Ma attacca anche amministratori e
politici polesani per concludere poi con la reiterata bugia sulle
assunzioni all'ospedale di Trecenta. La recita continua.
Se non avete letto l'articolo di
RovigoOggi richiamato nel precedente post consiglio di farlo adesso,
non perché particolarmente interessante ma per confrontarlo con la
smisurata reazione che ha suscitato nel consigliere regionale Mauro
Mainardi.
Il giorno dopo la pubblicazione del
breve resoconto relativo alle comunicazioni del direttore generale
dell'Ulss, sul medesimo quotidiano online, è stato infatti
pubblicato un ampio virgolettato del consigliere regionale del Pdl
che attacca Adriano Marcolongo con un'aggressività che a me è
sembrata parecchio sopra le righe.
Chi segue questo blog sa che non sono
certo indulgente col direttore generale dell'Ulss, ma le accuse di
Mainardi, stando almeno a quanto pubblicato negli articoli di
RovigoOggi citati, sono talmente immotivate che sembrano un nuovo atto
della recita che la politica regionale ha messo da tempo in scena. Un atto in
cui il direttore dell'Ulss deve fare la parte del cattivo, anzi
cattivissimo, e Mainardi la parte del buono, anzi buonissimo.
Si legga il resoconto sulle
dichiarazioni di Marcolongo. Si legga poi la reazione di Mainardi.
A me le affermazioni del direttore
generale in consiglio comunale a Rovigo sono sembrate il solito
tentativo di minimizzare i problemi, in questo caso quelli derivanti
dalla prossima classificazione dell'ospedale di Rovigo. Ma per Mauro
Mainardi sono tali da meritare l'accusa di allarmismo e di ignoranza
di quanto discusso in commissione regionale per la sanità. Lo accusa
poi di connivenza con gli “amminsitratori e politici polesani che
continuano a gridare ‘al lupo, al lupo!’ senza alcuna
motivazione, ma solo per partito preso. Da quello che ho sentito
Marcolongo fa parte di questa schiera di persone”.
Motivi per essere preoccupati purtroppo
ce ne sono e la successiva plateale bugia di Mainardi lo dimostra
ancora di più. Infatti afferma, contro l'evidenza dei fatti e degli
atti adottati dalla regione – pubblicati anche in questo blog –
che “quando si sono levati voci di chiusura e di depotenziamento
dell’ospedale di Trecenta, la risposta della Regione è stata
tempestiva con l’assunzione di tutti quei profili professionali
necessari per portare avanti l’attività. Lo stesso segretario
Domenico Mantoan ha rassicurato e dimostrato con i fatti le
intenzioni di Venezia. Peccato che qualcuno abbia la memoria corta”.
Si vedano in particolare il post Teatro, è stato solo teatro e il verbale della conferenza dei sindaci del 24 febbraio scorso (a pagina 3).
La recita continua anche se il pubblico
ormai sa che il copione è pura invenzione.
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