23.4.12

Un nervosissimo Mainardi a testa bassa contro Adriano Marcolongo


Ma attacca anche amministratori e politici polesani per concludere poi con la reiterata bugia sulle assunzioni all'ospedale di Trecenta. La recita continua.

Se non avete letto l'articolo di RovigoOggi richiamato nel precedente post consiglio di farlo adesso, non perché particolarmente interessante ma per confrontarlo con la smisurata reazione che ha suscitato nel consigliere regionale Mauro Mainardi.
Il giorno dopo la pubblicazione del breve resoconto relativo alle comunicazioni del direttore generale dell'Ulss, sul medesimo quotidiano online, è stato infatti pubblicato un ampio virgolettato del consigliere regionale del Pdl che attacca Adriano Marcolongo con un'aggressività che a me è sembrata parecchio sopra le righe.
Chi segue questo blog sa che non sono certo indulgente col direttore generale dell'Ulss, ma le accuse di Mainardi, stando almeno a quanto pubblicato negli articoli di RovigoOggi citati, sono talmente immotivate che sembrano un nuovo atto della recita che la politica regionale ha messo da tempo in scena. Un atto in cui il direttore dell'Ulss deve fare la parte del cattivo, anzi cattivissimo, e Mainardi la parte del buono, anzi buonissimo.
Si legga il resoconto sulle dichiarazioni di Marcolongo. Si legga poi la reazione di Mainardi.
A me le affermazioni del direttore generale in consiglio comunale a Rovigo sono sembrate il solito tentativo di minimizzare i problemi, in questo caso quelli derivanti dalla prossima classificazione dell'ospedale di Rovigo. Ma per Mauro Mainardi sono tali da meritare l'accusa di allarmismo e di ignoranza di quanto discusso in commissione regionale per la sanità. Lo accusa poi di connivenza con gli “amminsitratori e politici polesani che continuano a gridare ‘al lupo, al lupo!’ senza alcuna motivazione, ma solo per partito preso. Da quello che ho sentito Marcolongo fa parte di questa schiera di persone”.
Motivi per essere preoccupati purtroppo ce ne sono e la successiva plateale bugia di Mainardi lo dimostra ancora di più. Infatti afferma, contro l'evidenza dei fatti e degli atti adottati dalla regione – pubblicati anche in questo blog – che “quando si sono levati voci di chiusura e di depotenziamento dell’ospedale di Trecenta, la risposta della Regione è stata tempestiva con l’assunzione di tutti quei profili professionali necessari per portare avanti l’attività. Lo stesso segretario Domenico Mantoan ha rassicurato e dimostrato con i fatti le intenzioni di Venezia. Peccato che qualcuno abbia la memoria corta”.
Si vedano in particolare il post Teatro, è stato solo teatro e il verbale della conferenza dei sindaci del 24 febbraio scorso (a pagina 3).
La recita continua anche se il pubblico ormai sa che il copione è pura invenzione.

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