fonte: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=36612&fr=n
Pubblicati i dati sull’andamento demografico
nazionale. I residenti in Italia sono 60,656 milioni, di cui 5,54
milioni stranieri. Spiccano due dati: il picco di mortalità e i 15mila
neonati in meno rispetto al 2014. Nel primo caso, in attesa di conoscere
le cause di morte, l’Istat spiega il dato con il progressivo
invecchiamento degli italiani ma anche con un effetto di “rimbalzo” in
avanti del numero dei decessi determinato dal recupero delle diminuzioni
registrate nei due anni precedenti. IL REPORT.
19 FEB - Al 1° gennaio 2016 la popolazione in Italia è di 60 milioni 656 mila
residenti (-139 mila unità). Gli stranieri sono 5 milioni 54 mila e
rappresentano l'8,3% della popolazione totale (+39 mila unità). La
popolazione di cittadinanza italiana scende a 55,6 milioni, conseguendo
una perdita di 179 mila residenti. Lo rilevano i primi dati (ancora
stimati) degli indicatori demografici 2015 pubblicati oggi dall'Istat.
I morti sono stati 653 mila nel 2015 (+54 mila). Il
tasso di mortalità, pari al 10,7 per mille, è il più alto tra quelli
misurati dal secondo dopoguerra in poi. L'aumento di mortalità risulta
concentrato nelle classi di età molto anziane (75-95 anni). Il picco è
in parte dovuto a effetti strutturali connessi all’invecchiamento e in
parte al posticipo delle morti non avvenute nel biennio 2013-2014, più
favorevole per la sopravvivenza.
....
Le cause dell’incremento di mortalità. Benché a oggi
manchino alcuni elementi cognitivi per avvalorare le ragioni autentiche
alla base del repentino aumento di mortalità del 2015 – come ad esempio i
dati sulle cause di morte – i primi dati provvisori classificati per
età permettono di ragionare almeno su alcune ipotesi. In primo luogo, il
picco di mortalità del 2015 porta con sé significativi effetti
strutturali, come l’analisi per età dimostrerebbe, vista la particolare
concentrazione dell’incremento di mortalità nelle classi di età molto
anziane. In secondo luogo, è accertato che il picco del 2015 rappresenti
una risposta proporzionata e contraria alle diminuzioni di mortalità
riscontrate nel 2013 e nel 2014 (effetto rimbalzo).
Le persone coinvolte dagli eventi, infatti, sono state quelle
fisicamente più fragili, per le quali il rischio di mortalità accelera
velocemente su base istantanea. Particolarmente interessante a
questo riguardo è l’analogia con altri paesi come la Gran Bretagna o
come la Francia dove, come per l’Italia, si è osservato un incremento
della mortalità nel 2015.
....
Leggi l'articolo completo
Vedi anche il precedente post Impennata della mortalità ospedaliera nel 2015: +11,3%
Vedi l'infografica dell'Istat.
Leggi il report dell'Istat, molto interessante.
4.3.16
Istat certifica aumento mortalità nel 2015: 54mila decessi in più rispetto al 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento