Questa la conclusione del dossier presentato al meeting di Comunione e Liberazione che misura l'indice di "povertà sanitaria". Negli ultimi sette anni si è quasi raddoppiato con un incremento del 97%. Il dato riguarda anche l'acquisto di farmaci con prescrizione medica. Le richieste agli enti assistenziali aumentano soprattutto al Centro Italia.
22 AGO - In Italia dal 2006 al 2013 la povertà sanitaria è aumentata in media del 97%. In sostanza sono aumentati i cittadini che hanno difficoltà ad acquistare i medicinali, anche quelli con prescrizione medica. Se prima la crisi colpiva le famiglie costringendole a fare a meno di alimenti, di vestiario e di generi di consumo, oggi è in difficoltà anche la capacità di procurarsi le medicine. È questo uno dei dati che emerge dal dossier realizzato dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e presentato insieme alla Caritas Italiana in occasione della XXXIV edizione del Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.
I dati sono il frutto del lavoro svolto da sette anni, dal 2006 al 2013, dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus che su tutto il territorio nazionale raccoglie – grazie alla Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco e alle donazioni aziendali – e distribuisce agli enti convenzionati che fanno richiesta di medicinali. Tra questi le Caritas diocesane, il centro Astalli e la Comunità di Sant’Egidio. Le categorie sociali che fanno richiesta di medicinali sono ampie: dalle famiglie numerose, agli anziani con pensione minima, fino agli immigrati, anche irregolari.
I dati sono il frutto del lavoro svolto da sette anni, dal 2006 al 2013, dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus che su tutto il territorio nazionale raccoglie – grazie alla Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco e alle donazioni aziendali – e distribuisce agli enti convenzionati che fanno richiesta di medicinali. Tra questi le Caritas diocesane, il centro Astalli e la Comunità di Sant’Egidio. Le categorie sociali che fanno richiesta di medicinali sono ampie: dalle famiglie numerose, agli anziani con pensione minima, fino agli immigrati, anche irregolari.
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