La Regione Veneto vuole autonomia ma per che accidenti farne? Niente di niente o, peggio, massacrare ulteriormente la sanità pubblica.
Dopo Trecenta chiude anche il punto nascite di Adria.
L'eterno imbroglio sulla sanità.
Il massacro della sanità pubblica va avanti a passi da gigante in un'accelerazione esponenziale. La Regione Veneto non oppone resistenza, lascia scorrere come acqua fresca un decreto del governo "centralista e statalista" di centro sinistra senza opporre un decimo della resistenza attuata sulle norme riguardanti i vaccini. Perché?
Il motivo è che fa il loro gioco, quello di Zaia, di Coletto, della Lega e di Forza Italia, a rimorchio, o al guinzaglio ormai, della Lega. Ci hanno fracassato i genitali con la loro "autonomia" per mesi, ci hanno imposto un referendum che li ha legittimati a chiedere un'autonomia ai limiti dello statuto autonomo al governo centrale - ovviamente "centralista e statalista" - e ora, prendono atto di un decreto ministeriale vecchio come il cucco per avere il pretesto di chiudere nel giro di dieci giorni - ripeto "dieci giorni" - il punto nascite di Adria.
Ma non basta, ci prendono pure per i fondelli quando fanno dichiarare al direttore generale dell'Ulss più scassata d'Italia che "Non ci saranno altre sorprese". E che ci dobbiamo aspettare direttore Antonio Compostella, cecchini sui tetti per evitarci la sofferenza di una lenta dipartita in avanzata vecchiaia?
Cittadini del Polesine
quando ci ribelleremo?
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