22.7.16

Ulss 18. Senza risposte i problemi dell'assistenza domiciliare integrata (Adi)

Nello scorso mese di aprile una delegazione del Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” ha incontrato il direttore generale dell'Ulss 18 Antonio Compostella. In quella occasione il comitato ha consegnato una lista dei problemi dell'ospedale di Trecenta e del servizio di assistenza domiciliare integrata (Adi) [vedi il post Forse resistere serve ancora].

Ho curato personalmente la parte riguardante l'Adi leggendo e consegnando al direttore dell'Ulss una breve relazione sui problemi che si presentano per i pazienti a domicilio. L'improvviso arrivo di un assessore regionale ha indotto il responsabile dell'Ulss 18 a interrompere la riunione, con la promessa che, su questi punti, avrebbe risposto per iscritto. Risposta che a tutt'oggi non è arrivata.

Quelli che seguono sono i contenuti illustrati ad Antonio Compostella.

Prelievi

Modalità

Nel 2016 non è possibile inviare validamente per fax o per posta elettronica il promemoria rilasciato dal medico di medicina generale che prescrive l'effettuazione di prelievi (es. sangue e utine). Il servizio infermieristico pretende di ricevere l'originale del promemoria. Una richiesta al limite del ridicolo se non costringesse persone anziane, prive di mezzi di trasporto, a spendere cifre non trascurabili per un'auto a noleggio e a sottrarre tempo all'assistenza del congiunto in Adi.
Ma di che originale parla il servizio infermieristico? L'originale è il documento informatico già acquisito dal sistema sanitario regionale nel momento stesso in cui è stato rilasciato da parte del medico di medicina generale. Su questo l'amministrazione regionale ha riempito i tg.

Tempi

Con questa procedura, del tutto illegittima per una pubblica amministrazione (art. 1, comma2 della legge 241/1990: “La pubblica amministrazione non può aggravare il procedimento se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell'istruttoria”), i tempi per un prelievo a domicilio arrivano normalmente a 12-13 giorni.
Consideriamo che chiunque possa muoversi con le proprie gambe, per ottenere un prelievo di sangue può presentarsi in qualunque punto sanità ed effettuare il prelievo in mattinata. Chi non può muoversi, chi è allettato, chi è affetto da patologie degenerative che non possono far altro che aggravarsi, con questa procedura, del tutto illegittima e irragionevole, deve aspettare due settimane.

Farmaci

Modalità

L'Ulss provvede alla fornitura dei farmaci necessari ai pazienti attraverso un servizio che prevede:
- la compilazione mensile da parte del medico di medicina generale dell'elenco dei farmaci secondo uno specifico formulario;
- la trasmissione dell'elenco all'Adi a cura dei familiari del paziente.

Risparmio

L'Ulss, attraverso la fornitura diretta, realizza un sensibile risparmio rispetto al costo in farmacia. I pazienti, in qualche caso, possono ottenere anche farmaci che sarebbero a pagamento se acquistati presso una farmacia. Bene.

Tempi

Si sappia che per ottenere i farmaci passano anche due o tre settimane. Possibile che non si riesca a ridurre sensibilmente questi tempi?
Inoltre, non tutto ciò che è necessario viene fornito. Occorrerebbe ampliare il ventaglio dei farmaci disponibili; le famiglie avrebbero un minimo di sollievo dalle spese che, in qualche caso, arrivano a 500 euro al mese.

Presìdi

I presìdi forniti (garze, siringhe, pomate) sono erogati col contagocce e il sistema è rigido mentre, al contrario, dovrebbe essere flessibile. Un paziente grave non è quasi mai stabile e la rigidità è inconciliabile con la sua condizione.
Ora tutto è ingessato. Anche qui c'è un elenco che il servizio vorrebbe scolpito nel marmo, uno e per sempre. Capisco che questo consentirebbe di programmare la spesa ma la realtà non è così meccanica. La flessibilità deve essere prevista anche nei fogli di calcolo dei dirigenti.
Per ottenere qualcosa di più o di diverso i parenti devono andare dal medico di famiglia, chiedere e ottenere una certificazione, consegnarla all'Adi e sperare che venga approvata. Anche quando la necessità è evidente all'infermiere che viene a casa ma che, evidentemente, non può segnalare alcunché ai suoi superiori e non può dare alcun suggerimento se questo può comportare il rischio di una maggiore spesa.

La finalità dell'Adi è quella di assicurare sul territorio un'assistenza paragonabile a quella ospedaliera, con costi per il sistema sanitario di gran lunga inferiori al ricovero.

Il nuovo Pssr (piano socio-sanitario regionale) prevede di ridurre i posti letto negli ospedali migliorando i servizi territoriali ma sull'assistenza domiciliare non abbiamo visto alcun miglioramento.

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Vedi in particolare il post del 3 giugno 2015 Servizio infermieristico. Si studia come complicare la vita dei pazienti

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