fonte: La Voce di Rovigo, 5 marzo 2025
Le zone carenti sono triplicate rispetto a gennaio dello scorso anno
L’Ulss Polesana va a caccia di medici. E, in particolare di medici di medicina generale, i “medici di famiglia”. Perché per colmare tutte le lacune e rendere anche possibile la “libera scelta” oltre che carichi meno opprimenti per i medici stessi, ne servirebbero 121.
Per quanto riguarda il Distretto 1 (ex Ulss 18), ne mancano:
6 per i Comuni di Bergantino, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Melara;
4 per i Comuni di Calto Ceneselli, Ficarolo, Gaiba, Salara e Stienta;
3 per i Comuni di Bagnolo, Canda Castelguglielmo, Giacciano con Baruchella e Trecenta;
4 per il Comune di Badia;
5 per il Comune di Lendinara;
8 nell’ambito 6 di Fratta, Lusia, Pincara, San Bellino e Villanova del Ghebbo;
11 per i Comuni di Canaro, Fiesso e Occhiobello;
4 per i Comuni di Arquà, Bosaro, Costa Frassinelle e Villamarzana;
30 per i Comuni di Rovigo, Boara Pisani e San Martino;
6 per i Comuni di Crespino, Guarda, Polesella, Pontecchio e Villanova Marchesana;
5 per i Comuni di Ceregnano, Gavello e Villadose.
Per quanto riguarda il Distretto 2 (ex Ulss 19), ne mancano:
9 per i Comuni di Adria, Papozze e Pettorazza;
8 per i Comuni di Ariano, Corbola e Taglio di Po;
7 per il Comune di Porto Tolle;
11 per i Comuni di Loreo, Porto Viro e Rosolina.
Secondo uno studio della Fondazione Gimbe in Veneto il 68,7% dei medici di base ha oltre 1.500 pazienti.
Fra pensionamenti e scarsità di nuovi medici, quest’anno e il prossimo potrebbero segnare il punto più basso della disponibilità di camici bianchi nel nostro Paese.
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