Coletto vola a Roma ma è solo fumo negli occhi. In realtà la regione ha attivato i direttori delle Ulss a chiudere.
L'assessore regionale alla sanità Luca Coletto vola a Roma per bloccare la chiusura dei punti nascite di Adria, Piove di Sacco e Valdagno.
Contemporaneamente una nota della "Segreteria regionale della Sanità ha esortato i direttori generali delle Usl Polesana, Antonio Compostella, Euganea, Domenico Scibetta, e Berica, Giovanni Pavesi, ad adempiere alle disposizioni contenute nel decreto ministeriale 70 del 2015, che prevede appunto la dismissione in tutta Italia dei 561 punti nascita sotto i 500 parti l'anno."
Lo rivela il Corriere del Veneto di venerdì 13 luglio 2018 (scarica l'articolo completo).
Il viaggio di Coletto è solo teatro. Trova conferma (vedi post precedente) che l'amministrazione regionale - in realtà - voglia chiudere i punti nascita più piccoli e che il decreto ministeriale sia solo il paravento per nascondere convenientemente le proprie intenzioni. Vuoi per motivi di costi, per carenza di personale, o per la mania di accentrare, concentrare. "Razionalizzare", dicono.
Cittadini del Polesine, quando ci ribelleremo?
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