22.4.07

Giù le mani dal San Luca, dateci i servizi promessi

E' stato diffuso in questi giorni nei comuni dell'alto polesine un ciclostilato intitolato Giù le mani dal San Luca, un titolo esplicativo per un progetto che mira a raccogliere tutte le risorse disponibili a salvare l’ospedale di Trecenta, indipendentemente dagli schieramenti e dalle appartenenze politiche.

Pubblichiamo di seguito l'intervento di Guglielmo Brusco, assessore provinciale alla sanità.


Problemi del S. Luca: come prendere in giro una comunità

Le vicende dell’Ospedale S. Luca hanno portato l’Altopolesine ad essere spogliato di 4 ospedali che poco più di 20 anni fa avevano circa 600 posti letto. In cambio ne abbiamo uno con soli 208 posti letto.
Agli altopolesani furono fatte promesse che non sono mai state mantenute. Si partì con una prima ipotesi di un nuovo ospedale con 500 posti letto, poi si passò ad un’altra che ne prevedeva 450 (quella presentata nel 1988 a Trecenta dal Presidente del Veneto Bernini e dal Dr. Gianni Tessari) per passare via via a 350, a 270, a 241, a 177, a 222 fino agli odierni 208.
Insomma, all’Altopolesine la Regione ha dato circa un terzo di quello che aveva promesso. In compenso però ha speso più del doppio.
Per cercare di essere concreto cercherò di fornire informazioni utili a capire la gravità della situazione. A proposito del S. Luca valutiamo qualche numero:
1 nel 1995 c’erano in totale 241 posti letto diventati 193 verso fine 2002 e 208 nel 2007. In sostanza ne abbiamo persi 33, pari al - 13,7%.
2 nel 1995 c’erano 97 posti letto nell’Area di Medicina contro i 76 odierni (- 21 posti e – 21,7%).
3 Sempre nel 1995 l’Area Chirurgica aveva 74 posti letto che oggi invece sono solo 52 (- 22 posti e - 42%).
4 L’Area Materno Infantile nell’anno sopraccitato aveva 30 posti contro i 20 attuali (- 10 letti e - 33%).
5 Nello stesso periodo passiamo dai 15 primari del 1995, ai 6 del 2002, per finire ai 3 del 2007 (- 12 primariati - 800%).
Se a questo aggiungiamo che:
- al Pronto Soccorso c’è poco personale per affrontare i bisogni della gente
5 si sono indeboliti in questi ultimi 4 anni i servizi di cardiologia e di oculistica
6 si è praticamente chiuso il reparto di Riabilitazione Pneumologica
7 si sono persi professionisti come il Dr. Furlani, la D.ssa Roveran, il Dr. Ronchin, il Dr. Fantinati, il Dr. Mari, ecc.
8 non si sono attivate le previste riabilitazioni
9 dopo le ore 17 al Pronto Soccorso di norma non si trovano pediatri, cardiologi e ortopedici
10 si è indebolito il servizio di otorino, ecc. ecc.
In compenso si sono rafforzati i Privati e si può ben capire che non siamo certo in buone acque. Non dobbiamo però perdere la speranza. Infatti laddove i servizi ci sono, grazie anche allo spirito di sacrificio del personale, la qualità delle prestazioni è buona e i cittadini vengono volentieri. Non è vero che la gente è scoraggiata dagli articoli che appaiono sulla stampa. La gente non va al S. Luca perché non trova certi servizi e certe figure. Per fare qualche esempio: chi va in un Pronto Soccorso con una frattura, sapendo che non c’è l’ortopedico? Chi porta sempre al Pronto Soccorso un bimbo, sapendo che non c’è il pediatra?
Insomma, dateci i servizi promessi per i nostri 85.000 abitanti e il S. Luca ritroverà il ruolo per il quale era stato costruito.

Guglielmo Brusco
Assessore provinciale alla Sanità


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