30.12.12

Balduzzi vara i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=12736

Stop agli esami "inutili" (ma esistono ancora?).
Entrano 110 malattie rare e 5 croniche

Il ministro della Salute ha mantenuto l'impegno. Ora il testo è all'esame dell'Economia.

Per essere attuato serve il parere delle Commissioni parlamentari sulla sanità di Camera e Senato e l'intesa in conferenza Stato-Regioni.

Le Regioni dovranno monitorare almeno il 5% delle prescrizioni diagnostiche per verificarne l'appropriatezza.

I Livelli essenziali di assistenza sono organizzati in tre grandi Aree:
- l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, che comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli (tutela dagli effetti dell’inquinamento, dai rischi infortunistici negli ambienti di lavoro, sanità veterinaria, tutela degli alimenti, profilassi delle malattie infettive, vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce, medicina legale)
l’assistenza distrettuale, vale a dire le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente sul territorio, dalla medicina di base all’assistenza farmaceutica, dalla specialistica e diagnostica ambulatoriale alla fornitura di protesi ai disabili, dai servizi domiciliari agli anziani e ai malati gravi ai servizi territoriali consultoriali (consultori familiari, SERT, servizi per la salute mentale, servizi di riabilitazione per i disabili, ecc.), alle strutture semiresidenziali e residenziali (residenze per gli anziani e i disabili, centri diurni, case famiglia e comunità terapeutiche)
l’assistenza ospedaliera, in pronto soccorso, in ricovero ordinario, in day hospital e day surgery, in strutture per la lungodegenza e la riabilitazione, e così via.
Lea rappresentano il livello “essenziale” garantito a tutti i cittadini ma le Regioni, come hanno fatto fino ad oggi, potranno utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei Lea.
30 dicembre 2012

Leggi l'articolo completo per vedere le novità, le esenzioni sui ticket, e le misure sull’appropriatezza della assistenza specialistica ambulatoriale. Consulta anche lo speciale "Legge di stabilità 2013, tutte le norme sanitarie".

29.12.12

Sedute di endoscopia digestiva ridotte al lumicino. Riduzione anche in cardiologia



Al San Luca le sedute settimanali di endoscopia digestiva si sono ridotte al lumicino, passando dalle 5 dell'inizio alle attuali 2 di cui 1 sola gestita dai gastroenterologi e 1 da un chirurgo .
Nelle 2 settimane delle festività nessun cardiologo in servizio era in grado di fare ecocardio.

27.12.12

Bonus energia, dal 1° gennaio 2013 cambiano le regole per le persone in gravi condizioni di salute


Le nuove norme verranno applicate automaticamente a livello minimo.
Necessaria una certificazione dell'Ulss entro il 30 aprile 2013.
Efficacia retroattiva. Il simulatore sul web.

Dal 01/01/2013 cambiano le modalità di accesso e riconoscimento del bonus a favore delle persone in gravi condizioni di salute (disagio fisico). Agli utenti che, avendone i requisiti, presenteranno domanda di riconoscimento del bonus a partire da tale data verranno applicate le nuove regole.
Chi già gode del bonus per disagio fisico, invece, ha ricevuto in questi giorni una comunicazione da SGAte (Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle tariffe Elettriche) che li informa delle nuove modalità di calcolo.
In particolare, in base alla delibera n. 350/2012/R/EEL dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, il bonus verrà graduato secondo tre livelli a seconda delle apparecchiature medicali utilizzate e, in alcuni casi, del tempo medio giornaliero di utilizzo (vedi comunicato stampa). Le apparecchiature considerate ai fini del bonus sono state individuate con decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2011.
Attenzione! Il valore del bonus riconosciuto alla famiglia verrà automaticamente erogato al livello minimo.
Per ottenere il riconoscimento del bonus secondo un livello più elevato è assolutamente necessario chiedere all'Ulss una nuova certificazione sulle apparecchiature utilizzate e sul tempo di utilizzo delle stesse.
C'è tempo fino al 30/04/2013 per presentare la domanda di variazione. Di buono c'è che il riconoscimento del più elevato grado di utilizzo avrà efficacia retroattiva.
Ci si può fare un'idea di quale sia il proprio livello (minimo, medio e massimo) utilizzando un simulatore all'indirizzo web http://www.bonusenergia.anci.it/.
Dal sito www.bonusenergia.anci.it clicca sulla sezione del simulatore

È possibile avere informazioni al numero verde 800-166654.
Altre risorse in:
http://www.disabili.com/
http://www.handylex.org/

24.12.12

Standard ospedali. Ecco la nuova bozza di regolamento all'esame delle Regioni

fonte: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=12704

Le misure in vigore dal 1° gennaio 2014 e non da subito
Un po’ più di margine discrezionale alle Regioni

Il ministero della Salute ha inviato alle Regioni una nuova versione del regolamento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi degli ospedali pubblici e privati accreditati. Ridotto da 80 a 60 p.l per acuti il limite per l’accreditamento dei privati. Per il calcolo del fabbisogno di posti letto si dovrà tenere conto anche della mobilità sanitaria. Novità anche sull’elisoccorso. LA NUOVA BOZZA.

Il ministero della Salute ha messo a punto una nuova bozza del regolamento sugli standard ospedaleiri che scaturisce dalla riunione tecnica svolta il 4 dicembre scorso. La nuova bozza avrebbe dovuto, nelle intenzioni del ministero, essere esaminata in extremis dalla Conferenza Stato Regioni del 20 dicembre scorso. Ma così non è stato probabilmente a seguito della posizione espressa il 13 dicembre dalla Conferenza dei Presidenti che hanno detto a chiare lettere che finché non ci sarà chiarezza sulle disponibilità economiche non si firma nè Patto per la salute nè o intesa sugli standard ospedalieri.
24 dicembre 2012

Ecco l'Agenda Monti. Sanità al bivio: o tagli o innovazione. Ma il Ssn va difeso e rafforzato

Il sito quotidianosanità.it anticipa l'agenda Monti
Il testo integrale. Il welfare e la sanità

Quotidianosanità.it pubblica l'agenda Monti, il documento di cui si parla da ieri, quando il presidente del consiglio lo ha illustrato nella conferenza stampa di fine anno.
Su questo documento Monti cerca adesioni sulla base delle quali deciderà il suo impegno diretto in politica.


A pag. 17 il paragrafo dedicato al welfare e alla sanità.
Un po' generico, con affermazioni per forza di cose condivisibili. "No al finanziamento della spesa con una illimitata creazione di debito" ... "appropriatezza delle cure, costo/efficacia, riduzione al massimo degli sprechi, gestione manageriale basata su una valutazione trasparente dei risultati" ... "No alla contrapposizione fra sanità pubblica e sanità privata" ... "Il servizio sanitario nazionale resta una conquista da difendere e rafforzare attraverso innovazione, efficienza e professionalità." Tutto un po' ovvio, scontato.
Il documento parla poi della necessità di rafforzare l'assistenza domiciliare per i parzialmente sufficienti e per non autosufficienti. E si pone l'obbiettivo di "dare attuazione alla riforma dell'ISEE", uno strumento che riguarda 20 milioni di italiani. Non si precisa come riformarla e questo resta un grosso punto interrogativo.

Leggi la notizia completa.
Scarica l'agenda Monti.


23.12.12

Donne e salute. Una su quattro rinuncia a prevenzione e cure a causa della crisi

Per una donna italiana su quattro la prevenzione e le cure a causa della crisi passano in secondo piano. La fotografia l’ha scattata il libro 'La salute della donna. Analisi e strategie di intervento' curato dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) con la collaborazione di Farmindustria. In aumento l’incidenza delle patologie di genere.

A causa della crisi economica sempre più donne si trovano costrette a risparmiare sulle cure e la prevenzione in favore della famiglia e dei figli. Ma questa tendenza sta portando ad un aumento dell’incidenza di tutte le maggiori patologie di genere (dai tumori ai disturbi psichici, fino alle malattie cardiovascolari). E ciò è dovuto non solo all'innalzamento medio della vita, ma pure alla bassa adesione alle grandi campagne di sensibilizzazione. Ciò è quanto risulta dal libro 'La salute della donna. Analisi e strategie di intervento' curato dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) con la collaborazione di Farmindustria e dell’Osservatorio sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, presentato oggi a Roma. La cultura della Medicina di Genere è essenziale per garantire alle donne la tutela della propria salute e proprio in quest’ottica O.N.Da il volume fa un’analisi sulle principali patologie in rosa, quali cardiovascolari, oncologiche, psichiatriche e relative alla salute materno-infantile.  L’obiettivo è fotografare la situazione clinica-epidemiologica attuale ed evidenziare le esigenze dell’universo femminile in ambito sanitario-assistenziale. Il testo, corredato da proposte operative, vuole sensibilizzare gli esperti in materia e rappresentare una premessa per il ripensamento del Servizio Sanitario Nazionale in un’ottica di genere, per migliorare l’equità, l’accessibilità e la fruizione dei servizi.​

19 dicembre 2012
Leggi l'articolo completo.

22.12.12

Ospedali. Tutti i tagli nel pubblico e nel privato

http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=12665

Emilia Romagna, Lazio e Lombardia le più colpite: assorbiranno il 38,2% dei tagli

Con i nuovi standard posto letto/abitante saranno cancellati 14.586 letti per acuti. Ma oltre 10 mila potrebbero essere di strutture private. Aumenteranno invece i posti di lunga degenza: 9.949 letti in più. I tagli maggiori nelle tre regioni con indici elevati sia negli acuti che nelle lungo degenze.

I conti sono pronti. I provvedimenti attuativi ancora no. Ma ormai la mappa dei posti letto italiani dopo spending review e nuovi standard ospedalieri è disegnata. A fornirla lo stesso ministero della Salute che ha reso noti i dati, Regione per Regione, dell’operazione di razionalizzazione della rete ospedaliera del Ssn tenendo conto del nuovo standard di 3,7 posti letto per mille (di cui 0,7 per le lungo degenze) e della soglia minima di 80 posti letto per acuti per le case di cura private accreditate.

L'operazione si attuerà con tagli da una parte e aggiunta di letti dall'altra a secondo delle dotazioni regionali che presentano indici abbastanza differenziati. La somma di questa "compensazione" tra tagli e aggiunte porterà a un taglio di 17.882 posti letto, di cui 14.586 per acuti e 3.296 per lungo degenze, cui farà riscontro un aumento di 10.492 posti letto, di cui solo 543 nei reparti per acuti nelle poche regioni che stanno sotto il 3 per mille e di ben 9.949 in quelli per lungo degenti. 
....
Ma la partita potrebbe giocarsi, almeno per gli acuti, quasi tutta sul privato. Secondo quanto previsto dalla bozza di regolamento sugli standard ospedalieri, attualmente all’esame delle Regioni, non potranno più essere accreditate le case di cura private che hanno meno di 80 posti letto per acuti. Vale a dire, secondo i dati forniti dal ministero e aggiornati al 16 novembre 2012, un totale di 10.412 letti per acuti attualmente accreditati con il Ssn presso cliniche private.

Quindi, se il regolamento dovesse passare, è chiaro che i due terzi abbondanti dei 14.586 letti per acuti da tagliare per rispettare lo standard del 3 per mille, potrebbero essere tagliati al privato, semplicemente non accreditandoli più.
I tagli maggiori nel privato riguarderebbero la Sicilia con 1.746 letti che potrebbero perdere l’accreditamento del Ssn e la Campania con 1.308 letti da non accreditare.

Da sottolineare, tuttavia, che tra le ipotesi di correzione al regolamento del ministero della Salute, in relazione alla soglia minima per l'accreditamento si sono ventilate due opzioni meno impattanti: una con soglia a 60 posti per acuti e una a 50. Se dovessero passare queste alternative è evidente che il numero di posti letto per acuti a rischio di non accreditamento sarebbe destinato a scendere.

Tabelle
20 dicembre 2012

16.12.12

Hanno comperato una spect ma mancano i pannoloni

«Hanno comperato una spect ma mancano presidi di base come pannoloni e farmaci ... certo che con la spect si finisce sui giornali e si fa notizia ... i pannoloni sono cose per vecchi inutili ... ecco come si fa la spending review all'Ulss 18».

Suonano amare le parole con cui mi segnalano una carenza assurda, quella dei pannoloni per i degenti anziani e incontinenti. Mancano anche alcuni farmaci che i pazienti devono portarsi da casa ma, attenzione, il medico di base non può prescrivere durante la degenza dell'assistito! E quando la scorta finisce?
Queste carenze nella nostra Ulss vengono da lontano. Nel 2008, infatti, sul blog ho parlato più volte dei tagli ai presidi sanitari per le persone in Adi e Adi/Med. Si veda ad esempio il post Assistenza domiciliare, tagliati i presidi sanitari a supporto dei pazienti o si clicchi qui a lato l'etichetta "adi".

Per l'acquisto della spect è stato pubblicato il bando di gara a fine febbraio, con ogni probabilità impegnando risorse sul bilancio 2011. La spending review è venuta dopo, non era prevedibile e non c'è una diretta relazione fra l'acquisto della spect e la mancanza di pannoloni e medicinali. Tuttavia le carenze segnalate sono inaccettabili.

Notizie e approfondimenti da quotidianosanità.it


Metto a disposizione una rassegna di notizie e approfondimenti tratte da quotidianosanità.it
Allarme medici di famiglia: “I pazienti non si curano a causa della crisi”

Per oltre la metà dei medici di medicina generale la salute dei propri assistiti è peggiorata con la crisi, anche perché i pazienti, a causa delle difficoltà economiche, trascurano la propria salute. Ma la crisi fa male anche ai medici: il 70,6% ha scarsa fiducia nel futuro. Lo rileva un’indagine Fimmg.

13 dicembre 2012 - La crisi fa male alla salute degli italiani, ma ha riflessi negativi anche sulla vita dei medici, professionale e privata. A rivelarlo è uno studio del Centro Studi della Fimmg, presentato nel pomeriggio di ieri a Roma e condotto nei primi mesi del 2012 attraverso un questionario su un campione rappresentativo di 1.050 medici di medicina generale.
Leggi l'articolo completo.

Diabete in 1 casa italiana su 8. Curarsi costa troppo per il 30% delle famiglie

Sono i primi risultati della ricerca DAWN2. Otto persone su 10 che hanno un familiare malato di diabete provano “ansia”. Una famiglia su 4 denuncia che il proprio familiare con diabete ha subìto discriminazioni a causa della malattia. Al via il progetto “Il diabete vede te, tu non vedi il diabete”.

13 dicembre 2012 - Sono circa 3 milioni in Italia le persone con diabete. Questo vuol dire che 1 famiglia su 8 ha almeno un congiunto con la malattia e deve affrontare il problema diabete: un vero e proprio fardello dal punto di vista psicologico, finanziario ed emotivo. Che il diabete stia diventando un serio problema sociale, in Italia come in tutto il mondo, lo confermano i dati dello studio internazionale DAWN2 (Diabetes Attitudes Wishes and Needs) realizzato con il contributo non condizionato di Novo Nordisk e i cui risultati sono stati presentati ieri a Roma presso la sede della Fondazione Censis.
Leggi l'articolo completo.

Fiaso. Flop sconti su acquisti  beni e servizi. Spending review fallita, servizi a rischio nel 95% Asl

Nel 2012 Asl e ospedali hanno ottenuto sconti solo del 2% contro il 5% previsto dalla spending review e del 2,6% nel 2013 a fronte del taglio del 10% imposto dalla legge di stabilità. Maggiori difficoltà per le Regioni virtuose. A fronte di minori finanziamenti, le aziende preannunciano tagli ai servizi per i cittadini. Il report completo.

13 dicembre 2012 - Nonostante l’impegno profuso dalle Aziende sanitarie e ospedaliere, nell’anno in corso i fornitori, in media, hanno concesso sconti solo del 2%, contro il 5% previsto dalla spending review, mentre la riduzione attesa per il 2013 cresce appena al 2,6% a fronte di un 10% programmato dalla legge di stabilità. A scattare la fotografia dei risultati ottenuti dalle Aziende nella ricontrattazione dei contratti di fornitura di beni e servizi è l’indagine condotta dalla Fiaso su un campione rappresentativo di 45 tra Asl e ospedali, pari al 20% del totale.

In particolare, sono le Regioni più virtuose e quelle che non sono in Piano di rientro dai deficit sanitari ad avere più difficoltà ad ottonere sconti, che toccano appena quota 1,8% nel 2012 e 1,9% nel 2013. Segno, secondo la Fiaso, che i tagli lineari finiscono per penalizzare chi è stato fino ad oggi più efficiente e non quindi nella condizione di ottenere altre riduzioni di prezzo da contratti già ridotti all’osso.
Leggi l'articolo completo.

15.12.12

Tanti auguri scomodi

Gli auguri scomodi di Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il 'San Luca', ai responsabili della sanità.

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Circolano in questi giorni voci inquietanti sulle schede ospedaliere: pare siano gravemente penalizzanti per gli ospedali dell'Ulss18.
Faranno pagare a noi il prezzo più alto?
Ma il 16 novembre l'assessore Coppola ha affermato che si è già fatto per il Polesine quanto chiede la spending review.
Però, dicono, si profila all’orizzonte una cattiva sorte per malattie infettive, neurochirurgia, chirurgia vascolare e medicina nucleare di Rovigo.
Per Trecenta finirà il punto nascita, il servizio di chirurgia, avrà i giorni contati anche la terapia intensiva.
Visto che pare opinione diffusa che la nostra Terapia intensiva è inutile perché ricovera solo vecchi moribondi, rivolgiamo una domanda ai molti che si fingono difensori della sacralità della vita: togliere servizi che rispondono alle esigenze di un territorio è l'alternativa etica all'eutanasia?

Il 2013 sarà anno cruciale e non solo per la sanità, ma sembra che non importi: accendiamo lo spreco delle luminarie, cantiamo dolci canzoncine e diciamo ai bambini che si deve essere buoni perché continua a nascere Gesù.
E noi dell’Altopolesine ci permettiamo di “rendere grazie” a chi ci aveva promesso un servizio per la salute ed ora a poco a poco ce lo toglie.
Grazie con tutto il cuore perché a chi di noi sarà malato grave sarà accorciata l’agonia, visto che il primo posto vicino per la salute sarà troppo lontano.
E facciamo tanti auguri. Ma non auguri formali, retorici, imposti dal calendario, ma
tanti auguri scomodi.
Gesù, che nasce per amore, vi dia la nausea di un agire senza profonde motivazioni etiche e vi conceda la forza di inventarvi una politica carica di donazione e di coraggio.
Dio che diventa uomo vi faccia provare vergogna ogni volta che la carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso progetto dei vostri giorni, la vita del prossimo strumento delle vostre scalate.
Maria, con i suoi occhi feriti, vi faccia sentire lo struggimento di una vita sofferente.
Gli angeli, che annunciano la pace, portino guerra all’incapacità di vedere che vicino a voi un vecchio muore solo, perché molto lontano dai suoi familiari che non possono garantirgli assistenza.
Il Bambino che dorme sulla paglia tolga il sonno e faccia sentire il vostro letto duro come un macigno, perché, pur avendo il potere, non avete scelto di aiutare i più deboli, le persone che soffrono, tenendo conto della loro povertà e della loro solitudine. Vi siete preoccupati soprattutto dei vostri interessi, degli interessi della vostra parte politica, vi siete serviti soprattutto dei poveri per la vostra scalata al successo, alla ricchezza.
Però è pur sempre Natale e quindi ci sembra giusto chiudere con un augurio senza aggettivi: sul nostro ospedale, sulla nostra sanità, come sul nostro mondo soffocato da un vuoto che sta mangiando i nostri pensieri, scenda la speranza.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il 'San Luca'
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14.12.12

Quanti sindaci saranno domani a Rovigo per difendere Medicina Nucleare?

Difendere i servizi sanitari in polesine
con le unghie e con i denti

In questi giorni l'Ulss 18 ha inviato a tutti i comuni la notizia dell'inaugurazione della nuova spect/CT. Un'iniziativa insolita che è frutto dell'allarme intorno alle previsioni del Pssr (piano socio sanitario regionale) sugli ospedali della provincia di Rovigo. L'Ulss in sostanza chiama i sindaci a raccolta perché ne va della sopravvivenza del reparto di Medicina Nucleare dell'ospedale di Rovigo.
I sindaci parteciperanno? Andranno domani a Rovigo?
Non si tratta del solito taglio del nastro in cui dirigenti politici e amministrativi si attribuiscono meriti a buon mercato. Questa volta è tutto diverso. Si inaugura un'attrezzatura d'avanguardia per la diagnosi precoce dei tumori, dopo un lungo e costoso iter amministrativo, alla vigilia di decisioni che potrebbero portare, a breve, alla soppressione del reparto in cui viene installata.
Un'assurdità!
Io mi auguro che diversi sindaci dell'Ulss 18 vadano all'inaugurazione per guardare in faccia gli amministratori regionali che verranno ad inaugurare la nuova attrezzatura del reparto. Per chiedere garanzie sulla possibilità di farla funzionare ora e nei prossimi anni. Per chiedere che la sanità polesana non paghi per tutti. Perché i servizi sanitari vanno difesi con le unghie e con i denti.

12.12.12

La sanità polesana vista dal Comitato per il San Luca

Jenny Azzolini, portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il 'San Luca', tira le somme di quasi due anni di attività e mette a fuoco i problemi dell'ospedale di Trecenta e della sanità in polesine, gravemente minacciata dalle anticipazioni sulle schede ospedaliere pubblicate dal Gazzettino del 25 novembre scorso.

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Il Comitato Altopolesano, che vede al suo interno volontari di tutti i 25 paesi dell’Altopolesine, come presenza agli incontri o in contatto costante via telefono o grazie all’offerta informatica, vuole andare avanti nell’impegno fino a che il discorso salute, che prevede chiarezza sul San Luca e sulla sanità nel territorio, non è ben definito.
L’attività di coinvolgimento di Sindaci, Provincia, Vescovo e Parroci che il Comitato ha avviato nel 2011 ha portato all’incontro dal Prefetto del 27 gennaio 2012, da cui è partito un Tavolo Tecnico che ha prodotto formato proposte cui il Comitato ha affiancato riflessioni inviate in regione, in provincia, a tutti i sindaci.
Noi continuiamo a farci sentire perché vogliamo la stesura delle schede ospedaliere con la contemporanea istituzione delle AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI ( aggregazioni dei medici di base, distretti efficienti e Amministrazioni Comunali con ruolo e possibilità di integrazione socio-sanitaria, gestione della persona a domicilio o in strutture ).
Se condividiamo che la sanità moderna è una sanità territoriale che cura e accompagna l’ammalato a casa, temiamo che in realtà si cerchi di smantellare il San Luca senza garanzie per l’attività di assistenza sul territorio.
Noi non siamo tranquilli.
Se da una parte ci confortano certe rassicurazioni (“non ci sarà nessun accorpamento”) ci creano però ansia altre esternazioni, come quelle del dottor Noce, presidente dell’ordine dei medici, che prevede una situazione critica per l’ospedale di Rovigo e una fine tragica per gli ospedali di Trecenta ed Adria.
Ed invita le amministrazioni a difendere i servizi.
In questi giorni continuano all’ospedale San Luca segnali di malessere, di incertezza, di “PROVVISORIETA’” (o improvvisazione).
Facciamo degli esempi: densitometria e visite per patologia osteoarticolare.
A Trecenta c’è la macchina per densitometria, ma poiché c’è anche problema di personale, è usata un solo giorno la settimana. Va aggiunta anche una simpatica curiosità: l’esame con ticket costa 69€; in libera professione, sempre al San Luca, costa meno di 40€.
E dopo l’esame densitometrico bisogna andare magari ad Adria per trovare posto per una visita: il dott. Nardi non è stato sostituito e quindi un problema tipico di persone anziane passa in secondo piano, anche se siamo un’area ad alta presenza di anziani.
A Trecenta c’è pure un apparecchio per la Tac, ma è utilizzato solo la mattina; ci sono altre apparecchiature che, forse, con un uso diverso potrebbero esaurire in tempi più brevi le liste d’attesa.
Ci sono problemi al Centro Trasfusionale, a Cardiologia, al Day Surgery, cui vanno aggiunti i disagi alla Cassa Ticket , spostamenti di personale al CUP e nel settore Radiologia .
L’assunzione a tempo indeterminato di 2 medici anestesisti-rianimatori ci dà speranza; ma ci preoccupano le segnalazioni di disagio che riguardano il servizio di Cardiologia, solo ambulatoriale e coperto da un solo cardiologo, non da due come era stato deciso in Prefettura. E si teme che l’orario 8-17 si riduca a 8-14 con il prossimo pensionamento di un infermiere.
Ci è stato riferito poi che il martedì ed il venerdì non è possibile sottoporre ad ecocardio i pazienti dei reparti o del Pronto Soccorso perché non è in servizio un cardiologo specialistico; che le rotture di apparecchiature (stampante, ecografo, holter ecc.) o malfunzionamento di altre non sono celermente risolte.
Ci preoccupano anche i problemi legati ai punti sanità.
Certo che si continua a parlare di tagli, ma si sorvola sugli sprechi.
Noi cittadini dobbiamo aver ben presente che se la spesa personale sanitaria nel privato convenzionato è la stessa del pubblico, lo stato spende molto di più per i servizi del privato e spende soldi nostri che sborsiamo noi, anche se non direttamente.
Un argomento questo preso pochissimo in considerazione.
Lo dice lo stesso direttore generale Marcolongo nella sua relazione annuale ed è proprio questo documento che ci ha dato la possibilità di continuare la denuncia di sprechi della Regione presso il Ministero e presso la Corte dei Conti.
Perciò abbiamo chiesto alla Corte dei Conti notizie circa un esposto dell'assessore provinciale Brusco, a proposito del denaro pubblico dato alle cliniche private del Veneto, allegando relazione del dottor Marcolongo che parla di un possibile risparmio di milioni di euro annui con prestazioni erogate dal servizio pubblico, anziché dalle cliniche private.
E’arrivata questa risposta.
E' una buona notizia.
Ci ha colpito recentemente anche un riferimento al problema affitto locali per il punto sanità di Santa Maria, che noi, sospettosi, abbiamo inteso come segno di preoccupazione per costi molto, forse troppo, importanti.
Ma qualcosa si sta muovendo. Speriamo ci siano spiegate le ragioni degli incrementi finanziari ai privati in una fase politica-economica di contenimento di costi.
Abbiamo notificato al Ministro Balduzzi il problema della riduzione di servizi e della creazione di situazioni di difficoltà per una popolazione di 85000 altopolesani.
Abbiamo segnalato al Presidente Monti gli sprechi già denunciati alla procura.
Abbiamo ricordato al Presidente Zaia la gravità del problema liste d’attesa (citando esempi concreti con nome e cognome).
Abbiamo incontrato rappresentanti sindacali.
Teniamo un blog aggiornato per essere in contatto con i cittadini di tutti i 25 paesi.
Al convegno della Cgil di venerdì 16 novembre sulla sanità, presenti Coletto, Coppola, Corazzari, Azzalin, abbiamo ascoltato con molta attenzione gli interventi.
Accettiamo volentieri l’invito dell’assessore Coppola a “fare squadra” e ci fa ben sperare l'affermazione “già si è fatto in Regione e per il Polesine quanto si chiede dalla spending review”.
Noi, cittadini del Comitato Altopolesano, continuiamo a seguire con attenzione il succedersi delle scelte di politica sanitaria e vorremmo che l’impegno fosse unitario, per non cadere nel gioco del divide et impera.
Su questo fronte o si vince insieme o perdiamo tutti, e sono in maggiore difficoltà soprattutto i più deboli.
Jenny Azzolini, portavoce del Comitato
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11.12.12

Medicina nucleare di Rovigo. Si inaugura la spect/CT. Partecipiamo!

Sabato 15 dicembre 2012 alle ore 12.00 si inaugura una costosa attrezzatura per la diagnosi precoce dei tumori.
Il reparto di medicina nucleare dell'ospedale di Rovigo è minacciato di chiusura.
Interveniamo all'inaugurazione. Difendiamo anche l'ospedale di Rovigo

Questo blog è nato per difendere l'ospedale di Trecenta. E allora perché dare spazio a questa notizia?

Il motivo, purtroppo, è molto semplice: a essere in pericolo non è più soltanto l'ospedale "San Luca" ma tutta la sanità polesana, e non solo quella pubblica ma anche la privata convenzionata. Non c'è più soltanto l'ospedale di Trecenta ma anche quello di Rovigo sul quale, stando alle anticipazioni pubblicate dal Gazzettino, potrebbero calare tagli pesantissimi e persino tali da distruggere ciò che è appena stato realizzato.
E' il caso della medicina nucleare, uno dei reparti minacciati di chiusura. In base agli investimenti già decisi e approvati dalla giunta regionale per migliorarne l'offerta sanitaria, sabato prossimo verrà inaugurata la nuova spect/Ct una evoluzione tecnologica della PET/CT preziosa per la diagnosi precoce dei tumori.
La combinazione di spending review e nuovo Piano socio sanitario regionale (Pssr), minaccia seriamente di far chiudere nei prossimi mesi un reparto di eccellenza. Quella stessa eccellenza di cui i vari Zaia, Coletto e Padrin si sono riempiti da sempre la bocca.
Tutto ciò è uno spreco inaccettabile. Quella macchina, invece, va utilizzata al massimo della sua capacità, per restituire ai cittadini i benefici di un investimento finanziato da risorse pubbliche, le tasse che paghiamo tutti.
E allora, sabato prossimo, partecipiamo all'inaugurazione, facciamoci vedere dai caporioni della sanità regionale che verranno a tagliare il loro bravo nastro e che, un attimo dopo, potrebbero dar corso a politiche che distruggerebbero la sanità polesana. Facciamoci vedere dal personale sanitario che col proprio lavoro si è meritato la stima degli utenti. Difendiamo anche l'ospedale di Rovigo e speriamo che anche a Rovigo, venga l'idea che occorre difendere l'ospedale di Trecenta!

8.12.12

MEDICINA NUCLEARE. DICO NO ALLA CHIUSURA

Dal Gazzettino di sabato 8 dicembre 2012
Lettera di una utente del reparto di medicina nucleare di Rovigo


Ho letto sul Gazzettino del primo dicembre che c'è la possibilità che l'unità operativa di "Medicina nucleare" di Rovigo, diretta dal dott. Domenico Rubello, venga chiuso.
Voglio portare la mia testimonianza, con la speranza che possa, anche se in minima parte, contribuire a far cambiare idea ai nostri Governanti.

Leggi tutta la lettera.
Vedi anche il precedente post La sanità che verrà. Previsioni drammatiche per la sanità polesana.

Finanza di progetto, la crisi della sanità veneta ha radici lontane

La finanza di progetto, uno dei frutti della finanza creativa di berlusconiana e tremontiana memoria, sta presentando il conto.

Nella puntata di Report del 02/12/2012, un'inchiesta di Antonino Monteleone, LA FINANZA E IL PROGETTO, ha parlato della sanità veneta e di come la regione si sia impegolata con impegni finanziari che ora si rivelano particolarmente pesanti.

Durante il regno di Giancarlo Galan alla presidenza della giunta regionale, diversi nuovi ospedali sono stati costruiti con lo strumento del project financing. Grazie alla finanza di progetto Galan ha messo in cantiere interventi che hanno coinvolto, si lamenta qualcuno, un po' sempre i medesimi imprenditori privati. Piccolo neo che non gli impedisce però di considerarsi "il più bravo in europa".
Antonino Monteleone lo incalza sul suo tenore di vita e, in particolare, sull'acquisto e la ristrutturazione di una villa quattrocentesca. Galan non dice quanto costa la sua villa perché sarebbe "un po' volgare"! Che persona fine! Poi se lo ricorda "circa un milione di euro ,,, un po' meno, novecento ... ma non lo ricordo con precisione". Bisogna capirlo, sono bazzecole, quisquilie, pinzillacchere, va a finire che uno se le dimentica...

Con questi precedenti, proviamo a immaginare quello che potrà succedere con la costruzione del nuovo ospedale di Padova! Vedi il post Un miliardo di euro per passare alla storia. Roba da bancarotta dell'amministrazione regionale, e questa volta Zaia non potrà addossare la colpa al suo predecessore.

Per vedere il servizio di Report clicca qui.
Oppure scarica il testo dell'inchiesta.

6.12.12

Stienta, dibattito sul futuro dell'ospedale di Trecenta

Il Gazzettino di oggi ha dedicato un articolo alla cronaca della serata di martedì 4 dicembre a Stienta. L'argomento della riunione, promosso dal Comune di Stienta e dal Gruppo di Ficarolo per il San Luca, "Ospedale San Luca, quali prospettive per l'alto polesine" ha assunto un particolare interesse dopo la pubblicazione, sul Gazzettino del 25 novembre, delle anticipazioni sui probabili contenuti delle schede ospedaliere da parte della giunta regionale.
Scarica la cronaca dell'incontro.
Scarica la relazione di Mario Gallani.
Si veda anche il precedente post "Il presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 annuncia le proprie dimissioni" e la proposta della Cgil per il polesine, ribadita anche martedì sera da Davide Benazzo.

5.12.12

Il presidente della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 annuncia le proprie dimissioni


La dichiarazione a Stienta, al termine di una serata sui problemi della sanità polesana
L'unica proposta operativa viene da Davide Benazzo, Cgil funzione pubblica. Molte adesioni ma chi la manderà avanti?

Dopo due ore di riunione nella sala consigliare del comune di Stienta, arriva la dichiarazione di Antonio Bombonato "Sistemo un paio di cose e poi, entro l'anno, mi dimetto dall'incarico di presidente della conferenza dei sindaci". Bombonato ha parlato anche di "offese" al suo ruolo e a quello della conferenza ma nulla, ieri sera, martedì 4 dicembre 2012, ha assunto un tono anche solo vagamente offensivo. Ha ricordato poi che "i sindaci non hanno potere" in materia sanitaria, argomento vero ma trito e ritrito, che ormai è diventato una rinuncia a mobilitare la popolazione per difendere, con le unghie e con i denti, la sanità pubblica polesana. Ma questo non avviene e i problemi rimangono e si complicano.
Comprensibile il senso di frustrazione che ha portato Antonio Bombonato ad annunciare le proprie dimissioni.
Ma il momento non è tra i più adatti per tirare i remi in barca. Le notizie pubblicate dal Gazzettino domenica 25 novembre, infatti, stanno preoccupando seriamente i sindacati di categoria. Lo ha detto Davide Benazzo della Cgil funzione pubblica il quale ha saputo di una imminente presentazione, da parte della giunta regionale, delle schede ospedaliere. Documenti che definiranno il destino dei nostri ospedali, dal San Luca di Trecenta agli ospedali di Rovigo e Adria.
Davide Benazzo, come ha già fatto lo scorso 16 novembre, propone di coagulare istituzioni, forze politiche e sociali, per definire i paletti oltre i quali la giunta regionale non possa andare. E infine di "marciare su Venezia" numerosi e compatti per far valere il nostro diritto alla salute.
Consensi alla proposta di Benazzo sono arrivati dai sindaci di Trecenta, Stienta e Gaiba.
La domanda ora è: chi manderà avanti la proposta? Chi si farà carico di convocare le necessarie riunioni?

3.12.12

Monti e Hollande rilanciano la TAV

Ma per il 40% dovrebbe essere finanziata dall'Ue
... e il piatto piange
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ea/High_Speed_Railroad_Map_Europe_2011.svg

Sottoscritti numerosi accordi fra Italia e Francia, anche sulla TAV.

In questo strano paese dove si tagliano risorse alla sanità, alla scuola e allo stato sociale, si trovano i soldi per i cacciabombardieri F-35 e per l'alta velocità ferroviaria (TAV).
La TAV sarà un pozzo di San Patrizio per la spesa pubblica ma per Mario Monti e Francois Hollande è di interesse strategico per i due paesi. Dovrebbe essere in servizio nel 2023 quando, finalmente, qualche centinaio di ricchi privilegiati potrà correre da Torino a Lione risparmiando un'ora e mezza.
Insomma, saremo più veloci e probabilmente ... più stronzi.

1.12.12

Pssr Veneto, la proposta della Cgil per il polesine


Al convegno del 16 novembre 2012 Davide Benazzo ha presentato le proposte della Cgil per la provincia di Rovigo. Davide ha accettato di pubblicarlo attraverso il blog.
E' un documento complesso di cui consiglio la lettura. Scaricalo ora.
Sui contenuti, il dibattito è aperto. Il blog è a disposizione di chiunque voglia contribuire costruttivamente a risolvere i problemi della sanità nella nostra provincia.