II caso di un anziano non autosufficiente dimesso dall'ospedale
Pressioni psicologiche e minacce di denuncia per abbandono d'incapace. E la "punizione" che l'Ulss voleva riservare a una donna rodigina che non ha portato subito in casa di riposo in un posto letto a libero mercato, nonostante avesse diritto a un'impegnativa, l'anziano padre, ricoverato in ospedale per una polmonite che lo aveva reso completamente non autosufficiente.Lo racconta la stessa figlia che si è affidata anche ai consigli dell'associazione "Per l'articolo 32", come spiega uno dei fondatori, Cristiano Pavarin. «Stiamo affrontando varie situazioni di questo genere - spiega Pavarin - Tutto è dovuto al taglio dei posti letto dell'ultimo piano socio sanitario regionale, che dovevano essere sostituiti da posti letto di comunità o Rsa (Residenza sanitaria assistenziale, ndr). Non sono stati attivati. Così succede che se ricoverano una persona, la stabilizzano ma poi bisogna trovare un'altra struttura per la riabilitazione e la degenza che è solo a libero mercato. La cosa si risolve mandando una raccomandata all'Ulss di riferimento, dicendo che deve dare l'impegnativa e non può abbandonare il malato ai parenti. Nel caso esposto sono serviti sei mesi, finché non abbiamo ottenuto l'impegnativa come era nostro diritto».
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