La sala civica comunale era gremita giovedì sera a Canda, qualcuno è rimasto in piedi sulla porta d’ingresso. Il tema, evidentemente, era molto sentito dalla popolazione: il futuro dell’ospedale di Trecenta.
Giù le mani dal San Luca è un progetto che si è concretizzato con la pubblicazione di un ciclostilato diffuso in questi giorni. Il suo promotore, Michele Franchi, consigliere comunale di Ficarolo, ha introdotto la serata enunciandone lo scopo: raccogliere tutte le risorse disponibili a salvare l’ospedale di Trecenta, indipendentemente dagli schieramenti e dalle appartenenze politiche.
Subito dopo Guglielmo Brusco, assessore provinciale alla sanità, ha fornito una quantità di dati che mirano a dimostrare la fallimentare gestione dell’Asl 18 da parte del suo direttore generale, Adriano Marcolongo. Nonostante i tagli, le riduzioni di servizi e gli accorpamenti che hanno colpito, in particolare, il San Luca l’ultimo bilancio consuntivo reso noto si è concluso con un disavanzo record di 51 milioni di euro.
Stefano Pelà, sindaco di Canda, ha dichiarato che sull’ospedale di Trecenta non ci devono essere steccati: l’unico obiettivo è tenerci saldo il San Luca.
Per quanto mi riguarda ho raccontato le vicende del reparto di riabilitazione pneumologica attirando l’attenzione dei presenti sul ruolo del direttore generale dell’Asl e sull’importanza della mobilitazione popolare a difesa dei servizi resi dall’ospedale. Il problema attuale è garantire il ripristino dei posti letto per i pazienti pneumologici. E su questo ho chiesto l’intervento decisivo dei sindaci, le figure istituzionali che meglio rappresentano le comunità locali e le necessità della popolazione.
Gilberto Bianchini, in rappresentanza dell'Associazione per la difesa del San Luca, ha sostenuto che l’idea del direttore generale dell’Asl di un ospedale su due sedi, Rovigo e Trecenta, è deleteria per il San Luca. Ha citato, come altri intervenuti il grave problema della funzionalità del pronto soccorso dopo le ore 17 e nei giorni festivi e prefestivi. Bianchini ha riservato una nota polemica al presidente della conferenza dei sindaci Oscar Tosini di cui, ha dichiarato Bianchini, non condivide l’azione.
Michele Franchi, a conclusione degli interventi dei relatori, è tornato sul problema del pronto soccorso e ha ricordato che, in questi anni, i primari del San Luca sono stati ridotti da 12 a 3 soltanto. Suscitando un certo scalpore ha riferito alcune dichiarazioni del direttore generale dell’Asl in occasione della conferenza dei sindaci del 20 novembre scorso, quando ha affermato che alcuni medici andrebbero licenziati perché parlano troppo.
Dal pubblico sono intervenuti alcuni cittadini di Canda e l’ex sindaco di Lendinara Piero Bassani, il quale ha affermato che i comuni devono mettere i bastoni fra le ruote al direttore generale e ha proposto di non approvare, per protesta, il bilancio dell’Asl per i servizi sociali.
Pietro Tosarello
14.4.07
Giù le mani dal San Luca. A Canda pubblico numeroso e partecipe
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