10.4.24

Ospedale San Luca, un declino incontrovertibile


Lettera pubblicata dal Gazzettino di Rovigo il 9 aprile 2024

Il nuovo direttore generale dell’Azienda Uls 5 Polesana dott. Girardi si è molto speso in queste prime settimane di mandato in dichiarazioni rassicuranti sul futuro dell’Azienda che è stato chiamato a dirigere. Come ci stanno purtroppo ricordando i tristi tempi che stiamo vivendo, in una guerra gioca un ruolo essenziale la propaganda. E anche quella per salvaguardare o affossare la Sanità Pubblica è una guerra, pur senza armi. Sembra che tutto vada bene o quasi e che, in futuro, andrà ancora meglio. Ci è toccato persino di leggere, in un resoconto giornalistico seguito alla riunione tra Girardi e la Giunta di Trecenta, che la realtà ospedaliera altopolesana sarebbe al centro di polemiche sul suo presunto ridimensionamento alimentate da uno dei due Comitati presenti al San Luca (quello “cattivo” della manifestazione del 26 febbraio scorso,  mentre l’altro è buono e collaborativo, ca va sans dire). Presunto ridimensionamento? Polemiche? Qui c’è qualcuno che ha dei problemi con il principio di realtà e anche con la lingua italiana. Il ridimensionamento del nosocomio trecentano non è presunto ma è assolutamente reale ormai da lustri; il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca non fa polemiche ma sottopone all’attenzione dei responsabili e della cittadinanza i dati, forniti anche dalla stessa dirigenza Uls, che attestano come il declino di questa meravigliosa struttura sanitaria sia un fatto incontrovertibile. Siamo stanchi di propaganda, siamo stanchi di sentir parlare delle abusatissime  “eccellenze”, siamo stanchi di pannicelli caldi (il medico in più promesso per il Punto di Primo Intervento), siamo stanchi di sentirci dire che il Pronto Soccorso non può riaprire perché non si trovano i medici. Sono anni che sentiamo ripetere a macchinetta le stesse parole. Voi siete pagati, e profumatamente, per risolverli i problemi non per ricordarci che esistono. Un vero ospedale è costituito da posti letto (si, da posti letto! Vi ha insegnato niente l’epidemia di covid che non ha fatto altro che mettere in luce ed amplificare le scellerate politiche di tagli selvaggi praticate nei decenni precedenti in tutta Italia?). Un vero ospedale vuole un Pronto Soccorso funzionante h24; vuole un laboratorio analisi sempre attivo; vuole reparti strutturati e funzionanti (ricordate l’ospedale su due sedi di cui parlava qualche buontempone?); vuole una Ostetricia in cui far nascere i bambini (altrochè 500 parti per avere un servizio sicuro…e magari i pargoli vengono alla luce lungo la strada); vuole poliambulatori che diano risposte ai residenti del comprensorio senza obbligarli a trasferte allucinanti all’altro capo del Polesine…e fermiamoci qua. L’eccellenza della Riabilitazione e l’Ospedale di Comunità sono parenti delle RSA e delle Case di Riposo; sono senz’altro servizi utili ma che danno lustro ad una realtà ospedaliera solo se sono “aggiuntivi” ai servizi fondamentali, non se ne costituiscono l’ossatura. Le Giunte Galan – 1995-2010 e Zaia – dal 2010 ad oggi - hanno penalizzato la Sanità Pubblica e favorito quella privata in maniera vergognosa; hanno punito il San Luca e tutti gli altopolesani come nessun altro nella Regione Veneto. Quali peccati dobbiamo scontare? E quando finirà la nostra penitenza? E se si continua a parlare di “sanità territoriale”, di Case di Comunità, si abbia almeno l’onestà di far presente che i mitici fondi del Pnrr riguardano solo la realizzazione delle strutture, ma non possono essere utilizzati per il reclutamento del personale che dovrà farle funzionare: se sono trascorsi anni senza che chi di dovere sia stato in grado di assumere dei medici per far funzionare un P.S., chi e come riuscirà a trovare le centinaia/migliaia di medici ed infermieri necessari per queste Case? Non se ne può più di propaganda, basta per favore!

Paolo Rizzati
(componente Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca)


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