4.8.12

Appello ai sindaci: “Salvate il punto nascita del San Luca”

fonte: La Voce di Rovigo.
TRECENTA IL COMITATO PER IL SAN LUCA SCRIVE ALLE FASCE TRICOLORI CHIEDENDO DI MOBILITARSI
Lettera partita dopo che è circolato un documento regionale per la riduzione delle strutture
Nel mirino, la situazione del punto nascita dell’ospedale dopo che, nei giorni scorsi, è circolata la notizia di un piano regionale per la riduzione del numero di punti nascita nel Veneto, che dovrebbero passare dagli attuali 42 a 31.
Tra i punti nascita da chiudere figura anche quello del San Luca, che dovrebbe essere assorbito nell’ospedale di Rovigo.
La divulgazione del progetto - secondo Jenny Azzolini portavoce del comitato - “sembra finalizzata a sondarne l’impatto tra la popolazione e le amministrazioni comunali, senza coinvolgere i responsabili politici regionali. Ecco perché è necessario intervenire immediatamente e con efficacia a difesa del punto nascita del San Luca”. “Un reparto - scrivono ancora dal comitato - che oltre a registrare 350-450 parti, assiste circa 480 coppie l’anno con un protocollo di fecondazione assistita di vera eccellenza”. “Sull’ospedale di Trecenta convergono, grazie a questo centro, numerosissime coppie da fuori Ulss - prosegue la Azzolini - circostanza che testimonia della qualità del servizio e che è una voce economica positiva per il bilancio dell’Ulss 18”. Ma non è tutto: “Il decreto sulla cosiddetta revisione della spesa mira a ridurre i costi per la sanità dettando obblighi stringenti alle Regioni - scrivono ancora dal comitato - In particolare, punta alla soppressione di interi reparti, non alla semplice - e comunque inaccettabile per il San Luca - riduzione di posti letto”. Una combinazione, tra direttiva regionale e decreto nazionale, “micidiale” secondo il comitato. Che, dunque, chiede a Laruccia di alzare la voce. “Signor sindaco - scrivono, a lui ma anche agli altri primi cittadini della zona - la invitiamo a farsi carico, con ogni possibile urgenza, di questo problema, personalmente e assieme ai suoi colleghi del distretto sanitario 2, prima che vi siano decisioni politiche a livello regionale. L’Alto Polesine - e la stessa Ulss 18 - non possono perdere altri pezzi di sanità pubblica, né a Trecenta né a Rovigo”. I punti nascita pubblici, in Polesine, sono soltanto tre: gli altri 39 sono in strutture private o in altre province. “Non è accettabile - conclude la nota firmata dalla Azzolini - che si tagli proprio il punto nascita di Trecenta: un’eccellenza a servizio di un territorio che ha già visto troppi tagli alla sanità pubblica”.
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Scarica la lettera inviata ai sindaci dell'altopolesine.

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