22.10.07

CER e neuropsichiatria infantile. La dirigenza Ulss risponde come al solito: voi non sapete!

… e il presidente della conferenza dei sindaci, condivide e sottoscrive.

Contro le critiche le solite tecniche: accuse di ignoranza e spostamento dei termini della questione.

Il fatto.

Nei giorni scorsi la Cgil ha lanciato l’allarme per la chiusura del Cer, il centro di educazione e riabilitazione infantile. Si consulti in proposito la stampa locale del 12 ottobre scorso. Vi si legge, tra l’altro:
Famiglie costrette a programmare visite dal fisioterapista, dal neuropsichiatra, dal logopedista, dallo psicologo e sballottare i propri figli da un ambulatorio all'altro. È quanto sta accadendo nel territorio dell'Ulss 18 a causa dell'improvvisa chiusura del Cer, il centro di educazione e riabilitazione per minori affetti da problemi neuropsichiatrici. Da qualche settimana il servizio è stato smantellato senza alcun coinvolgimento nè degli operatori nè delle famiglie che portavano i propri bambini e ragazzi per le cure socio-assistenziali e per la preparazione all'inserimento scolastico.
Da 4 neuropsichiatri si è passati a uno, da 18 educatori a 6, da 7 psicologi a 4 e anche i fisioterapisti sono diminuiti.”
… “A questo si aggiunge la chiusura del Cer, un servizio nato nel 2000 con fondi regionali per accogliere bambini medio o gravemente malati e offrirgli un'assistenza completa a 360 gradi, con la possibilità di accompagnarli nel percorso di inserimento scolastico dove poi avrebbero trovato l'assistenza degli insegnanti di sostegno”.
… “Oggi le famiglie sono costrette ad arrangiarsi, a rivolgersi a più specialisti senza che questi a loro volta si interfaccino per tarare le eventuali attività - interviene il segretario provinciale Fp Cgil Paolo Zanini -. La neuropsichiatria infantile ha un bacino di utenza di circa 1500 bambini, è dunque un dipartimento importante che funge da riferimento per quei nuclei familiari in difficoltà. Non si capisce la filosofia dell'azienda sanitaria che sembra voler ridurre le prestazioni e i servizi, delegando il difficile compito dell'integrazione di questi bambini alla scuola che non è attrezzata per questo genere di prestazioni.”

La reazione dell’Ulss.

Dopo qualche giorno risponde il direttore generale dell’Ulss, Adriano Marcolongo. Così come sempre accade di fronte alle critiche, è tutto un “Credevo che i due rappresentanti del sindacato, fossero a conoscenza delle normative”“I due sindacalisti forse ignorano”“Non corrisponde a verità”“Non di tagli, quindi, si è trattato ma”, udite udite, “al contrario di conversione del servizio”. Insomma, gli altri “ignorano” o hanno le traveggole, o prendono per problemi le migliorie e per disservizi le innovazioni.

Sullo stesso filone il direttore dei servizi sociali dell’Ulss 18 che sulla stampa del 17 ottobre afferma che “…chi ci ha attaccato, non conosce la normativa” (a ridaje, direbbero a Roma), e “…i sindacalisti che non si informano su ciò che stanno trattando” e che, addirittura “è probabilmente meglio che cambino mestiere”.
Il dottor Poiré ci va giù pesante ma non cambia la sostanza: gli altri ignorano o hanno le traveggole.
Ciò che sorprende e che il dott. Poiré lanci queste accuse al sindacato tenendosi al fianco il presidente della conferenza dei sindaci, Oscar Tosini, colui che, per compito istituzionale, dovrebbe essere una sorta di sindacalista dei sindaci nei confronti dello strapotere della dirigenza dell’Ulss. Ma lui no! Lui si mette dalla parte dello strapotere, approva e condivide. Secondo Tosini, ciò che viene criticato dalla Cgil è "un'eccellenza a livello veneto … un fiore all'occhiello" e fa finta che le critiche rivolte all’Ulss siano invece rivolte ai sindaci. Dichiara, infatti, “Come sindaci siamo stufi di essere attaccati sull'attività di settori che vedono invece una partecipazione e un impegno rigoroso delle amministrazioni comunali”. E questo mentre i sindacalisti della Cgil avevano chiesto l’aiuto dei sindaci e criticato i dirigenti dell’Ulss, quelli dello stratapotere.

Vecchie tecniche per chi ha un po’ di memoria (e questo blog può aiutare). “Gli altri ignorano” (noi siamo i tecnici!!!!) e poi un significativo travisamento delle critiche altrui. Sono le tecniche adottate dai massimi dirigenti dell’Ulss, e utilizzate ora anche dal presidente della conferenza dei sindaci.
Certo che ormai Oscar Tosini è una certezza, su ogni questione lo si può trovare, con sicurezza … dalla parte sbagliata.

Sergio Leone diceva di Clint Eastwood: “mi piace perché ha due espressioni, col cappello e senza il cappello”.
Di Oscar Tosini si potrebbe dire che piace ai dirigenti dell’Ulss perché ha due idee, ed entrambe di Adriano Marcolongo.


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