Il Comitato altopolesano dei cittadini
per il “San Luca” (ospedale di Trecenta) sta sollecitando la
conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 di Rovigo affinché discuta,
senza ulteriori rinvii, delle prescrizioni inflitte agli ospedali
pubblici dalla delibera della giunta regionale n. 1630 del 9settembre scorso.
La delibera della giunta Zaia, infatti,è pesantissima sugli ospedali di Trecenta e, in particolare, Rovigo.
Ben 17 le prescrizioni su quest'ultimo. Molte riguardano servizi che
l'ospedale rodigino dovrà sostenere anche per l'Ulss 19 di Adria,
pur in presenza di tagli cospicui ai posti letto dovuti al nuovo
piano socio sanitario regionale.
Ma ciò che è più grave sono le
prescrizioni a carico di servizi esistenti. Spicca tra tutte quella
su emodinamica interventistica, un eccellente servizio della
cardiologia rodigina essenziale anche per il funzionamento dell'unità
stroke di neurologia, altra eccellenza dell'ospedale. Su questo la
giunta regionale impone che non sia attuata l'unità semplice
dipartimentale che dovrebbe strutturare adeguatamente il servizio.
Ebbene il comitato ha scoperto in
questi giorni che il servizio è stato previsto per l'ospedale di
Este-Monselice, in provincia di Padova, anche se il direttore
generale dell'Ulss 17 non lo aveva nemmeno richiesto nel proprio
piano aziendale (Dgr n. 1109 del 01/07/2014).
Un'assurdità anche dal punto di vista
gestionale, ma è soprattutto un danno all'assistenza sanitaria
dell'intera provincia di Rovigo.
Oggi, alle ore 17, dopo vari
rinvii, l'argomento è stato all'ordine del giorno della conferenza dei sindaci. La preoccupazione del comitato è
che non si faccia in tempo a discuterlo, relegato com'è al quarto
punto; che i sindaci, in sostanza, non trovino un'intesa sulle azioni
da compiere per ottenere una profonda revisione della delibera
regionale.
Il piano socio sanitario regionale ha
programmato una notevole riduzione dei posti letto degli ospedali
pubblici. Ma per la giunta regionale non è stato sufficiente. Con la
sua delibera sta cercando ora di sabotare anche il piano diadeguamento del direttore generale, lo strumento attraverso il quale
si è cercato di razionalizzare al meglio le risorse rimaste.
Ora i sindaci devono intervenire.
Devono dire un sonoro “No” alla giunta regionale e chiedere il
ripristino delle proposte programmatiche dell'Ulss sugli ospedali di
Rovigo e Trecenta.
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