Sempre più difficile accedere al servizio infermieristico dell'Ulss 18
Non può essere un caso. Qualcuno ci deve studiare, e con impegno, per rendere la vita impossibile ai pazienti in assistenza domiciliare integrata (Adi) e ai loro familiari. Non c'è altra spiegazione.
L'ultima perla del servizio
infermieristico
Sabato pomeriggio ho trasmesso
via fax una richiesta di esami all'Adi di Trecenta. La ricetta
bianca, il famoso promemoria, è stata stampata dal medico di
medicina generale. Adi sta per assistenza domiciliare integrata alla
quale partecipano il servizio infermieristico dell'Ulss, il medico di
famiglia e, all'occorrenza, altre figure specialistiche. Mia moglie,
a causa delle sue condizioni di salute, è classificata in Adi-Med,
cioè in Adi medicalizzata, il livello più alto di assistenza
previsto dal servizio.
La mattina seguente mi telefona
l'infermiere di turno per dirmi che la procedura è cambiata e che
“per avere la prenotazione” - attenzione la “prenotazione”
non l'esecuzione del prelievo – devo produrre “l'originale” e
non il fax. In pratica dovrò prendere la macchina e andare
all'ospedale di Trecenta per consegnare a mano un pezzo di carta, un
promemoria, non firmato da nessuno, che potrei replicare in un
milione di esemplari del tutto identici con qualsiasi programma
informatico.
Ma di che originale parla l'Ulss 18?
L'originale è il documento informatico già acquisito dal sistema
sanitario regionale nel momento stesso in cui è stato rilasciato da
parte del medico di medicina generale. Su questo l'amministrazione
regionale ha riempito i tg regionali.
E allora? Che originale vuole l'Ulss 18
se già lo ha già acquisito informaticamente?
Non si può essere tanto ignoranti
delle proprie procedure. Nessun funzionario dell'Ulss 18 può essere
così stupito da chiedere al paziente un originale, che non esiste in
forma cartacea, già acquisito dal sistema sanitario regionale di cui
la stessa Ulss 18 ovviamente fa parte.
Lo scopo di una procedura così
illogica deve essere un altro, per forza! E non può essere altro che
quello di stancare, snervare, allontanare dal servizio il maggior
numero di pazienti, costringendoli a rivolgersi ai laboratori
privati. Ai pazienti raccontano la favola dell'originale. E intanto
si allungano a dismisura i tempi per il prelievo.
La finalità dell'Adi-Med è quella di
assicurare sul territorio un'assistenza paragonabile a quella
ospedaliera, con costi per il sistema sanitario di gran lunga
inferiori al ricovero ospedaliero. In ospedale gli esami che sono
stati richiesti verrebbero effettuati molto più spesso di quanto non
accada a casa, senza “originali” inesistenti, senza prenotazioni,
senza tediare i parenti, che si fanno carico dell'assistenza ai
propri cari, con richieste assurde.
L'Ulss 18, sull'Adi, è assolutamente
inadempiente, lascia che vengano propinate ai pazienti frottole
colossali, dilata i tempi di esecuzione del servizio e, infine, eroga
lauti compensi di risultato a dirigenti che svolgono malissimo il
proprio lavoro.
Pietro Tosarello
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