sanità diversa da quella che attualmente viene messa in pratica in polesine, un' idea di sanità dove al primo posto non siano i bilanci, i soldi, gli interessi, ma dove al primo posto sia il paziente, la persona.
Per questo non possiamo dirci d'accordo con chi ritiene che Trecenta debba essere trasformata in una struttura secondaria rispetto a Rovigo, con chi ritiene che il paziente debba spostarsi. Si tratta di idee assurde, da falsi medici. Si spostino loro, vengano a sentire cosa ne pensa la gente.
Studiando il caso S.Luca emerge negli ultimi anni una precisa strategia: attraverso riduzioni di servizi, accorpamento di reparti, vogliono creare disaffezione tra la gente nei confronti del S.Luca. Il loro obiettivo è questo: vogliono diminuire il numero di pazienti e poi avere la scusa per chiudere l'ospedale.
A loro noi diciamo: giù le mani dal S.Luca, giù le mani dal nostro ospdale!!

Michele Franchi
cons.comunale Ficarolo
franchifranchi@libero.it

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