Lo scorso 11 marzo si è svolta la riunione della conferenza dei sindaci in cui si è parlato degli ospedali di comunità.
Metto a disposizione il verbale della seduta. Il punto 2, a pagina 7, è quello che riguarda gli OdC e i relativi ticket.
Scarica il verbale.
Vedi anche i post correlati:
Ticket sui ricoveri negli ospedali di comunità: una “truffa” premeditata con cura
Ripensamenti in tema di Sanità: meno spese per la Regione Veneto, più spese per gli anziani
Ospedali di comunità, nuovi pesanti ticket sui degenti
I posti letto dell'ospedale di Trecenta. Quanti sono e quanti saranno
Il nuovo Atto aziendale all'odg della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18
30.3.14
Ticket sui ricoveri negli ospedali di comunità: una “truffa” premeditata con cura
Una decisione del 2012. L'imbroglio sui
nomi. Una truffa!
Se nessuno protesta, se
nessuno si muove, se nessuno si indigna.
![]() |
L'ospedale "San Luca" di Trecenta |
La truffa dei ticket
E' stata preparata con
cura la truffa dei nuovi ticket per i ricoveri negli ospedali di
comunità. Nessuna improvvisazione ma una meditata strategia per far
pagare, per la prima volta, pesanti ticket sui ricoveri ospedalieri.
Una decisione che
risale al 24 dicembre 2012, apparentemente scollegata dal piano socio sanitario
regionale (Pssr) e quasi un anno prima dell'approvazione delle schede ospedaliere e territoriali. In tale data la giunta regionale la
approvato la deliberazione n. 2718 “Definizione delle tipologie
di strutture di ricovero intermedie e approvazione dei requisiti di
autorizzazione all'esercizio dell'Ospedale di Comunità e dell'Unità
Riabilitativa Territoriale ai sensi della Legge regionale 16 agosto
2002 n. 22”.
Il trucco è ben
nascosto nel pagliaio degli allegati, in particolare a pagina 2
dell'allegato A. La genialata della giunta regionale consiste nel
distinguere fra la spesa di rilievo sanitario e l'invenzione
di una quota alberghiera che viene posta a carico del paziente
a partire dal 31° giorno di degenza: 25 euro al giorno che diventano
45 a partire dal 61° giorno.
La conferenza dei sindaci dell'Ulss 18
Nella riunione della
conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 dello scorso 11 marzo i dirigenti
dell'Ulss hanno precisato che, se il ricovero in ospedale di comunità
viene richiesto dal medico di famiglia, la quota alberghiera deve
essere pagata dal primo giorno.
Non solo, dopo il 30°
giorno di ricovero i pazienti pagheranno anche la quota di
compartecipazione sulle prestazioni sanitarie quali radiografie ed
esami di laboratorio, come un utente esterno all'ospedale.
La truffa nella truffa
L'ulteriore truffa sta
nel trucco di chiamare quota di partecipazione alberghiera e
quota di compartecipazione quelli che sono nient'altro che
ticket. Questo potrebbe comportare che, all'interno degli ospedali di
comunità, non avrebbe valore l'esenzione ticket di cui può essere
eventualmente in possesso il paziente. Risultato: dovrebbe pagare
comunque.
Luca Zaia
Il presidente della
giunta regionale, si è più volte attribuito il merito di non aver
aumentato le addizionali regionali per non mettere le mani nelle
tasche dei veneti, ricchi e poveri. Ora però ha deciso di
metterle proprio nelle tasche di chi è ammalato, debole, non
supportato dalla famiglia, anche se privo di mezzi e in difficoltà
economiche. Complimenti presidente, ha fatto bene i suoi calcoli
elettorali: le addizionali avrebbero colpito tutti, i ticket
colpiranno solo una parte di ammalati, prevalentemente anziani, che
forse non si renderanno ben conto di quanto accade loro.
L'ospedale di Trecenta
Entro il 2014, al San Luca, 37 posti letto per acuti verranno rimpiazzati da un reparto di 30
posti letto chiamato ospedale di comunità. Chi verrà ricoverato in
questo reparto sarà soggetto a queste nuove norme. Se nessuno
protesta, se nessuno si muove, se nessuno si indigna.
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28.3.14
Ripensamenti in tema di Sanità: meno spese per la Regione Veneto, più spese per gli anziani
Comitato
altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso
Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel.
0425701126 – Cell. 3473490340
sito internet:
http://ospedaletrecenta.blogspot.it/
Data,
23 marzo 2014
Ripensamenti
in tema di Sanità
meno
spese per la Regione Veneto – più spese per gli anziani
ma
la commissione del comune di Trecenta è soddisfatta
L'incontro
della Conferenza dei sindaci a Rovigo (11 marzo scorso) si è chiuso
con l'impegno di allegare all'Atto Aziendale dell’Ulss 18 un
documento di questo tono :
…alcuni
mesi fa è stato affrontato il tema delle schede ospedaliere e della
soppressione di posti letto per acuti e si era ampiamente affermato
che le economie derivanti dalla diminuzione dei posti letto,
sarebbero state investite per attivarne in Ospedali di Comunità meno
costosi perché servono meno medici, infermieri ed operatori
sociosanitari per dare ai malati, non più acuti, la possibilità di
un recupero tale da permettere un tranquillo rientro in famiglia.
La
logica del taglio era sostituire i posti letto più cari con posti
letto meno cari. Ora non è più così e si parla di
compartecipazione di spesa del cittadino: è un controsenso…
Gli
interventi hanno dimostrato che per molti sindaci non si può pensare
ad una soluzione del genere.
Ricordando
che Padrin (presidente della Commissione Regionale Sanità) aveva
affermato che i risparmi dei posti letto per acuti servivano per i
servizi extraospedalieri, si chiede che la Regione sia chiara su
quote ed esenzioni e si comporti con coerenza, non dica oggi qualcosa
per farne domani qualcos’altro.
Il
problema non è di poco conto. Per l’inserimento
del paziente (che proviene da un Ospedale per acuti) in ospedale di
comunità, nei primi 30 giorni, non è prevista nessuna
compartecipazione, né quota alberghiera né quota di partecipazione
(ticket), mentre dal 31° giorno in poi e fino al 90° giorno di
degenza è prevista una compartecipazione in termini di quota
alberghiera e di quota di partecipazione (ticket da versare a seconda
delle indagini cliniche effettuate).
Non
solo, l’allegato A della DGR 2718 del 24 dicembre 2012, per gli
Ospedali di Comunità, nel campo tariffazione riporta: se la
struttura eroga autonomamente l’assistenza medica H24, vengono
aggiunti 10 euro al giorno per paziente ed avendo il San Luca e la
casa di Cura Città di Rovigo questa configurazione, ci sarà un
ulteriore aggravio a carico del paziente.
Naturale
effetto: saranno i Comuni (sarebbe bene se ne accorgessero tutti i
sindaci), già con bilanci gravemente compromessi, ad essere chiamati
ad intervenire in questo frangente, per sostenere economicamente i
più deboli. Sarà possibile?
Come
Comitato Altopolesano abbiamo nel tempo registrato le affermazioni di
Zaia, Coletto, Coppola, Corazzari, Padrin: tutto quanto è stato
detto è stato nel tempo rivisto, aggiornato, corretto e molto è
stato stracciato.
Non è passato un mese da quando Mainardi, a Sariano in
un cosiddetto incontro sulla sanità ci ha illusi che si rimetterà
mano alle schede ospedaliere. Se questo è il modo per rivedere al
meglio la sanità veneta non possiamo che dirci, con un
eufemismo,sconcertati.
E non capiamo il motivo di alcune trionfanti e infondate
affermazioni del rappresentante della Commissione Sanità del comune
di Trecenta (nonché portavoce di un comitato?)
Per il Comitato
Altopolesano prof. Jenny Azzolini
--------------
20.3.14
Spending review. Cottarelli propone un taglio alle indennità di accompagnamento
Che farà il governo?
E' UNO SCHIFO. Nelle proposte per una Revisione della spesa pubblica (2014-2016) del commissario straordinario Carlo Cottarelli c'è una corposa parte dedicata alle indennità di accompagnamento (circa 500 euro mensili).
A pag. 37 si propone di togliere l'indennità a chi abbia un reddito individuale superiore a 30.000 euro l'anno o abbia un reddito familiare superiore a 45.000.
Chi è in condizione di ricevere l'indennità di accompagnamento ha permanentemente bisogno di qualcuno che lo assista; 500 euro mensili sono manifestamente insufficienti a pagare qualunque prestazione di lavoro per un accompagnatore.
Si consideri anche che chi riceve l'indennità ha una o più patologie che richiedono cure e farmaci non incluse nei prontuari, e la spesa può essere molto elevata.
Tagliare quella che è una miseria è una proposta che mi fa vomitare, VOMITARE! Spero che il governo non la accolga fra i provvedimenti da adottare.
E' UNO SCHIFO. Nelle proposte per una Revisione della spesa pubblica (2014-2016) del commissario straordinario Carlo Cottarelli c'è una corposa parte dedicata alle indennità di accompagnamento (circa 500 euro mensili).
A pag. 37 si propone di togliere l'indennità a chi abbia un reddito individuale superiore a 30.000 euro l'anno o abbia un reddito familiare superiore a 45.000.
Chi è in condizione di ricevere l'indennità di accompagnamento ha permanentemente bisogno di qualcuno che lo assista; 500 euro mensili sono manifestamente insufficienti a pagare qualunque prestazione di lavoro per un accompagnatore.
Si consideri anche che chi riceve l'indennità ha una o più patologie che richiedono cure e farmaci non incluse nei prontuari, e la spesa può essere molto elevata.
Tagliare quella che è una miseria è una proposta che mi fa vomitare, VOMITARE! Spero che il governo non la accolga fra i provvedimenti da adottare.
12.3.14
Ospedali di comunità, nuovi pesanti ticket sui degenti
Posti letto per acuti sostituiti da ospedali di comunità.
I nuovi ticket per le degenze oltre i 30, i 60 e i 90 giorni
Inoltre si pagheranno anche tutti i ticket per le singoli prestazioni (prelievi, radiografie ecc.) necessarie durante il ricovero.
Ieri la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 ha parlato degli ospedali di comunità. Nel nuovo atto aziendale, lo strumento attraverso il quale i direttori generali daranno attuazione al piano socio sanitario regionale e alle relative schede ospedaliere, c'è la proposta di “compensare” i posti letto per acuti con posti letto di ospedale di comunità (a più bassa intensità assistenziale e molto più economici).
Per effetto delle schede ospedaliere l'ospedale di Trecenta perderà 37 posti letto per acuti; verranno rimpiazzati da 30 posti letto di ospedale di comunità.
Ma la sorpresa più grande e preoccupante riguarda l'introduzione di nuovi ticket, insostenibili per le persone meno abbienti.
Quel che segue è il resoconto che ne ha fatto sulla sua pagina Facebook Luigia Modonesi, sindaco di Fiesso Umbertiano.
Oggi Conferenza dei Sindaci per parlare degli ospedali di comunità.
Queste strutture intermedie che dovrebbero essere finanziate da ciò che si recupera dal ridimensionamento dei posti letto negli ospedali (ricoveri dopo l'uscita dagli ospedali per acuti) però non erogheranno prestazioni sanitarie gratuite come dovrebbero ma dopo i primi 30 giorni di ricovero si pagherà 15 euro al giorno più ticket per ogni prestazione sanitaria (es. prelievi, radiografie, ecc...), dopo i 60 giorni si pagherà 25 euro più ticket e dopo i 90 giorni 45 euro più ticket.
Io non sono d'accordo e l'ho ampiamente espresso in quanto la sanità in Italia, (almeno per ora!) è gratuita per tutti tant'è che anche le strutture private la erogano allo stesso modo delle pubbliche tramite adeguate convenzioni.
Da notare che poi non è previsto alcuna diminuzione della quota giornaliera per persone in stato di difficoltà economica, quindi ancora sfacelo più grande!
Da notare che su 41 sindaci che dovrebbero essere stati presenti, eravamo solo 17. Quando di affrontano simili argomenti si dovrebbe essere tutti presenti anche delegando un proprio consigliere o assessore, quest'oggi si parlava della programmazione della sanità da quest'anno in poi, quindi argomento importantissimo e delicatissimo.
La mia posizione come anche quella degli altri amministratori è stata fortemente contraria e ci siamo dati l'indicazione di mettere in forma scritta la nostra posizione per inviarla alla conferenza dei sindaci e poi in regione e per quanto mi riguarda mi rendo anche disponibile nei confronti di quei sindaci che ahimè non c'erano per dare loro tutte le informazioni dell'incontro di oggi. Sono fortemente preoccupata ed arrabbiata.
Luigia Modonesi, sindaco di Fiesso Umbertiano
I nuovi ticket per le degenze oltre i 30, i 60 e i 90 giorni
Inoltre si pagheranno anche tutti i ticket per le singoli prestazioni (prelievi, radiografie ecc.) necessarie durante il ricovero.
Ieri la conferenza dei sindaci dell'Ulss 18 ha parlato degli ospedali di comunità. Nel nuovo atto aziendale, lo strumento attraverso il quale i direttori generali daranno attuazione al piano socio sanitario regionale e alle relative schede ospedaliere, c'è la proposta di “compensare” i posti letto per acuti con posti letto di ospedale di comunità (a più bassa intensità assistenziale e molto più economici).
Per effetto delle schede ospedaliere l'ospedale di Trecenta perderà 37 posti letto per acuti; verranno rimpiazzati da 30 posti letto di ospedale di comunità.
Ma la sorpresa più grande e preoccupante riguarda l'introduzione di nuovi ticket, insostenibili per le persone meno abbienti.
Quel che segue è il resoconto che ne ha fatto sulla sua pagina Facebook Luigia Modonesi, sindaco di Fiesso Umbertiano.
Oggi Conferenza dei Sindaci per parlare degli ospedali di comunità.
Queste strutture intermedie che dovrebbero essere finanziate da ciò che si recupera dal ridimensionamento dei posti letto negli ospedali (ricoveri dopo l'uscita dagli ospedali per acuti) però non erogheranno prestazioni sanitarie gratuite come dovrebbero ma dopo i primi 30 giorni di ricovero si pagherà 15 euro al giorno più ticket per ogni prestazione sanitaria (es. prelievi, radiografie, ecc...), dopo i 60 giorni si pagherà 25 euro più ticket e dopo i 90 giorni 45 euro più ticket.
Io non sono d'accordo e l'ho ampiamente espresso in quanto la sanità in Italia, (almeno per ora!) è gratuita per tutti tant'è che anche le strutture private la erogano allo stesso modo delle pubbliche tramite adeguate convenzioni.
Da notare che poi non è previsto alcuna diminuzione della quota giornaliera per persone in stato di difficoltà economica, quindi ancora sfacelo più grande!
Da notare che su 41 sindaci che dovrebbero essere stati presenti, eravamo solo 17. Quando di affrontano simili argomenti si dovrebbe essere tutti presenti anche delegando un proprio consigliere o assessore, quest'oggi si parlava della programmazione della sanità da quest'anno in poi, quindi argomento importantissimo e delicatissimo.
La mia posizione come anche quella degli altri amministratori è stata fortemente contraria e ci siamo dati l'indicazione di mettere in forma scritta la nostra posizione per inviarla alla conferenza dei sindaci e poi in regione e per quanto mi riguarda mi rendo anche disponibile nei confronti di quei sindaci che ahimè non c'erano per dare loro tutte le informazioni dell'incontro di oggi. Sono fortemente preoccupata ed arrabbiata.
Luigia Modonesi, sindaco di Fiesso Umbertiano
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9.3.14
I posti letto dell'ospedale di Trecenta. Quanti sono e quanti saranno
Posti letto assegnati, posti letto reali, quelli per acuti e quelli territoriali. Come sarà il "San Luca" dopo l'applicazione del piano socio sanitario regionale?
Quando si parla di posti letto negli ospedali si considerano implicitamente quelli per acuti, quelli cioè che servono per affrontare le fasi più aggressive e urgenti di una malattia. Non sarà così per molto. Negli ospedali potranno essere previsti, nei prossimi mesi, reparti o comunque settori, definiti ospedali di comunità, in cui vengono fornite le cure necessarie a quei pazienti che sono stabilizzati dal punto di vista medico ma sono troppo instabili per poter essere trattati in un semplice regime ambulatoriale o residenziale classico. Si consulti in proposito la proposta di sviluppo delle strutture intermedie all'ordine del giorno della prossima conferenza dei sindaci.
Tante le domande. Quanti posti letto perderà il "San Luca"? Quanti ne verranno recuperati come posti letto territoriali (ad esempio come ospedali di comunità)? Che cosa prevede il piano socio sanitario regionale (Pssr) con le sue schede ospedaliere e territoriali?
Vediamo di mettere qualche punto fermo, per amore di chiarezza e per poter fare dei bilanci concreti.
Quanti sono i posti letto attualmente assegnati all'ospedale di Trecenta?
La risposta la troviamo nello stesso sito dell'Ulss 18, a questo indirizzo. In sintesi: Posti letto ordinari: 192;
Posti DH (Day Hospital) / DS(Day Surgery): 16; Totale: 208).
In realtà è un dato teorico, probabilmente non sono mai stati attivati tutti. E allora, quanti sono i posti letto effettivamente attivi al "San Luca"?
Durante il recente convegno promosso dalla Cgil a Rovigo, il direttore generale dell'Ulss Arturo Orsini ha reso noto questo dato: sono 180. Riporto di seguito l'immagine della diapositiva che ci interessa.
![]() |
Sono 180 i posti letto attivi nell'ospedale di Trecenta |
I posti letto sono stati definiti con la delibera della giunta regionale 2122 del 19 novembre 2013. In particolare l'Allegato C, a pagina 99, precisa che saranno 143 i posti letto attivi al "San Luca". L'adeguamento dovrà essere attuato dal direttore generale dell'Ulss entro il 2015.
L'Allegato E, infine, stabilisce in 69 i posti letto territoriali da attivare. Di questi, secondo la proposta del direttore generale, 30 saranno individuati nell'ospedale di comunità all'interno dell'ospedale di Trecenta.
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7.3.14
I primari contro la Regione Veneto: No alle schede ospedaliere
fonte: Il Mattino di Padova, 6 marzo 2014
Ricorso al Tar di Anpo e Ascoti-Fials Medici per annullare la delibera 2122 che prevede il taglio di 1200 posti letto e le apicalità ridotte da 864 a 767.
VENEZIA. I primari ospedalieri trascinano la giunta regionale al cospetto dei giudici amministrativi: al Tar, infatti, Anpo e associazione sindacale Ascoti-Fials Medici chiedono di annullare la delibera 2122 del 19 novembre, sull’adeguamento delle schede ospedaliere. Quella - per intendersi - che prevede il taglio di 1200 posti letto per acuti, a fronte di una riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera e di un aumento di quella territoriale, con la conseguente riduzione dalle attuali 864 a 767 delle “apicalità” del Veneto oggi dirette da primari, sostituite con Unità semplici, guidate da dirigenti che saranno scelti dai direttori generali e non per concorso. Così il ricorso - firmato dagli avvocati Andrea Berto e Federica Coghetto - chiede di annullare anche la delibera 2271/2013 sulla riorganizzazione delle Asl, perché «in contrasto con le norme specifiche della legislazione regionale». Se accolto, sarà un terremoto per la sanità veneta disegnata dalla giunta Zaia.
... Nel ricorso si legge così che «la Regione ha approvato schede ospedaliere che prevedono un taglio considerevole dei posti letto e delle strutture complesse», «senza attendere che la conferenza Stato-Regioni approvasse il regolamento previsto dalla legge 135/2012, per fissare standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza opedaliera». Troppa fretta, per i primari, secondo i quali «la giunta regionale si è spinta ben oltre le previsioni del piano socio sanitario, prevedendo (in maniera illogica e irrazionale) reti assolutamente non previste dal piano». Servizi a scavalco tra aziende per radiologia, laboratori, anatomia patologica, senza però stabilire regole fondamentali come «a quale azienda attribuire le risorse umane, quale sosterrebbe i costi materiali, a quale contabilizzare prestazioni e introiti», ma anche «nel caso di procedimenti civili o pernali quale struttura sarebbe responsabile». Parola al Tar: il 19 marzo Camera di Consiglio per sospendere o meno il provvedimento, in attesa della sentenza definitiva.
Leggi l'articolo di Roberta De Rossi.
Vedi anche il comunicato stampa n. 558 del 06/03/2014 dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto.
Ricorso al Tar di Anpo e Ascoti-Fials Medici per annullare la delibera 2122 che prevede il taglio di 1200 posti letto e le apicalità ridotte da 864 a 767.
Se accolto, sarà un terremoto per la sanità veneta disegnata dalla giunta Zaia
VENEZIA. I primari ospedalieri trascinano la giunta regionale al cospetto dei giudici amministrativi: al Tar, infatti, Anpo e associazione sindacale Ascoti-Fials Medici chiedono di annullare la delibera 2122 del 19 novembre, sull’adeguamento delle schede ospedaliere. Quella - per intendersi - che prevede il taglio di 1200 posti letto per acuti, a fronte di una riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera e di un aumento di quella territoriale, con la conseguente riduzione dalle attuali 864 a 767 delle “apicalità” del Veneto oggi dirette da primari, sostituite con Unità semplici, guidate da dirigenti che saranno scelti dai direttori generali e non per concorso. Così il ricorso - firmato dagli avvocati Andrea Berto e Federica Coghetto - chiede di annullare anche la delibera 2271/2013 sulla riorganizzazione delle Asl, perché «in contrasto con le norme specifiche della legislazione regionale». Se accolto, sarà un terremoto per la sanità veneta disegnata dalla giunta Zaia.
... Nel ricorso si legge così che «la Regione ha approvato schede ospedaliere che prevedono un taglio considerevole dei posti letto e delle strutture complesse», «senza attendere che la conferenza Stato-Regioni approvasse il regolamento previsto dalla legge 135/2012, per fissare standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza opedaliera». Troppa fretta, per i primari, secondo i quali «la giunta regionale si è spinta ben oltre le previsioni del piano socio sanitario, prevedendo (in maniera illogica e irrazionale) reti assolutamente non previste dal piano». Servizi a scavalco tra aziende per radiologia, laboratori, anatomia patologica, senza però stabilire regole fondamentali come «a quale azienda attribuire le risorse umane, quale sosterrebbe i costi materiali, a quale contabilizzare prestazioni e introiti», ma anche «nel caso di procedimenti civili o pernali quale struttura sarebbe responsabile». Parola al Tar: il 19 marzo Camera di Consiglio per sospendere o meno il provvedimento, in attesa della sentenza definitiva.
Leggi l'articolo di Roberta De Rossi.
Vedi anche il comunicato stampa n. 558 del 06/03/2014 dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto.
4.3.14
Il nuovo Atto aziendale all'odg della conferenza dei sindaci dell'Ulss 18
Il nuovo Atto aziendale dell'Ulss 18 è all'ordine del giorno della prossima riunione della conferenza dei sindaci, convocata per l'11 marzo.
Con l'Atto aziendale le Ulss del Veneto dovranno programmare il modo con cui dare attuazione al piano socio sanitario regionale (Pssr). Un documento dunque fondamentale perché metterà con i piedi per terra la programmazione regionale; si vedrà, in pratica, come procedere alla riduzione dei posti letto negli ospedali e le modalità con cui verranno creati i posti letto territoriali. Insomma, dalla teoria alla pratica.La giunta regionale ha stabilito le linee guida per la redazione dell'atto aziendale con delibera n. 2271 del 10 dicembre 2013.
Con l'invito alla riunione i sindaci dell'Ulss hanno ricevuto anche la bozza dell'Atto aziendale e una proposta di sviluppo delle strutture intermedie.
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