14.12.06

Conferenza dei Sindaci, una delegazione al San Luca

Lo scorso 20 novembre si è tenuta una riunione della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 18 con al primo punto dell’ordine del giorno la “Relazione del Dir. Gen. Dr. A. Marcolongo circa l'organizzazione ospedaliera di cui al Dec. n. 699 del 26/09/06 (accorpamento della Struttura di Pneumologia nella SOC Medicina dell'Ospedale "S. Luca" di Trecenta)”.
Una riunione lungamente attesa dopo i numerosi articoli pubblicati sulla stampa locale che hanno dato voce alle preoccupazioni degli utenti da un lato e alle reiterate rassicurazioni della dirigenza dell’Ulss dall’altro.
Dalle informazioni raccolte tra alcuni dei partecipanti (dopo venti giorni dalla riunione non è ancora stato reso noto il verbale della riunione) la riunione non sembra aver definito la materia, tanto che è stata nominata una delegazione di amministratori comunali col compito di verificare la situazione esistente presso il nuovo reparto Area Medica Multifunzionale (medicina, geriatria e riabilitazione motoria) che, per effetto del decreto n. 699 del direttore generale dell’Ulss, ha assorbito al proprio interno le funzioni del reparto di riabilitazione pneumologica di Trecenta.
Non sappiamo se qualche sindaco ha accolto il nostro invito a dedicare un'ora del proprio tempo a visitare ciò che erano i locali del reparto di pneumologia, al terzo piano dell'ospedale, allo scopo di avere qualche informazione indipendente dalla dirigenza dell'Ulss. Si sa che la delegazione è stata ricevuta al “San Luca” lo scorso 30 novembre. Dalle informazioni raccolte, i componenti della delegazione, oltre a visitare il nuovo reparto, si sono intrattenuti a lungo col personale medico.
Alle rimostranze di alcuni amministratori comunali circa la mancanza di informazione preventiva, analogamente a quanto accaduto per altre decisioni della direzione dell’Ulss, i medici incaricati di rappresentare l’azienda sanitaria hanno assicurato che, per il futuro, saranno attuate forme di coinvolgimento adeguate nei confronti delle amministrazioni comunali. Inoltre, è stato comunicato il rientro in servizio del medico pneumologo dottor Bassal.
Molte altre assicurazioni sono state fornite dai medici ai rappresentanti della conferenza dei sindaci. Prima di darne conto su questo blog, è meglio attendere una comunicazione ufficiale da parte della delegazione incaricata, sperando che non si debba aspettare fino alla prossima riunione della conferenza dei sindaci.
Non si dimentichi che, dopo l’adozione del decreto del direttore generale e la ripresa dei servizi domiciliari, il problema da risolvere riguarda l’accoglienza dei pazienti più gravi. Posti letto e personale medico specialistico sono due tra gli indicatori essenziali per garantire il ripristino dell’attività precedentemente svolta dal reparto di riabilitazione pneumologica.
Il fatto che il dottor Bassal sia rientrato dall’aspettativa è una buona notizia. Tuttavia una domanda attende una risposta e sintetizza le preoccupazioni degli utenti e dei loro familiari:
I pazienti che prima del decreto 699 venivano accolti nell’ospedale di Trecenta, troveranno, tutti, ancora posto nelle corsie del San Luca? Oppure, i pazienti più gravi saranno destinati (confinati?) in terapia semintensiva?

Dichiarazione di voto della minoranza di Ceneselli

Il consiglio comunale di Ceneselli ha approvato all’unanimità la nostra proposta di ordine del giorno con deliberazione n. 34 del 6/11/2006, di cui abbiamo ricevuto copia.
Riportiamo di seguito la dichiarazione di voto del gruppo consiliare di minoranza, allegata alla deliberazione predetta.

Come Gruppo Consiliare di Minoranza appoggiamo totalmente l’o.d.g. in cui si chiede di intervenire contro la chiusura del reparto di pneumologia dell’Ospedale San Luca di Trecenta, convinti che i cittadini e i malati non possano risentire anche di questo ennesimo scossone assestato al funzionamento del sistema sanitario dell’alto Polesine.
Le cronache di quest’ultimo periodo ci hanno raccontato di questo increscioso furto compiuto ai danni di noi tutti e a cui ora con fatica si tenta di trovare una soluzione, però vorremmo ricordare come questo sia solo un ennesimo tassello, un altro episodio di una politica ben precisa, tesa a depotenziare la struttura del San Luca dei suoi servizi primari e a privarla del suo bagaglio di competenze e di eccellenze. Lampanti sono gli esempi delle vicende legate al reparto di ginecologia, alla pediatria o, cosa ancora più scandalosa, all’efficienza del pronto soccorso. Tutti ben sappiamo, infatti, che una struttura come quella del San Luca, nuova, attrezzata di tutto punto non può più ormai garantire un servizio di emergenza 24 ore su 24, costringendo i cittadini a viaggi della fortuna dopo le 17 di sera. Assistiamo a una politica del carciofo, dove foglia dopo foglia, abbiamo assistito tutti alla deprivazione della struttura ospedaliera trecentana delle sue funzioni e abbiamo visto come alla vasta area dell’alto Polesine si sia tolto il proprio diritto ad una sanità efficiente. Una situazione a cui troppo spesso abbiamo assistito quasi impotenti e di cui tutti dobbiamo però chiamarci responsabili, perché certo poteva essere fatto di più, perché certo può ancora essere fatto di più nel prossimo futuro, contro le cifre e i dati degli amministratori, spudoratamente smentite dai fatti. Invitiamo pertanto questo Consiglio Comunale a farsi veramente parte attiva nel perseguire il nostro diritto alla salute, il nostro diritto ad un San Luca pienamente funzionante.

Per il Gruppo Consiliare di Minoranza
Il Capogruppo
Massimo Giri

4.12.06

La mia preoccupazione per la chiusura di pneumologia.

Lo scorso 19 ottobre ho ricevuto la mail che riproduco di seguito. E’ una testimonianza che mi è stata inviata per l’intervista che ho reso a Telestense il giorno seguente. La pubblico ora sul blog per due motivi. Perché, per motivi di spazio, non ha trovato posto nell’interessante servizio sull’insieme dei problemi del San Luca. E poi perché, in varie occasioni, da dirigenti dell’Ulss viene proposto, come soluzione per i pazienti più gravi (i tracheostomizzati e i ventilati) il ricovero in terapia semintensiva.
La mail che riproduco di seguito, resa anonima per ovvi motivi di riservatezza, è illuminante circa le conseguenze che questo orientamento potrebbe avere sulla qualità della vita e sulla dignità delle persone coinvolte. E’ bene che gli amministratori comunali, che così assiduamente seguono in questi ultimi mesi le vicende dell’ospedale di Trecenta, ne siano a conoscenza.
Pietro Tosarello


Vorrei poter esprimere la mia preoccupazione relativa alla chiusura del reparto di pneumologia e riabilitazione respiratoria dell'Ospedale di Trecenta.
Sono una familiare di un paziente tracheostomizzato, alimentato con PEG e da due settimane in ventilazione notturna. Fino a poche settimane fa l'ansia che la patologia di mio padre comportava veniva in parte contenuta dal fatto che potevo contare su un servizio efficiente e ricco di esperienza professionale dato dal reparto Pneumo di Trecenta.
Ora, sapere che per i pazienti pneumologici sono stati riservati 5 posti letto presso il reparto di medicina non mi rasserena anche perchè è stato chiaramente ribadito che pazienti come mio padre non potranno contare su quei 5 posti: per loro è previsto un possibile ricovero presso la Semi Intensiva di Trecenta o presso il reparto di Pneumologia di Rovigo.
Da gennaio di quest'anno mio padre è stato ricoverato 4 volte presso la Pneumologia di Trecenta per broncopolmonite, insufficienza respiratoria cronica e l'emogasanalisi arteriosa rilevava un quadro di severa ipossiemia. L'essere tempestivamente sottoposto a ventilazione meccanica non invasiva per via trecheostomica con ventilatore volumetrico e supporto d'ossigeno ha sempre permesso un discreto recupero favorendo così il rientro di mio padre in famiglia.
La sola idea che un futuro, quanto probabile ricovero, possa portare mio padre in Semi intensiva mi fa rabbrividire per la situazione di isolamento in cui si troverebbe, in un contesto per necessità asettico, dove non esistono più i parametri temporali e dove il contatto affettivo per forza di cose viene limitato ad un ora al giorno. I malati come mio padre, così duramente provati sia fisicamente sia psicologicamente hanno bisogno di sentire i propri familiari vicino e questo era favorito dal personale del reparto di Pneumo che è stato chiuso. Tra familiari e personale del reparto si veniva a creare un clima di collaborazione ed un passaggio di esperienze che si rilevavano estremamente utili e rassicuranti al momento del rientro in famiglia del proprio congiunto. Era questa una ricchezza che non doveva assolutamente andare persa: ora ci si sente profondamente soli con il proprio dolore e con le proprie paure.


3.12.06

Ceneselli, Fratta Polesine, Melara, Stienta e Trecenta approvano o.d.g. sulla Pneumologia di Trecenta

A Melara il 28 novembre, a Fratta Polesine il 29, a Ceneselli, Stienta e Trecenta il 30 novembre i rispettivi consigli comunali hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno che, sulla scorta della nostra proposta, chiede al direttore generale dell’Ulss:
-il ripristino dei posti letto e dei livelli di assistenza sanitaria già erogati dal reparto di pneumologia di Trecenta, prima dell’adozione del decreto n. 699 del 26/09/2006;
-che venga assicurata la presenza del personale medico e infermieristico proprio del reparto di Pneumologia;
-che non venga, in alcun modo, disperso il bagaglio di competenze maturato a Trecenta in anni di esperienza ospedaliera e domiciliare.
Ringraziamo gli amministratori comunali che hanno deciso di sostenere le nostre proposte per il ripristino dei posti letto e dei servizi ospedalieri e per il pieno mantenimento dei servizi domiciliari.

Forti dubbi sulla legittimità della chiusura del reparto di Riabilitazione Pneumologica


Una nuova interrogazione del consigliere regionale Pietrangelo Pettenò solleva pesanti dubbi sulla legittimità del decreto n. 699 del 26 settembre scorso con cui il direttore generale dell’Ulss 18 ha accorpato i reparti di medicina, geriatria e riabilitazione pneumologica.
In sostanza sarebbero scomparsi 4 posti letto per il fatto di computare i posti di terapia subintensiva nella nuova area medica quando invece sono di pertinenza dell’area di terapie intensiva, riducendo così, senza la necessaria autorizzazione dell’amministrazione regionale, da 222 a 218 i posti letto dell’ospedale di Trecenta.
Riproduciamo di seguito il testo dell’interrogazione.

REGIONE DEL VENETO
OTTAVA LEGISLATURA - CONSIGLIO REGIONALE

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
Presentata il 29 novembre 2006 dal consigliere Pietrangelo Pettenò

“ULSS 18: SONO LEGITTIMI GLI ATTI CHE HANNO PORTATO ALLA CHIUSURA DI RIABILITAZIONE PNEUMOLOGICA DEL SAN LUCA DI TRECENTA?”.

Premesso che:

- con proprio Decreto n. 699 del 26.9.2006, il Direttore Generale dell’ASL 18, tra le altre cose ha deliberato di far confluire “la struttura di Pneumologia di Trecenta nella SOC di Medicina di Trecenta, attivando così l’Area Medica Multidisciplinare di Trecenta, in cui confluiscono i posti letto e le risorse umane e strumentali… di Pneumologia”.
Per costruire questo decreto il Dr. Adriano Marcolongo ha citato alcune delibere della Giunta Regionale Veneta (la 751/2005, la 3457/2005) e alcuni suoi precedenti Decreti (il 480/2003, il 415/2005, il 733/2005, il 568/2006) che però non prevedono alcun riferimento utile, per poter prendere, tra le altre, le seguenti decisioni:

- articolazione dell’Area Medica con 57 posti letto, compresi 4 di Pneumologia Subintensiva che sono di competenza dell’Area Terapie Intensive e non di Area Medica. Facendo ciò ha cercato di dimostrare di non aver variato le dotazioni per Area, che invece naturalmente sono modificate;

- Chiusura pratica (non appare in nessun atto, neanche nel Decreto del Direttore Generale 699/2006) del Reparto di Riabilitazione Pneumologica, con tanto di trasferimento di macchinari, mobili, ecc.;

- Diminuzione del totale dei posti letto in dotazione al S. Luca di Trecenta che passano da 222 a 218, come da lettera sul tema “schede ospedaliere”, scritta dal Dr. Marcolongo all’Assessore Tosi in data 6.11.2006 e ricevuta dalla Segreteria dell’Assessorato alla Sanità il 13.11.2006.

Considerato che:

- in tutti tre i casi, variazioni dotazioni per area, chiusura di Riabilitazione Pneumologica e diminuzione della dotazione dei posti letto del S. Luca, non ci sono provvedimenti regionali da noi conosciuti che consentano quanto è stato fatto dal Dr. Marcolongo.

- la vicenda segnala un profondo distacco tra Direttore Generale e comuni dell’ASL 18 che in gran numero hanno chiesto il Ripristino di Riabilitazione Pneumologica e una sordità anche ai preoccupati richiami dei pazienti del reparto di Riabilitazione Pneumologica e dei loro familiari,



Il sottoscritto Consigliere chiede alla Giunta Regionale:

- di verificare la legittimità degli atti del Dr. Marcolongo che hanno portato alla chiusura di Riabilitazione Pneumologica del S. Luca di Trecenta;
- se non ritiene doveroso ripristinare un giusto rapporto gerarchico tra Organi Regionali e loro dipendenti come lo sono appunto i Direttori Generali delle ASL venete, che pertanto devono rispettare i contenuti delle norme emanate dalla Regione.