8.1.16

Due reparti maternità a rischio: Trecenta e Adria

da La Voce di Rovigo, venerdì 8 gennaio 2016


Gli indirizzi del ministero prevedono la chiusura dei punti nascita di Adria e Trecenta
Il direttore Compostella: "L'organizzazione la da la Regione. Io lavoro per farli funzionare bene"


Punti nascita degli ospedali di Adria e Trecenta a rischio chiusura. Un allarme rilanciato dalle indicazioni del ministro della salute Beatrice Lorenzin che prevedono la chiusura di sette punti in Veneto, fra questi quelli di Adria e Trecenta.
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Dall'Ulss 18 però di Rovigo si tende a non considerare affatto oro colato la linea guida del ministero, perché in materia di sanità la programmazione spetta alla Regione. E infatti è lo stesso neodirettore generale dell'Ulss 18, e commissario dell'Ulss 19, Antonio Compostella, a precisare che "la chiusura dei punti nascita è uno dei punti delle linee guide del ministero. Il ministro Lorenzin, le ha espresse sulla scorta di approfondimenti scientifici, ma non sono cogenti, perché in tema di sanità è il legislatore regionale che ispone". Entrando nello specifico poi Compostella aggiunge che "io mi occupo di cose oggettive, e a fare fede sono le schede ospedaliere che la Regione Veneto ha varato alla fine del 2013, schede dove si elencano i fabbisogni in tema di sanità dei territori regionali. Ed è in base a queste esigenze di ciascun bacino territoriale che si stabilisce che i punti nascita di Rovigo, Adria e Trecenta sono punti fissi dell'organizzazione sanitaria veneta. Io a questo mi devo attenere e il mio compito sarà quello di farli funzionare, non certo di chiuderli".
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"La permanenza dei punti nascita più piccoli è comunque una scelta strategica, perché presidi irrinunciabili. Se per una programmazione territoriale si decide di tenere aperti punti nascita sotto i 500 parti l'anno bisogna garantire a ognuno di essi il minimo del personale necessario".

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