2.10.15

Liste d'attesa. Il ministero chiede spiegazioni alla regione

Nello scorso mese di agosto il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca ha sollevato il problema dei tempi d'attesa presso le strutture sanitarie pubbliche dell'Ulss 18 (si veda il post Il virus dell’attesa nella sanità altopolesana).
Il documento è stato inviato, tra gli altri, al ministro della salute e il ministero ha risposto.
Con una nota inviata al direttore generale Domenico Mantoan e all'assessore alla sanità della regione Veneto, il ministero ha trasmesso il documento del comitato "con preghiera di riscontro a questo Ufficio e alla portavoce del Comitato Altopolesano, Sig.ra Jenny Azzolini".
La regione dovrà rendere conto dei motivi dei "disservizi nell'erogazione di prestazioni sanitarie prestate dall'Ulss 18, fra cui lunghi tempi di attesa".

Quello che segue è il comunicato stampa del Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca.

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Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
presso Jenny Azzolini, Via Matteotti 82 – 45027 Trecenta (Ro) - Tel. 0425701126 – Cell. 3473490340

Data, 18/09/2015

COMUNICATO STAMPA

Autunno al San Luca
In seguito alla nostra segnalazione di disservizi al San Luca e del metodo “offensivo” di fissare i tempi di prenotazione abbiamo ottenuto l’attenzione del Ministero della Salute che chiede all’Assessorato Veneto alla Sanità di dare risposte sul problema al Ministero stesso ed al Comitato Altopolesano Con una puntualizzazione:” dal momento che le funzioni organizzative e gestionali … sono attribuite integralmente alla regione”. (A proposito la Regione non ci ha degnato di una risposta).
Ferme restando le responsabilità della Regione Veneto speriamo in un impegno serio, non vogliamo che il Governo Centrale dirotti sulla regione anche le proprie responsabilità.
Sia il Governo, sia la Regione si aggrappano (ancora) alla necessità di tagli. Poco tempo fa la Regione esaltava la gestione dell’Ulss 18 che, virtuosissima ha ridotto il deficit da 28 a 5 milioni di euro. Ma per ottenere questo brillante risultato non sono state acquistate/rinnovate tecnologie, gli apparecchi rotti restano tali o vengono aggiustati con ritardi disastrosi (per fare un esempio al San Luca c’erano 2 apparecchi radiologici portatili per le radiografie al letto del paziente: sono entrambi fuori uso), non sono stati ricoperti i primariati vacanti, non è stato sostituito personale andato in pensione. Perché i risparmi non vengono fatti in altri settori? Forse nei compensi e premi di produzione (produzione di che? non certo di servizi), o nella sproporzione tra quantità della spesa e qualità dei materiali, o nella disorganizzazione del lavoro e della comunicazione interna (quasi inesistente), oltre alla opportunità di tagliare le ben note spese finalizzate unicamente al restyling dell’immagine( una per tutte l’ingresso dell’ospedale di Rovigo).
Intanto oggi, 16 settembre, per una visita oculistica di controllo viene proposto un giorno di luglio 2016, oppure,in tempi brevi, Porto Viro, località, com’è noto, comodissima per gli altopolesani. Magari anziani e soli.
Noi intanto, temendo che, con l’autunno, insieme alle foglie cada (ancora) la qualità e la quantità dei servizi, già ora ridotti all’osso, continuiamo nel nostro vizio di informarci per informare la gente. E segnalare i problemi “a chi di dovere”.

Alleghiamo

Grazie dello spazio che date e della condivisione di un impegno civile per i diritti comuni.

Per il Comitato – la Portavoce

Jenny Azzolini
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