Entro l'anno i direttori generali delle
Ulss del Veneto dovranno dare applicazione al piano socio sanitario
regionale.
Per il “San Luca”, e per noi tutti,
sarà un disastro.
Già ora il reparto di chirurgia chiude
nei fine settimana e la sua operatività è limitata agli interventi
programmabili che si risolvono in giornata o, al massimo, tra il
lunedì e il venerdì.
Ma l'applicazione delle schede
ospedaliere approvate dalla giunta regionale, in seguito all'adozione
del nuovo piano socio sanitario, farà delle vittime.
Impressionante la riduzione dei posti
letto per acuti. Dai 208 che, anche oggi, vengono indicati dall'Ulss
18 nel proprio sito, si è passati a 180 alla data del 30 giugno del
2013. E ora dovranno essere ulteriormente ridotti a 143: un massacro!
Ma che cosa comporterà questa nuova
riduzione?
Secondo alcuni esperti ciò ridurrà la
possibilità di ricovero per 600 – 700 persone l'anno. Ma potrebbe
andare peggio.
Dove andranno questi pazienti?
Difficile che trovino posto a Rovigo
perché anche quell'ospedale dovrà fare i conti con le schede
ospedaliere e perderà 79 posti letto.
Il presidente della giunta regionale
ripete in ogni occasione, fino alla nausea, che non ci sarà una
riduzione dei servizi ma non sarà così perché non può essere
così. Zaia cerca di essere rieletto a maggio, prima che si vedano
gli effetti del suo piano socio sanitario. Poi “passato lo giorno
gabbato lo santo”.
Le schede ospedaliere sono
inapplicabili, o avremo dei morti sulla coscienza.
Già ora l'ospedale non riesce a far
fronte alle necessità. Lo abbiamo visto a gennaio con il picco delle
influenze: code al pronto soccorso e mancanza di posti letto.
Portare a soli 143 i posti letto
dell'ospedale di Trecenta significa condannare qualcuno. Non c'è
scampo. Nessuna via d'uscita.
Spero che molti cittadini ne prendano
coscienza, spero che numerosi chiedano ai propri amministratori comunali
di intervenire. Le schede ospedaliere del San Luca non devono essere
applicate!
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