29.12.13

Istat. La crisi e la sanità. Nel 2012, l'11% degli italiani non si è curato per motivi economici.

fonte: quotidianosanità.it
Crollano le visite odontoiatriche (- 23%)

Crescono le prestazioni a pagamento per accertamenti (+ 3,9%). Aumentano gli over 65 con difficoltà economiche che dichiarano di star male (+ 1,6%). Gli anziani del Sud sono i più vulnerabili. Il livello di soddisfazione per il Ssn è stabile rispetto al 2005: il voto medio è 6. E' quanto emerso da un'indagine Istat realizzata con il sostegno del Ministero della Salute e delle Regioni. IL RAPPORTO

24 dicembre 2013

Vai alla sintesi su quotidianosanità.it

28.12.13

DOVE E COME MI CURO, un portale che censisce l'attività di 1.233 strutture sanitarie

DOVE E COME MI CURO è un'iniziativa privata che classifica 1.233 strutture sanitarie in base a 50 indicatori. Lo si può usare in diversi modi e può essere utile per farsi una prima idea di come funziona un ospedale nella specialità di cui abbiamo bisogno. Non è vangelo. La valutazione del sito si basa su indicatori statistici e va presa come un'indicazione da approfondire col proprio medico di famiglia.
Segnalo in proposito l'intervista al professor Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica – Policlinico “A. Gemelli” di Roma, coordinatore del progetto, pubblicata da quotidianosanità.it. Il gruppo di lavoro che ha realizzato il progetto è convinto, probabilmente a ragione, che "riportare pubblicamente le performance di una certa struttura incoraggia attività volte al miglioramento della qualità delle prestazioni offerte a livello del singolo ospedale".
Vai al sito DOVE E COME MI CURO.

15.12.13

Nuovo ospedale di Padova. Dossier Legambiente: «Nuovo ospedale rischioso, costi raddoppieranno»

La magia del project financing: privatizzare i ricavi, socializzare i costi.

fonte: Il Mattino di Padova, 15 dicembre 2013

Allarme dell’associazione ambientalista che denuncia: «Troppe incognite». Le richieste: no al project e garanzie per l’area che verrà dismessa.

PADOVA. Troppe incertezze, a partire dai costi, che rischiano di raddoppiare rispetto alle previsioni, finendo per pesare sulle spalle dei cittadini. In un nuovo dossier sul nuovo ospedale, Legambiente denuncia i limiti dell’operazione, mettendo in dubbio l’opportunità di realizzare l’opera.
Nel mirino, project financing, messa in sicurezza idraulica dell’area, costi del campus, degli espropri e problemi di mobilità. A questo si aggiunge la domanda sul destino dell’area dell’attuale ospedale: verrà riconsegnata alla città o servirà solo per fare cassa?
Leggi tutto l'articolo.
Per ottenere tutti i post su questo argomento clicca sull'etichetta "padova" qui a lato. Ti segnalo in particolare:

14.12.13

OBIETTIVO 100%: AZIENDE SANITARIE TRASPARENTI

La petizione di Riparte il futuro


Il nostro sistema sanitario è minacciato da un grave morbo, fatto di opacità, illegalità e corruzione, che sottrae risorse preziose per la nostra salute. Purtroppo sono i dati a confermarcelo: nel solo triennio 2010-2012, in Italia sono stati accertati reati nella sanità per oltre 1 miliardo e mezzo di euro. Questi soldi basterebbero per costruire 5 nuovi grandi ospedali modello.
Troppi stanno alla finestra a guardare, dobbiamo invece ribellarci all’idea che non sia possibile cambiare. Ecco allora questa petizione molto concreta indirizzata al mondo della sanità pubblica.
Per prima cosa vogliamo quindi Aziende sanitarie trasparenti, perché la trasparenza è il primo e più importante antidoto contro l'illegalità e la corruzione.
C’è una legge chiara in merito, la 190/2012, ma sono ancora molte le Aziende sanitarie che non hanno applicato le norme anticorruzione.
Chiediamo allora con forza agli Assessori regionali e ai Direttori generali alla Sanità di impegnarsi per far rispettare gli obblighi di legge da ciascuna delle 237 aziende sanitarie del nostro Paese. 
È dal 1978 che l’Italia si è dotata di un Servizio sanitario nazionale che ha dato a tutti, senza discriminazioni, cure e assistenza. Questo sistema ci ha resi più sani, ha protetto noi e le nostre famiglie ed è fondamentale preservarlo.
Per questo ti chiedo ora di fare la tua parte. Firma anche tu e chiedi ai tuoi amici di firmare questa importante petizione. Insieme possiamo davvero fare la differenza.
Grazie,
Luigi Ciotti

13.12.13

Gli effetti della crisi sui malati cronici

fonte: Maria Teresa Bressi, Curatrice del XII Rapporto Cittadinanzattiva-Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici (CnAMC)

Sempre più spesso costretti a rinunciare a permessi di malattia o addirittura a “nascondere” la propria patologia per conservare il posto di lavoro.
Mantenere il posto di lavoro diventa talvolta inconciliabile con la necessità di assistere un familiare malato.
Chi non può pagare (secondo l‘80% delle Associazioni)  rinuncia alla riabilitazione, al monitoraggio della patologia, ad acquistare i farmaci non dispensati,  alla badante, all’acquisto di protesi e ausili non presenti nel nomenclatore.


Leggi l'annuncio del 12 dicembre 2013.
Leggi la sintesi della presentazione (13 dicembre 2013).

9.12.13

In sanità non si spende troppo, a volte si spende male


Il Comitato dei cittadini per il "San Luca" sollecita le istituzioni

Non considerati suggerimenti per risparmiare 14 milioni di euro

E ora si taglia al San Luca per contenere la spesa

Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” ha inviato una mail al presidente dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Giovanni Bissoni, al direttore generale della programmazione sanitaria, Bevere, ai consiglieri regionali, ai sindaci, alla presidente della provincia, ai consiglieri regionali e agli assessori Coppola e Coletto, ad altre istituzioni e ai giornali.

-----inizio documento
Ho seguito recentemente un intervento del dottor Bissoni : lamenta che in sanità si spende male, non si spende troppo.
Il direttore generale dell’ULS18 dott. Marcolongo, nel marzo del 2012, aveva suggerito alla regione Veneto come risparmiare 14.000.000,00 di euro l’anno, ma il suggerimento non è stato preso in considerazione.

Il Comitato di cui sono portavoce ha segnalato il fatto alla Corte dei Conti ed all’ex ministro Balduzzi. Ci è stato risposto che il caso sarà esaminato, ma non ne sappiamo più niente.
Noi vorremmo una risposta soddisfacente, perché per l’ospedale San Luca le nuove schede ospedaliere, accanto a una proposta aggiuntiva interessante, prevedono tagli che non riteniamo propri di una sanità pubblica equa. Una politica di contenimento dei costi non deve impoverire l'offerta di servizi.
Alleghiamo volantino con le considerazioni del Comitato Altopolesano, relazione del Direttore Generale Marcolongo e le risposte al Comitato della Corte dei Conti e del Ministero.
Contiamo di ottenere attenzione e risposte.
Per il Comitato la portavoce Jenny Azzolini.
-----fine documento

Da scaricare:

7.12.13

L'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da)

(dal sito)

Pensare oggi alla salute di domani

L'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna studia le principali patologie che colpiscono l'universo femminile e propone strategie di prevenzione primarie e secondarie, promuovendo una cultura della salute di genere. O.N.Da sostiene ricerche di base e cliniche sulle principali patologie, ne valuta l'impatto sociale ed economico e informa le Istituzioni, i medici e il pubblico.

Il Programma Bollini Rosa 2014-2015 seleziona gli Ospedali che fanno parte di un network di centri che offrono servizi a misura di donna e che saranno segnalati sul sito www.bollinirosa.it dove gli utenti possono consultare l'elenco delle strutture premiate e lasciare il proprio commento sui servizi ricevuti.
O.N.Da, anche per questa nuova edizione, ha identificato le strutture di “eccellenza al femminile”alle quali sono stati assegnati, secondo nuovi criteri, uno o più bollini rosa.

Vai al sito di O.N.Da

1.12.13

Circolare Inps n. 159 del 15-11-2013 sul diritto al congedo straordinario per chi assiste un disabile grave

fonte: sito Inps, Trova subito, Circolari e messaggi
Circolare n. 159
Roma, 15/11/2013
Oggetto: Sentenza della Corte costituzionale n. 203 del 3 luglio 2013 - Estensione del diritto al congedo di cui all’ art. 42, comma 5,  decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001 a parente o affine entro il terzo grado convivente con la persona in situazione di disabilità grave.
SOMMARIO:
1.   Premessa
2.   Soggetti aventi diritto
3.   Requisiti soggettivi per il riconoscimento del congedo straordinario
4.   Modulistica
5.   Ambito di applicazione
6.   Istruzioni procedurali.
Vai alla pagina del sito Inps per consultare e scaricare la circolare in formato pdf, l'allegato 1 (Artt.74/78 Codice Civile - PARENTELA E AFFINITA') e l'allegato 2 (Sentenza della Corte costituzionale n. 203/2013).

Gli italiani vogliono la sanità pubblica

Lo rileva l’indagine effettuata da Demos & Pi di Ilvo Diamanti

La sanità pubblica è più conveniente e più equa nell’accesso alle cure e per il 55,2% la tutela della salute dovrebbe restare appannaggio esclusivo del pubblico. Ottimo il giudizio su medici e infermieri.


Leggi i risultati dal sito Demos

Leggi il commento su quotidianosanità.it

Ilvo Diamanti (Demos): "La sanità pubblica è un diritto di tutti e parla ancora al 'cuore' degli italiani"

Leggi l'articolo completo (da Repubblica del 23 nov. 2013 e ripreso da quotidianosanità.it)

29.11.13

Ocse. Il Rapporto sanità 2013

fonte: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=18238

Spesa sanitaria italiana in calo: - 2,4% nel 2011-2012. Ma restiamo i più longevi dopo la Svizzera

Il dato nell’edizione 2013 di Health at a Glance 2013. Contrazioni in altri 10 Pesi europei a seguito della crisi e della conseguente necessità di consolidamento fiscale. Tra i rilievi dell’Ocse al nostro Paese: tanti medici e pochi infermieri, pochi generici, troppi cesarei, obesità infantile. Ma per l'influenza i nostri anziani si vaccinano più di molti altri. IL RAPPORTO INTEGRALE.

La spesa sanitaria pro-capite italiana si é ridotta del 2% in termini reali nel 2011. Si stima poi che un’ulteriore riduzione pari allo 0,4% si sia verificata nel 2012.
Argomenti trattati nell'articolo:
In Italia si vive più a lungo
Tanti medici e pochi infermieri
L'Italia, il Paese dei parti cesarei
Ancora contenuta la quota dei farmaci generici nel mercato farmaceutico italiano
Influenza. Gli anziani si vaccinano più in Italia che in altri Paesi
Alti tassi di obesità tra i bambini italiani
21 novembre 2013
Leggi l'articolo completo

28.11.13

Ospedale di Padova, 350 milioni dalla Bei

Da Il Mattino di Padova, 26 e 27 novembre 2013

Il prestito venticinquennale della Banca europea d'investimenti è all'esame della Regione: coprirebbe metà della spesa

Leggi l'articolo completo.
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Il retroscena

Idea nata a pranzo da un suggerimento di Malvestio a Zaia

Leggi l'articolo completo.
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«Bene i fondi della Bei ma il project non sfuma»

Rossi accoglie con cauto ottimismo la notizia del prestito di 350 milioni «Speriamo di poter accordare gli interventi con la seconda linea del tram»

Leggi l'articolo completo.

Schede ospedaliere. Per i direttori generali delle Ulss 18 e 19 va tutto bene

Conferenza stampa dei direttori generali delle Ulss di Rovigo e Adria sulle schede ospedaliere

Dai resoconti del Resto del Carlino e de La Voce di Rovigo risulta chiara la soddisfazione di Arturo Orsini, direttore generale dell'Ulss di Rovigo, e di Pietro Girardi, dg dell'Ulss di Adria.
Il Resto del Carlino titola:
Massimi dirigenti soddisfatti: «Così il Polesine è garantito».
I posti letti non saranno cancellati ma riconvertiti.
Così La Voce di Rovigo:
I direttori generali si dicono soddisfatti del provvedimento approvato dalla Regione
Le schede piacciono alle due Ulss
Orsini: "Specialità confermate". Girardi: "Per Adria non cambia nulla"

Pareri confortanti quindi. Entro novanta giorni i direttori generali delle Ulss del Veneto dovranno presentare un piano aziendale che dia attuazione alle previsioni del piano socio sanitario regionale (Pssr). Si vedrà insomma concretamente come verranno applicate le schede ospedaliere e i servizi territoriali previsti dal piano.
Tuttavia qualcosa non mi convince. Sarà che tutto sembra troppo liscio, pacifico, tranquillo. Sarà che  ricevo segnalazioni di pazienti che, già ora, prima dell'applicazione dei tagli ai posti letto, passano giorni in astanteria per mancanza di posti letto nei reparti. Sarà che i direttori generali sono tenuti, in forza del Pssr stesso, a darne applicazione, pena la rimozione dall'incarico da parte del presidente della giunta regionale. Sarà per gli ulteriori tagli previsti al fondo sanitario nazionale (1,150 miliardi di euro tra il 2015 e 2016). Sarà per il timore di non poter recuperare gli eventuali errori. Sarà che mentre la regione taglia i posti letto negli ospedali esistenti ne programma uno, a Padova, dai costi insostenibili. Sarà che il polesine, alla fine dei conti, avrà i tagli più pesanti. Sarà un po' per tutto questo, io non mi sento tranquillo. Vedremo come andranno effettivamente le cose.

Alle persone che hanno a cuore la sorte di servizi essenziali, come la sanità, spetta il compito di mantenere vigile l'attenzione su quanto accade. Che almeno la realtà non venga edulcorata.

Vedi anche:
Schede ospedaliere e territoriali. La delibera e tutti gli allegati

21.11.13

Approvate definitivamente dalla giunta regionale le schede ospedaliere

Lo scorso 19 novembre la giunta regionale del Veneto ha approvato definitivamente le schede ospedaliere.
Confermate le indicazioni della V commissione consiliare.
Gravemente penalizzato il polesine che, tra Ulss 18 e Ulss 19, perde 209 posti letto per acuti. L'ospedale di Trecenta ne perderà 65.

Per il  momento dispongo delle sole schede ospedaliere e non delle schede territoriali, lo strumento che dovrebbe in qualche modo compensare il taglio ai posti letto per acuti.
Scarica le schede ospedaliere definitive. Ulss 18 - Rovigo, da pag. 94 a pag. 99; Ulss 19 - Adria, da pag. 100 a pag. 103

I numeri del 118 Provinciale

(dal sito ndell'Ulss 18)

La Centrale Operativa SUEM 118 è la struttura che fornisce una risposta alle richieste di urgenza ed emergenza medica provenienti dalla popolazione attraverso il numero unico 118. Il SUEM garantisce gli interventi sanitari sul territorio di competenza che si estende dall'Ulss 18 di Rovigo all'Ulss 19 di Adria e ad una parte dell'Ulss 14 di Chioggia (VE) per quanto riguarda il territorio di Cavarzere (VE).

La sola Provincia di Rovigo conta 244.671 abitanti ed i mezzi di emergenza sono dislocati sull’intero territorio con basi operative nelle località di Adria, Porto Viro, Porto Tolle, Rovigo, Trecenta, Castelmassa e Cavarzere (VE). Nel periodo estivo vengono inoltre attivate le postazioni stagionali di Rosolina Mare, Bonelli, Boccasette ed Albarella.
Osservando i dati relativi al primo semestre del 2013 contiamo circa 50.000 chiamate pervenute da tutto il territorio provinciale di competenza. I conseguenti interventi effettuati sono 5.580 e 4.150 pazienti soccorsi nella sola ULSS 18 . Il tempo che l’ambulanza impiega, in media, dalla sua partenza all’arrivo sul luogo dell’intervento, rientra nei parametri del T20: meno di 20 minuti per raggiungere anche il territorio extraurbano. Il tempo globale, parametro che indica quanto il mezzo rimane impegnato per lo svolgimento della missione, si attesta nella maggior parte dei casi sui 30’-60’minuti.
La fascia di età che ricorre maggiormente agli interventi del 118 è sicuramente quella degli ultra settantenni.
Leggi la notizia completa.

20.11.13

Veneto, i costi della finanza di progetto

I costi dei project, Il Mattino di Padova 4 novembre 2013
PADOVA, Il nuovo ospedale
Troppi lavori per l'ospedale. Ecco l'elenco: cento milioni per le opere idrauliche
Il rischio idraulico minaccia i cantieri
La Commissione tecnica della Regione elenca gli interventi
Cento milioni per bonificare l'area dei privati a Padova Ovest
Veneto, i costi astronomici della finanza di progetto

A leggere il lungo e documentato articolo pubblicato dal Mattino di Padova lo scorso 4 novembre si rimane esterrefatti. Come è possibile che la giunta Zaia insista sulla costruzione di un nuovo ospedale a Padova? Costi esorbitanti, almeno 652 milioni, nessuna possibilità di finanziamenti nazionali, mancanza di risorse proprie, la follia del ricorso alla finanza di progetto.
Oltre a questo emerge che l'area scelta è particolarmente infelice. Serviranno 100 milioni di euro solo per metterla in sicurezza idraulica: un'altra follia.

Il lungo articolo del Mattino (il pdf da scaricare conta quattro pagine) riporta una tabella che riassume il costo della finanza di progetto nei quattro casi in cui è stata applicata alla sanità.

Ho elaborato i dati del Mattino - vedi tabella estesa - e ho riscontrato che:

  • a fronte del concorso privato alla spesa la pubblica amministrazione riconosce un canone da 8,12 a 11,46 volte il contributo privato.
  • in pratica dopo sole tre annualità il canone ripaga il contributo del privato. Tutto il resto delle annualità è grasso che cola. Si consideri che l'amministrazione dovrà corrispondere il canone, nei quattro casi citati in tabella, per 28, 24(+8), 30 e 30 anni.
Nostra elaborazione sui dati del Mattino di Padova
Da scaricare:
Articolo del Mattino di Padova.
Nostra elaborazione dei dati pubblicati dal Mattino sui costi della finanza di progetto.

12.11.13

Il San Luca non può essere declassato

DOCUMENTO
Il Comitato Altopolesano dei cittadini per il “San Luca” scrive al presidente della giunta reegionale Luca Zaia, all'assessore alla sanità Luca Coletto, all'assessore Maria Luisa Coppola, ai consiglieri regionali Mauro Mainardi, Cristiano Corazzari, Graziano Azzalin, a Domenico Mantoan, dirigente alla sanità, e Leonardo Padrin, presidente della V commissione consiliare.
Lo spunto è il recente incidente stradale di Castelmassa. Dieci le persone coinvolte, sette sono state assistite al "San Luca" di Trecenta e tre, le più gravi, a Rovigo.

Comitato Altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

IL SAN LUCA NON PUO’ ESSERE DECLASSATO
La posizione geografica dell’incidente stradale successo a Castelmassa (9 novembre) e il numero di persone coinvolte, portano a considerazioni ulteriori circa l’opportunità di vedere mantenuto e rinforzato al San Luca di Trecenta il ruolo di OSPEDALE per ACUTI con PRONTO SOCCORSO.
Perché almeno 7 delle 10 persone ferite sono andate al Pronto Soccorso del San Luca e 3 (quelle più gravi) a quello di Rovigo. Insomma, confermata la validità dell’ospedale provinciale di Rovigo, mi sento di ricordare a chi deve decidere del nostro futuro sanitario, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la necessità di potenziamento del San Luca.
Con un bacino di 85.000 abitanti, numero di abitanti più alto di quello di altre aree molto meno depotenziate, l’Alto Polesine deve veder riconosciuti pari diritti alla salute per i suoi cittadini: non può vedersi tagliare posti letto per acuti, la Chirurgia d’Urgenza e la Ginecologia nel suo monoblocco.
Se a Trecenta l’utilizzo dei posti letto è sotto gli standard e pertanto certi tagli possono “apparire” comprensibili è opportuno piuttosto chiedersi perché gli altopolesani emigrano verso altri ospedali (esempio: perché gli altopolesani con fratture al femore non possono essere curati e ricoverati a Trecenta? E’ un intervento di altissima qualità che a Trecenta non si può fare o è una decisione che di fatto fa emigrare possibile utenza del San Luca?)
Trasmetto questa nota perché l’incidente stradale di Castelmassa possa suggerire riflessioni a chi deve prossimamente decidere sulle schede ospedaliere.
Trecenta 11-11-2013
La portavoce del Comitato - Jenny Azzolini
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Cure palliative. Sono o dovrebbero essere un diritto

La copertina dell'opuscolo informativo

Le cure palliative tutelano la qualità della vita del malato inguaribile e della sua famiglia. Si possono ricevere a casa, in hospice e in ospedale. Sono gratuite e sono un diritto sancito dalla Legge 38/2010.
Per informare i pazienti e i loro familiari la Federazione Cure Paalliative Onlus ha predisposto un opuscolo informativo liberamente scaricabile.
QUALI MALATI NE HANNO DIRITTO? Malati di ogni età, colpiti da una qualunque malattia inguaribile in fase avanzata (non solo il cancro).
La Federazione invita a diffondere l'opuscolo.

11.11.13

Bissoni (Agenas): “Non è vero che spendiamo troppo in sanità”

fonte: http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?approfondimento_id=4381&fr=n

08 NOV - La manovra del 2011 di Tremonti, la spending review, il Patto per la salute in discussione in queste settimane, senza dimenticare la legge di stabilità e il percorso fatto dal paese per arrivare alla riforma del Titolo V. Quello di Giovanni Bissoni, presidente Agenas, è stato un intervento in cui punto per punto ha analizzato, dal suo osservatorio, lo stato dell’arte sull’universo sanità.

“Il periodo 2011-2013 a partire dai provvedimenti Tremonti fino alla spending review – ha spiegato Bissoni – hanno toccato pesantemente la sanità. Sono stati anni difficili in cui la sanità ha dato uno dei contributi principali alle manovre finanziarie del bilancio dello stato. Siamo attorno ai 30mld”.

I tagli alla sanità, secondo Bissoni, sono stati fatti sulla scorta di affermazioni: “si spende molto, la spesa è fuori controllo, ci sono vaste aree di inefficienza”. Ma questo modo di agire e tagliare per il presidente dell’Agenas “fa parte fortunatamente di un passato. Almeno spero”.

Leggi tutto l'articolo su quotidianosanità.it 
Su questo tema segnalo i post:
Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo
Spesa sanitaria pubblica, un mito da sfatare. Tanto più per il Veneto

10.11.13

Riesplode il caso dei 2 miliardi per la copertura dei ticket. Dirindin (Pd): “Ma dove sono quei soldi? Nel ddl stabilità non ce n’è traccia”

fonte: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=17965&fr=n

La vicenda è nota. La Corte Costituzionale ha cancellato i ticket che sarebbero dovuti scattare a gennaio 2014. E il governo si è impegnato a dare 2 miliardi in più alle regioni per compensare i mancati introiti. Dovevano stare dentro la legge di stabilità. Ma non ci sono. Intervista alla senatrice Pd che sta preparando un odg che impegna il Governo a fare chiarezza. A rischio il Patto per la salute.

08 NOV - “Senatrice Dirindin?” “Sì, chi parla?” “Sono Cesare Fassari di Quotidiano Sanità, volevo chiederle se lei sa qualcosa di preciso su dove siano stati inseriti i 2 miliardi di euro necessari per la copertura dei mancati incassi dei ticket bocciati dalla Corte Costituzionale e che sarebbero dovuti scattare nel 2014. Dalle nostre verifiche, nel testo e nelle tabelle della legge di stabilità, non ne abbiamo trovato traccia. Eppure i ministri Saccomanni e Lorenzin hanno assicurato che ci sono”.

Prima di svelare cosa ci ha risposto la senatrice capogruppo del Pd in Commissione Igiene e Sanità, economista di lungo corso all’Università di Torino, con una lunga esperienza in sanità (è stata a capo della programmazione sanitaria del ministero della Salute negli anni ’90 e Assessore alla Sanità della Sardegna nella giunta Soru) è bene chiarire il perché di questa telefonata. 

Leggi tutto l'articolo su quotidianosanità.it
Sui tagli alla sanità segnalo, su questo blog, i post:
Farmaci, medici, ospedali: ecco i tagli del «Patto-salute»
Legge stabilità. I tagli alla sanità ci sono

7.11.13

Schede ospedaliere. La critica e le proposte del consiglio provinciale

Piano socio sanitario regionale. L'ordine del giorno approvato dall'amministrazione provinciale.

Il Polesine avrà in assoluto i tagli più pesanti ai posti letto per acuti: meno 209.

«Le schede ospedaliere licenziate dalla Giunta Regionale del Veneto, sono un pesante attacco ai livelli qualitativi e quantitativi della sanità polesana». 
Così si esprime l'ordine del giorno approvato dal consiglio provinciale di Rovigo. Il fulcro del documento è questo: il polesine è stato oggetto di un trattamento discriminatorio da parte della regione. Molti gli argomenti e i dati a supporto.
Gli ospedali pubblici di Rovigo, Trecenta e Adria, col nuovo Pssr, perderanno 184 posti letto: 1 su 5 a Rovigo, 1 ogni 3 a Trecenta e 1 ogni 6 a Adria.
Considerando i tagli alle strutture private convenzionate «Il Polesine, ha in assoluto i tagli più alti di posti letto per acuti, di tutte le province venete!!! Meno 209 posti letto, contro i meno 204 del padovano, i meno 184 del veneziano, ecc.»
Per quanto riguarda i posti letto per acuti l'Ulss 18 subirà il taglio più pesante di tutte le Ulss del Veneto: «meno 166, contro i 159 dell’ULSS veneziana, i 93 di quella di Legnago, ecc.».
Insomma, un trattamento di riguardo quello che ci ha riservato l'amministrazione regionale.
Il documento approvato dal consiglio provinciale prosegue poi confrontando le schede ospedaliere della provincia di Rovigo con quelle della provincia di Belluno e il confronto porta alla conclusione che «In Provincia di Rovigo, tagliamo quasi un posto letto ogni 5 degli attuali. In provincia di Belluno 1 ogni 25».

Per maggiori dettagli invito i lettori a scaricare il documento completo.

3.11.13

Nuovo ospedale di Padova. Da Roma neanche un euro

Potrebbe essere una buona notizia, se ci fosse un po' di buon senso. Invece la giunta Zaia insiste:«è una priorità». A costo di massacrare la sanità pubblica.

Luca Coletto, assessore regionale alla sanità, ha dichiarato «I fondi ex articolo 20 destinati all'edilizia sanitaria sono esauriti. Le Regioni devono lavorare in autonomia, per questo motivo è fondamentale valutare una forma di finanziamento mista tra pubblico e privato». Si veda Il Mattino di Padova del 27/10/2013.
Dichiarazione importante per due motivi. Ammette che dal bilancio nazionale non arriverà alcun finanziamento per la costruzione del nuovo mega-ultra-ospedale-galattico del mega-ultra-presidente-Luca Zaia, come era del tutto ovvio immaginare in un periodo di recessione senza precedenti dal dopoguerra. E poi perché l'ospedale si farà ugualmente. Lo farà la regione attraverso lo strumento della finanza di progetto.
La finanza di progetto è un marchingegno perverso nel quale sia il pubblico (la regione) sia il privato (una finanziaria in questo caso) concorrono alla spesa. Il privato costruisce e in cambio riceve concessioni pluridecennali su alcuni servizi erogati nella struttura e riscuote un canone annuale, particolarmente oneroso, dall'amministrazione pubblica.
Le esperienze fatte fino a questo momento sono state disastrose. Su questo mi ripropongo di ritornare riportando i casi concreti elencati nel volume “I padroni delVeneto” di Renzo Mazzaro, Laterza. Per il momento va registrato che i canoni annuali si sono rivelati estremamente onerosi.

Per il momento chiediamoci: con quali risorse la regione finanzierà la propria quota? Il sospetto che lo faccia tagliando posti letto è concreto. Il piano socio sanitario regionale è lì a testimoniarlo, con il suo interminabile elenco di tagli ai posti letto, ai reparti, ai servizi. Un massacro col quale finanziare un'opera faraonica, almeno 652 milioni euro.

Su questo argomento segnalo i post:

1.11.13

Farmaci, medici, ospedali: ecco i tagli del «Patto-salute»

fonte: Il Sole 24 Ore, 31 Ott 2013
di Roberto Turno

sito: http://www.associazionelucacoscioni.it

Costi standard da riscrivere daccapo, ma fuori dal «Patto», dando 5 anni di tempo per farcela alle regioni sotto piano di rientro ma intanto premiando chi ha i conti in regola. Almeno 14mila posti letto da rottamare e decine di ospedaletti ai quali dare un apparentemente morbido («riconversione») addio. Una nuova stangata su farmaci e dispositivi medici. Il pugno di ferro per Policlinici e medici universitari. Camici bianchi del Ssn dirigenti solo dopo concorso. Basta ai medici di famiglia solisti: dovranno lavorare in team. Salvata dalla legge di stabilità, la spesa sanitaria deve ora passare le forche caudine del «Patto per la salute». E i governatori, ieri riuniti in via «straordinaria», stanno preparando la loro ricetta. Per un'intesa col Governo che - situazione politica permettendo - potrebbe arrivare entro fine anno. Perché il «Patto», nelle intenzioni, sarà la vera manovra per la sanità pubblica nei prossimi anni.

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Costi standard da riscrivere daccapo, ma fuori dal «Patto», dando 5 anni di tempo per farcela alle regioni sotto piano di rientro ma intanto premiando chi ha i conti in regola. Almeno i 4mila posti letto da rottamare e decine di ospedaletti ai quali dare un apparentemente morbido («riconversione») addio. Una nuova stangata su farmaci e dispositivi medici. Il pugno di ferro per Policlinici e medici universitari. Camici bianchi del Ssn dirigenti solo dopo concorso. Basta ai medici di famiglia solisti: dovranno lavorare in team. Salvata dalla legge di stabilità, la spesa sanitaria deve ora passare le forche caudine del «Patto per la salute». E i governatori, ieri riuniti in via «straordinaria», stanno preparando la loro ricetta. Per un'intesa col Governo che - situazione politica permettendo - potrebbe arrivare entro fine anno. Perché il «Patto», nelle intenzioni, sarà la vera manovra per la sanità pubblica nei prossimi anni. - See more at: http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/farmaci-medici-ospedali-ecco-i-tagli-del-patto-salute#sthash.o7kv66SP.dpuf
Costi standard da riscrivere daccapo, ma fuori dal «Patto», dando 5 anni di tempo per farcela alle regioni sotto piano di rientro ma intanto premiando chi ha i conti in regola. Almeno i 4mila posti letto da rottamare e decine di ospedaletti ai quali dare un apparentemente morbido («riconversione») addio. Una nuova stangata su farmaci e dispositivi medici. Il pugno di ferro per Policlinici e medici universitari. Camici bianchi del Ssn dirigenti solo dopo concorso. Basta ai medici di famiglia solisti: dovranno lavorare in team. Salvata dalla legge di stabilità, la spesa sanitaria deve ora passare le forche caudine del «Patto per la salute». E i governatori, ieri riuniti in via «straordinaria», stanno preparando la loro ricetta. Per un'intesa col Governo che - situazione politica permettendo - potrebbe arrivare entro fine anno. Perché il «Patto», nelle intenzioni, sarà la vera manovra per la sanità pubblica nei prossimi anni. - See more at: http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/farmaci-medici-ospedali-ecco-i-tagli-del-patto-salute#sthash.o7kv66SP.dpuf

Le armi povere della disabilità

di Franco Bomprezzi
1 novembre 2013

E’ tutt’altro che chiaro, al momento, in che modo la legge di Stabilità recepirà le precise richieste provenienti dal mondo delle persone con disabilità. Non solo quelle formulate da parte degli esponenti del Comitato 16 novembre, ma anche delle altre associazioni nazionali, dei coordinamenti, delle reti di riferimento. Ladrammatica vicenda della morte di Raffaele Pennacchio, avvenuta il 23 ottobre, al termine di un presidio terribilmente faticoso dal punto di vista fisico e della tensione emotiva, ha emozionato per qualche giorno l’opinione pubblica, ha messo in difficoltà il Governo, accusato in qualche modo di avere sulla coscienza un morto, non avendo dato risposte tempestive alle richieste sacrosante del movimento. Ma bastano pochi giorni per annacquare i sentimenti, anche perché la confusione sotto il cielo di Roma regna sovrana, e non riguarda certo solo la disabilità. Anzi.
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27.10.13

II comitato: "Ginecologia non si tocca"

Trecenta, ospedale "San Luca"

Da La Voce di Rovigo, venerdì 25 ottobre 2013

I cittadini per il San Luca tornano alla carica sulla questione schede ospedaliere.
Jenny Azzolini: "Siamo un territorio con una percentuale importante di donne anziane".

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Leggi l'articolo del Resto del Carlino.
Scarica il comunicato del Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca.

Legge stabilità. I tagli alla sanità ci sono.

Tagli insani

E resta l'incognita della spending review


Tre miliardi e mezzo, poi tre, poi 2,65 e, alla fine del consiglio dei ministri del 15 ottobre, nessun taglio alla sanità. Incredibile! E infatti è così, non c'è da crederci.
Nell'immediatezza della conferenza stampa del governo sulla legge di stabilità la redazione di quotidianosanità.it titolava “Legge di stabilità. Lorenzin ce l’ha fatta. Saltano i tagli alla sanità”. Passa qualche giorno e viene reso noto il testo del disegno di legge. I tagli ci sono, eccome!
Il trucco è semplice. Non ci saranno tagli per il 2014 ma nei due anni successivi il governo taglierà 1,150 miliardi di euro dal fondo sanitario. Ma il ministro dell'economia Saccomanni, ancora ieri sera a “Che tempo che fa”, ha nuovamente affermato che non ci saranno tagli. Una bugia. Ma ormai dobbiamo metterla nel conto, la menzogna è connaturata agli ultimi governi.
Nel disegno di legge è prevista anche la realizzazione di 3,5 miliardi di risparmi derivanti dalla revisione della spesa. Mettiamoci in allarme perché tenteranno di tagliare ancora sulla sanità.

Invito a leggere l'articolo di quotidianosanita.it Legge stabilità. I tagli alla sanità ci sono.Colpo alla spesa del personale sanitario: - 540 mln nel 2015 e - 610nel 2016. Ecco il testo definitivo. Tantissime informazione e il testo del disegno di legge e la relazione tecnica. Carta canta, insomma.

25.10.13

Il lavoro sporco della legge di Stabilità

Dal blog di Franco Bomprezzi.

24/10/2013

politica


I permessi lavorativi per chi ha donato il sangue si potranno dunque conteggiare ai fini dell’anzianità pensionistica. Tanto incidono poco sul bilancio, visto che i donatori lavoratori non sono così tanti. I permessi per maternità, paternità o per assistenza ai parenti disabili (quelli in base alla legge 104), invece no. La commissione Bilancio della Camera, come scrive su Vita.it Sara De Carli, ha infatti bocciato un emendamento che pure piaceva al Governo, e che era stato proposto dalle associazioni delle persone con disabilità. Non c’è neppure uno straccio di argomentazione contabile. Si parla genericamente di un impegno consistente, ma non si sa quanto sarebbero costate queste due sacrosante modifiche alle norme della riforma Fornero.

Cartelli e slogan: il Comitato alza la voce

Uno degli striscioni installati di fronte all'ospedale di Trecenta
Da La Voce di Rovigo, mercoledì 23 ottobre 2013

Iniziativa del gruppo di cittadini per il San Luca davanti all’ospedale
Piantati i nomi dei 25 Comuni che fanno parte dell’Ulss 18. Azzolini: “Non ci faremo chiudere la bocca”

Roberta Sarti

TRECENTA - In questi giorni la Giunta regionale sta discutendo delle schede ospedaliere e le dovrà approvare.
Il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca, nel pomeriggio di lunedì, ha pensato di piantare, nel prato antistante l’entrata, dei cartelli. Su ognuno di questi c’è il nome dei venticinque comuni che fanno riferimento all’Ulss 18.
Alcuni cartelli, inoltre, portano scritti degli slogan che riassumono le idee del comitato, ovvero la necessità
di maggiori servizi per l’Altopolesine, altrimenti costretto a rivolgersi altrove.
Dall’altro lato della strada compaiono anche alcune lenzuola sulle quali campeggiano slogan del comitato come “San Luca, una ferita aperta”.
In serata, i cartelli vengono rivestiti da sacchetti di plastica, perché le scritte non si cancellino, ma anche come simbolo che “I cittadini non ci stanno, non ci facciamo chiudere la bocca”, come ha spiegato Jenny Azzolini, portavoce del comitato.

Scarica l'articolo.

21.10.13

Zaia mondiale

Un Luca Zaia smisurato parla di quello che sarà il nuovo ospedale di Padova come di "un grande centro universitario del sapere medico a livello mondiale". Si veda la dichiarazione a agi.it.
La politica, in larga parte, è diventata questo: spararle grosse, il più possibile, che la nuova sparata cancelli la precedente. Guadagnare due minuti di attenzione e ripetere l'operazione dopo un po' di tempo.
Per il momento non ha trovato 1 euro dei 652 milioni necessari per costruirlo. Un giorno dice che non ci sarà il villaggio universitario, perché servirebbero altri 350 milioni. Il giorno dopo non solo ci sarà il villaggio universitario ma sarà a livello mondiale. Potenza della nuova politica!
Quale sarà la prossima dichiarazione del presidente della giunta regionale del Veneto sul nuovo ospedale di Padova? Azzardo qualche ipotesi: "fulcro del sistema solare", no meglio "punto di riferimento galattico", di più "centro dell'universo". Evvai!
Intanto a Padova, col nuovo piano socio sanitario, perdono 400 posti letto. I primi mattoni per l'ospedale di Zaia. Si perchè a questo serviranno i tagli ai posti letto, a finanziare "l'ospedale Zaia".

17.10.13

Mamma al San Luca con l'aiuto prezioso di tutto il reparto

Il ringraziamento di Valentina Borella

Diventare mamma è una bella esperienza, ma ha bisogno di essere accompagnata. Lo hanno fatto gli esperti del San Luca con Valentina Sorella, che tramite la Voce di Rovigo, ringrazia.

Il giorno 6 ottobre ho imparato tante cose in poche ore da quando sono stata ricoverata nel reparto di ostetricia - Ginecologia dell'Ospedale San Luca di Trecenta.
Ho imparato che l'ostetrica che ti accoglie non accetta che tu le dia del lei, accorcia le distanze dandoti del tu e ti senti subito meglio; che il monitor segna il battito cardiaco della creatura che ti abita ma in sala parto quella creatura non è solo figlio tuo, è il figlio di tutti i presenti; che il monitor segna le tue contrazioni e mentre tu vivi il dolore il personale che ti segue lo condivide con te insegnandoti a gestirlo; che nei momenti più duri ti vengono riservati gesti gentili che ti sollevano dalla fatica; che il camice e le divise del personale non sono scudi ma solo una divisa, nessuno in sala parto è indenne dalle emozioni; ho imparato che anche i medici, le ostetriche, le infermiere hanno paura così come ce l'hai tu ma hanno anche la stessa adrenalina che ti scorre nelle vene perché la vita sta per manifestarsi nella sua forma più grande.
Nel reparto di ostetricia - Ginecologia dell'Ospedale del San Luca mi hanno insegnato che sono una mamma e in quanto tale avrei saputo partorire e mio figlio avrebbe saputo nascere. A tutto il personale vorrei dire grazie di cuore perché mi sono sentita accolta e sostenuta dal primo all'ultimo momento, rimarrete per sempre i protagonisti dei ricordi del momento più bello della nostra vita.
Un particolare ringraziamento va alla dottoressa Cristina Dibello per essere stata in questi anni per me una preziosa compagna di viaggio, un valoroso sostegno quando le probabilità e le statistiche mi giocavano contro, un'amica preziosa, l'altra me stessa quando non ero in grado di prendermi cura di me stessa, la mia forza quando avrei voluto mollare la lotta. Per la sua professionalità, la sua disponibilità, la sua competenza e il suo entusiasmo per il suo essere la dottoressa ginecologa, ma prima di tutto la straordinaria persona Cristina Dibello. Grazie sempre.
Valentina Borella mamma di Riccardo Bin

Scarica la lettera pubblicata oggi su La Voce.

12.10.13

Ospedale di Trecenta. Intanto si taglia e poi … si vedrà

DOCUMENTO
Il Comitato Altopolesano per la difesa del "San Luca" scrive a tutte le autorità che hanno competenza in materia sanitaria.


Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 7 ottobre 2013
Alle SS.LL.
Presidente Regione Veneto
Luca Zaia
Assessore alla Sanità Regione Veneto
Luca Coletto
Presidente V Commissione Regionale
Leonardo Padrin
Vicepresidente V Commissione Regionale
Claudio Sinigaglia
Direttore Regionale Sanità
Domenico Mantoan
Direttore Generale ULSS18
Arturo Orsini
Vescovo di Adria-Rovigo
Lucio Soravito De Franceschi
Consiglieri Regione Veneto Polesani
Azzalin, Coppola, Corazzari, Mainardi
Presidente Conferenza dei Sindaci Distretto 2
Antonio Bombonato
Sindaci dei Comuni del
Distretto 2, Ulss 18
Presidente Provincia di Rovigo
Tiziana Virgili
Assessore alla Salute Provincia di Rovigo
Guglielmo Brusco
Oggetto
Ospedale San Luca
Intanto si taglia e poi … si vedrà
Il San Luca e le schede

Il Comitato Altopolesano per la difesa del "San Luca" ha chiesto più volte alla Regione di discutere le schede ospedaliere e territoriali, per onorare quella TRASPARENZA, su cui tutti siamo d’accordo, esaltata dal Governo Regionale.
Ma alle nostre mail non hanno risposto né il presidente della giunta Zaia né l'assessore regionale alla sanità Coletto. Non rispondono il segretario della Sanità Veneta Mantoan, non risponde il padre del PSSR Padrin.
Non ha risposto nemmeno l’assessore Coppola, che in altre occasioni ha rassicurato sul futuro della sanità polesana e dell’ospedale di Trecenta. Nessun riscontro né da Corazzari, né da Mainardi, né da Azzalin.
Noi cerchiamo collegamenti con i Sindaci del Distretto 2, il Presidente Bombonato, il Direttore dell’Ulss 18 dottor Orsini, la Presidente della Provincia dott. Virgili, il Vescovo Soravito, i sindacati e i consiglieri regionali Pettenò e Sinigaglia che hanno dimostrato attenzione anche se non sono polesani.
Gli impegni e le promesse non mantenute e il dovere della trasparenza non onorato seminano sfiducia e preoccupazione sul destino della nostra sanità.
Le schede ospedaliere e territoriali devono affrontare il dibattito pubblico prima della loro stesura, non dopo la loro approvazione.
E’ sorprendente che siano state approvate le schede ospedaliere mentre non c’è ancora nessuna certezza sulle schede territoriali la cui progettazione/attuazione dovrebbe essere strettamente connessa alla ridefinizione della mappa sanitaria del territorio. Per non compromettere la condivisa idea di continuità ospedale–territorio.
Però ufficialmente conosciamo solo le schede ospedaliere.
Il Polesine ha in assoluto i tagli più alti di posti letto per acuti di tutte le province venete.
L’Ospedale San Luca di Trecenta è il più colpito.
Sono state fatte alcune correzioni positive:
- il San Luca viene confermato come Ospedale per acuti con Pronto soccorso, ma rischia di perdere uno dei capisaldi per essere tale: la Chirurgia Generale 24 h. su 24 7 giorni su 7; pur vedendo la realizzazione di una chirurgia multidisciplinare in regime di week surgery che tratti le patologie di pertinenza chirurgica più frequenti in tempi brevi
-è stato ripristinato il numero di posti letto per Terapia Intensiva
-è aumentato il numero di posti letto per la Riabilitazione di livello superiore, una riabilitazione polispecialistica per le patologie neurologiche prima non trattate (neuro-riabilitazione e unità spinale). Ciò riconosce alla riabilitazione del San Luca la valenza di servizio per un’area vasta sovra provinciale.
Appare invece molto proccupante il problema di Ginecologia la cui mancanza nell’attuale contesto Ginecologia-Ostetricia è difficilmente spiegabile. Infatti la popolazione femminile altopolesana è in buona percentuale anziana.
Condividiamo la preoccupazione del Vicepresidente della Commissione Sociosanitaria Regionale che si dissocia dalla “ strada imboccata…: tagliare posti letto ospedalieri senza garantire in cambio servizi e risorse nei territori …”
Il Comitato Altopolesano per il San Luca chiede una data certa entro la quale Direttore Generale e Conferenza dei Sindaci possano e debbano attivare gli ospedali di comunità e le èquipe operative dei medici di base 24h. su 24.
Sappiamo che è difficile poter garantire ed ampliare i servizi senza milioni di euro, ma noi continuiamo a dire che, se i soldi scarseggiano, è giusto privilegiare la sanità pubblica rispetto a quella privata.
L’associazione Cittadinanzattiva lamenta che l’austerità ha di fatto fortemente danneggiato il servizio sanitario pubblico a favore del privato.
Che essere complementare rispetto al pubblico.
Sarebbe bene applicare l’articolo 32 della nostra Costituzione.

Per il Comitato Altopolesano dei Cittadini per il San Luca
la portavoce Jenny Azzolini

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10.10.13

Le schede ospedaliere e territoriali approvate dalla V commissione del consiglio regionale del Veneto

Il testo delle schede approvate dalla V commissione


Dopo l'approvazione da parte della giunta regionale, passato il periodo delle audizioni, la V commissione del consiglio regionale del Veneto ha dato il suo parere sulle schede ospedaliere e territoriali.
Il vicepresidente della Commissione Claudio Sinigaglia ne ha reso disponibile il testo sul suo sito.
Vai alla pagina dedicata.
Scarica direttamente da qui.
Le schede non si possono considerare ancora definitive. Ci vorrà il voto del consiglio e, probabilmente, prima faranno un passaggio in giunta.

1.10.13

Ospedale e territorio fragile. Dibattito a Sariano

fonte: http://www.rovigooggi.it/articolo/2013-09-30/ospedale-e-territorio-fragile/

Il consigliere regionale Diego Bottacin all’appuntamento di Attivamente in prima persona ha spiegato nel dettaglio lo stato si salute della sanità veneta e polesana


Giovedì sera alle ore 21 presso la sala convegni dell’ostello della gioventù “don Onorio Grossi” di Sariano di Trecenta l’associazione politico-culturale “Attivamente in prima persona” ha presentato il secondo appuntamento sull’argomento sanità dal titolo “un piano per curare la sanità veneta: dall’ospedale al territorio”. Diego Bottacin ha aperto la serata ponendo all’attenzione il problema demografico che porta di per sé ad un aumento di spesa sempre crescente e come l’Italia, a differenza della Germania che mediamente prevede 7 posti letto ogni 1000 abitanti, scelga di diminuire i posti letto, 3,5 ogni 1000 abitanti.
...
30 settembre 2013

Leggi l'articolo completo.

Si è parlato anche di costi della sanità, soprattutto in relazione all'invecchiamento della popolazione, ma anche come dato generale. Questo rischia di essere un luogo comune ormai lontano dalla realtà. Segnalo in proposito, su questo blog, il post "Spesa sanitaria pubblica, un mito da sfatare. Tanto più per il Veneto". Dopo di che va riconosciuto che, in prospettiva, un invecchiamento della popolazione comporta maggiori costi per la sanità. Per approfondire è possibile cliccare sulle etichette qui a fianco: 'spesa sanitaria', 'spending review', 'sanità privata'.

30.9.13

La riforma della salute, il metro dei costi standard non aiuta il Polesine

fonte: http://rovigooggi.it/articolo/2013-09-27/la-riforma-della-salute-il-metro-dei-costi-standard-non-aiuta-il-polesine/

SANITA' ROVIGO Approvate le schede ospedaliere dalla commissione regionale. Ridotti i tagli per la provincia di Rovigo in extremis, ma la casa di cura di Porto Viro perde il riconoscimento di presidio ospedaliero.

Approvate le schede ospedaliere che costituiscono uno dei punti cardine del nuovo Piano sociosanitario. La delibera approvata dalla commissione regionale si basa sul miglior utilizzo delle risorse disponibili secondo i costi standard. Per il Polesine tutto ciò si traduce nella conferma di hub dell'ospedale di Rovigo, Adria avrà il primariato di riabilitazione, Trecenta il polo riabilitativo. La casa di cura di Porto Viro perde invece la definizione di presidio ospedaliero che Isi Coppola, assessore polesano a Venezia, conta di poter recuperare la situazione durante la discussione in giunta.

Leggi l'articolo completo su RovigoOggi.it