13.10.19

Rette alla Casa di riposo di Badia. I familiari scrivono una lettera aperta a Zaia, "siamo delusi"


Due inviti ignorati dal presidente della giunta regionale, il leghista Luca Zaia.
"Prima i veneti" è solo uno slogan. propaganda, un inganno per raccattare voti in campagna elettorale.


E' una lettera amara quella che un gruppo di familiari dei degenti della casa di riposo di Badia indirizza pubblicamente al presidente della giunta regionale veneta. Due gli inviti a Zaia per venire a discutere dei problemi della Casa del sorriso e delle elevate rette poste a carico dei congiunti. Il presidente li ha ignorati completamente, nessun riscontro, nessun cenno di vita.
Mancanza di tempo? Difficile come scusante viste le numerose partecipazioni alle iniziative di partito, alle inaugurazioni o ai festeggiamenti per il prosecco patrimonio dell'umanità.
Tempo per i veneti in casa di riposo non ne ha trovato, neanche un minuto.

Chi ha un po' di memoria, in particolare a Badia Polesine e nei comuni dove è stata tentata la privatizzazione delle case di riposo, ricorderà che Zaia presentò in pompa magna, subito dopo le vittoriose elezioni del 2015, occupando per giorni lo spazio dei giornali e dei tg locali, una serie di progetti di legge.
Tra questi, il 29/06/2015, ne presentò uno sulla riforma delle case di riposo (Ipab), materia sulla quale la Regione Veneto era rimasta l'unica a dover legiferare. Bene, dopo più di quattro anni il progetto di legge n. 25 è rimasto lettera morta.
Nel frattempo la regione ha autorizzato altri centri privati convenzionati che, godendo di un più favorevole regime fiscale, hanno lasciato vuoti molti letti nelle strutture pubbliche. E non è una coincidenza.

---- il testo della lettera dei familiari

Signor Presidente, ai primi di luglio i familiari di persone ricoverate, l’hanno invitata in casa di riposo a Badia Polesine senza aver ricevuto alcuna risposta.
A metà agosto le abbiamo scritto una seconda lettera senza avere risposta.
Signor Presidente speriamo che quelle due lettere non siano finite nel cestino.
Signor Presidente Lei dal Sole 24 ore è stato classificato come il primo e più amato di tutti i presidenti di regione d’Italia.
Signor Presidente Lei va a tutte le feste della Lega. Ci sta bene.
Signor Presidente Lei va ad inaugurare l’A31. Ci sta bene.
Signor Presidente Lei va ad inaugurare piste da sci. Ci sta bene.
Signor Presidente Lei va a festeggiare il prosecco patrimonio dell’umanità. Ci sta bene.
Signor Presidente non ci credevamo quando alcuni familiari della “Casa del Sorriso” ci dicevano di non illuderci perché il Presidente non avrebbe risposto a questo invito.
Signor Presidente i nostri anziani sono patrimonio del Veneto, sono emigrati in vari paesi del mondo e dopo anni sono tornati a casa, nella nostra Regione, con i soldi.
Signor Presidente il vostro slogan “Prima i veneti”. I nostri anziani sono veneti.
Signor Presidente noi diciamo prima i nostri anziani che hanno fatto il Veneto.
Signor Presidente il Veneto non lo hanno fatto Bossi, Zaia, Salvini e Galan. Lo hanno fatto i nostri vecchi.
Signor Presidente qui a Badia Polesine non la invitiamo più. Per i familiari della “Casa del Sorriso” lei è stato una delusione. Vada pure alle feste della polenta e della salsiccia dove la Lega prende voti. Perché alla fine è questo che vi interessa.
Signor Presidente il vostro slogan “prima i veneti” è buono solo per raccattare voti in campagna elettorale.
Signor Presidente a Badia Polesine comanda la Lega, in provincia la Lega, in regione la Lega, avete fatto un buon lavoro Signor Presidente.
Ma a lei Signor Presidente non interessa il destino delle famiglie degli anziani ricoverati nelle case di riposo.
Signor Presidente lei è il presidente di tutti, non solo dei votanti della Lega.
Signor Presidente alla festa della Lega a Conselve ha detto che vuole fare una rivoluzione.
Signor Presidente non la vediamo vestito da Zapata, Che Guevara, Danton o Roberspierre. Per fare una rivoluzione ci vuole del coraggio, visto che non ha trovato né il tempo né il coraggio per venire a confrontarsi con noi, allora, come dite voi, forse le mancano gli “attributi”?
Signor Presidente questa lettera volevamo mandarla a Lei. Invece la mandiamo ai giornali per fare capire alla gente chi è il governatore più amato dagli italiani.
Buona giornata Signor Presidente
Un gruppo di familiari della Casa del Sorriso  di Badia  Polesine
30/09/2019
----fine documento

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