25.2.12

Ulss 18, un po' di confusione nel sindacato?


Sulle dichiarazioni di Davide Benazzo, responsabile provinciale della Cgil Funzione Pubblica, al Gazzettino e, presumo, agli altri quotidiani locali, si può essere d'accordo su tutto, tranne che per una frase.
Dopo aver ricordato le ultime vicende del San Luca e le contraddizioni presenti negli atti regionali, afferma: "Forse è il caso di chiedersi se sia effettivamente una vittoria aver ottenuto a Trecenta il cardiologo, per poi inviare il paziente a Padova o Verona perché intanto abbiamo smantellato il servizio che dava risposta a Rovigo". Si veda Il Gazzettino di mercoledì 22 febbraio 2012 «Ulss 18, caos sul personale».

Una frase infelice che tuttavia forse spiega la lentezza (riluttanza?) con cui il sindacato, non solo la Cgil, ha partecipato alle mobilitazioni sull'ospedale di Trecenta. Ne è un esempio la chiusura del reparto di pneumologia, avvenuta nell'ottobre del 2006. La mobilitazione dei cittadini era iniziata da un paio di mesi ma Cgil, Cisl e Uil si sono mobilitati il 31 ottobre ... di un anno dopo (si veda il relativo post).
Insomma, fa capolino la sgradevole sensazione che nel sindacato si privilegi l'ospedale di Rovigo, abbandonando anche le tardive rivendicazioni avanzate nel 2007 per il San Luca e l'adeguamento degli organici in particolare.

Le reazioni alle dichiarazioni di Davide Benazzo non si sono fatte attendere. Il giorno dopo l'assessore provinciale alla sanità Guglielmo Brusco ha commentato: "i problemi del San Luca non sono propriamente una priorità mediatica" ma "sono un’emergenza sanitaria".

Il Comitato dei cittadini per il San Luca ha emesso in proposito il comunicato che riporto di seguito.

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Non ce l’aspettavamo
Noi abbiamo mandato alla CGIL una condivisione di impegno nell’occasione del convegno di Adria del 4 febbraio.
Eravamo convinti che parlare di rispetto dei diritti non dovesse comportare dare spazio a campanilismi, perché pensiamo che politica seria sia evitare privilegi che limitano la dignità e la libertà delle persone.
Quando parliamo di difesa della salute che si muove parallelamente alla difesa del lavoro noi parliamo di difesa per tutti. 
Invece in questi tempi si sente il sindaco di Rovigo che sbotta contro l’ospedale di Trecenta perché toglie spazio a quello di Rovigo, si sente Benazzo della CGIL lasciar intendere che la nomina di un cardiologo a Trecenta diventa un problema per gli infartuati perché impoverisce Rovigo, si sente dire che nasce tensione tra il personale di Rovigo e quello di Trecenta.
Vogliamo ripeterci e pretendiamo di non essere volutamente fraintesi: il Comitato dei Cittadini dell’altopolesine si batte per chiedere il ripristino dei servizi al San Luca perché vogliamo che siano garantiti diritti uguali per tutti.
I cittadini dell’altopolesine devono veder riconosciuto il diritto alla salute come i cittadini del medio e del basso polesine. Lo stesso vale per il diritto al lavoro.
Per il Comitato dei ciittadini la portavoce Jenny Azzolini
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