17.9.25

"CANDIDATO ASCOLTACI!" Manifestazione Regionale in Difesa della Sanità Pubblica, sabato 4 ottobre 2025 a Mestre



CoVeSaP (Coordinamento Veneto Sanità Pubblica) invita ad aderire e partecipare a "Candidato, ascoltaci". 

In vista delle prossime elezioni regionali, inviteremo i candidati a portare alla manifestazione le loro progettualità e i loro impegni su alcune specifiche richieste:

📌Prevenzione e promozione della Salute
📌Accesso alle cure
📌Assistenza ospedaliera
📌 Assistenza territoriale 
📌Servizi territoriali
📌Non Autosufficienza

Cittadine e Cittadini, mandiamo a rappresentarci chi si impegna a difendere il Servizio Sanitario Pubblico e il nostro Diritto alla Salute.

Il Comitato altopolesano dei cittadini per il "San Luca" aderisce a CoVeSaP e vi invita a partecipare per LEGITTIMA DIFESA

I trucchi degli ospedali per falsare le liste d’attesa

fonte: il POST, 14 settembre 2025.

Servono a nascondere ritardi e indisponibilità: il più diffuso è il blocco delle prenotazioni



Sempre sul POST vedi anche:

Quasi un terzo degli ospedali gestisce male le liste d’attesa, 27 marzo 2025

Le lunghe liste di attesa negli ospedali, spiegate, 2 febbraio 2023

Stiamo privatizzando la sanità?, 26 febbraio 2025

In Italia nel 2024 una persona su dieci ha rinunciato a curarsi, 22 maggio 2025

C’è un accordo tra il governo e le regioni sulle liste d’attesa, 13 giugno 2025

Su quotidianosanità.it:

Liste di attesa. I tempi sembrano essere rispettati ma i numeri non dicono tutta la verità. E quasi metà Regioni non risponde ad Agenas, 10 novembre 2023


10.9.25

Un nuovo Sportello contro le liste d'attesa a Rovigo

IMPARIAMO A DIFENDERCI DALLE LUNGHE LISTE D'ATTESA



Il Comitato dei cittadini di Rovigo per il diritto alla salute nella sanità pubblica aprirà a Rovigo, ogni lunedì dalle 16:00 alle 18:00, a partire dal 15 settembre 2025, in Via Oberdan 17A, un nuovo Sportello per il Diritto alle Cure, contro le liste d'attesa.

Il Comitato aderisce al Coordinamento Veneto Sanità Pubblica (CoVeSaP) e ne adotta la modulistica.

In altopolesine continua l'attività dello Sportello di Trecenta, in piazza San Giorgio 477, tutti i giovedì dalle 16:30 alle 18:30, a cura dei volontari del Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca.



6.9.25

TGR del 5 settembre 2025. L’ospedale di Trecenta in stato di abbandono dopo l’emergenza Covid

Fonte: RaiNews Tgr Veneto


Dal sito di RaiNews - 05 settembre 205. 13:58

Antonello Profita

Il quarto piano dell'ospedale di Trecenta in stato di abbandono dal termine dell'emergenza Covid

Il San Luca ha perso reparti e posti letto. I cittadini chiedono un sopralluogo, mentre i 5 Stelle denunciano degrado e carenze. La direzione replica: “Problemi risolti”

Non si placano le polemiche attorno all’ospedale San Luca di Trecenta, in provincia di Rovigo. A sollevarle, questa volta, è stata un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle, che denuncia la riduzione dei reparti e lo stato di degrado igienico del quarto piano della struttura.

Secondo il comitato Altopolesano in Difesa del San Luca, il vero problema non è soltanto la diminuzione dei posti letto, ma la chiusura di interi reparti e servizi che dovrebbero garantire assistenza a circa 70mila cittadini: ostetricia e ginecologia, chirurgia, lungodegenza e psichiatria. Anche il pronto soccorso è stato ridimensionato a punto di primo intervento, con la presenza di un medico solo nei giorni feriali e nelle ore diurne.

Già a giugno l’onorevole Enrico Cappelletti (M5S) aveva presentato un’interrogazione alla Camera denunciando il progressivo impoverimento della struttura. Il direttore generale della Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi, aveva replicato che non esistevano criticità strutturali tali da compromettere sicurezza e igiene. Una posizione messa in dubbio da alcune foto scattate nei locali abbandonati del quarto piano dopo l’emergenza Covid.

Oggi Girardi precisa che le segnalazioni sono state prese in carico e che i problemi evidenziati sono stati risolti: "Il reparto è pienamente riattivabile al bisogno in tempi brevi". Dichiarazioni che non bastano al Comitato, che chiede alla conferenza dei sindaci un sopralluogo immediato per verificare con i propri occhi la situazione.

Abbiamo intervistato Pietro Tosarello, presidente Comitato Altopolesano in Difesa del San Luca; Enrico Cappelletti, deputato Movimento 5 stelle.

Vedi il servizio dell'edizione delle 14:00

Interrogazione di Badia domani sulle criticità al “San Luca” di Trecenta

Da Rovigo.News, 30 agosto 2025



Manuel Berengan sollecita l’Amministrazione Rossi ad attivarsi, come richiesto anche dal portavoce del Comitato in difesa dell’Ospedale

BADIA POLESINE (Rovigo) – Corredata da foto che illustrano il degrado del “San Luca” di Trecenta, cioè quello che avrebbe dovuto essere un polo sanitario di raccordo in sostituzione dei quattro ex ospedali territoriali dell’Alto Polesine, compreso il Punto Sanità di Badia, il gruppo “Badia domani” presenta un’interrogazione al sindaco e all’assessore dei servizi sociali Valeria Targa. 

“Recentemente – si legge nel documento – l’Onorevole Enrico Cappelletti del gruppo parlamentare “Movimento 5 Stelle” ha depositato un’interrogazione a risposta orale al Ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci per avere chiarimenti circa la situazione attuale dei servizi presenti nel presidio ospedaliero e, al contempo, segnalando che tre reparti del quarto piano della struttura trecentana, già destinato all’accoglienza dei pazienti Covid, che “versa in stato di abbandono e degrado, con materiale sanitario dismesso, letti nuovi inutilizzati, e una situazione igienica compromessa da infestazioni di topi e perdite dal tetto, gestite in modo precario con contenitori di rifiuti pericolosi, senza alcun intervento di manutenzione”.

In attesa della risposta del Ministro, il Dg dell’Ulss 5 Polesana Dott. Girardi Pietro e il Direttore Sanitario Dott.ssa Destro Carla, sono intervenuti a mezzo stampa per rassicurare sulle condizioni di disagio rilevate nell’interrogazione parlamentare, sottolineando che “non risultano criticità strutturali che possano compromettere l’igiene o la sicurezza del presidio”.

Alla precisazione di cui sopra, è seguita la replica dell’Onorevole Cappelletti,ha veicolata a mezzo della sua pagina personale, con le foto ricevute da privati cittadini che documentano il contrario.

Ora il gruppo consiliare “Badia Domani”, tramite Manuel Berengan, sollecita l’Amministrazione Rossi ad attivarsi, come richiesto anche dal portavoce del Comitato in difesa del San Luca, Pietro Tosarello, ad attivarsi presso la Conferenza dei Sindaci (organismo preposto a verificare l’andamento delle attività nell’ambito dell’Azienda Sanitaria) affinché una delegazione di Sindaci dell’Alto Polesine verifichi, con apposito sopralluogo, lo stato delle criticità igienico-strutturali, evidenziate dalle foto pubblicate dall’onorevole Cappelletti. Il gruppo consigliare chiede, inoltre, se l’Amministrazione intenda rapportarsi con la Direzione Generale e la Direzione Sanitaria al fine di porre detti reparti in condizioni decorose.

Leggi l'articolo originale

3.9.25

Formalizzata la richiesta di sopralluogo all'ospedale di Trecenta

Verrà ignorata anche questa?

Un'immagine del quarto piano dell'ospedale di Trecenta

Visto il perdurante disinteresse della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 5 sullo stato di degrado di tre reparti su quattro al quarto piano del "San Luca" (vedi precedente post) il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca ha formalizzato al Presidente della Conferenza dei sindaci la richiesta di sopralluogo all'ospedale di Trecenta.

La richiesta è stata inviata per posta elettronica certificata al protocollo dell'Ulss e al Comune di Corbola, sede del sindaco presidente della conferenza. Il sistema ha restituito le relative ricevute di consegna. Verrà ignorata anche questa richiesta?








24.8.25

Ospedale di Trecenta. Il degrado di tre reparti al quarto piano

Dopo due mesi non si muove foglia. Disinteressata la Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5 Polesana.




Sul finire dello scorso mese di giugno il deputato del M5S Enrico Cappelletti ha depositato alla Camera un’interrogazione sullo stato di degrado dei reparti al quarto piano dell’ospedale di Trecenta. Dei quattro reparti esistenti solo uno risultava utilizzato dalla chirurgia, gli altri venivano definiti in uno stato di completo abbandono.


Immediata la risposta dell'Ulss 5: il direttore generale dell’Ulss 5 Pietro Girardi e il direttore sanitario Carla Destro hanno decisamente negato che vi sia un cattivo stato di manutenzione per i locali inutilizzati al quarto piano del San Luca.


Queste le loro precise parole: «Si tratta di spazi organizzati in 4 blocchi di cui uno adibito a week surgery, uno come locali di servizio e supporto delle attività sanitarie e due, preclusi al pubblico ed al personale non autorizzato, immediatamente attivabili in caso di necessità». Concludendo che «Non risultano criticità strutturali che possano compromettere l'igiene o la sicurezza del presidio». (si veda sotto Il Gazzettino di domenica 29 giugno 2025).


La “smentita” dei dirigenti dell’Ulss ha dimostrato però di avere “le gambe corte. Il deputato Cappelletti ha subito pubblicato sulla sua pagina Facebook le foto relative ai tre reparti inutilizzati al quarto piano e che qui riportiamo.


Il quadro è impressionante: infiltrazioni d’acqua dal soffitto danneggiato, bidoni di fortuna per la raccolta dell’acqua, materiale sanitario e mobili d’ufficio abbandonati alla polvere, intonaci impregnati d’umidità, insetti morti, sporcizia ovunque.


Ci chiediamo come sia possibile lasciare andare in malora locali e attrezzature tanto preziose. Come si possa affermare che «Non risultano criticità strutturali che possano compromettere l'igiene o la sicurezza del presidio» e che questi locali sarebbero «immediatamente attivabili in caso di necessità». Alla replica del deputato non si è più avuta notizia sull’argomento dai dirigenti dell’Ulss.


È sbalorditivo che la Conferenza dei sindaci dell’Ulss non abbia detto una parola e non abbia verificato una denuncia tanto esplicita e grave. C’è un piano dell’ospedale che per tre quarti rischia di subire danni ancor più rilevanti e nessun amministratore comunale si sente in dovere di intervenire?


Chiediamo che la Conferenza dei sindaci nomini una delegazione di propri rappresentanti per effettuare un sopralluogo all’ospedale di Trecenta, verifichi le condizioni reali del "San Luca" e, in piena trasparenza, ne comunichi i risultati a tutti i polesani. Ne abbiamo diritto.

24 agosto 2025

Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”


15.8.25

Vaccinazioni, “Scelti dal Ministro Schillaci due ultrà no-vax”

fonte: quotidianosanità.it 06 AGOSTO 2025


Vaccinazioni. Nominato il nuovo Nitag che guiderà la strategia nazionale per i prossimi tre anni. Ma scoppia la polemica, le opposizioni: “Scelti dal Ministro Schillaci due ultrà no-vax”.

Con un decreto firmato dal Ministro della Salute è stato istituito il nuovo Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni (Nitag), che sarà presieduto da Roberto Parrella. Il Nitag avrà il compito di supportare le politiche vaccinali nazionali con raccomandazioni basate su evidenze scientifiche, valutazioni indipendenti e un approccio integrato alle tecnologie sanitarie. Ma è polemica per la presenza nella lista di due membri che in passato hanno criticato le politiche vaccinali. IL DECRETO



Molte le reazioni tra i sanitari:
AGGIORNAMENTO

Nitag. Travolto dalle polemiche Schillaci revoca la commissione vaccini dopo appena dieci giorni

Il Ministro della Salute ha firmato oggi un decreto di revoca della commissione dopo appena dieci giorni dalla nomina. Dopo le polemiche e le critiche da parte della comunità scientifica, delle opposizioni e di parte della maggioranza per l’inserimento nella lista dei componenti di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite (che in passato hanno criticato le politiche vaccinali) Schillaci azzera tutto. Se ne riparlerà a settembre.

13.8.25

Prevenzione del melanoma: addio alla mappatura dei nei

fonte: https://www.lavitadelpopolo.it/sociali/sanita/prevenzione-del-melanoma-addio-alla-mappatura-dei-nei-DI479731 7 agosto 2025



In Veneto i medici di famiglia non possono più prescrivere un’impegnativa per visita dermatologica di controllo dei nei. Intervista con il dottor Giuseppe Palmisano, segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale.

Addio mappatura dei nei. Addio prevenzione per il melanoma e le altre patologie legate ai nei.

Da un anno a questa parte, gradualmente, in tutte le Ulss venete, la Regione ha comunicato ai medici di medicina generale la scomparsa dell’impegnativa per la cosiddetta “mappatura dei nei”, una visita dermatologica volta specificatamente al controllo delle lesioni cutanee.

Ne abbiamo parlato con il dottor Giuseppe Palmisano, segretario della sezione veneta della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg): “Queste impegnative – ci ha spiegato – facevano parte delle cosiddette prestazioni traccianti, cioè di quelle con cui la Regione Veneto monitora l’andamento delle liste d’attesa. Quindi ci è stata richiesta maggiore attenzione nel valutare l’appropriatezza delle prescrizioni. Però la cancellazione della prestazione ci ha messi molto in difficoltà, capiamo la necessità di contenere i costi, ma allo stesso tempo se il controllo dei nei è importante per la prevenzione, crediamo debba essere messo in programma senza tanti filtri. Il problema qui è stato quello delle lunghe liste d’attesa, tuttavia era necessario almeno fare dei distinguo sull’accesso alle prestazioni”.

Leggi l'articolo completo

6.8.25

Lo "Sportello per il Diritto alle Cure" riprende l'attività Giovedì 28 agosto 2025






Lo "Sportello per il Diritto alle Cure" del Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca sospende l'attività per qualche settimana. Riprenderemo il lavoro di assistenza gratuita ai cittadini polesani, contro le liste d'attesa, a partire da GIOVEDI' 28 AGOSTO.

E' sempre attiva la nostra casella di posta elettronica: comitato.ospedaletrecenta@gmail.com

3.8.25

Sanità veneta. Flavio Tosi getta la maschera: «largo ai privati»

Corriere del Veneto, 2 agosto 2025

Adesso il gioco è alla luce del sole, esplicito, persino rivendicato: si vuole togliere alla sanità pubblica a vantaggio del business della sanità privata convenzionata.

Flavio Tosi (Fi) aspirante candidato presidente per la destra alle prossime elezioni regionali, vuole completare il lavoro di privatizzazione della sanità che aveva cominciato, in un recente passato, come assessore alla sanità, allora in quota Lega.

Afferma: «Al cittadino interessa essere curato, non gli importa se dal pubblico o dal privato convenzionato, visto che il ticket è identico. Il prossimo governo regionale avrà una visione più liberale, il modello è la Lombardia».

Non spiega per quale motivo le cose dovrebbero funzionare meglio, e fa bene perché ogni euro distolto dalla sanità pubblica a vantaggio di quella privata convenzionata va ad alimentare la fuga di medici e infermieri che ben comprendono dove la politica regionale ci sta portando: nel privato ci saranno più soldi e migliori condizioni di lavoro e di reddito. E se ora mancano, in Veneto, 3.500 medici e 4.000 infermieri la politica di Tosi e alleati peggiorerà velocemente le cose: la sanità pubblica sarà ancora più in affanno, i turni saranno più pesanti, le ferie non assicurate. E la fuga di professionisti dal pubblico al privato continuerà, fino al collasso: questo è l'obiettivo Flavio Tosi.

C'è da sperare che i Veneti non si facciano stordire, ancora una volta, dalla lagna sull'immigrazione e che pensino invece a com'era la sanità regionale prima della "cura" Zaia. Quindici anni fa non si parlava di liste d'attesa, non esisteva nemmeno l'espressione "liste d'attesa", ora non c'è famiglia che non le abbia amaramente sperimentate. Per lo meno quando ottieni un appuntamento! Già perché, in molti casi, la risposta del Cup è "non abbiamo, agende" o "per il momento non c'è posto, torni la prossima settimana". E questa è una violazione della legge nazionale - le agende non possono essere chiuse se non per un massimo di 24 ore e solo per motivi tecnici - e persino di quella regionale. Ma il cittadino/elettore non lo sa e l'amministrazione regionale ne approfitta.

E' ORA DI CAMBIARE!


24.7.25

Liste d'attesa in Veneto e forniture di beni e servizi nell'Ulss 5 a Canale Italia. La mia intervista


Martedì scorso sono stato intervistato da Massimo Martire a Canale Italia per la rubrica Notizie Oggi.

I principali argomenti trattati:

- Liste d'attesa in Veneto.

- La gestione degli appalti per la fornitura di beni e servizi nell'Ulss 5 Polesana.

La mia intervista è a circa 45 minuti dalla fine della trasmissione. Lo so è un po' lunga ma ci sono state molte telefonate e diversi messaggi da parte degli ascoltatori :-)

Per vederla potete cliccare su questo link:

https://canaleitalia.it/programmi/notizie-oggi/

e poi sulla puntata del 22/07.

Se avete pazienza e voglia ditemi le vostre impressioni.

Pietro Tosarello
Portavoce del Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca

22.7.25

RICAPITOLIAMO

- Denunciate gravi irregolarità negli appalti all'Ulss 5 (Gazzettino, 12 giugno 2025)

- Interrogazione del M5S in Consiglio regionale sull'ospedale San Luca (Corriere del Veneto, 24 giugno 2025)

- Interrogazione del M5S alla Camera dei Deputati sullo stato di degrado del quarto piano dell'ospedale di Trecenta (Gazzettino, 29 giugno 2025)

- Interrogazione del Pd in Consiglio regionale sul San Luca (Gazzettino, 18 luglio 2025)

E la Conferenza dei Sindaci dell'Ulss 5 che dice?







18.7.25

Interrogazione del Pd in Regione: “riportare l’Ospedale di Trecenta ad un livello adeguato”

fonte: ROVIGO.NEWS 17 luglio 2025

A ricostruire il quadro è la consigliera regionale del Pd, Chiara Luisetto, che ha presentato un’interrogazione sul tema, sottoscritta dalle colleghe Vanessa Camani, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.


«Nato quasi 30 anni fa come polo destinato a servire il bacino di utenza dell’Alto Polesine, nel corso degli anni, l’ospedale San Luca di Trecenta ha subito un progressivo e costante depotenziamento, con la chiusura di reparti e servizi essenziali che ne avevano contraddistinto l’eccellenza, tra cui il punto nascite, le unità di ostetricia e ginecologia, chirurgia, lungodegenza e psichiatria. Addirittura, malgrado sia stata superata da tempo l’emergenza Covid, il Pronto Soccorso, che era stato trasformato in punto di primo intervento, non risulta ancora riattivato. Col risultato che sono numerose le segnalazioni che testimoniano il reindirizzamento dei pazienti residenti nel territorio presso altri ospedali, se non addirittura verso strutture private convenzionate, vista la carenza di offerta pubblica e i lunghi tempi di attesa. Uno scenario sul quale la Regione ha il dovere di intervenire».



Tra le criticità, nel testo del documento indirizzato all’assessora regionale alla Sanità, si sottolinea che “l’ospedale San Luca vanta ormai da numerosi anni un servizio di medicina di gruppo, chiamato Trecenta Med, che svolge un essenziale servizio di assistenza sanitaria ai pazienti. Negli ultimi anni, complice la riduzione del personale di segreteria e dei medici di medicina generale, si sta registrando un peggioramento del servizio. Ne è testimone la crescente difficoltà dei pazienti nel prendere appuntamento con il proprio medico: solitamente è presente un’unica dipendente della segreteria che deve infatti interfacciarsi con un bacino di circa diecimila pazienti”.



Con l’interrogazione le consigliere dem chiedono: “Quando tornerà a essere operativo il Pronto Soccorso dell’ospedale di Trecenta? Quali e quanti sono i posti letto non ancora attivati rispetto a quanto previsto dalle schede ospedaliere? C’è infine l’intenzione di valorizzare e potenziare la medicina di gruppo Trecenta Med presente presso l’ospedale?”.

Leggi su RovigoNews

Sempre su RovigoNews viene riportato il commento del direttore generale dell'Ulss 5. Ancora una volta Pietro Girardi è bravissimo a enfatizzare quel po' che è rimasto al San Luca dopo la fine della pandemia da Covid.

Dimentica però di dire che l'ospedale è ben lontano dall'obiettivo di 132 posti letto attivi previsto dal Piano Socio Sanitario Regionale 2019-2023 e dalle relative schede ospedaliere. Per la prima volta nella storia di questa provincia non viene applicata la programmazione regionale, già molto restrittiva per il San Luca.



Dimentica anche il direttore generale di informare il pubblico e gli amministratori dei comuni altopolesani che durante il periodo estivo la medicina viene sistematicamente dimezzata, da 40 a 20 posti letto. E i posti letto attivi diventano così 60.

Non ci spiega neanche come mai il reparto di riabilitazione fisica abbia soltanto 16 posti letto attivi, mentre dovrebbe averne 50.


Con una piccola magia da illusionista ci fa credere che l'Ospedale di Comunità equivalga a un reparto di geriatria. Purtroppo non è così, la geriatria è stata soppressa al San Luca con il Piano Socio Sanitario del 2019, l'Ospedale di Comunità è solo un pallidissimo surrogato.

Conclude con questa affermazione priva di riscontri oggettivi: «L'Ulss 5 conferma il proprio impegno per valorizzare il San Luca». Impegno che non si vede.

Che cosa è cambiato da quando Pietro Girardi è direttore generale dell'Ulss Polesana? La smetta di riproporre sempre le stesse parziali verità e dica a tutti gli altopolesani in cosa ha migliorato l'ospedale di Trecenta! Due o tre cose soltanto, ma vere.

Invito in proposito a leggere su questo il precedente post: Ospedale San Luca. Le smentite hanno le gambe corte.

2.7.25

Ospedale San Luca. Le smentite hanno le gambe corte

Il Gazzettino, Domenica 29 giugno 2025

«Non risultano criticità strutturali che possano compromettere l’igiene o la sicurezza del presidio» aveva appena detto il direttore generale dell'Ulss 5 commentando l'interrogazione del deputato Cappelletti del M5S.


Ma a volte le "smentite" hanno le gambe corte e il parlamentare mostra le foto del degrado al quarto piano.


Ora la Conferenza dei sindaci dell'Ulss 5 deve intervenire: una delegazione visiti i reparti, quelli aperti e quelli chiusi.










27.6.25

Corte dei conti: “Liste d’attesa fenomeno vergognoso. Medici di base non più in grado di fare filtro”

fonte: quotidianosanità

26 GIUGNO 2025

Il Procuratore Silvestri durante la sua requisitoria nel Giudizio di Parificazione 2024: “Il capitale umano oggi è sacrificato sull’altare dei deficit di budget”. E sulle risorse: “La spesa pubblica sanitaria in Italia, fatta eccezione per l'impennata nel corso della pandemia, è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi dieci anni, mantenendosi ben al di sotto sia della media OCSE e UE”. I DOCUMENTI


Una requisitoria lucida e severa quella pronunciata dal Procuratore generale presso la Corte dei Conti, Pio Silvestri, incentrata sullo stato di salute – drammaticamente critico – del nostro sistema sanitario pubblico. Silvestri nel suo intervento al Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2024, ha denunciato, con parole nette, l’insostenibilità del modello attuale se non si rimettono al centro il diritto alla salute e il ruolo del personale sanitario. Una requisitoria che suona come un allarme istituzionale per chi ha responsabilità politiche e gestionali.

Fin dall’inizio, Silvestri ha ribadito un concetto fondamentale: “La tutela del fondamentale diritto alla salute rimane, a mio modo di vedere, centrale per definire il parametro di civiltà di un paese”. E ha richiamato la giurisprudenza costituzionale per ricordare che, una volta stabilite le garanzie minime, “non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali”, perché “è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”. (Sentenza n.275/2016 della Corte costituzionale). Vedi la relazione a pag. 6 e 7.

Un ribaltamento di prospettiva che la Corte costituzionale ha recentemente confermato nella sentenza n. 195/2024, laddove ha sancito che le spese per diritti sociali, salute e famiglia devono godere di una “preferenza qualitativa”, in quanto “spese costituzionalmente necessarie”.
....
Liste d’attesa: un “fenomeno vergognoso, per un Paese civile
Altro tema critico, quello delle liste d’attesa. Silvestri ha parlato senza mezzi termini di un “fenomeno vergognoso, per un Paese civile”, che mina l’universalità e l’equità del sistema sanitario.
....
Professionisti svalutati e strutture da rilanciare
Silvestri ha denunciato la marginalizzazione dei professionisti della salute all’interno del sistema pubblico. “Il capitale umano oggi è sacrificato sull’altare dei deficit di budget”, ha affermato. Per questo ha indicato come “fondamentale e prioritario” ridare attrattività alla professione medica, sottolineando la necessità di rimettere «al centro del “villaggio salute” il professionista sanitario (il medico e l’infermiere)”, garantendogli adeguato riconoscimento economico e potere decisionale.
....
La sanità di prossimità e il nodo delle disuguaglianze territoriali
Un altro punto cruciale della requisitoria è stato il tema della sanità di prossimità, che secondo Silvestri rappresenta «una realtà istituzionale più vicina al cittadino» e deve essere “riorganizzata e rafforzata”. Ha quindi sostenuto il ruolo delle Farmacie dei servizi, delle Case della comunità e degli Ospedali di comunità, da realizzare con i fondi del PNRR, e ha invitato a promuovere modelli assistenziali “capillarmente diffusi sul territorio” in grado di offrire “pronta assistenza diagnostica, infermieristica e preventiva con misurato impiego di risorse”.
....
Il nodo risorse
La spesa pubblica sanitaria in Italia – ha detto il Procuratore -, fatta eccezione per l'impennata nel corso della pandemia, è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi dieci anni, mantenendosi ben al di sotto sia della media OCSE, del 6,9 per cento, sia della media EU del 6,8 per cento. Tale dato non può essere considerato con favore, partendo dal presupposto che la spesa deve essere intesa come un investimento, volto a migliorare le condizioni sociali e, di riflesso, economiche del Paese, riducendo i costi del sistema e sviluppando ampi settori dell'economia nazionale, come quello farmaceutico. Con riguardo alla dotazione finanziaria, si pongono due questioni. Da un lato, quella della disponibilità delle risorse: nel 2024 se ne registra una seppur lieve diminuzione rispetto all'anno precedente, in linea con una tendenza che prosegue anche nelle proiezioni per il 2025. Dall'altro, quella del corretto impiego delle risorse stanziate, in chiave di efficienza, tra i vari livelli di governo”.

25.6.25

Ospedale "San Luca", Interrogazione della consigliera regionale Erika Baldin (M5S)

«Ospedale di Trecenta in continuo depauperamento di servizi, specie di emergenza urgenza: la Regione ripristini tutti i reparti»



fonte: sito web di Erika Baldin


Venezia, 23 giugno 2025 – Reparti chiusi, provvisorietà dell’assetto ospedaliero in epoca Covid diventata “all’italiana” definitiva, taglio dei posti letto ed emergenze sempre meno evase in via diretta. È la condizione dell’ospedale San Luca di Trecenta, inaugurato nel 1997 per unificare la sanità altopolesana e oggi a rischio di ridimensionamento: sollecitata dalla referente polesana del MoVimento 5 Stelle, Elena Suman, la capogruppo in Consiglio regionale Erika Baldin ha depositato un’interrogazione rivolta alla giunta Zaia, per chiedere come intenda comportarsi al fine di invertire la tendenza al peggioramento della qualità dei servizi.

«È proprio il settore dell’emergenza e urgenza a destare le maggiori preoccupazioni -spiega la consigliera- dal momento che vi opera un solo medico dopo le ore 16, e peraltro è incaricato di seguire anche gli accessi esterni, fungendo di fatto da mero smistamento verso il Pronto Soccorso di Rovigo, a sua volta sovraffollato». Nel corso degli anni, inoltre, la struttura ha subito un progressivo e costante depotenziamento, attraverso la chiusura di reparti e servizi essenziali che ne avevano contraddistinto l’eccellenza, come il centro nascite, le unità di Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia, Lungodegenza e Psichiatria.

Secondo Baldin e Suman, ciò è stato voluto dall’amministrazione regionale di centrodestra: «Il taglio dei posti letto è infatti stato registrato dalle schede ospedaliere del 2013 e del 2019, approvate con delibera di Giunta, che prevedevano rispettivamente 143 e 132 posti letto. E nel mezzo è intercorso anche il Covid, che ha “requisito” l’intero quarto piano del nosocomio al fine di accogliere chi avesse subìto questo specifico contagio. Ma, al venir meno dell’emergenza, tre reparti non sono stati più ripristinati, come spesso succede in Italia e nel Veneto».

Le esponenti del M5S ricordano che l’ospedale comprende un territorio vasto, dove vivono circa 73mila abitanti in 24 Comuni, e, in partenza, aveva offerto ricovero a oltre 240 degenti con la presenza di tutti i principali reparti: «La stessa cittadinanza, riunita in comitati e organizzando iniziative pubbliche, ha più volte chiesto il mantenimento dei servizi esistenti e il pieno ripristino di quelli perduti, in particolare il Pronto Soccorso».

Di qui la richiesta alla Regione di intervenire: «Aggiungo anche -conclude Erika Baldin- che la popolazione altopolesana, in larghissima parte, ha mostrato di non condividere la decisione dei sindaci dei Comuni di Melara, Castelnovo Bariano, Bergantino e Castelmassa di spostare le pazienti e i pazienti della medicina di emergenza in direzione Legnago, ovvero una realtà afferente all’ULSS 9 Scaligera e non già all’ULSS 5 Polesana. Attendo quindi la risposta dell’assessora Lanzarin».

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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L'interrogazione della capogruppo del M5S in consiglio regionale è stata ripresa anche dalla stampa locale.


Corriere del Veneto 24 Giugno 2025

La Voce Di Rovigo 24-06-2025

22.6.25

Liste d'attesa, il M5S di Rovigo critica l'Ulss 5

Il Gazzettino, 13 giugno 2025

Il Movimento 5 Stelle di Rovigo critica la gestione della sanità pubblica in Veneto e, in particolare, le liste d'attesa, la carenza di personale e la crescente privatizzazione.

Scarica il testo integrale del comunicato stampa.

L'Ulss risponde ma evita, ancora una volta, di informarci che:

  1. Le prestazioni sanitarie monitorate sono solo 70 tra le oltre cinquemila previste dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea);
  2. Il monitoraggio si limita a quelle 70 e considera esclusivamente le Prime visite o Primi accessi;
  3. I "Controlli" (visite ed esami) non vengono considerati e sfuggono a qualsiasi statistica.

Sulle liste d'attesa leggi anche su questo blog:

Rovigo, uno Sportello per il Diritto alle Cure aprirà a settembre

Liste d'attesa. I risultati degli Sportelli per il Diritto alle Cure dopo un anno di lavoro

Liste d'attesa. Su 42,3 milioni di euro la giunta regionale ne destina 20 all'acquisto di prestazioni dal privato convenzionato

Sanità: pagando, visita in 15 giorni. In esenzione, un anno di attesa

15.6.25

Rovigo, uno Sportello per il Diritto alle Cure aprirà a settembre


Una bella notizia!

Il 'Comitato dei cittadini di Rovigo per il diritto alla salute nella sanità pubblica' aprirà a settembre un nuovo Sportello per il Diritto alle Cure.

Il Comitato, aderente al Coordinamento Veneto Sanità Pubblica, adotterà la modulistica del CoVeSaP per assistere gratuitamente i cittadini del medio polesine contro le liste d'attesa che, a dispetto di quanto affermato dal presidente della giunta regionale e dall'assessore regionale alla sanità, continuano a preoccupare i cittadini costretti a tempi d'attesa lunghissimi o ad affrontare spese a volte insostenibili nella sanità privata.

Le trionfalistiche statistiche dell'amministrazione regionale e dell'Ulss 5 non spiegano che:

  • Le prestazioni sanitarie monitorate sono solo 70 tra le oltre cinquemila previste dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea);
  • Il monitoraggio si limita a quelle 70 e solo per le Prime visite o Primi accessi;
  • I "Controlli" (visite ed esami) non vengono considerati e sfuggono a qualsiasi statistica.

Infatti, le persone che hanno avuto bisogno di servizi sanitari non hanno per nulla la sensazione che tutto vada bene. Un conto è la propaganda e un altro la realtà.

Allo Sportello per il Diritto alle Cure che il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca sta gestendo a Trecenta in Piazza San Giorgio 477, ogni giovedì dalle 16:30 alle 18:30, continuano a presentarsi cittadini per avere assistenza gratuita, in particolare proprio per i controlli.



14.6.25

Quattro Comuni: "Rivogliamo il Pronto soccorso a Trecenta ma ci accontentiamo di quello di Legnago"

Ieri ROVIGO.NEWS ha pubblicato una notizia clamorosa:

Melara: rivogliamo il pronto soccorso a Trecenta. Incontro con gli assessori regionali e l’Ulss 5 Polesana, insieme ai rappresentanti dei Comuni coinvolti per esaminare la possibilità del ripristino del servizio.

Mi sono detto: finalmente si muove qualcosa! Continuo a legge l'articolo (mai fermarsi ai titoli) e apprendo che i sindaci di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano e Castelmassa - e solo questi - hanno incontrato gli assessori regionali Lanzarin (sanità) e Corazzari (polesano) e il direttore generale dell'Ulss 5 Pietro Girardi. Bene.

Leggo ancora: "La soppressione del pronto soccorso a Trecenta è un vulnus micidiale per tutti i 24 Comuni altopolesani in un quadro di sanità pubblica veneta non certo roseo, soprattutto per quelli oggettivamente più lontani dall’ospedale di Rovigo".

La proposta degli assessori e del direttore dell'Ulss è che "si ragiona per garantire il servizio grazie al Pronto soccorso dell’ospedale di Legnago, più vicino rispetto a quello del capoluogo" e che l'ipotesi sembra aver trovato l'accordo dei presenti.

Ma come? Invece di battersi per il ripristino del PS di Trecenta si accontentano di essere dirottati a Legnago? E' possibile? Ho letto bene? E i cittadini residenti negli altri Comuni dell'altopolesine?
Prima di scrivere questo post ho controllato i siti istituzionali dei Comuni di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano e Castelmassa per avere qualche dettaglio in più, per verificare se avevo inteso bene. Nessun cenno alla notizia pubblicata da ROVIGO.NEWS.

E' la seconda volta in pochi giorni che si parla del Pronto soccorso del San Luca e che poi l'ospedale di Trecenta scompare dalle soluzioni. Si veda in proposito, su questo blog:
Raddoppia il Ps di Porto Viro (privato convenzionato), promesse su Rovigo, fuori dai radar quello del "San Luca".

Ora ci sono pure le promesse su Legnago!

Faccio fatica a contenere l'indignazione e la rabbia per quanto sta accadendo. La sensazione di essere presi in giro come residenti nell'altopolesine è grande. L'impressione che quest'ultima notizia faccia parte di un disegno propagandistico in vista delle prossime elezioni regionali è netta.

Ma ci dovrebbe essere un limite invalicabile quando si parla di diritto alla salute. Questo limite è stato superato!


31.5.25

Incredibile ma vero: Ulss 5 a pieni voti

Il Gazzettino, 31 maggio 2025

La Voce, 31 maggio 2025

Ancora una volta il Direttore generale dell'Ulss riceve il massimo del punteggio dai sindaci polesani. Nonostante tutto.

Sembra incredibile ma è così.
Anche a voler solo considerare quanto apparso sulla stampa, per altro benevola, in quest'ultimo anno, non appare motivato un giudizio così spropositato.
Sembra quasi che si vogliano nascondere i problemi. Ammettere che esistono implicherebbe la necessità di intervenire e, evidentemente, non vogliono farlo. Il motivo o i motivi restano poco chiari ma nessuno, fino a questo momento, ha trovato il coraggio di far emergere i problemi. Quindi meglio nasconderli sotto il tappeto.
Come 'Comitato altopolesano dei cittadini cittadini per il San Luca' non ci dobbiamo scoraggiare, tra la popolazione qualcosa si muove. Il lavoro del Comitato non è inutile, prima o poi porterà a dei risultati anche in conferenza dei sindaci.
Abbiamo assistito decine di persone ad avere riconosciuto il loro diritto a visite ed esami entro i tempi richiesti dal medico curante grazie al nostro Sportello per il Diritto alle Cure. Persone che ora hanno la consapevolezza dei loro diritti e degli abusi che hanno subito in questi anni. Persone che parleranno con altri cittadini, di ogni orientamento.
A Rovigo si è costituito un nuovo comitato, aderente al Coordinamento Veneto Sanità Pubblica (CoVeSaP), che a breve aprirà il suo Sportello per il Diritto alle Cure. Altri cittadini potranno ottenere il rispetto dei loro diritti.
Arriveremo a ottenere che in Polesine la sanità pubblica diventi un tema centrale, fondamentale, dell'azione amministrativa dei nostri Comuni.

Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca
Pietro Tosarello - Presidente/Portavoce