21.6.20

Badia Polesine. La Casa del Sorriso...non sorride più!

Il Resto del Carlino, 19 giugno 2020

Da alcuni anni, da quando nostra madre, per motivi di salute è dovuta entrare in casa di riposo, stiamo seguendo le sorti di questo Ente.

Un Centro Servizi di indubbio valore, dove le figure professionali sono all’altezza dei compiti delicati ai quali debbono far fronte giorno dopo giorno.

Il loro intervento non è su cose, oggetti, apparecchiature, ma su persone che stanno affrontando, forse, l’ultimo periodo della loro vita.

In questo contesto ruotano diverse, figure, professionali e no.

In tutti questi anni, da quando è sorta, la nostra casa di riposo è riuscita a fornire un servizio prezioso di assistenza sociale e sanitaria, ma anche umana e spirituale alla cittadinanza locale ma anche al Polesine e alle provincie confinanti.

La situazione, dal punto di vista economico, ormai da alcuni anni, si è aggravata e l’Ente in questo ultimo periodo di “lockdown” si trova in grave difficoltà.

Le motivazioni sono molteplici, bisognerebbe tornare indietro di alcuni anni, scelte non sempre oculate fatte da precedenti amministrazioni, ma anche, la concorrenza con il privato accreditato che ha avuto il suo peso.

La Regione Veneto non sta facendo la sua parte; le difficoltà che stanno affrontando tutte le IPAB del Polesine e non solo, sono da reputare ad una riduzione nel complesso delle impegnative sanitarie e della quota sanitaria non aggiornata da almeno una decina di anni, ed inoltre da una riforma delle IPAB ancora da realizzare.

Vani sono stati finora i tentativi, dell’opposizione politica, dei sindacati della funzione pubblica, dei comitati familiari, di convincere la Giunta Regionale Veneta a interessarsi dei problemi delle RSA pubbliche, in maniera concreta ed efficace.

Il nostro Comitato Familiari degli ospiti della Casa del Sorriso di Badia Polesine, di cui anch’io faccio parte, ha più volte attirato l’attenzione dei media, facendo conoscere anche nel dettaglio la difficoltà in cui versa l’Ente.

Abbiamo coinvolto la popolazione locale, che si è mostrata interessata e preoccupata nello stesso tempo.

Siamo riusciti ad ottobre dell’anno scorso a parlare direttamente con l’Assessore ai Servizi Socio Sanitari e Assistenziali della Regione, Dott.ssa Manuela Lanzarin.

La quale ci ha fornito informazioni che ci facevano ben sperare per la soluzione dei problemi che versano le IPAB del Veneto.

Ma, ad oggi, quelle promesse non hanno dato alcun esito, anzi, la situazione si è aggravata maggiormente; I familiari degli ospiti si sono visti aumentare in due anni le rette in maniera considerevole sia a libero mercato sia per chi è in convenzione.

Ad ottobre dell’anno scorso il CDA della Casa del Sorriso ha portato la retta a libero mercato a circa 3000 euro al mese, mettendo in difficoltà molte famiglie e impedendo, di fatto, alle meno abbienti di entrare in struttura.

E’ una situazione che ritengo e riteniamo inaccettabile, occorre che la Regione Veneto intervenga al più presto se non vuole che molte case di riposo, compreso la nostra, abbiano un destino infausto.

La politica a livello locale e non solo, deve fare il possibile per aiutare la nostra Casa di riposo affinché continui a sorridere ancora per molti anni.

Badia Polesine 16- 06- 2020

Il Coordinatore del Comitato Familiari della Casa del Sorriso

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